(regioni.it) Sembra avviarsi a conclusione la “battaglia” per il reintegro del fondo sociale. Una battaglia che ha visto impegnate le regioni nella scorsa legislatura in un duro confronto con l’esucutivio che aveva deciso di tagliare del 50 per cento il fondo desrinato all’attuazione sul territorio delle politiche sociali (cfr. le notizie riportate in fondo all’articolo) . Il traguardo non è ancora raggiunto del tutto. Il Governo ha infatti integrato il fondo, con il riparto che avuto il via libera nella conferenza unificata del 27 luglio 2006, ma manca all’appello ancora il 25% delle risorse previste, anche se il Ministro Ferrero assicura un impegno personale per il reintegro totale del fondo.
''Soddisfazione e apprezzamento - sono stati comunque manifestati dal presidente della Conferenza delel Regioni Vasco Errani - perche' il governo, con la manovra, ha integrato il fondo sociale. Abbiamo apprezzato molto questo segno positivo rispetto alle nostre richieste''. Errani ha sottolineato che,tuttavia, le regioni hanno fatto presente di avere subito, nella precedente legislatura, ''un taglio di 500 mln di euro, che il governo ha integrato con 300 mln di euro''.
Nello schema di decreto interministeriale per il reparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2006, presentato da Ferrero alle Regioni e agli Enti locali si legge infatti che il Fondo ammonta complessivamente a 1.624.922.940 di euro. Di questi le somme destinate a regioni e province autonome di Trento e di Bolzano ammontano a 775 milioni di euro (cfr. la tabella della ripartizione regione per regione) mentre le somme destinate ai Comuni ammontano a 44.466.940 di euro. Inoltre, le somme destinate all'istituto nazionale della previdenza sociale sono di 755 mln 429 mila euro e al ministero della Solidarieta' sociale per interventi di carattere sociale vanno 50 mln e 27 mila euro.
Anche i coordinatore della Commissione affari finanziari della Conferenza, l’Assessore della Lombardia, Romano Colozzi ha affermato di aver “accolto con favore che il fondo sociale sia stato integrato di 300 milioni di euro ma abbiamo anche fatto presente che il fondo storico prima dei tagli era di un miliardo e abbiamo anticipato che in sede di finanziaria riproporremo il tema”. E’ stato definito il riparto del fondo sociale, che per il 2006 consiste dunque in 800 milioni di euro, ma la questione del suo ritorno all' entità del 2004 del miliardo sarà posta in sede di finanziaria - ha sottolineato Colozzi - in quanto ''si tratta di spese non facilmente
Comprimibili”.
Ma “Reintegrare quanto tagliato dal governo Berlusconi'' sembra rientrare fra gli obiettivi del Governo Prodi. Il Ministro della Solidarieta' Sociale Paolo Ferrero ha
sottolineato come, rispetto ai tagli operati dal precedentegoverno di centrodestra, siano gia' stati reintegrati 300 milioni di euro per il Fondo sociale - che da 500 milioni di euro e' stato portato a 800 milioni di euro - e che l'impegno e' quello di arrivare alla cifra di un miliardo.”Si tratta - ha spiegato il Ministro - dell'unica voce della spesa sociale che è in aumento”. Inoltre Ferrero ha anche sottolineato come si stabilira' il percorso di definizione dei Livelli essenziali di assistenza sociale. Quando alla ripartizione della spesa, 775.429 milioni di euro sono destinati al finanziamento dei diritti soggettivi; 775 milioni alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano, per il finanziamento del Fondo sociale e 44.466.940
milioni ai Comuni per il finanziamento degli interventi di loro
competenza.
Agenzie di stampa e notizie sul fondo sociale relative all’anno 2005
(regioni.it) Il Ministro Linda Lanzillotta ha convocato la Conferenza Unificata per giovedì 3 agosto 2006, alle ore 14.00 presso la Sala riunioni di Via della Stamperia, n. 8, in Roma, con il seguente ordine del giorno:
1)Deliberazione concernente l'istituzione della Commissione permanente per l'innovazione tecnologica nelle Regioni e negli Enti Locali. (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE LOCALI) Deliberazione ai sensi dell'articolo 7, comma 2, e 9, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
2)Parere sullo schema di decreto del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con it Ministero dell'interno, concernente il “patto di stabilità interno” per il 2006. (ECONOMIA E FINANZE) Parere ai sensi dell'articolo 1, comma 30, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005) e dell'articolo 1, comma 150, delta legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006).
Cooperazione. si riunisce tavolo per riforma; presentati in Brasile progetti Regioni
(regioni.it) Si riunisce per la prima volta lunedì 31 luglio il Tavolo sulla riforma della cooperazione cui il ministero degli Esteri ha invitato associazioni, reti, Ong, enti locali e rappresentanti delle regioni. Lo ha annunciato la vice ministra con delega alla Cooperazione, Patrizia Sentinelli, nel corso della trasmissione di Radio3mondo.
“Sarà il primo di una serie di appuntamenti con la società civile", ha spiegato la Sentinelli, “e mi consentirà di raccogliere materiale da condividere con le commissioni esteri di Camera e Senato, che determineranno poi il processo legislativo vero e proprio”. Gli incontri serviranno dunque per la riforma della legge 49/87 che regola la cooperazione allo sviluppo in Italia.
