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Partecipate: Audizione Conferenza Regioni

martedì 14 giugno 2016

 

 

Roma, 14 giugno ‘16 (comunicato stampa) “Tra gli aspetti portanti della riforma della Pubblica Amministrazione c’è in particolare la riorganizzazione delle società partecipate”. Lo ha sottolineato Aldo Reschigna (coordinatore vicario della commissione Affari istituzionali della Conferenza delle Regioni e vicepresidente della regione Piemonte), che ha guidato una delegazione della Conferenza delle Regioni nell’Audizione davanti alle Commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera sullo schema di decreto legislativo in materia di società a partecipazione pubblica.
“La Conferenza delle Regioni – ha sottolineato Reschigna - collabora con Governo e Parlamento per la predisposizione di un Testo Unico sulle società partecipate che sia il più possibile qualificato agli obbiettivi da raggiungere: ridurre il loro numero, migliorarne le responsabilità gestionali e razionalizzare l’intero settore. Siamo infatti consapevoli che rendere più efficiente e trasparente il sistema delle partecipate comporti non solo risparmi, ma anche il miglioramento dei servizi ai cittadini. I vincoli, i controlli e le semplificazioni che si creano nel sistema possono renderlo solo più economico ed efficiente.
Quindi la Conferenza delle Regioni ritiene fondamentale questa riforma, sottolineando alcuni aspetti ritenuti migliorativi del provvedimento.
Rivestono attenzione i nuovi compiti destinati alla Corte dei Conti. E’ da correggere in particolare il surrettizio ruolo di controllo preventivo sugli atti deliberativi delle Regioni. C’è infatti il rischio sia di ricadute di legittimità costituzionale che quello di creare altri intralci procedurali all’iter amministrativo. Si suggerisce quindi l’abrogazione della norma che dispone queste competenze alla Corte dei Conti, poiché ne snatura il ruolo istituzionale di controllo sulla corretta gestione finanziaria degli enti.
Inoltre far condividere alla Corte dei Conti le responsabilità amministrative con gli enti potrà comportare anche conflitti tra il giudice amministrativo e la Corte dei Conti nel caso di impugnative degli atti. C’è anche il rischio che le stesse Sezioni della Corte dei Conti, deputate al vaglio degli atti deliberativi delle Regioni, assumano posizioni differenziate e discordanti.
Sono inoltre necessari altri approfondimenti su diversi aspetti del provvedimento. Tra questi la necessità di tempi più graduali per l’alienazione delle partecipate nel caso di riacquisto di quote da parte della stessa società, per evitare effetti negativi sulla solidità finanziaria di società in attivo.
E per quanto riguarda invece gli esuberi di personale, si è proposto di far precedere l’inserimento del personale eccedente da accordi fra gli enti territoriali interessati, prevedendo la stipula di apposite convenzioni per favorirne la ricollocazione.
E’ stata inoltre evidenziata anche la questione dell’applicabilità del provvedimento alle finanziarie regionali. Si tratta di organismi fondamentali nella gestione dei fondi pubblici e nella concessione ed erogazione di finanziamenti agevolati. In particolare queste società sono sottoposte a un regime diverso rispetto alle altre partecipate, che è quello dei controlli del sistema bancario. Pertanto bisogna tener conto di questa peculiarità affinché continuino ad erogare i loro servizi e a svolgere attività di intermediazione finanziaria.
Aspetti che – ha rilevato Reschigna - meritano ulteriori approfondimenti. L’esclusione delle finanziarie regionali dal Testo Unico garantirebbe il mantenimento delle verifiche gestionali e il loro corretto apporto nello sviluppo territoriale”.

 





Documento della Conferenza delle Regioni del 14 aprile

Società a partecipazione pubblica: il parere sul testo unico

 

