periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 453 - Roma,3 febbraio 2005

Sommario

Emilia Romagna: impegno nell'emergenza "maremoto"

Riunione comitati settore sanità e universitario

UE: interventi aree sottoutilizzate

Istat: produzione vino + 22,3

Unioncamere: dati imprese

Elezioni regionali 2005 e sondaggi

Emilia Romagna: impegno nell'emergenza "maremoto"

L'Emilia Romagna si attiva sul "maremoto" in precise e concrete azioni di solidarietà: edifici scolastici, acqua e fognature, potabilizzazione, sostegno ai minori e interventi per riavviare l´economia.
La Regione e le associazioni degli Enti locali (Anci, Upi, Aiccre, Uncem) hanno varato un protocollo per operare insieme in tre distretti dello Sri Lanka, aree colpite lo scorso 26 dicembre nel sud-est asiatico.
Un programma di interventi che -
secondo quanto riferisce Autonomie, la newsletter dell'Emilia-Romagna -  segue quello avviato fin dai primi momenti della catastrofe, dalla Protezione civile dell´Emilia-Romagna e che ha permesso l´invio nello Sri Lanka di farmaci, prodotti sanitari e materiali didattici per i bambini. Un impegno cui si affianca quello straordinario di tutta la società regionale.
L´intesa varata oggi riguarda un programma di interventi congiunto nei distretti cingalesi di Galle, Matara e Trincomalee.
In particolare gli interventi riguarderanno:
- la riabilitazione di edifici scolastici (con particolare attenzione all´accesso di disabili);
- il ripristino del sistema idrico-fognario e degli impianti di depotabilizzazione danneggiati, la decontaminazione dei pozzi;
- il sostegno al microcredito per il ripristino o l´avvio di attività produttrici di reddito, con attenzione al settore della pesca;
- l´aiuto ai minori, in particolare quelli affetti da disabilità psico-fisica;
- la realizzazione di strutture sanitarie soprattutto per i bambini.
Inoltre verrà formulato un piano di protezione civile sul sistema di allertamento.
Nell´intesa la Regione e gli Enti locali si impegnano a cofinanziare il programma di aiuti con ulteriori risorse, ad avviare rapidamente l´esecuzione degli interventi e a realizzare il programma in collaborazione con Ong, terzo settore, università ed aziende di pubblica utilità, predisponendo specifici progetti a tema.
Infine, viene preso l´impegno per favorire la massima diffusione delle informazioni relative alle campagne per l´adozione a distanza, promosse da organismi già operanti nel settore e presenti in loco.

UE: interventi aree sottoutilizzate

On line il Rapporto Annuale 2004 del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo sugli interventi nelle aree sottoutilizzate.
Sulla rete ancheun nuovo documento della Commissione europea - DG Concorrenza relativo alla Revisione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalita' regionale: http://www.dps.tesoro.it.
I punti di chiarimento e monitoraggio interessano tra l'altro il conseguimento degli obiettividi spesa comunitaria anche nei prossimi anni, la traduzione in termini di spesa del-lasvolta compiuta nel governo degli Accordi di programma quadro, la ripartizione tempestiva delle risorse assegnate dalla Legge finanziaria 2005 al Fondo areesottilizzate (7,8 miliardi di euro, pari allo 0,56 del Pil), il perseguimento più forte dell’obiettivo di destinare al Sud il 30 per cento della spesa ordinaria in conto capitale sancito ora dalla stessa legge anche per i grandi enti a controllo pubblico, il pieno sfruttamento delle flessibilità introdotte dalla Legge finanziaria per i massimali di spesa relativi alle aree sottoutilizzate, costituiscono le condizioni per l’ulteriore incremento della spesa in conto capitale per il Sud. Si tratta dei nuovi impegni di spesa e di addizionalità (rispetto alla spesa comunitaria) assunti con l’Unione Europea nel dicembre 2004: pure costituendo, una revisione verso il basso degli obiettivi originariamente fis-sati, essi rappresentano obiettivi assai impegnativi.
(red)

Unioncamere: dati imprese

Sono stati dati diffusi i dati da Unioncamere (base Movimprese) di rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese condotta da InfoCamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (tutti i dati sono disponibili sul sito www.infocamere.it).
Sono 5.997.749 le imprese che, alla fine del 2004, risultano registrate presso il Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio italiane. Nell’anno da poco concluso sono state 425.510 le imprese che hanno aperto i battenti, a fronte delle quali 335.145 hanno cessato di operare. Il saldo complessivo, il migliore degli ultimi sette anni, è risultato pertanto positivo per 90.365 unità, un terzo delle quali ha un titolare immigrato da Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Il tasso di crescita annuale è stato pari all’1,53% del totale delle imprese registrate (il 2,17% se non si tiene conto del settore agricolo). Fallimenti stabili e meno liquidazioni rispetto al 2003.