Rimanendo in tema di cooperazione il 27 luglio Sono stati presentati dai rappresentanti delle Regioni italiane direttamente al presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula Da Silva, in un incontro nel Palazzo presidenziale di Planalto, a Brasilia, i 20 progetti di cooperazione in Brasile che fanno capo all' accordo triennale di collaborazione firmato nel 2004 da Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna e presidenza e governo della Repubblica federale del Brasile.
''Abbiamo presentato – riferisce il Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso - tutte le nostre iniziative di cooperazione, le linee essenziali degli accordi che abbiamo in essere e quelli che secondo noi possono essere gli sviluppi futuri. Con il ministro per gli Affari Regionali e lo Sviluppo abbiamo poi siglato un Protocollo d' intesa che fissa una serie di impegni in vista dell' intensificazione dei rapporti con il Brasile''.”Il ministro per i diritti umani - aggiunge - ha espresso tutto il proprio apprezzamento per la nostra Agenzia regionale per le adozioni internazionali, unica agenzia pubblica italiana a occuparsi di questo problema, e che tenta innanzitutto di dare un futuro ai bambini con le loro famiglie, e solo successivamente, se necessario, si impegna a trovare una sistemazione in Italia''.
All'incontro oltre al presidente Lula erano presenti i ministri brasiliani all' integrazione e all' agricoltura, e i rappresentanti delle principali istituzioni finanziarie pubbliche di quel paese.
La delegazione italiana era composta dalla presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso (responsabile delle politiche internazionali per la Conferenza delle Regioni), dal sottosegretario al ministero degli Esteri, Donato Di Santo, e da rappresentanti delle quattro regioni partner. C' erano anche l'ambasciatore del Brasile in Italia, Adhemar G. Bahadian, ed il suo omologo italiano, Michele Valensise.
E' stato l' assessore umbro Vincenzo Riommi ad illustrare i 20 progetti, le cui aree di intervento riguardano l'assistenza alla costituzione di consorzi intermunicipali e di genzie di sviluppo o centri servizi, le filiere legno-mobile, le energie rinnovabili, la filiera integrata turismo, artigianato, enogastronomia, cultura, agroindustria, mecccanica, carne e cuoio.
Energia: si liberalizzerà "d'intesa" con Regioni ed enti locali
(regioni.it) Sono stati accolti praticamente tutti gli emendamenti delle Regioni, in conferenza Stato-Regioni, al ddl di delega al governo per la liberalizzazione dell'energia, e in particolare quello relativo ai decreti attuativi per i quali dovrà esservi un'intesa, e non solo un parere, in sede di conferenza unificata. Lo ha annunciato l'assessore lombardo Romano Colozzi, coordinatore della Commissione affari finanziati per la conferenza delle Regionia margine della stessa conferenza.
“Noi avevamo presentato un documento con numerosi emendamenti - ha ricordato Colozzi - e sono stati accolti quasi tutti, tranne un piccolo particolare. E' stato dunque un confronto positivo e abbiamo ottenuto la certezza di un passaggio in Conferenza unificata dei decreti legislativi attuativi. Quindi e' stato accolto l'emendamento che avevamo presentato per evitare, come era successo in altre occasioni, che i decreti legislativi attuativi fossero in contrasto con le competenze delle Regioni”. “Nel testo del governo, infatti - ha spiegato - era previsto semplicemente un parere da parte della Conferenza, invece e' stato accettato che vi sia un'intesa, e questo significa che saremo costretti a trovare un accordo sui decreti attuativi”.
(regioni.it) Iindagine sui consumi condotta dall’Istat, nel 2005 la spesa media mensile per famiglia è pari, in valori correnti, a 2.398 euro. Si tratta di circa 17 euro in più rispetto all’anno precedente (+0,7%). La spesa per generi alimentari e bevande si attesta su un livello del tutto analogo a quello dell’anno precedente (456 euro contro 453). Le uscite familiari per generi non alimentari, anch’esse stabili, passano tra il 2004 e il 2005 da 1.928 euro mensili a 1.941 euro. L’andamento a livello nazionale è la sintesi di livelli di spesa territorialmente eterogenei che, tuttavia, presentano una sostanziale stabilità rispetto al 2004. Nel Nord la spesa media mensile delle famiglie è del tutto identica a quella del 2004 (pari a 2.689 euro) e anche le variazioni nel Centro e nel Mezzogiorno non risultano rilevanti: la spesa passa, rispettivamente, da 2.392 a 2.478 euro e da 1.915 a 1.913 euro.
La Lombardia e la provincia di Bolzano sono le aree geografiche con l'ammontare di spesa media piu' elevato: 2.872 e 3.229 euro, oltre mille euro in piu' rispetto a quello delle famiglie siciliane che, ancora una volta, mostrano il valore piu' basso (1.681 euro).
