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Documento della Conferenza delle Regioni del 27 novembre

Politica spaziale nazionale: contributo per la cabina di regia

 

(Regioni.it 2617 - 01/12/2014) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Sergio Chiamparino, nella riunione del 27 novembre ha approvato un documento sulla politica spaziale nazionale. Il testo rappresenta il contributo delle Regioni alla cabina di regia.
Si riporta di seguito il documento integrale, pubblicato anche su www.regioni.it (sezione “Conferenze”).
Il presente documento intende rappresentare una piattaforma condivisa per la definizione dei contenuti della partecipazione delle regioni italiane, attraverso il rappresentante designato dalla Conferenza delle Regioni, Assessore prof. Guido Fabiani, ai lavori della Cabina di Regia sulla politica nazionale spaziale e dei diversi tavoli di cui essa si compone.
Esso risponde, allo stato, ad una duplice esigenza, emersa nel corso della riunione tecnica presso il MISE dello scorso 3 settembre 2014: da un lato, delineare il ruolo delle regioni all’interno della cabina di regia nazionale; dall’altro, offrire un quadro sinottico delle iniziative regionali a supporto del settore aerospazio realizzate nel periodo 2007-2013.
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Per una maggiore efficacia del proprio contributo ai lavori della cabina di regia, in particolar modo rispetto all’obiettivo (richiamato dal Gen. Magrassi nel corso della riunione al MISE del 03/09 u.s.) di delineare un quadro delle esigenze regionali (altresì definita “domanda”), le Regioni ritengono sia di fondamentale importanza definire il perimetro entro il quale esso può e deve realizzarsi.
A tal fine, nell’ambito di una totale condivisione della necessità di un coordinamento multilivello della politica spaziale in Italia volto a un utilizzo ottimale delle risorse disponibili e con la disponibilità più ampia a contribuirvi, le Regioni ritengono utile richiamare quanto segue:
1. Le Regioni esprimono una “domanda” non tanto in qualità di utente finale, quanto di scelte di politiche industriali e di sviluppo economico. Ad esempio, volersi specializzare nell’utilizzo delle tecnologie spaziali per la gestione dei beni archeologici all’aperto è una scelta che una regione compie non perché intende “comprare” la soluzione, ma perché ha sul proprio territorio capacità imprenditoriali, industriali e di ricerca che giudica sufficientemente avanzate per poter realizzare soluzioni da vendere sui mercati globali e, allo stesso tempo, per preservare e consolidare tali eccellenze.
2. Quanto al punto precedente, non esclude il ruolo delle regioni come “primi clienti” di soluzioni innovative nel caso di forme di procurement pre-competitivo che possano dare sostegno alle fasi di dimostrazione e industrializzazione delle soluzioni innovative che i territori sapranno proporre e realizzare. Si tratta però di un ruolo connesso alla facilitazione del cosiddetto “ultimo miglio” e non di un agire in qualità di cliente finale, la cui domanda remunera per l’intero il processo.
3. Il quadro delle “esigenze” regionali, pertanto, dovrà essere necessariamente cercato all’interno delle priorità che ciascuna Regione ha fissato autonomamente all’interno della propria programmazione 2014-2020 e, ancor prima, della propria S3.
4. Le Regioni, in linea con le proprie finalità di ente programmatore ed attuatore, promuoveranno le eccellenze locali sul mercato, in tutte le sue declinazioni, con lo scopo di contribuire all'aumento della competitività e ad un miglior posizionamento delle proprie imprese. L'azione delle regioni si può estendere ad un ruolo di: 1) di sostegno attivo alla fase di industrializzazione dei risultati della ricerca; 2) di salvaguardia della pluralità di approcci (biodiversità).
5. Uno strumento operativo del coordinamento che si intende raggiungere attraverso la Cabina di Regia potrebbe consistere nel coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Italiana (per il ruolo di architetto di sistema che le è stato riconosciuto al tavolo tecnico del 03/09) attivando specifici confronti sui progetti di valorizzazione spaziale presentati in risposta ai bandi regionali. Attraverso ciò, sarà possibile evidenziare il contributo che le azioni regionali di supporto sono in grado di concretamente apportare al raggiungimento degli obiettivi della politica spaziale nazionale, favorendo un ottimale utilizzo delle risorse a disposizione dei programmi spaziali;
6. L’effettiva possibilità di ingaggio di strumenti finanziari o risorse finanziarie regionali andrà verificata tenendo conto di vincoli tipici (per es. nel caso dei fondi comunitari) relativamente alle procedure di assegnazione su base competitiva. È inoltre auspicabile la ricerca di forme di integrazione finanziaria attraverso il concorso di fondi nazionali di settore;
7. Altro elemento di coordinamento che si ritiene di fondamentale importanza è la partecipazione del livello regionale al percorso di formazione della strategia nazionale spaziale, sì che in essa si tenga conto della visione push / pull delle Regioni.
 
