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Regioni.it

n. 4591 - giovedì 18 aprile 2024

Sommario3
- Sicurezza sul lavoro: Regioni chiedono pieno coinvolgimento su norme
- Ue: Regioni, Province e Comuni al centro agenda strategica europea
- Corte dei Conti: pandemia, risorse e servizi sanitari
- Istat: salute e qualità della vita
- Sistema di controllo assistenza sanitaria: Intesa con raccomandazioni
- Promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà: via libera all'intesa

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Sicurezza sul lavoro: Regioni chiedono pieno coinvolgimento su norme

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) La Conferenza delle Regioni nel rilevare il ripetersi di interventi normativi senza un disegno organico in materia di sicurezza sul lavoro, ha presentato, in sede di Conferenza Stato-Regioni, un Ordine del giorno che richiama la leale collaborazione istituzionale.
I provvedimenti accentrano le prerogative e quindi inficiano anche le responsabilità e le competenze regionali. Mentre per contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro in modo sempre più efficace è indispensabile il contributo e la presa di responsabilità delle Regioni, che vanno coinvolte sia nell’analisi del quadro normativo attuale che nella formulazione di proposte organiche di intervento.

 

Odg approvato



( gs / 18.04.24 )

Partecipazione dell’Italia al Comitato delle Regioni

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Ue: Regioni, Province e Comuni al centro agenda strategica europea

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024)  

 La Delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, ANCI e UPI ha organizzato oggi il Seminario su “La partecipazione dell’Italia al Comitato delle Regioni nel mandato 2020-25: lavoro svolto e prospettive future.” L'evento è un'occasione importante per approfondire le iniziative ed il lavoro svolto dai Membri italiani che rappresentano le Regioni, le Province e i Comuni a Bruxelles.

“Il messaggio emerso dal seminario è chiaro – dichiara il Capo Delegazione, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte - per avvicinare l'Europa ai cittadini le Regioni, le Province e i Comuni devono essere messe al centro dell’agenda strategica europea. Le elezioni europee sono vicine: il nuovo Parlamento e la prossima Commissione dovranno lavorare con ancora maggiore sinergia e cooperazione con gli enti subnazionali e i loro rappresentanti, in nome del principio di sussidiarietà”.

Si sottolinea l’importanza di lavorare per promuovere tre priorità politiche: al primo posto, garantire la resilienza dei territori e delle comunità locali, anche attraverso l’utilizzo dei fondi della coesione, che non possono diminuire; poi, la transizione ecologica, che deve essere giusta, garantire la crescita economica e la competitività delle imprese europee; infine, l’UE deve semplificare le sue regole ed i suoi processi amministrativi e questo può avvenire anche grazie alla digitalizzazione e all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.

Nel biennio 2023-24, 18 dei 76 pareri finora approvati dal CdR  –  oltre il 23% - hanno avuto come relatore un membro della Delegazione italiana e hanno toccato temi di assoluto rilievo e di grandissima attualità: dalle risposte alla crisi del mondo agricolo alla politica alimentare europea, che deve difendere la dieta mediterranea, dalle misure regionali e locali per una giusta transizione alle politiche europee che guardano alla sostenibilità ambientale, come l’economia circolare, alla sicurezza energetica (idrogeno) e alla gestione dei flussi turistici nelle grandi città. Il lavoro di squadra e le numerose iniziative promosse dai rappresentanti delle Regioni e delle Città italiane a Bruxelles dimostra che il CdR può fare la differenza nel quadro del processo legislativo dell'UE e nella definizione della nuova agenda strategica dell’UE nel periodo 2024-29.