(Regioni.it 2923 - 15/04/2016) Le Regioni hanno espresso un parere favorevole al Testo unico in materia di società partecipate. Il via libera al decreto legislativo è stato formalizzato nel corso della conferenza unificata del 14 aprile. Prosegue quindi il percorso attuativo della riforma della Pubblica amministrazione.
Il parere favorevole è condizionato però all’accoglimento delle proposte emendative relative ai compiti della Corte dei conti che la Conferenza delle Regioni ha formulato in un documento consegnato al Governo nel corso delle stessa Conferenza Unificata.
Il testo delle osservazioni è stato pubblicato integralmente nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it. Si riporta di seguito la sola “Premessa””
Punto 4) O.d.g. Conferenza Unificata
Premessa
Gli interventi normativi in materia di società a partecipazione pubblica sono stati numerosi negli ultimi anni, in particolare a partire dal 2008, e almeno in apparenza frammentari, con ripetute proroghe di termini, abrogazioni, modifiche e integrazioni della disciplina vigente.
A fronte di esigenze sempre più pressanti di controllo della spesa pubblica più di recente è apparso ormai improcrastinabile l’adozione di un quadro normativo, in materia di società partecipate, diretto alla “semplificazione normativa, la tutela e la promozione della concorrenza, la riduzione e razionalizzazione delle società a partecipazione pubblica, l’omogeneizzazione della disciplina interna con quella europea in materia di attività economiche di interesse generale” (Programma Nazionale di Riforma, in Documento di Economia e Finanza 2015).
In detto contesto, gli articoli 16 e 18 della legge 7 agosto 2015, n. 124 (riforma Madia) sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche contengono la delega legislativa per il riordino del quadro giuridico attraverso la predisposizione di un testo unico sulle partecipazioni societarie delle amministrazioni.
Si ritiene che la delega sulle partecipate sia uno dei punti qualificanti dell'attuazione dell’intera riforma, avuto riguardo ai principi e criteri direttivi specifici che sono:
- distinzione tra tipi di società per attività, interessi pubblici di riferimento, partecipazione, affidamento, quotazione;
- razionalizzazione e riduzione delle partecipazioni entro il perimetro dei compiti istituzionali delle amministrazioni pubbliche di riferimento,
- definizione del regime di responsabilità di amministratori, dipendenti, organi di gestione e controllo;
- definizione dei requisiti di onorabilità dei candidati e dei componenti degli organi di amministrazione e controllo,
- razionalizzazione dei criteri per acquisti e reclutamento del personale, di natura pubblicistica, anche volti al contenimento dei costi;
- trasparenza ed efficienza;
- consolidamento delle partecipazioni nei bilanci degli enti proprietari in attuazione dell’articolo 151, comma 8, del D.Lgs. 267/2000;
- eliminazione delle sovrapposizioni tra regole ed istituti privatistici e pubblicistici di disciplina e controllo;
- possibilità di disporre piani di rientro e commissariamento;
- regolazione dei flussi finanziari tra amministrazione pubblica e società secondo i “criteri di parità di trattamento tra imprese pubbliche e private e operatore di mercato”.
Tra le novità recate dallo schema di decreto legislativo si segnalano:
- l’istituzione di un organo di vigilanza;
- l’efficientamento del sistema, rimarcato dall’annunciato taglio di almeno duemila società entro un anno dalla entrata in vigore delle nuove disposizioni (tante sarebbero le società prive dei requisiti stabiliti dal decreto);
- la fissazione del concetto di controllo analogo;
- la gestione del personale;
- la previsione dell'amministratore unico nelle società a controllo pubblico con conseguente rimodulazione del trattamento stipendiale.
Altra importante novità che merita essere segnalata è l’attenzione che il legislatore delegato ha dedicato all’assetto definitorio della materia, ponendosi così in linea con la più recente tendenza   a dedicare l’incipit di ogni intervento normativo alle definizioni rilevanti.
Lo schema di T.U. sulle partecipazioni regionali è quindi un importante intervento normativo che muove nella condivisibile direzione, non più rinviabile, di una decisa semplificazione del frammentato e spesso incoerente quadro normativo attualmente vigente.  
In attesa di verificare sul piano operativo la tenuta organica del nuovo testo, sono state riportate nel documento che segue le osservazioni alle disposizioni che meritano ulteriore attenzione da parte del legislatore delegato in ragione del difetto di coordinamento con altre discipline, delle ricadute operative che le medesime comportano nonché in ragione del possibile configurarsi di vizi di illegittimità costituzionale di talune di esse.
Particolare attenzione è stata dedicata nella disamina del T.U. alle criticità riscontrate nelle disposizioni relative:
- alle finalità perseguibili mediante l’acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche;
- ai compiti assegnati alla Corte dei conti nella costituzione di una società o l’acquisto di una partecipazione ;
- alla collocazione delle società finanziarie regionali rispetto la disciplina recata dallo schema di T.U.;
- alla disciplina delle società di committenza;
- alla gestione del personale.
Conclusivamente si esprime parere favorevole a condizione che venga accolta la proposta in ordine ai compiti della Corte dei Conti di cui agli articoli 5 e 25.

Link al documento integrale
Documento Approvato - SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA: il Parere e le OSSERVAZIONI AL testo unico


( sm / 15.04.16 )



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