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Documento della Conferenza delle Regioni del 21 febbraio

Posizione sullo spettacolo dal vivo

Il testo è stato illustrato il 5 marzo nel corso di un'audizione parlamentare

(Regioni.it 3567 - 11/03/2019) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 21 febbraio, ha approvato un documento sullo spettacolo dal vivo. Il testo è stato poi illustrato il 5 marzo nel corso di un’audizione parlamentare presso la VII Commissione del Senato (Istruzione pubblica, Beni culturali) da Tiziana Gibelli (Assessore Friuli Venezia Giulia), Coordinatrice della Commissione Beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (vedi Regioni.it n.3563).
Posizione delle Regioni e delle Province autonome sullo spettacolo dal vivo
Le Regioni e le Province autonome ritengono le politiche culturali fondamentali e centrali per il rilancio economico e sociale del Paese. Intendono quindi rinnovare il proprio sostegno al settore dello spettacolo dal vivo, convinte che lo sviluppo e la valorizzazione del potenziale creativo sia fondamentale per il mantenimento di un tessuto sociale coeso ed economicamente ...
 





Conferenza Regioni: Audizione su Fondo unico per lo spettacolo

martedì 5 marzo 2019

Roma, 5 marzo 2019 (comunicato stampa) La Conferenza delle Regioni ha svolto un’Audizione sul Fondo unico per lo spettacolo presso la VII Commissione del Senato (Istruzione pubblica, Beni culturali).

Tiziana Gibelli (Assessore Friuli Venezia Giulia), Coordinatrice della Commissione Beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha sottolineato come le Regioni ritengano le politiche culturali “fondamentali per il rilancio economico e sociale del Paese. In questo quadro si colloca il settore dello spettacolo dal vivo, a cui va assicurato, attraverso il dialogo interistituzionale, un approccio coordinato e di sistema. Pertanto – sottolinea Gibelli - va innanzitutto condivisa l’approvazione della Legge sui principi fondamentali in materia di spettacolo, dotandola di risorse finanziarie certe.

Infatti, l’incremento del Fondo Unico dello Spettacolo e il mantenimento pluriennale del livello di finanziamento costituiscono il presupposto indispensabile per rafforzare le politiche di sviluppo. Occorrono anche strumenti che favoriscano la collaborazione tra pubblico e privato.

Quindi non si può prescindere da una disciplina organica per il settore dello spettacolo dal vivo”. In tal senso Gibelli evidenzia “il mancato coinvolgimento della Conferenza delle Regioni nella predisposizione di un nuovo Disegno di legge delega per la riforma dello spettacolo dal vivo, che il Governo ha previsto nella Nota di Aggiornamento al Def. Manca ancora un vero coinvolgimento delle Regioni, tale da garantire un’effettiva e concreta applicazione del principio di leale collaborazione.

Si ricorda che nella promozione e organizzazione di attività culturali lo Stato dovrebbe fissare i principi fondamentali, mentre spetta alla Regione adottare la normativa di dettaglio.

Più che un “Codice dello spettacolo”, quindi, è necessaria una disciplina che assicuri lo sviluppo equilibrato dello spettacolo sul territorio nazionale, individuando gli obiettivi generali e le finalità.

Abbiamo pertanto più volte richiesto – afferma Gibelli – l’avvio di un confronto sulla nuova delega per la disciplina dello spettacolo.

E per quanto riguarda la destinazione e la gestione del Fondo Unico dello Spettacolo, vanno definiti i contenuti dei provvedimenti nell'ambito di una Cabina di Regia istituzionale, condividendo così obiettivi e risorse in ambiti definiti.

Le Regioni auspicano l’aumento della dotazione del Fondo Unico per lo Spettacolo, individuando un fondo specifico per il finanziamento delle fondazioni lirico sinfoniche. Inoltre vanno meglio definite le categorie dei soggetti che operano nel settore dello spettacolo, individuandone ruoli e funzioni.

Vanno anche sviluppati e sostenuti i progetti di rete, multidisciplinare e interregionale, quali strumenti per la creazione di un effettivo sistema dello spettacolo nazionale.

Infine, per quanto riguarda gli interventi a favore di lavoratori e imprese – conclude Gibelli – vanno tutelati i lavoratori dello spettacolo, prevedendo idonei ammortizzatori sociali e introducendo anche forme di incentivazioni fiscali a favore delle imprese dello spettacolo”.                                                            

(2019-030)



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