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Sicilia: Crocetta su costi della politica regionale
(Regioni.it 2508 - 30/05/2014) “Su stipendi e pensioni d'oro all'Ars non si può giocare”. Il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, interviene sulla questione dei costi della politica, e in particolare sugli stipendi dei burocrati dell’Assemblea regionale siciliana.
“Mentre si e' provveduto a diminuire giustamente i compensi ai parlamentari - osserva Crocetta - l'Ars continua ad avere al proprio interno burocrati che costano 4-5 volte l'anno lo stipendio di un deputato, offuscando la grande azione di risanamento che stiamo facendo e l'immagine di una Regione che sta mettendo in ordine i conti, come attesta il riconoscimento del patto di stabilita' dallo Stato per il 2013 e lo stesso bilancio consuntivo”.
"Stabilire oggi un tetto piu' alto per i burocrati dell'Ars rispetto a quelli dell'amministrazione regionale – sostiene Crocetta - e' un palese atto di ingiustizia".
Crocetta quindi aggiunge: “Ci si appella persino alla violazione dell'Autonomia, invocando l'equiparazione al Senato. Ma l'Autonomia non e' una carta bianca per riconoscere privilegi e parassitismi, si esercita nell'ambito di un quadro costituzionale che ci obbliga, non solo a tenere in ordine i conti, ma soprattutto ad assicurare solidarieta' nei confronti dei soggetti piu' deboli".
Secondo Crocetta "160 mila euro sono una cifra gia' pazzesca, le retribuzioni dell'Ars non possono essere le piu' alte d'Europa mentre la Sicilia e' tra le regioni piu' povere d'Europa. Quale Autonomia si invoca, quella dei privilegi?".
"L'articolo al quale ci si appella non è a difesa dei corporativismi ma difende il Parlamento nel senso che lo “Stato” non può stabilire un tetto più basso per i dipendenti delle regioni rispetto a quello stabilito a livello nazionale. Solo che l'esercizio dell'Autonomia è affidata al Parlamento, il legislatore non ha stabilito nessun privilegio a favore di caste o gruppi, ma ha dato alla Regione la potestà in materia di trattamento del personale.
Quindi è vero che lo Stato non può stabilire tetti più bassi per i dipendenti delle regioni rispetto a quello stabilito a livello nazionale, ma è anche vero che la Regione nella sua autonomia, in relazione alle compatibilità economiche, non solo lo può fare ma lo deve fare per risanare i conti e trattare tutti con equità e giustizia. Stabilire oggi un tetto più alto per i burocrati dell'Ars rispetto a quelli dell'amministrazione regionale è un palese atto di ingiustizia”.



( Giuseppe Schifini / 30.05.14 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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