Dal canale YouTube della Conferenza delle Regioni: Comitato europeo delle Regioni: i saluti del Segretario generale Alessia Grillo - 17.04.2024

Per rivedere la diretta

Dal canale YouTube dele TotalEU Production: L'Italia al Comitato europeo delle Regioni nel mandato 2020-25: Lavoro svolto e prospettive future



( red / 18.04.24 )

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Corte dei Conti: pandemia, risorse e servizi sanitari

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) La Corte dei conti pubblica una Relazione sul rapporto effetti pandemia ed erogazione dei servizi sanitari , fino a fornire alcune osservazioni sulle risosrse stanziate per il Servizio Sanitario Nazionale. Servizi che "appaiono ancora ben lontani dall’essere recuperati, come dimostrano i dati Agenas sul rispetto dei tempi di attesa e sui volumi delle prestazioni erogate che, in molte regioni, non avevano ancora recuperato nel 2022 i livelli di attività del 2019. La spesa privata al di fuori del Servizio sanitario nazionale risulta elevata e in crescita nel 2022 sul 2021, oltreché molto superiore agli altri paesi UE".
L
a Corte dei conti ha presentato questa Relazione al Parlamento "sulla gestione finanziaria 2022-2023 dei Servizi Sanitari Regionali".
Dopo l’impennata causata dall’emergenza sanitaria del 2020, che ha determinato un’elevata crescita della spesa (6,1%) rispetto ai valori ante emergenza (poco più dell’1%), la crescita si ridimensiona e la spesa si riduce in rapporto al Pil. Nel triennio 2022- 2024 è stimata una riduzione dal 6,7 al 6,4%, attestandosi quindi sul valore del 2019. Nel confronto internazionale, la spesa sanitaria pubblica italiana (circa 131 miliardi nel 2022) è cresciuta nel periodo 2016-2022 meno della variazione del Pil in volume. L’inverso è avvenuto invece in Francia, Germania e Regno Unito.
Permangono diffuse disuguaglianze territoriali - rileva sempre la Corte dei conti - che "penalizzano prevalentemente le regioni del Mezzogiorno, come evidenziano sia i risultati degli indicatori per il monitoraggio dei LEA relativi al 2021, sia le condizioni di salute misurate dagli indicatori di Benessere Equo e Solidale (BES 2023): la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni, pari a 10 anni a livello nazionale, scende a 8,3 nel Mezzogiorno e a 7,8 nelle Isole, mentre nel Nord sale a 11 anni.
I divari nei servizi sanitari alimentano anche un’elevata mobilità sanitaria interregionale verso le Regioni che registrano le migliori performance nella valutazione dei LEA, di cui, nel biennio 2022/2023, ha beneficiato soprattutto l’Emilia-Romagna.
I risultati di gestione dei Servizi sanitari regionali, valutati dal Tavolo per la verifica degli adempimenti regionali, evidenziano, al IV trimestre 2022, un risultato d’esercizio in disavanzo per 1,4 miliardi di euro, in peggioramento quindi rispetto a quello accertato per il 2021 (1,1 mld).
L’indebitamento verso fornitori registra un aumento del 24% sul 2019, attestandosi intorno ai 17,5 mld nel 2021, nonostante l’impatto positivo della fatturazione elettronica obbligatoria che, per i debiti più recenti, ha prodotto un miglioramento generalizzato nel rispetto dei tempi medi di pagamento. Contribuisce ad elevare il debito la quota risalente di debito non scaduto, per il quale sono stati previsti termini di dilazione più ampi e permangono criticità per i tempi di pagamento degli Enti della Calabria. Destano attenzione anche i risultati emersi per gli Enti del Molise e della Sardegna, anche se in miglioramento sugli anni precedenti".
Sul versante risorse umane, la dotazione di personale 2022 degli enti sanitari (697.000 unità) ha superato, dopo un decennio di costante riduzione, le 690.000 unità riferite al 2008. La spesa per i redditi del personale riferita allo stesso 2008 è stata superata, in termini nominali, solo a partire dal 2021. Permangono cruciali carenze nella dotazione organica in alcune aree sensibili del SSN, come i servizi di emergenza e urgenza delle aziende ospedaliere; ciò ha provocato il ricorso a prestazioni di personale basate su contratti di lavoro autonomo o sull’esternalizzazione di servizi.
La spesa in investimenti fissi lordi per la sanità, in termini di competenza, ha avuto storicamente livelli modesti, con un picco di 5 miliardi nel 2008 (pari al 9,8% degli investimenti pubblici totali) fino a un minimo 2019 di 3,3. Con la pandemia del 2020 gli investimenti in sanità sono cresciuti di circa il 100% (più di 6,2 miliardi, pari al 14,6% di quelli totali pubblici), per stabilizzarsi nel 2021 e nel 2022 attorno alla soglia dei 5 miliardi (l’8,4% del totale nel 2022).
Va tuttavia sottolineato - afferma sempre la Corte dei conti - un iniziale fenomeno di riequilibrio territoriale: rispetto al 2019, nel 2022 la crescita degli investimenti degli Enti del SSN nel Mezzogiorno, (+49,8%) è stata più dinamica di quella dell’intero comparto a livello nazionale (+35,9%) e l’incidenza della quota degli stessi sul totale nazionale è cresciuta di circa 3 punti, dal 26,6 al 29,3%.



