
14/09: (LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: IL GOVERNO ASPETTA, I COMUNI TAGLIANO
venerdì 14 settembre 2007
(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: IL GOVERNO ASPETTA, I COMUNI TAGLIANO
ZCZC
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(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: IL GOVERNO ASPETTA, I COMUNI TAGLIANO
TUTTI I DATI DEL RAPPORTO IFEL 2007
(DIRE) Roma, 13 set. - "Il pilastro dell'autonomia impositiva"
degli enti locali, ma anche "una tassa iniqua, ingiusta, odiata".
Cosi' fautori (soprattutto i Comuni) e detrattori (i cittadini
proprietari di immobili) definiscono l'Ici, l'imposta comunale
sugli immobili. Istituita con decreto legislativo n.504 del 30
dicembre 1992, quest'imposta, in 14 anni di vita e diversi
interventi del legislatore nazionale, e' diventata una delle
entrate piu' importanti dei Comuni italiani che, con apposita
delibera consiliare, stabiliscono l'ammontare dell'aliquota che
grava, tra lo 0,4% e lo 0,7%, sul valore di tutti gli immobili, i
terreni agricoli e fabbricati italiani.
Tra gli obiettivi del Governo, come annunciato dal presidente
del Consiglio dei ministri Romano Prodi lo scorso 17 maggio, vi
e' la riduzione dell'imposta sull'abitazione principale, per
arrivare ad un "alleggerimento generalizzato, ma graduato"
dell'Ici, stando a quanto riferito lo scorso 25 luglio dal vice
ministro dell'Economia Vincenzo Visco in una audizione alla
Camera. In realta', in attesa che con la Finanziaria 2008 si
reperiscano le risorse per ridurre l'imposta, i Comuni si sono
gia' mossi. Come mostra il rapporto 2007 dell'Ifel, l'Istituto
per la finanza e l'economia locale, i sindaci italiani hanno
abbassato l'imposta sulla prima casa in media dell'1,56% rispetto
alla media del 2006.
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: NEL LAZIO I MAGGIORI TAGLI SU PRIMA CASA
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(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: NEL LAZIO I MAGGIORI TAGLI SU PRIMA CASA
A TRIESTE IL CALO MAGGIORE (-8,55%), ROMA -4,48%, FERRARA -4,12%.
(DIRE) Roma, 14 set. - Se in tutti i comuni italiani si e'
registrata una generale riduzione dell'Ici sull'abitazione
principale, ponderata sul numero degli abitanti, con una
diminuzione rispetto al 2006 dell'1,56%, sono stati i cittadini
residenti nel Lazio ad aver beneficiato delle riduzioni piu'
consistenti (-3,38%), seguiti da quelli dell'Abruzzo (-3,35%).
Significative, sottolinea il rapporto Ifel 2007, anche le
variazioni in Lombardia, dove l'imposta e' calata del 2,77%, e
nel Friuli Venezia Giulia (-2,73%), mentre nelle altre regioni la
diminuzione e' stata meno incisiva, come dimostrano ad esempio le
flessioni registrate in Emilia Romagna (-0,90%) o in Sicilia
(-0,41%). In controtendenza la Valle d'Aosta, con un incremento
dello 0,49%, e la Basilicata (+0,20%).
Guardando ai singoli comuni si nota che la citta' in cui l'Ici
e' diminuita maggiormente e' Trieste (-8,55%), seguita da Pescara
(-4,89%), Grosseto (-4,84%), Pesaro e Urbino (-4,57%). In
flessione anche l'aliquota versata dai cittadini di Roma
(-4,48%), Ferrara (-4,21%) e Milano (-4,12%).
In valori assoluti, invece, sono i residenti nell'Italia nord
occidentale ad aver versato un'imposta piu' salata
sull'abitazione principale (5,06 per mille), con punte del 5,34
per mille in Liguria fino al 4,92 per mille in Lombardia. Nel
nord est il valore dell'imposta si e' attestata al 4,99 per
mille, nel centro al 5,08 per mille, nel Mezzogiorno al 5,18 per
mille. Il dato piu' basso si trova nelle Isole (4,77 per mille),
grazie alla Sardegna dove l'Ici media sull'abitazione principale
e' la piu' bassa d'Italia (4,48 per mille).
