[Comunicato stampa Giunta regionale Umbria]
politica coesione ue, marini: regioni chiedono a governo e commissione europea misure per rafforzare capacità utilizzo risorse e accrescere competitività territori

venerdì 22 febbraio 2019


(aun) – Perugia, 22 feb. 019 – “Come Regioni abbiamo avanzato al Governo ed alla Commissione europea una serie di proposte relativa alla politica di coesione dell’Unione Europea, anche in vista della prossima stagione di programmazione dei fondi comunitari per il settennato 20221-2027, volte a rafforzare la capacità di utilizzo di queste risorse e accrescere quindi la competitività dei sistemi economici dei nostri territori”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

   È stata la stessa presidente Marini, che per la Conferenza coordina la Commissione Affari europei e internazionali, ad illustrare il documento con le relative proposte delle Regioni: “prima di tutto – ha affermato - chiediamo che le quote di cofinanziamento, sia statale che regionale, venga messo fuori dalle regole del Patto di stabilità. Abbiamo anche ribadito la necessità che il Fondo di sviluppo rurale venga reinserito nel regolamento comune in modo da rendere possibile una gestione integrata e coordinata con gli altri fondi strutturali.  Un’altra proposta che avanziamo è quella di elevare al 2 per cento la quota di anticipazione, attualmente allo 0,5 per cento, al fine di favorire l’avvio veloce dell’uso degli stessi fondi”.

   La presidente ha poi aggiunto che le Regioni chiedono anche di prevedere il mantenimento della quota di cofinanziamento europeo all’85 per cento per le regioni meno sviluppate e del 50 per cento per quelle più competitive. Inoltre abbiamo suggerito che nella prossima programmazione comunitaria i cosiddetti ‘Pon’ (programma operativo nazionale) possano essere previsti laddove siano più convenienti e utili per produrre maggiori vantaggi, così come  riservare ai ‘Por’ (programma operativo reginale) quei settori dove le Regioni possono a loro volta determinare analoghi maggiori vantaggi, come i settori della formazione, ricerca, innovazione. Insomma, si tratta di una serie di proposte che se accolte – ha concluso Marini - renderanno più efficace ed anche molto più veloce l’utilizzo delle risorse comunitarie”.