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Clini: urgente trasferimento finanziamento dissesto idrogeologico

Maltempo: Rossi, Marini, Zaia su stato emergenza
(regioni.it) Emergenza maltempo in buona parte del Paese. Evacuati gli abitanti di Albinia, in Toscana, e Marina di Montalto di Castro, a causa dello straripamento di alcuni fiumi e torrenti. L'ordinanza che riguarda la costa della Tuscia e' stata emessa per la gran quantita' di acqua e fango che si e' riversata nel centro abitato. La statale Aurelia e' chiusa nei due sensi tra Albinia e Grosseto sud a causa degli allagamenti e non ci sono percorsi alternativi. Problemi per la circolazione dei treni nella stessa zona.
A Roma sono state chiuse le banchine del Tevere e l'ondata di piena e' attesa per domani.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha chiesto l’immediato intervento dell'esercito per far fronte all'emergenza maltempo che sta flagellando diverse aree.
"La situazione si sta aggravando e interessa, oltre alla provincia di Massa Carrara, tutto il Sud della Toscana: Grosseto, Siena ed Arezzo. Oggi in Giunta approveremo uno stanziamento di 5 milioni per far fronte alle prime emergenze". Scrive Rossi: "I tecnici del genio civile stanno lavorando per censire tutti gli interventi di somma urgenza necessari per il ripristino di strade, ponti, argini ed infrastrutture pubbliche. Sono a Roma per incontrare il responsabile della protezione civile Gabrielli, ho chiesto l'intervento immediato dell'esercito e ho parlato con il generale Mosca. Alla protezione civile dell'Emilia - aggiunge Rosssi - ho chiesto di inviare le idrovore a Massa e Carrara. Ora dobbiamo pensare alle persone, alla loro sicurezza. Ho chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio: questa volta il governo non deve lasciarci soli".
Anche la Regione Umbria fronteggia l' emergenza maltempo. Il presidente Marini sottolinea: ''Ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente critica che, in alcune zone, non si presentava da almeno 50 anni, con punte di 200 millimetri di acqua nell'Orvietano - ha spiegato il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini - I territori piu' interessati dal fenomeno oltre a quelli dell'Orvietano attraversati dal Chiani e Paglia, sono quelli del Marscianese e alcune zone del Perugino, mentre attualmente e' in osservazione il Tevere a partire da Citta' di Castello e il territorio del bacino del Lago Trasimeno".
''La rete attivata dalla Regione - ha detto Marini - continuera' a seguire la situazione e a predisporre prontamente interventi in caso di necessita' per tutto il periodo di allerta che proseguira' per la giornata di oggi e la notte. Inoltre, la Giunta regionale nelle prossime ore prendera' in esame le richieste pervenute da alcuni Comuni umbri per la dichiarazione dello stato di calamita' naturale in base alla legge 100/2012. Abbiamo chiesto, e attendiamo dai sindaci dei territori colpiti dagli eventi di questi giorni un puntuale monitoraggio dei danni”.
Anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, interviene sull’emergenza maltempo: “È impensabile – afferma Zaia – che una Regione come la nostra, che paga prontamente le tasse e in misura molto superiore a quanto le viene restituito, rimanga senza il segno concreto di un aiuto da parte del Governo nazionale. Per questi motivi, appena ricevuta la puntuale risposta delle amministrazioni, la Regione si attiverà anche formalmente per chiedere lo stato di calamità.”
Infine il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha sottolineato che è urgente il trasferimento alle Regioni del Centro Nord dei 130 milioni di euro stanziati il 26 ottobre scorso per il finanziamento delle misure per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Clini ha ricordato: "il Parlamento ha
l'occasione per restituire alle Regioni i pieni poteri in materia di prevenzione, attraverso la soppressione dell'istituto commissariale introdotto da una legge del 2010".
Infatti "a Genova, nel levante Ligure, nella Lunigiana, Garfagnana e Versilia, Venezia (dove e' attesa un'acqua alta record nelle prossime ore) e nelle pianure del Veneto: 'ritornano' con una frequenza estremamente ravvicinata eventi climatici estremi che confermano un trend ormai piu' che trentennale" sostiene il ministro.
"Il territorio del nostro paese, ed in particolare in alcune Regioni, - rileva Clini - e' esposto agli effetti di variazioni climatiche che 'stressano' aree gia' vulnerabili per le caratteristiche idrogeologiche, o per gli usi intensivi di aree urbanizzate dove sarebbe stato necessario vietare o limitare insediamenti abitativi e produttivi". "Eventi, che si ripetono puntualmente nell'autunno e nella primavera, richiedendo interventi straordinari e costi 'imprevisti' per tamponare i danni, di gran lunga superiori ai costi della prevenzione. Mentre la serie storica degli eventi avrebbe dovuto orientare da tempo politiche e misure per la protezione delle zone piu' vulnerabili, anche sulla base dei dati raccolti ed elaborati dal ministero dell'Ambiente: il 10% della superficie nazionale e' ad alta criticita' idrogeologica, ed i comuni interessati sono 6.633".
Infine il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha sottolineato che è urgente il trasferimento alle Regioni del Centro Nord dei 130 milioni di euro stanziati il 26 ottobre scorso per il finanziamento delle misure per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Clini ha ricordato: "il Parlamento ha
l'occasione per restituire alle Regioni i pieni poteri in materia di prevenzione, attraverso la soppressione dell'istituto commissariale introdotto da una legge del 2010".
Infatti "a Genova, nel levante Ligure, nella Lunigiana, Garfagnana e Versilia, Venezia (dove e' attesa un'acqua alta record nelle prossime ore) e nelle pianure del Veneto: 'ritornano' con una frequenza estremamente ravvicinata eventi climatici estremi che confermano un trend ormai piu' che trentennale" sostiene il ministro.
"Il territorio del nostro paese, ed in particolare in alcune Regioni, - rileva Clini - e' esposto agli effetti di variazioni climatiche che 'stressano' aree gia' vulnerabili per le caratteristiche idrogeologiche, o per gli usi intensivi di aree urbanizzate dove sarebbe stato necessario vietare o limitare insediamenti abitativi e produttivi". "Eventi, che si ripetono puntualmente nell'autunno e nella primavera, richiedendo interventi straordinari e costi 'imprevisti' per tamponare i danni, di gran lunga superiori ai costi della prevenzione. Mentre la serie storica degli eventi avrebbe dovuto orientare da tempo politiche e misure per la protezione delle zone piu' vulnerabili, anche sulla base dei dati raccolti ed elaborati dal ministero dell'Ambiente: il 10% della superficie nazionale e' ad alta criticita' idrogeologica, ed i comuni interessati sono 6.633".





























( red / 12.11.12 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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