Rifiuti in discarica: emendamenti delle Regioni ai criteri di ammissibilità
(regioni.it) Il parere delle Regioni sul decreto che definisce i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica è favorevole, ma è condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti. Le proposte che la Conferenza delle Regioni ha approvato nella riunione dell’11 aprile sono state consegnate al governo in sede di Conferenza Stato-Regioni. Si riporta di seguito il testo integrale delle proposte emendative (pubblicato anche sul sito www.regioni.it nella sezione “conferenze”).
Punto 18) O.d.g. Conferenza Stato-Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime parere favorevole condizionato all’accoglimento delle seguenti proposte emendative :
- all’allegato 3 “campionamento e analisi dei rifiuti”, punto 2, dopo il terzo capoverso è aggiunta la seguente parte:
“Metodo di classificazione dei rifiuti con pH estremi - Fermo restando quanto previsto dall’introduzione all’allegato D della parte IV del d.lgs. n. 152/206 e successive modificazioni, in attesa della definizione, in ambito comunitario, dei nuovi criteri per l’attribuzione delle caratteristiche di pericolo irritante (H4) e corrosivo (H8), in alternativa al sistema “convenzionale” di calcolo di cui alla direttiva 1999/45/CE, ai fini della classificazione dei rifiuti con pH cosiddetti “estremi” si applica la seguente procedura:
a) determinazione della riserva acido alcalina conformemente alla metodica riportata nella parte B.4 dell’allegato al regolamento (CE) n. 440/2008 (Young, J.R., How, M.J., Walker, A.P., Worth W.M.H. (1988) Classification as Corrosive or Irritant to Skin of Preparations Containing Acidic or Alkaline Substance Without Testing on Animals. Toxicol. In Vitro, 2, 19-26):
- se il risultato è incluso nel settore corrosivo il rifiuto deve essere classificato con caratteristica di pericolo “corrosivo” H8 (frase di rischio R35) conformemente alla direttiva (CE) n . 548/1967 e s.m.i e all’allegato D alla parte IV del d.lgs. n. 152/2006 e s.m.i;
- se il risultato è al di fuori del settore corrosivo devono essere effettuati, conformemente a quanto previsto dalla direttiva (CE) 548/1967 e s.m.i. ulteriori accertamenti, in particolare deve essere eseguito un saggio in vitro convalidato;
- se si rinuncia all’effettuazione del test in vitro il rifiuto è classificato pericoloso con caratteristica di pericolo “corrosivo” H8 (frase di rischio R35).
b) Saggio in vitro per potere corrosivo o irritante:
- se il saggio in vitro per il potere corrosivo risulta positivo, il rifiuto deve essere classificato come “corrosivo” H8 con frase di rischio R35 o “corrosivo” H8, con frase di rischio R34, a seconda della capacità del metodo di rilevare la differenza. Se il metodo non permette alcuna differenziazione il rifiuto è classificato come “corrosivo” H8 con frase di rischio R35;
- se il risultato del saggio è negativo, il rifiuto non è classificato come pericoloso per la caratteristica di pericolo H8;
- qualora sia esclusa la sussistenza del potere corrosivo, ma i dati a disposizione facciano supporre, in base al pH estremo esibito, lasussistenza di un potere irritante, la successiva valutazione della caratteristica di pericolo H4 è effettuata utilizzando test in vitro. Se si rinuncia all’effettuazione del test il rifiuto è classificato pericoloso con caratteristica di pericolo “irritante” H4 (R36/38);
c) i saggi in vitro convalidati, i cui risultati possono essere utilizzati per la classificazione dei rifiuti, sono reperibili nell’allegato al regolamento (CE) n. 440/2008 così come modificato del regolamento (CE) n. 761/2009 (punto B.40 – saggio di resistenza elettrica transcutanea, B.40 bis - test su modelli di pelle umana e B.46 - irritazione cutanea in vitro: test su un modello di epidermide umana ricostituita). In particolare, per l’assegnazione della caratteristica di pericolo “irritante” H4 si può fare riferimento al metodo OECD n. 439/2010, validato dall’European Centre for the Validation of Alternative Methods (ECVAM).”
( red / 15.04.13 )
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