Ad eccezione del Molise, tutte le famiglie residenti nelle regioni del Mezzogiorno destinano alla spesa alimentare oltre un quinto della spesa totale; nel resto del paese soltanto in Liguria e nelle Marche, data anche la consistente presenza di anziani nella prima e di famiglie numerose nella seconda, si raggiunge un valore superiore al 20%.
Cosi' come le spese alimentari, anche le spese per abbigliamentoe calzature sono fortemente connesse al numero di componenti; nel Mezzogiorno, dove le famiglie sono mediamente piu' ampie, la quota destinata a questo capitolo e' dunque piu' elevata (con un minimo del 6,7% in Sardegna e un massimo dell'8,9% in Abruzzo).
La maggiore ampiezza familiare e' spesso associata alla presenza di un maggior numero di bambini e ragazzi in eta' scolare che determinano una propensione piu' elevata alla spesa per istruzione (si passa dall'1,1% di Campania, Sicilia e Sardegna, al 2,4% della Basilicata).
Tra le famiglie residenti nel Lazio e in Toscanaall'abitazione e' destinato poco meno di un terzo della spesatotale (rispettivamente, 30,1% e 29,2%); tale quota simantiene comunque sempre al di sopra del 24% in tutte leregioni centro-settentrionali.
La spesa per combustibili ed energianon presenta rilevanti differenze a livello regionale, oscillando tra il 4,3% della Lombardia e il 6,2% della Valle d'Aosta. Marcate sono invece le differenze nelle spese destinate a servizi sanitari e salute, che derivano anche dall'autonomia delle singole regioni nella regolamentazione del settore. Il Trentino Alto Adige (4,9%), in particolare la provincia di Trento (5,5%), la Lombardia e il Veneto (4,5%) sono le regioni con la quota di spesa per sanita' piu' alta, mentre le percentuali piu' basse si osservano tra le famiglie campane e tra quelle residenti nel Lazio (2,7%). Infine, sempre nelle regioni settentrionali risultano leggermente piu' elevate le quote di spesa per trasporti, per tempo libero e cultura e per ''altri beni e servizi''.
(regioni.it) Via libera della Conferenza delle Regioni all'inserimento delle regioni Piemonte e Marche nel Comitato nazionale turismo.
L'ingresso di Piemonte e Marche rappresenta un passo in avanti nella costituzione del Comitato cosi' come deciso nell'ultima riunione della Commissione turismo della Conferenza delle Regioni con il vicepremier Francesco Rutelli.
La ricostituzione del Comitato nazionale sul turismo si e' resa necessaria dopo la pronuncia di incostituzionalita' da parte della Corte Costituzionale che ha censurato la scarsa rappresentanza delle regioni all'interno del Comitato stesso.
In ragione della pronuncia, Rutelli e le regioni hanno reiscritto il decreto istitutivo del Comitato aumentando il numero delle regioni.
Con il si' della Conferenza le regioni presenti nel Comitato nazionale del turismo sono: Lombardia, Sardegna, Liguria, Toscana, Lazio, Piemonte e Marche, oltre alle presenze istituzionali del presidente della Conferenza, Vasco Errani, e del coordinatore nazionale, Enrico Paolini. ''Il via libera a Piemonte e Marche – ha detto Paolini - imprime un'accelerazione alla nascita del nuovo Comitato cosi' come aveva chiesto Rutelli. Grazie al presidente Errani, abbiamo potuto adempiere celermente alle richieste del vicepremier e a questo punto possiamo dire di essere ad un passo dal nuovo Comitato cosi' come articolato nella sentenza della Corte costituzionale. Le regioni hanno dimostrato in questa circostanza - ha concluso il coordinatore nazionale - una efficienza fuori dal normale''.
La Conferenza ha anche affrontato il programma della Conferenza nazionale sul turismo in programma a Montesilvano (Pescara) il 29 e 30 settembre prossimi. Si e' inoltre stabilito di fissare tra il 19 e il 29 settembre una riunione della Conferenza dei presidenti delle regioni per stilare una piattaforma politica da presentare all'appuntamento di Montesilvano.
Eliminare il ministero del Turismo "e' stato un grave errore", ha detto il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli.
Secondo il ministro dei Beni culturali "e' mancata in maniera gravissima un coordinamento generale a livello nazionale", anche se non e' stato sbagliato "attribuire alle Regioni la promozione dei propri territori".
In Italia, avverte il vicepremier, "manca un legame forte per valorizzare l'intero territorio. Noi ci stiamo impegnando per recuperare. Occorre una strategia nazionale, migliorando l'organizzazione del turismo. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere a livello mondiale, ma per far questo dobbiamo organizzarci".
I dati diffusi da Federalberghi sono positivi ma questo non deve farci dormire sugli allori.
''Dobbiamo recuperare visitatori, ospiti di altri paesi che ritornino in Italia - ha detto Rutelli - piu' italiani che facciano in Italia le loro vacanze. Quindi lo Stato, il governo e' determinato a collaborare con i privati. Dobbiamo intervenire perche' le Regioni non facciano venti politiche turistiche, ma valorizzino il territorio con un'unica offerta nazionale che sia competitiva con gli altri paesi. Questo ci da' ricchezza, lavoro - ha concluso il ministro - e una crescita di immagine della nostra Italia''.
periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale
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