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Regioni.it

n. 4327 - martedì 5 luglio 2022

Sommario
- Conferenza delle Regioni il 6 luglio alle 11
- Deficit idrico: Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza per 5 Regioni
- Carenza idrica: i Presidenti delle Regioni soddisfatti per la dichiarazione dello Stato di emergenza
- Vaccinazioni: in autunno si allarga l'età del richiamo
- Pnrr: modernizzare servizi e sistemi produttivi
- Pnrr e trasformazione digitale dell'amministrazione pubblica

+T -T
Deficit idrico: Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza per 5 Regioni

Curcio preannuncia un grande piano per l'acqua

(Regioni.it 4327 - 05/07/2022) Il Consiglio dei Ministri si è riunito lunedì 4 luglio 2022, alle ore 19.40 a Palazzo Chigi e su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Lo stato di emergenza è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche.
Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36.500.000 euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti:
- 10.900.000 euro alla Regione Emilia Romagna;
- 4.200.000 euro alla Regione Friuli Venezia Giulia;
- 9.000.000 euro alla Regione Lombardia;
- 7.600.000 euro alla Regione Piemonte;
- 4.800.000 euro alla Regione Veneto.
All’esito di ulteriori approfondimenti potranno essere adottate ulteriori deliberazioni per il completamento delle attività o per l’avvio di nuovi e diversi interventi.
"La dichiarazione di stato d'emergenza per la crisi idrica in cinque regioni rappresenta una prima importante tappa nelle azioni a contrasto della siccità". Così il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio in merito alla decisione presa dal Consiglio dei ministri di ieri. "Il Dipartimento continuerà a lavorare, come già fatto nelle scorse settimane, con tutte le regioni e con le tante autorità coinvolte nel complesso tema della gestione delle acque nel nostro Paese- dice Curcio- Insieme a loro siamo pronti a estendere lo stato d'emergenza ad altri territori che sono o saranno interessati dagli effetti della crisi idrica".
La dichiarazione di stato d'emergenza "consentirà la mitigazione degli effetti dovuti alla carenza di acqua nel nostro paese, ma la tragedia della Marmolada e l'impegnativa campagna contro gli incendi boschivi ci ricordano che eventi come questi affondano le radici nel fenomeno dei cambiamenti climatici, e dunque richiedono interventi di portata più ampia", spiega il Capo della Protezione civile.
"Va in questa direzione, e fornirà una risposta importante, la scelta del Governo di affiancare alla dichiarazione di stato d'emergenza un grande piano per l'acqua di cui molti interventi sono già previsti all'interno del PNRR", conclude.


( red / 05.07.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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