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Documento della Conferenza delle Regioni del 24 Ottobre

Incentivi per il "pescatore ecologico": le richieste al Governo

Il testo è stato inviato ai Ministri Bellanova e Costa

(Regioni.it 3712 - 29/10/2019) La  Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 24 ottobre, ha approvato un ordine del giorno sulle problematiche  dei rifiuti marini e misure di compensazione alle imprese di pesca,  pescatore ecologico (vedi anche "Regioni.it" n.3706).
Il testo è stato inviato dal Presidente, Stefano Bonaccini, a Teresa Bellanova (Ministro Delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo) e a Sergio Costa (Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare). Le Regioni richiedono un impegno del Governo a mettere urgentemente in atto gli interventi necessari presso gli Organi dell’Unione Europea, al fine di promuovere l’adozione di misure di compensazione di carattere socioeconomico al “Pescatore ecologico”, attraverso le misure del FEAAMP 2021-2027 o con specifiche misure rivolte alla tutela dell’ecosistema marino e dei relativi stock ittici, affidando alle imprese della ...

 





Toma: Regioni chiedono di incentivare il ”pescatore ecologico”

giovedì 24 ottobre 2019

 

Roma, 24 ottobre 2019 (comunicato stampa) “Nel nostro Paese il mondo della pesca vive un paradosso. Se un pescatore con le sue reti recupera rifiuti in mare, invece di essere ringraziato ed incentivato, rischia sanzioni per trasporto illecito di rifiuti e potrebbe essere aggravato del costo per lo smaltimento. E’ una situazione surreale a cui le istituzioni devono porre rimedio con un’azione comune che favorisca la diffusione del “pescatore ecologico”. Lo ha dichiarato Donato Toma che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, durante la quale è stato approvato un ordine del giorno su tale problematica proposto dagli Assessori all’Agricoltura e pesca.
 
Sintesi del documento:
Il Documento parte da diverse considerazioni fra cui il fatto che le zone costiere italiane registrano tra le più elevate concentrazioni di rifiuti plastici e che la “Blue Economy” italiana, la terza più grande in Europa, perde circa 67 milioni di euro l’anno a causa dell’inquinamento da plastica. Non solo: nel 2016 oltre 53.000 tonnellate di rifiuti plastici sono state disperse nel Mar Mediterraneo, gran parte delle quali, con i giusti incentivi, potrebbe essere recuperata dalle imbarcazioni della pesca che utilizzano il sistema dello strascico, partendo dal fatto che in Italia, le unità che praticano la pesca a strascico, con i vari sistemi, sono 2.285.
“Attraverso le imbarcazioni da pesca – si legge nell’ordine del giorno - si raccolgono quotidianamente nella propria attività tonnellate di rifiuti in mare è impossibile e oneroso poterli conferire presso un centro di raccolta e smaltimento”. Peraltro una misura del “Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca sostiene la raccolta, da parte di pescatori, di rifiuti dal mare, ad esempio la rimozione degli attrezzi da pesca perduti e dei rifiuti marini, ma non ha ancora di fatto affrontato il problema dello smaltimento a terra” e “comunque non incentiva lo sbarco a terra, mentre induce al rigetto in mare”.
“Nel corso degli ultimi anni, a seguito del peggioramento delle condizioni complessive dell’ambiente marino” - si legge nel documento della Conferenza delle Regioni - ci si è trovati di fronte ad “una concreta riduzione degli stock ittici” e al “costante aumento dei costi di esercizio non compensati da adeguati incrementi dei ricavi, con significative riduzioni sia del numero di imprese sia del numero di giornate di pesca effettuate”.
Secondo la Conferenza delle Regioni invece “Attraverso una equa compensazione economica i pescatori (operatori ambientali), ovvero, le imprese di pesca e in special modo quelle che praticano l’attività con il sistema dello strascico potrebbero essere incentivati a portare a terra i rifiuti accidentalmente finiti nelle reti. Attualmente invece sono costretti a rilasciarli in mare “perché altrimenti compirebbero il reato di trasporto illecito di rifiuti e sarebbero aggravati del costo per lo smaltimento”.
Le Regioni chiedono quindi al Governo di “mettere urgentemente in atto, gli interventi necessari, presso gli Organi dell’Unione Europea, al fine di promuovere l’adozione di misure di compensazione di carattere socioeconomico al “Pescatore ecologico”, attraverso le misure del FEAAMP 2021-2027 o con specifiche misure rivolte alla tutela dell’ecosistema marino e dei relativi stock ittici affidando alle imprese della pesca un nuovo ruolo e prevedendo che i rifiuti marini raccolti in mare vengano assimilati ai rifiuti solidi urbani”.







A Mazara del Vallo, in occasione del Blue Sea Land, oggi, la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta dall'Assessore Regionale Edy Bandiera. Passa all’unanimità l’OdG sulle problematiche dei rifiuti marini

sabato 19 ottobre 2019
A Mazara del Vallo, in occasione del Blue Sea Land, oggi, la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta dall'Assessore Regionale Edy Bandiera. Passa all’unanimità l’OdG sulle problematiche dei rifiuti marini

Mazara del Vallo 19 Ottobre 2019 (comunicato stampa) Su proposta dell’Assessore regionale per la pesca Mediterranea, Edy Bandiera, è stato approvato all’unanimità - in Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni che si è tenuta, a Mazara del Vallo, in occasione dell’ottava edizione del Blue Sea  Land - un Ordine del giorno.
Nel testo si propone alla Conferenza delle Regioni di chiedere al Governo nazionale un impegno nell’Unione Europea di stanziare le somme per incentivare  finanziariamente le imprese di pesca per la ripulitura del mare dalla plastica e da tutti gli oggetti inquinanti.
“Fare economia, contribuendo a migliorare l’ambiente. E’ questo l’obiettivo che ci siamo prefissi affinchè i nostri pescatori,  responsabili quotidianamente nella propria attività del trasporto e del conferimento dei rifiuti che, accidentalmente finiscono nelle reti, non siano più costretti a rilasciarli perché gravati dai costi di smaltimento o passibili del reato di trasporto illecito di rifiuti", spiega l’Assessore Bandiera.  "La nuova programmazione comunitaria deve prevedere lo stanziamento delle risorse necessarie affinché  il pescatore ecologico, sentinella del mare, venga incentivato - conclude Bandiera - nella sua attività di ripulitura e miglioramento dell’ambiente che andiamo a consegnare alle future generazioni”.
Un fenomeno transfrontaliero, quello dei rifiuti in mare,  riconosciuto come problema a livello mondiale di dimensioni sempre più vaste, per cui ridurne la quantità è fondamentale per conseguire l’obiettivo 14 di sviluppo sostenibile dell’ONU: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. A tal fine, in conformità con le direttive CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, gli Stati membri sono tenuti a trovare soluzioni alla dispersione dei rifiuti in mare, proprio in conformità all'obiettivo di sviluppo sostenibile 14 dell'ONU.
Il testo dell’ordine del giorno sarà poi sottoposto per l’approvazione definitiva alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.



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