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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Tesei: impegno al contrasto di questo triste fenomeno
(Regioni.it 3730 - 25/11/2019) Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, afferma che "molto resta ancora da fare" e che "ogni donna deve sentire le istituzioni vicine".
“La violenza sulle donne – rileva Mattarella - non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”.
La violenza di genere in Italia, secondo i dati forniti nel corso della presentazione dell'iniziativa della Polizia di Stato denominata "Questo non è amore 2019", evidenzia che la maggioranza delle vittime della violenza di genere sono italiane nell'80,2% dei casi, e gli autori sono italiani nel 74% dei casi. E l'82% delle volte chi fa violenza su una donna non deve introdursi con violenza nell'abitazione, ha le chiavi di casa o gli si apre la porta.
Ma nelle regioni le opinioni di uomini e donne sono diverse. Da una rilevazione statistica sugli stereotipi sui ruoli di genere e l'immagine sociale della violenza, realizzata dall'Istat nel quadro di un Accordo di collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunita' presso la Presidenza del Consiglio, il 58,8% della popolazione italiana tra i 18 e i 74 anni, senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova negli stereotipi sui ruoli di genere.
Il fenomeno aumenta al crescere dell'eta' (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei giovani) e tra i meno istruiti. Gli stereotipi sono piu' frequenti nel Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6%) e in Sicilia, e meno diffusi al Nord-est (52,6%), con il minimo in Friuli Venezia Giulia (49,2%). Sardegna (15,2%) e Valle d'Aosta (17,4%) presentano i livelli piu' bassi di tolleranza verso la violenza; Abruzzo (38,1%) e Campania (35%) i piu' alti.
“Troppo spesso, - afferma il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei - la cronaca ci riporta casi di violenza nei confronti delle donne e la Regione proseguirà nel suo impegno al contrasto di questo triste fenomeno attraverso azioni concrete”.
“Ancora più preoccupante -aggiunge Tesei - è il sottobosco che vede quotidianamente episodi di violenza fisica e psicologica, in casa e negli ambienti di lavoro. Un fenomeno, che non conosce confini di età e geografici, al quale dobbiamo contrapporci tutti”.
Ma nelle regioni le opinioni di uomini e donne sono diverse. Da una rilevazione statistica sugli stereotipi sui ruoli di genere e l'immagine sociale della violenza, realizzata dall'Istat nel quadro di un Accordo di collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunita' presso la Presidenza del Consiglio, il 58,8% della popolazione italiana tra i 18 e i 74 anni, senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova negli stereotipi sui ruoli di genere.
Il fenomeno aumenta al crescere dell'eta' (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei giovani) e tra i meno istruiti. Gli stereotipi sono piu' frequenti nel Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6%) e in Sicilia, e meno diffusi al Nord-est (52,6%), con il minimo in Friuli Venezia Giulia (49,2%). Sardegna (15,2%) e Valle d'Aosta (17,4%) presentano i livelli piu' bassi di tolleranza verso la violenza; Abruzzo (38,1%) e Campania (35%) i piu' alti.
“Troppo spesso, - afferma il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei - la cronaca ci riporta casi di violenza nei confronti delle donne e la Regione proseguirà nel suo impegno al contrasto di questo triste fenomeno attraverso azioni concrete”.
“Ancora più preoccupante -aggiunge Tesei - è il sottobosco che vede quotidianamente episodi di violenza fisica e psicologica, in casa e negli ambienti di lavoro. Un fenomeno, che non conosce confini di età e geografici, al quale dobbiamo contrapporci tutti”.


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( gs / 25.11.19 )

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