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Liste d'attesa: predisposto un piano per ridurle

In Emilia-Romagna ridotti sensibilmente i tempi per i ricoveri chirurgici programmati
(Regioni.it 3508 - 05/12/2018) "Ho trasmesso alle Regioni il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per riportare la salute dei cittadini nelle priorità dell'azione politica. Il piano mancava da quasi 10 anni e conteneva generiche azioni di governo. Ora mettiamo regole certe e stanziamo fondi per dire basta alle attese infinite per una visita medica o un esame diagnostico". Ad annunciarlo il ministro della salute Giulia Grillo in una nota.
"Presto- continua- insieme alle Regioni garantiremo tempi certi per ogni prestazione. Grazie ai 350 milioni previsti in Legge di Bilancio per il triennio 2018-20 aiuteremo i territori a potenziare i servizi di prenotazione implementando i Cup digitali e tutte le misure per rendere piu' efficiente il sistema. Non erano mai state stanziate risorse dedicate specificatamente alle liste d'attese. Noi lo stiamo facendo. A Sud e a Nord, le regole saranno uguali per tutti, questo servira' a ridurre le diseguaglianze. È un primo passo concreto verso un cambiamento reale. La sanita' del Paese deve ritornare in cima alle priorità dell'agenda politica".
Secondo il ministro, "pur lasciando l'autonomia alle Regioni, il ministero della Salute garantirà il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici, ma anche delle prestazioni ambulatoriali in regime libero-professionale.
Sembrano concetti tecnici, ma riguardano la vita di tutti noi cittadini. Questo nuovo Piano e' diretto innanzitutto ai pazienti, specialmente a quelli che in questi anni si sono sentiti abbandonati". L'Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa del ministero della Salute "sarà la cabina di regia che assicurerà ai cittadini un monitoraggio effettivo sui servizi sanitari e quindi sull'applicazione concreta del diritto alla salute, ma sarà anche uno stimolo per le Regioni. Le aziende sanitarie dovranno competere per offrire i servizi migliori, attivando un circolo virtuoso con ricadute positive sulle persone, ma anche sui lavoratori del Ssn, che devono sentirsi maggiormente valorizzati.
I direttori generali delle aziende sanitarie- conclude il ministro- saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea: questo significa che chi non mette l'efficienza delle liste d'attesa al primo posto del suo mandato, potra' essere rimosso dall'incarico".
Sul tema delle liste d'attesa si registrano comunque passi in avanti significativi in alcune realta regionali. In Emilia-Romagna, ad esempio l'assessorato alle politiche per la salute, nel pomeriggio del 4 dicembre, ha fatto il punto con le Aziende sanitarie sui risultati raggiunti e su quanto rimane da fare per migliorare le performance in tutto il territorio. Si sono ridotti sensibilmente, in Emilia-Romagna, i tempi d'attesa per i ricoveri chirurgici programmati: a ottobre 2018, l'84,9% era garantito entro i tempi previsti a livello nazionale, con un +10% rispetto all''anno precedente (75% a ottobre 2017 e 70,7% a ottobre 2016). Prosegue anche lo smaltimento delle liste di attesa pregresse, già eliminate per l''80% a livello regionale, con le rimanenti che riguardano solo casi di medio-bassa criticità. E resta garantito l'intervento immediato nelle situazioni d'urgenza. Per le patologie neoplastiche, l''87,9% degli interventi è assicurato entro 30 giorni dalla prenotazione. Risultati migliori di quanto richiede la normativa nazionale per il tumore della mammella (a livello regionale, sempre da ottobre 2017 a ottobre 2018, si è passati dall''87,4 al 96,8%), per il tumore al colon retto (dall''89,8% al 94,8%), all''utero (dal 73,5% al 94,6%) e per il tumore al polmone (dall''85,2% al 95,2%); per tutte queste prestazioni oncologiche la
normativa nazionale fissa come soglia il 90%.
Inoltre, un'importante novità riguarda i cittadini dell''Emilia-Romagna che devono sottoporsi a un intervento chirurgico programmato: entro il 2019, tramite il Fascicolo sanitario elettronico, potranno verificare la propria posizione in lista
