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Protezione civile: audizione Conferenza Regioni

mercoledì 15 giugno 2016

 

Roma, 15 giugno ‘16 (comunicato stampa) “Meritoria e positiva”, così’ le Regioni giudicano la proposta di revisione della legge 225/92, nella prospettiva di arrivare ad un testo unico organico in materia di protezione civile che dia al settore “maggiori certezze giuridiche e finanziarie”. Un giudizio che è stato ribadito oggi, nel corso di un’audizione parlamentare di fronte alla commissione Affari costituzionali del Senato (presieduta da Anna Finocchiaro), da Tiziano Mellarini (assessore della Provincia autonoma di Trento) e Paola Gazzolo (assessore della Regione Emilia-Romagna), rispettivamente coordinatore e coordinatore vicario della commissione  Protezione civile della Conferenza delle Regioni.
“Va però salvaguardato – ha sottolineato Mellarini – il modello di un servizio nazionale operante a livello centrale, regionale e locale con la valorizzazione del volontariato che dimostra sempre più spesso professionalità e adeguata conoscenza del territorio. Va quindi riconosciuto il ruolo fondamentale delle Regioni nella struttura stessa del coordinamento, come hanno dimostrato l’esperienza di numerosi interventi in occasione dei terremoti a L’Aquila e in Emilia-Romagna, o in frangenti di reciproco soccorso, si pensi all’emergenza neve del 2012 che colpì prima l’Emilia-Romagna e poi gran parte del centro-sud, infine , anche in alcune missioni all’estero (emergenza alluvionale in Bosnia Erzegovina). Per questo resta a nostro avviso fondamentale – ha proseguito Mellarini - ricondurre il coordinamento delle varie funzioni, che coadiuvano il Prefetto in situazioni di emergenza, alla presidenza delle Regione, considerando anche il fatto che in tali casi  altri interventi fondamentali, si pensi ad esempio alla sanità, sono coordinati dalla Regione. Un’altra annotazione riguarda, ha concluso Mellarini, l’incertezza in ambito finanziario in relazione alle risorse per l’intervento nella gestione delle emergenze e nella successiva fase di post-emergenza, basti pensare che il fondo regionale di protezione civile, istituito nel 2001 è privo di finanziamento dal 2010”
“Si tratta di uno strumento molto importante – ha aggiunto Paola Gazzolo – che ha consentito di strutturare, insieme alla concorrenza di risorse regionali, il sistema della protezione civile. Tornare a rifinanziarlo , magari con voci ben definite di spesa significa dare ossigeno ad un modello di cui in molte realtà territoriali, come in Emilia-Romagna, si può andar fieri in Italia e in Europa. Se si guarda poi alle sfide poste dal cambiamento climatico e al dissesto idrogeologico che interessa praticamente tutto il Paese, si comprende come siano cresciute le esigenze e come sia necessario rispondere con una strategia di sistema di cui il fondo regionale – ha concluso Gazzolo - per la protezione civile costituisce un utile tassello”.



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