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Un primo tentativo di sistematizzazione dei contributi che le Regioni hanno fornito in risposta alla richiesta di offrire un resoconto sintetico delle iniziative a supporto del settore aerospazio che esse hanno realizzato nel corso del ciclo di programmazione 2007-2013. La tabella 1 ne offre una rappresentazione sinottica.
 
Tabella1 - Tavola sinottica interventi regionali settore aerospazio 2007-2013
 
Infine, le Regioni vedono nella convocazione della cabina di regia un’opportunità di coinvolgimento del livello territoriale alla definizione delle priorità della politica spaziale nazionale che sono ben pronte a cogliere, giusta la stretta relazione tra gli sviluppi tecnologici in un settore così importante per l’industria e il consolidamento della capacità competitiva dei sistemi economici territoriali. Tale interesse vede allineate tanto le Regioni che vantano un’importante presenza dell’industria aerospaziale, tradizionalmente impegnate nella realizzazione di attività di upstream, quanto le altre Regioni, per il ruolo che un più dinamico sviluppo del downstream può giocare nelle loro traiettorie di crescita.
Le Regioni intendono, dunque, promuovere all’interno della Conferenza delle Regioni un confronto di tipo più tecnico-operativo (che coinvolga anche i delegati regionali presso il CTNA e tenga conto delle analisi delle filiere regionali già effettuate nel cluster nazionale dell’aerospazio), dal quale:
i) emergano una serie di tematiche per attività di ricerca industriale ed innovazione di interesse multiregionale e imperniate sulle capacità insistenti sui territori, con l’obiettivo di meglio organizzare la partecipazione delle imprese italiane ai programmi di ricerca e sviluppo spaziali, nazionali, europei ed internazionali;
ii) si verifichi la praticabilità di iniziative e strumenti di sostegno multi-regionale, a valere sulla prossima programmazione 2014-2020.
Una prima ricognizione delle competenze e della capacità competitiva dei sistemi industriali regionali su singole classi tecnologiche è in corso di realizzazione (si veda infra la tabella 3 Regioni / Tematiche che riporta una mappatura ancora provvisoria) ed essa costituirà la base per la definizione delle suddette aree tematiche di interesse multi-regionale.
Inoltre, a completamento della mappatura del quadro regionale, rileva menzionare che, nell’ambito delle attività promosse dal CTNA, un unico progetto ha avuto per oggetto attività di ricerca e innovazione in ambito spaziale. Tale progetto, denominato SAPERE (Space Advanced Project for Excellence in Research and Enterprise), di valore complessivo di circa 13 M€, è articolato in due sottoprogetti, SAPERE SAFE e SAPERE STRONG, di importo sostanzialmente pari, che promuovono attività in maniera diffusa sul territorio nazionale.
L’articolazione delle attività previste dal piano di lavoro del progetto si riflette in una ripartizione delle risorse che su base regionale può essere così rappresentata:
 
Tabella 2 - Articolazione regionale risorse progetto SAPERE (CTNA)
 
Tabella 3 - Quadro Regioni - Tematiche di ricerca spaziale upstream
 
( red / 01.12.14 )



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