d''attesa. I miglioramenti ottenuti seguono l''azzeramento o quasi dei tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami: a fine novembre 2018, oltre il 98% è assicurato entro i termini previsti (era al 58% a inizio legislatura, nel 2015). Poco più di un anno fa, infatti, la giunta ha messo a punto un piano per ridurre le liste relative ai ricoveri chirurgici programmati. "Abbiamo iniziato un nuovo percorso, estremamente complesso, ponendoci obiettivi ambiziosi - ricorda l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -, consapevoli che l''abbattimento delle liste d''attesa è uno dei punti che qualificano maggiormente il servizio sanitario pubblico". In questi mesi - prosegue - sono stati fatti importanti passi avanti nella gestione delle liste, nella programmazione dell'attività chirurgica e nel monitoraggio dei tempi d''attesa, che peraltro estendiamo. Tempi che si sono ridotti ovunque, con miglioramenti anche di 10 punti percentuali in un anno. Per alcune patologie, peraltro importanti come quelle tumorali, i risultati sono eccellenti. Certo - aggiunge Venturi - occorre fare ancora meglio e continuare a lavorare assieme alle Aziende sanitarie, che ringrazio per quanto hanno fatto finora. Ma i dati dimostrano che la strada imboccata è quella giusta".
Le prestazioni oggetto di monitoraggio (dalla coronarografia, all''angioplastica, alla biopsia percutanea del fegato, al bypass) sono assicurate entro i tempi indicati per le relative classi di priorità. In particolare, per l''angioplastica, si è passati nell''ultimo anno dal 94% al 95,7%, per le coronarografie dal 96,3% al 97,3%, per la biopsia percutanea del fegato dall''88,6% al 95,5% e per il bypass dal 79,1% al 91,7% delle operazioni garantite entro i termini. Migliorano anche i dati sulla riparazione dell''ernia inguinale (dal 65,8% all''80,3%), della emorroidectomia (passata dal 64,3% al 78,8%) e della tonsillectomia (dal 54,5% all''82,5%). Per le protesi d'anca, nell''87% dei casi l''intervento avviene entro 180 giorni (erano l''83,1% a ottobre 2017).
Per quanto riguarda il tumore alla prostata, a ottobre 2018 il 53,5% dei pazienti è stato ricoverato entro i tempi massimi previsti, rispetto al 44% dello stesso periodo dello scorso anno. Sono state infatti recentemente introdotte nuove indicazioni per l'inserimento in lista di queste neoplasie che hanno un livello di rischio e un''evoluzione diversa da quella degli altri tumori. Le Aziende e i professionisti stanno quindi aggiornando i livelli di priorità assegnati al nuovo protocollo, che consentirà di adeguare il tempo di attesa all''effettivo livello di rischio, riservando la risposta più tempestiva ai casi più urgenti.
E' utile chiarire che l''obiettivo del 90% degli interventi eseguiti entro i tempi assegnati (e non del 100%) è fissato perché occorre tener conto di una quota di pazienti che - per caratteristiche particolari legate alla loro patologia - necessitano, prima dell''intervento, di trattamenti o approfondimenti specifici che allungano il tempo d''attesa per il ricovero. Per il conseguimento di questi risultati e per avviare nuovi programmi di utilizzo razionale ed efficiente delle piattaforme chirurgiche, a inizio 2018 la Regione Emilia-Romagna - unica in Italia- ha avviato un nuovo sistema regionale di controllo informatizzato delle liste di attesa dei ricoveri: il ''Sigla'' (Sistema integrato di gestione delle liste di attesa), attraverso cui è possibile garantire un censimento ed un monitoraggio sempre aggiornato della maggior parte degli interventi chirurgici. Informazioni che permetteranno alle Aziende sanitarie e alla Regione di valutare in modo tempestivo le criticità per avviare da subito azioni di potenziamento o rimodulazione dell''attività, per un pieno conseguimento dell''equità dell''accesso e della trasparenza verso il cittadino. Inoltre, sono stati fatti consistenti investimenti mirati al reclutamento di professionisti (oltre 5.000, nell''ultimo biennio, le persone assunte in sanità a tempo indeterminato, di cui 1.450 precari stabilizzati, per un costo complessivo di 24 milioni di euro) e altri strumenti definiti dal Piano regionale: la creazione, da parte di ogni Azienda sanitaria, del responsabile unico aziendale, garante della corretta gestione delle liste di attesa; l'utilizzo delle sale operatorie, tramite l'integrazione delle procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività chirurgiche; la gestione delle prenotazioni totalmente informatizzata con criteri di priorità per l''accesso definiti in modo chiaro e coerente e il ricorso anche a strutture private convenzionate.
"Un ulteriore sforzo dovrà essere compiuto, a livello nazionale - sottolinea la Regione Emilia-Romagna in una nota -, per rispondere alla persistente difficoltà di reperire figure chiave, a partire dagli anestesisti: esigenza che rende ancora più importante la richiesta da parte delle Regioni, Emilia-Romagna in testa, di aumentare il numero di posti nelle scuole di specializzazione".

( red / 05.12.18 )

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