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: SALE SU TERRENI AGRICOLI E FABBRICATI
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(LZ) FOCUS/REGIONI. ICI: SALE SU TERRENI AGRICOLI E FABBRICATI
(DIRE) Roma, 14 set. - Se nel 2007 l'aliquota media Ici sulla
prima casa si e' ridotta dell'1,56%, il prelievo fiscale sugli
altri immobili, come fabbricati e terreni agricoli, e' cresciuto
dello 0,78%. In particolare, rispetto al 2006, hanno ritoccato
verso l'alto l'imposta soprattutto i comuni di Puglia (+2,06%),
Sardegna (+1,73%), Abruzzo (+1,57%) e Liguria (+1,49%). Al
contrario le differenze minori si sono registrate nei municipi di
Campania (+0,30%), Molise e Calabria (+0,32%), Friuli Venezia
Giulia (+0,33%), Toscana (0,45%) ed Emilia Romagna (+0,59%).
Dall'analisi delle aliquote ordinarie per regioni emerge,
secondo l'Ifel, che "in molte di esse nel 2007 il numero dei
comuni che ha deliberato un'aliquota massima tra il 6 e il 7 per
mille, non e' aumentato" , con soli 189 municipi italiani che
hanno applicato l'Ici del 7 per mille.
Complessivamente le aliquote Ici, sia quelle ordinarie sia
quelle sull'abitazione principale, sono rimaste invariate,
rispetto al 2006, nel 79% dei grandi comuni con piu' di 50.000
abitanti e nell'87% dei comuni con meno di 5.000 abitanti.
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF 2007, INVARIATA PER 41% CONTRIBUENTI
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF 2007, INVARIATA PER 41% CONTRIBUENTI
SECONDO IL RAPPORTO IFEL NELLE CASSE DEI COMUNI OLTRE 2 MILIARDI.
(DIRE) Roma, 14 set. - La seconda delle leve fiscali in mano ai
comuni e' rappresentata dall'addizionale comunale all'Irpef che,
introdotta dal d.lgs n.360 del 28/09/1998, consente agli enti
locali di colpire l'insieme dei redditi del contribuente. Si
tratta di un'imposta di tipo personale e, grazie alle misure
previste nella scorsa Finanziaria (commi 142 e 144 della legge
296/2006), i sindaci dei comuni italiani hanno potuto variare
l'aliquota dell'addizionale fino ad un massimo dell'8 per mille
e, allo stesso tempo, stabilire una soglia di esenzione per i
cittadini in possesso di "specifici requisiti reddituali".
Dai dati contenuti nel rapporto Ifel 2007 emerge che
l'addizionale comunale Irpef e' rimasta invariata o diminuita per
11.929.748 contribuenti (pari al 41% del totale), ma e'
aumentata per 12.875.314 contribuenti (pari al 44,3% della
popolazione che versa le imposte). Meglio e' andata al 14,7% dei
contribuenti, ossia a quei 4.271.413 che non l'hanno versata
perche' i 2.122 comuni di appartenenza (ossia il 26,2% dei
municipi italiani) hanno deciso di non applicare l'imposta.(SEGUE)
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF 2007, INVARIATA PER 41... -2-
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF 2007, INVARIATA PER 41... -2-
(DIRE) Roma, 14 set. - Stando al rapporto Ifel 2007, ad aumentare
l'aliquota sono stati 3 sindaci su 10 (29,7%), ma solo il 5,18%
dei 2.408 comuni che ha ritoccato verso l'alto l'imposta ha
optato per l'aliquota massima consentita (0,8%) interessando il
7,79% dei cittadini. In media il prelievo Irpef si e' attestato
allo 0,462%, con punte piu' elevate nell'Italia centrale (0,50%)
e Meridionale (0,49%). Tra le regioni l'imposta e' stata piu'
salata nelle Marche (0,585%), in Umbria (0,531%) e in Abruzzo
(0,504%) che "sono le regioni- si legge nel rapporto Ifel- che
hanno deliberato le piu' consistenti esenzioni dal pagamento per
specifici requisiti reddituali".
Complessivamente, secondo l'Ifel, dal gettito Irpef entreranno
nelle casse dei Comuni oltre 2 miliardi e 354 milioni (anche se
il calcolo non tiene conto delle esenzioni concesse dalla
Finanziaria 2007 ai Comuni per fasce di reddito), con un
incremento, rispetto al miliardo e 662 milioni di entrate
garantite dall'imposte nel 2006, di oltre 732 milioni di euro.
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF, NEL LAZIO LA PIU' SALATA
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DIR0027 3 REG 0 RR1 / ROM
(LZ) FOCUS/REGIONI. IRPEF, NEL LAZIO LA PIU' SALATA
IN EMILIA ROMAGNA GETTITO PREVISTO DI 236 MLN DI EURO.