( gs / 18.04.24 )

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Istat: salute e qualità della vita

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) L’Istat pubblica due rapporti del 2023 che interessano anche il settore della salute: 1) RAPPORTO BES: IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA; 2) LA SODDISFAZIONE DEI CITTADINI PER LE CONDIZIONI DI VITA. Sulla soddisfazione per la situazione economica personale si conferma il divario tra Nord e Mezzogiorno: le regioni settentrionali con il 63,3% si distanziano da quelle del Meridione di quasi 10 punti percentuali (53,4%); nel Centro il tasso di soddisfatti si attesta al 60,8%: “Il Nord è la ripartizione in cui la quota di persone che esprime una soddisfazione elevata per la vita è maggiore (49,1%), a seguire il Centro (45,7%) e il Mezzogiorno (43,8%) (Figura 2). La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (60,1%), mentre quella con il livello più basso la Campania (38,7%), come nel 2022. Rispetto al 2022 si assiste però a un incremento nella quota di persone con alti livelli di soddisfazione nell’Italia meridionale (43,0%, +2,5 punti percentuali), che conduce a una lieve riduzione dei divari territoriali”.
Inoltre per quanto riguarda la salute si rileva nel rapporto Istat: “Nel 2023 il 79,7% degli individui di oltre 14 anni si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per il proprio stato di salute. La soddisfazione degli uomini è superiore a quella delle donne (l’82,4% dei primi rispetto al 77,2% delle seconde) con un divario che diviene particolarmente evidente in età anziana (63,5% contro 50,2% tra gli ultrasettantacinquenni). In relazione all’anno precedente il dato è stabile. La soddisfazione per la salute scende ovviamente al crescere dell’età: tra i più giovani si rileva una soddisfazione che sfiora il 93% nella classe 14-17 anni per poi diminuire progressivamente con l’avanzare degli anni fino a scendere al punto minino di 55,6% tra gli over75. Sul piano territoriale il Nord presenta un’81,6% di soddisfatti per la salute, a seguire il Centro con l’80,1%, quindi il Mezzogiorno con una quota pari al 76,9%”.
Sempre per quanto riguarda la salute, nel Rapporto Bes, si evidenzia come “Le province autonome di Trento e Bolzano si collocano tra le realtà più virtuose, con 5 indicatori su 15 che assumono i valori massimi di benessere, mentre la Campania e la Basilicata si attestano più spesso delle altre aree del Paese sui valori minimi (rispettivamente in 5 e in 4 indicatori su 15). Tra gli indicatori con maggiore variabilità territoriale rispetto alla media nazionale ci sono la speranza di vita in buona salute alla nascita (con il valore migliore rispetto alla media nazionale nella provincia autonoma di Bolzano e il valore più critico in Basilicata), la mortalità infantile (con il livello peggiore in Calabria e il migliore in Valle d’Aosta) e la mortalità per incidenti stradali (per la quale il valore minimo rispetto alla media nazionale si osserva in Abruzzo e quello più elevato in Basilicata). Per gli stili di vita, l’eterogeneità regionale più elevata si osserva per la sedentarietà, l’abuso di alcol e un’adeguata alimentazione, mentre è meno marcata per abitudine al fumo ed eccesso di peso. Per l’indicatore sulla sedentarietà, la Basilicata registra un valore di quasi il 60% superiore rispetto alla media italiana (53,7% vs la media italiana del 34,2%), mentre il valore minimo si rileva nella provincia autonoma di Bolzano, dove solo circa il 15% delle persone di 14 anni e più non praticano né sport né attività fisica. La proporzione maggiore di persone che consuma giornalmente quantità adeguate di frutta e verdura si osserva in Piemonte (+54% rispetto al valore medio italiano) e la più bassa in Basilicata (-57% dalla media). Si differenzia invece l’andamento territoriale per il consumo di alcol a rischio, per il quale si osservano valori più critici in alcune regioni del Nord, in particolare in Valle d’Aosta il consumo a rischio riguarda il 24,2% delle persone, quello più virtuoso si rileva in Sicilia (9,3%). L’indice di salute mentale, la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni rappresentano gli indicatori il cui livello è meno variabile tra le regioni. La provincia autonoma di Bolzano presenta i valori più elevati rispetto alla media italiana per l’indice di salute mentale, mentre la provincia autonoma di Trento è in cima alla graduatoria sia per la speranza di vita alla nascita sia per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni. In particolare, nella PA di Trento si osserva la più elevata vita media attesa alla nascita, pari a 84,2 anni, cui si contrappone la Campania con il livello più basso di sopravvivenza atteso (80,9 anni). In Campania si rilevano i valori più critici per l’indice di salute mentale, mentre in Calabria e Sicilia per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni (8,7 anni).

