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Bankitalia: sondaggio congiunturale su andamento imprese
(regioni.it) Da un’indagine della Banca d’Italia sullo stato delle nostro imprese si rileva che nel nostro Paese un'impresa su tre chiuderà in rosso e avrà tagliato la propria forza lavoro.
E' quanto emerge dal sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d'Italia tra settembre e ottobre.
Bankitalia evidenzia anche un rallentamento della domanda di credito. Dati negativi sul settore imprenditoriale arrivano anche dalla Germania che registra un crollo del 3,3% degli ordinativi all'industria a settembre. E in Spagna l'istituto di statistica segnala nello stesso mese un +16,6% di fallimenti per famiglie e imprese.
Il sondaggio è avvenuto su un campione di di 4.151 aziende con almeno 20 addetti.
In particolare, si attende di terminare l'anno in rosso il 30,2% del campione, contro il 23,6% del 2011 e il 22,3% del 2010. Il 19,5% degli intervistati stima invece di poter chiudere in pareggio, mentre il 50,3% si aspetta un utile. Il 33% delle aziende ritiene che l'occupazione media sara' piu' bassa rispetto all'anno scorso, contro il 48,9% secondo cui restera' uguale e il 18,1% per cui potra' aumentare. Per quanto riguarda il fatturato nei primi nove mesi del 2012, il 52% delle imprese denuncia una diminuzione, il 24,1% afferma che e' rimasto piu' o meno uguale, il 24% sostiene di aver registrato un aumento. Costo del lavoro e' imposizione fiscale restano gli elementi che, secondo le aziende, maggiormente penalizzano le imprese italiane rispetto ai concorrenti estere.
Nei primi nove mesi dell’anno in corso il fatturato si è ridotto rispetto al corrispondente periodo del 2011 per oltre metà delle imprese, mentre è cresciuto per il 24 per cento. Nella rilevazione dell’anno scorso era invece prevalente l’indicazione di aumento del giro d’affari. Anche i giudizi sugli ordini e sulla produzione del trimestre in corso hanno un saldo negativo. Valutazioni più favorevoli per le prospettive di ordini e vendite nei prossimi sei mesi sono espresse dai produttori che si rivolgono prevalentemente ai mercati esteri.
Le prospettive del mercato di riferimento sono giudicate con prudenza: meno della metà delle aziende le ritiene sostanzialmente stabili mentre prevalgono i segnali di peggioramento per le altre.
Nei primi nove mesi dell’anno in corso il fatturato si è ridotto rispetto al corrispondente periodo del 2011 per oltre metà delle imprese, mentre è cresciuto per il 24 per cento. Nella rilevazione dell’anno scorso era invece prevalente l’indicazione di aumento del giro d’affari. Anche i giudizi sugli ordini e sulla produzione del trimestre in corso hanno un saldo negativo. Valutazioni più favorevoli per le prospettive di ordini e vendite nei prossimi sei mesi sono espresse dai produttori che si rivolgono prevalentemente ai mercati esteri.
Le prospettive del mercato di riferimento sono giudicate con prudenza: meno della metà delle aziende le ritiene sostanzialmente stabili mentre prevalgono i segnali di peggioramento per le altre.

( red / 06.11.12 )

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