(DIRE) Roma, 14 set. - A fine anno saranno gli abitanti del Lazio
a pagare l'Irpef piu' salata. Complici i costi sostenuti dai
cittadini per assicurare il piano di rientro dal deficit
sanitario, l'Ancot, l'associazione nazionale consulenti
tributari, stima, sulla base dei dati Ifel 2007, un considerevole
inasprimento dell'applicazione dell'addizionale comunale Irpef
che dovrebbe portare nel Lazio al piu' elevato aumento del
gettito tra le regioni italiane. La stima per il 2007 parla
chiaro: il gettito dell'addizionale comunale Irpef previsto e' di
303,7 milioni di euro (nel 2006 era stato di 156,3 milioni di
euro), con un aumento, al netto delle riduzioni previste
dall'ultima legge Finanziaria, di quasi 147 milioni di euro. Sul
secondo gradino del podio si piazza l'Emilia Romagna con un
gettito previsto nel 2007 di quasi 236 milioni di euro e un
incremento di oltre 98 milioni, seguita dalla Lombardia, dove si
registra anche il gettito piu' consistente tra le regioni
italiane nel 2007, pari complessivamente a 331,5 milioni, con un
incremento sul 2006 di circa 86 milioni.
L'Ancot nota inoltre che l'incremento di gettito piu'
rilevante, rispetto al resto dell'Italia, si e' avuto in Valle
d'Aosta (oltre 216 volte da 7.258 euro a 1,57 milioni), poiche'
prima di quest'anno solo alcuni comuni della regione applicavano
l'addizionale Irpef. Al contrario l'aumento meno significativo in
termini percentuali si e' avuto in Trentino Alto Adige (5,1%).
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IL CATASTO VA AI COMUNI E PORTA 582 MLN
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IL CATASTO VA AI COMUNI E PORTA 582 MLN
E' IL DATO DELL'ICI EVASA CHE SI RECUPERERA' SECONDO STIME ANCI
(DIRE) Roma, 14 set. - Pubblicato in Gazzetta ufficiale ai primi
di luglio (G.U. 05/07/2007; art.1, comma 197, legge 296 del
27/12/2006), il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
(Dpcm) prevede il passaggio entro il 3 ottobre delle funzioni
catastali ai Comuni. Secondo le stime dell'Anci questo
consentira' agli enti locali di recuperare 582 milioni di euro di
gettito di Ici evasa, di cui 295 milioni di euro provenienti
dalle aree fabbricabili e 270 milioni annui proverranno dal
riclassamento delle categorie catastali A/5 In A/4, ossia
dall'allineamento per gli immobili in gran parte ristrutturati.
L'Anci stima inoltre di recuperare 16,5 milioni di euro dagli
immobili registrati al catasto, ma non dichiarati ai fini
dell'imposta ed 1,25 milioni dal riclassamento degli immobili
dopo interventi di ristrutturazione. Si tratta di nuovi introiti
che, secondo l'Anci, produrranno "effetti sui bilanci dei comuni
a partire dal 2009".
E se per l'associazione che riunisce i comuni italiani, il
decentramento del catasto costituisce "il primo passo verso
l'attribuzione ai comuni di tutto il sistema della fiscalita'
immobiliare", e' il passaggio successivo, rappresentato dalla
riforma delle tariffe d'estimo, alla base del calcolo catastale e
di tutto il prelievo fiscale sugli immobili, a preoccupare i
proprietari di immobili.(SEGUE)
(Fep/ Dire)
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IL CATASTO VA AI COMUNI E PORTA 582 MLN -2-
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(LZ) FOCUS/REGIONI. IL CATASTO VA AI COMUNI E PORTA 582 MLN -2-
(DIRE) Roma, 14 set. - La riforma, "necessaria" secondo il
sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi, secondo alcuni
cittadini servira' ai Comuni per aumentare l'imposta sugli
immobili, Ici compresa. Timori respinti dall'Anci che, per bocca
dell'assessore capitolino al Bilancio Marco Causi, ha piu' volte
ribadito che con il passaggio della revisione degli estimi
catastali ai comuni "ogni 3-5 anni si potra' garantire sia
l'equita' statica, attualmente iniqua per i dislivelli dei valori
catastali", come prova la presenza di abitazioni di tipo A/5,
ossia di edilizia ultrapopolare nelle zone urbane di pregio, "sia
quella dinamica, legando la base imponibile alla trasformazione
del territorio".
Sul passaggio del catasto ai comuni pesa, infine, l'annunciato
ricorso al Tar (il 5 luglio scorso) del presidente di
Confedilizia, Corrado Sforza Fogliari. Per la confederazione la
riforma del catasto "fara' triplicare la base imponibile
dell'Ici" ed, in particolare, il Dpcm consente agli enti di
assumere "la decisione finale sulle rendite da attribuire ai
singoli immobili", dando inoltre ai comuni "il potere di
stabilire anche la base imponibile delle imposte statali sul
reddito e sui trasferimenti".
(Fep/ Dire)
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