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Lorenzin: al lavoro con Regioni su nuovo Patto salute

Stasi: grande apertura per modificare regole per Regioni in Piano di rientro
(Regioni.it 2418 - 17/01/2014) Riapertura dei lavori Governo-Regioni per il nuovo Patto Salute: i tempi per il Patto saranno molto stretti e sono 10 punti che porteremo a termine in altrettanti incontri. La speranza e' finire in tempi brevi".
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato come sia emerso “parte di tutte le Regioni l'esigenza di un rafforzamento dei controlli da parte del ministero della Salute sugli aspetti sanitari, i Lea e sul coordinamento scientifico della prevenzione. Sono molto contenta di questa richiesta perchè ci dà la possibilità anche di rispondere alle nuove esigenze epidemiologiche che abbiamo nel Paese".
"Gli elementi piu' importanti del nuovo Patto – sostiene Lorenzin - oltre alla riorganizzazione del territorio e della rete ospedaliera, sono quelli di capire come affrontare in futuro la compartecipazione della spesa, il personale e lo sblocco del turnover e il meccanismo di aggiornamento dei piani di rientro, cosi' come immaginati gli scorsi anni".
"Abbiamo affrontato anche il tema spending interna - cioe' di quantificare in modo chiaro le risorse che si possono recuperare dai risparmi e individuare dove investire nei prossimi anni".
Lorenzin aggiunge: "Fino ad oggi i Patti per la Salute sono stati attuati al 40-50%. Questo deve essere un patto concreto, con degli impegni stringenti da parte delle Regioni in accordo con il Governo per fare cose che si sono dette. Quindi anche con un sistema di verifica e di monitoraggio".
Mentre il vicepresidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, al termine della Conferenza Stato-Regioni del 16 gennaio, riferendo dell'incontro tra le Regioni e il ministro Lorenzin sul Patto per la Salute, ha dichiarato: "Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha mostrato grande apertura per modificare le regole a cui devono sottostare le Regioni in Piano di rientro dal debito sanitario”.
"Finora - ha spiegato Stasi - le regole non hanno consentito alle Regioni in piano di rientro dal deficit sanitario di fareil passo per chiudere quella fase. Soprattutto vi sono norme chebloccano il turn-over: si aggiustano i conti ma non si da'possibilita' alle Regioni di assumere. In Calabria abbiamo interireparti di ospedali chiusi perche' da 5 anni non si puo' piu' assumere. Il ministro ha mostrato grande disponibilita' su questofondamentale punto".
Quanto al rafforzamento del potere di controllo da parte del ministero della Salute, proposto dal coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Luca Coletto, Stasi concorda: "c'e' un bisogno assoluto di rendere piu' autonomo il ministero della Salute rispetto a quello dell'Economia: per adesso tutti i provvedimenti del ministero della Salute devono sottostare alla regole dell'Economia".
"Bisogna rideterminare i criteri per i costi e fabbisogni standard delle Regioni per la sanita' per il 2014" e individuare nuove Regioni 'benchmark', spiega Lorenzin, in audizione alla Commissione bicamerale sull'attuazione del federalismo fiscale.
Si lavorera', dunque, a una revisione dei criteri perche' nel 2013 gli indicatori utilizzati si sono concentrati "principalmente sull'assistenza ospedaliera". I nuovi indicatori dovranno "dare rilevanza - ha spiegato Lorenzin - anche ad altri aspetti assistenziali e tenere conto degli indici di prevalenza delle malattie, degli outcome e dei criteri socio-economici". Il ministro ha poi annunciato la possibilita' di "prevedere dal 2015 meccanismi premiali per le Regioni che piu' convergono sui costi standard delle Regioni di riferimento", le cosiddette benchmark.
Infine, ha ricordato la Lorenzin, "dovremo anche concordare con le Regioni modalita' di risparmio che tengano conto dei loro punti di forza e delle specificita', premiando gli sforzi gia' fatti. Questo e' uno degli obiettivi colti nel Patto per la salute, ormai in fase molto avanzata".



( red / 17.01.14 )

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