https://www.istat.it/it/archivio/295254

https://www.istat.it/it/archivio/296333




( gs / 18.04.24 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 21 marzo

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Sistema di controllo assistenza sanitaria: Intesa con raccomandazioni

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 21 marzo, ha espresso l'Intesa in Conferenza Stato-Regioni, sulla proposta di Programma delle attività dell'anno 2023 del sistema di controllo sull'assistenza sanitaria (SIVEAS), evidenziando il problema delle tempistiche al fine di migliorare le valutazioni.
Il (SIVEAS) è il Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria, istituito presso il Ministero della salute, ed ha l’obiettivo di verificare che, nell’erogazione dei servizi sanitari, vengano rispettati sia i criteri di appropriatezza e qualità delle prestazioni erogate, coerentemente con i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), sia i criteri di efficienza nell’utilizzo di fattori produttivi, compatibilmente con i finanziamenti erogati.

POSIZIONE SULLA PROPOSTA DI PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ PER L’ANNO 2023. SISTEMA NAZIONALE DI VERIFICA E CONTROLLO SULL’ASSISTENZA SANITARIA (SIVEAS)
Intesa, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto ministeriale
17 giugno 2006
Punto 9) O.d.g. Conferenza Stato-Regioni
  
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l'intesa, evidenziando per il futuro la necessità che il Programma annuale delle attività del SIVEAS:
- sia presentato con congruo anticipo rispetto all’anno di riferimento, al fine di consentire alle Regioni ed alle Province autonome di proporre utilmente eventuali miglioramenti;
- per quanto possibile, sia semplificato e corredato della documentazione strettamente necessaria per lo svolgimento delle valutazioni regionali.
 


( red / 18.04.24 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 21 marzo

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Promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà: via libera all'intesa

(Regioni.it 4591 - 18/04/2024) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 21 marzo, ha dato il via in Conferenza Stato-Regioni all'intesa in merito all'erogazione dei finanziamenti necessari per il finanziamento delle attività dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà (INMP). 
Sono così promosse le attività di assistenza, ricerca e formazione per la salute delle popolazioni migranti e di contrastare le malattie della povertà.

PROGETTO INTERREGIONALE RELATIVO ALLE ATTIVITÀ PER L’ANNO 2023 DELL’ISTITUTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI MIGRANTI E IL CONTRASTO DELLE MALATTIE DELLA POVERTÀ (INMP), DI CUI ALL’ARTICOLO 14, COMMA 2, DEL CITATO DECRETO-LEGGE N. 158 DEL 2012
Approvazione, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 14, comma 5, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189
Punto 6) O.d.g. Conferenza Stato-Regioni
 
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime avviso favorevole all'approvazione del progetto, subordinatamente alla sostituzione della frase “anche con azioni di assistenza extra LEA.” riportata nel paragrafo C.5.3 Interventi a sostegno delle ASL nella presa in cura di persone vulnerabili (pag. 30 – decima riga), con la frase “in accordo con i Piani di Prevenzione regionali”.
 
 


( red / 18.04.24 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

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