
Sì del Ticino ai limiti per i frontalieri. Ira Italia
domenica 25 settembre 2016
>>>ANSA/
Gentiloni evoca conseguenze. Maroni: 'La Lombardia vigilerà'
(di Silvana Bassetti)
(ANSA) - GINEVRA, 25 SET - Il Canton Ticino dice sì ai limiti
per i lavoratori frontalieri provocando l'ira dell'Italia, con
il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che paventa conseguenze
nei rapporti tra l'Ue e la Svizzera senza il rispetto della
libera circolazione.
Gli elettori del Cantone svizzero hanno approvato a larga
maggioranza l'iniziativa popolare 'Prima i nostri' per frenare
il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani che ogni
giorno attraversano il confine per recarsi a lavorare in Ticino.
Al termine di un'accesa campagna, all'ombra di manifesti con una
mela rossocrociata, il referendum è stato approvato dai
cittadini ticinesi con oltre il 58% di voti favorevoli.
Il testo, promosso dal partito di destra Udc e sostenuto
dalla Lega dei Ticinesi, intende ancorare nella Costituzione
ticinese la "preferenza indigena" al momento dell'assunzione e
chiede alle autorità del Cantone di garantire che sul mercato
del lavoro ticinese "venga privilegiato a pari qualifiche
professionali chi vive sul suo territorio".
Il risultato delle urne non giunge a sorpresa. Per molti
aspetti, il testo in votazione oggi ricorda infatti
l'iniziativa, questa volta nazionale e intitolata 'Contro
l'immigrazione di massa', approvata il 9 febbraio 2014 dalla
maggioranza degli svizzeri con il 50,3% dei voti: in Ticino
aveva incassato il 68,2 % di Sì. Date le difficoltà del governo
svizzero a trovare un compromesso interno e con l'Unione europea
in materia, quel referendum non è stato ancora applicato. Ma per
i promotori di 'Prima i nostri', che parlano di "vittoria
storica", il trionfo di oggi rappresenta un chiaro messaggio al
governo e al parlamento federali.
"I ticinesi - ha detto il presidente della sezione ticinese
dell'Udc Piero Marchesi citato dalla Radio svizzera italiana -
non vogliono farsi intimorire dall'Unione europea". Prima di
essere resa effettiva, la modifica costituzionale approvata in
Ticino dovrà essere avallata dall'Assemblea federale di Berna, a
cui spetta valutare la sua conformità al diritto nazionale.
Prendendo atto della vittoria dell'iniziativa, il Consiglio
di Stato ticinese - l'esecutivo cantonale che aveva proposto un
controprogetto bocciato nelle urne - ha ricordato i problemi di
applicazione di 'Prima i nostri', ma ha annunciato che verrà
"costituito un gruppo di lavoro per elaborare un testo di legge
che applichi il nuovo articolo costituzionale".
Immediate le reazioni in Italia ed in particolare in
Lombardia. Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha
annunciato che a partire da domani la Regione "predisporrà le
adeguate contromisure per difendere i diritti dei nostri
concittadini lavoratori". Il segretario regionale Pd Alessandro
Alfieri ha invece puntato il dito contro l'amicizia fra il
Carroccio e Lega dei ticinesi, mentre l'europarlamentare Lara
Comi (Fi) ha annunciato di aver scritto alla commissaria Ue
Marianne Thyssem per chiedere di "poter avviare urgentemente la
sospensione di tutti gli accordi ad oggi in essere tra Svizzera
ed Europa".
"Il referendum anti-frontalieri non ha per ora effetti
pratici, ma senza la libera circolazione delle persone i
rapporti tra la Svizzera e l'Ue sono a rischio", ha avvertito il
titolare della Farnesina Gentiloni con un tweet. Mentre il
sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha commentato
la "scelta (di fatto) anti-italiana" del Ticino affermando che
"non risponde ad una scelta razionale ma emotiva ed ideologica,
l'ideologia della chiusura nazionalista, dei muri contro lo
straniero 'a prescindere'".
Preoccupato ma per niente sorpreso dai risultati Eros
Sebastiani, presidente dell'Associazione Frontalieri Ticino, che
ha sottolineato il "clima di malessere oltreconfine". "Seppur
votato, l'esito del referendum sarà di difficile applicazione e
non cambierà l'orientamento del mercato del lavoro cantonale",
si dice invece convinto Sergio Aureli, responsabile frontalieri
del sindacato svizzero Unia.
Come da tradizione, il voto in Ticino ha coinciso con altri
referendum a livello nazionale. Chiamati alle urne, gli svizzeri
hanno hanno bocciato un'iniziativa popolare che proponeva un
rincaro del 10% delle pensioni e respinto la proposta dal
Partito ecologista 'Per un'economia verde'. Approvata invece
la nuova legge federale sulle attività informative che mira a
dotare gli 007 elvetici di maggiori misure per lottare contro il
terrorismo.
Y4Y-AMB
25-SET-16 20:13 NNN