(red)

Riunione comitati settore sanità e universitario

Prima riunione del Comitato di Settore delle Regioni per il Comparto sanità  - presieduto dall'assessore lombardo Romano Colozzi - e il Comitato del Settore Universitario.
Si è discusso in particolare delle posizioni economiche e professionali del personale universitario (docenti, tecnici e amministrativi) che opera nel mondo della sanità.
Le Regioni erano rappresentate dallo stesso Romano Colozzi e dall'assessore Ezio Beltrame del Friuli Venezia Giulia (nella foto), mentre per il mondo universitario era presente Alessandro Finazzi Agrò, rettore dell'Università di Torvergata.
Nel corso della riunione si è deciso di costituire un gruppo tecnico misto, al quale è delegato il compito di verificare e analizzare tutte le problematiche del settore, al fine di predisporre una nuova riunione congiunta per l'esame delle questioni più rilevanti.
"Si tratta di un evento molto importante - spiega il presidente del Comitato di Settore per il Comparto Sanità, Romano Colozzi -, che avevamo fortemente auspicato. Ho riscontrato nei nostri interlocutori il desiderio di avviare un confronto serio e costruttivo, pur nella complessità dei problemi posti sul tavolo. Il primo passo è stato compiuto. Non ci resta che proseguire con coraggio e convinzione".

(red)

Istat: produzione vino + 22,3

Aumenta quasi di un quarto la produzione di vino nel nostro Paese. Nel 2004 e' aumentata del 22,3% rispetto al 2003 attestandosi a 51 milioni di ettolitri, quasi
equamente distribuiti tra vini bianchi (24,6 milioni di ettolitri) e rossi o rosati (26,3 milioni di ettolitri). Lo rende noto l'Istat: la produzione di vino bianco e' cresciuta del 17,9% mentre quella del rosso o rosato del 26,7%.
La produzione di vino bianco, rileva l'Istat, si concentra nel Veneto (5,3 mln di ettolitri) e in Sicilia (3,9 mln di ettolitri). Per quanto riguarda il vino rosso o rosato, le regioni che registrano la  produzione maggiore sono la Puglia (4,2 mln di ettolitri),  l'Emilia-Romagna (4 mln di ettolitri) e il Veneto (3,5 mln di
ettolitri). La produzione di mosto, pari a 2,3 mln di ettolitri, rimane pressoché invariata rispetto alla vendemmia precedente.
La Sicilia si conferma la regione con la maggiore produzione di mosto (il 58,3% della produzione nazionale). La produzione complessiva di vino da uve da vino e da tavola nonché di mosto allo stato liquido nel 2004è di 53,3 mln di ettolitri, con un aumento di 9,3 mln di ettolitri (pari al 21,1%) rispetto all'anno precedente.
Nel Nord l'aumento raggiunge il 27,8%, mentre nelle regioni meridionali l'incremento è più contenuto (+14,0%).
A livello regionale la produzione di vino e di mosti risulta in aumento soprattutto in Piemonte (+43,0%), in Toscana (+39,9%), in Lombardia (+36,4%) ed in Emilia-Romagna (+34,9%); solo inLiguria si registra una diminuzione della produzione (-13,9%).
La produzione di vini con un marchio di qualità è effettuata principalmente nel Nord, dove si registrano 9,6 mln di ettolitri di vini Doc. e Docg (il 57,7% della produzione nazionale) e 8,6 milioni di ettolitri di vini Igt (il 64,3% del totale). Al contrario, nel Mezzogiorno si concentra il 66,8% della produzione totale di vino da tavola, che, complessivamente, risulta pari a 20,3 mln di ettolitri (+25,1% rispetto al 2003).
Nel 2004 il raccolto di uve da vino è di 73,0 milioni di quintali, con un aumento del 18,6% rispetto all'annata precedente.
A livello territoriale il raccolto aumenta notevolmente nel Nord (+24,3%) e nel Centro (+24,1%) ed in misura minore anche nel Mezzogiorno (+11,4%).
Oltre la metà della produzione (56,3%) si concentra in sole quattro regioni (Veneto, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia). Il Veneto si conferma il maggiore produttore di uva da vino (11,8 milioni di quintali), seguito dalla Puglia (10,4 milioni di quintali), dall'Emilia-Romagna (9,5 milioni di quintali) e dalla Sicilia (9,3 milioni di quintali).
La Puglia conferma il primato nella produzione di uva da tavola con 9,8 milioni di quintali (il 69,9% del totale nazionale). La Pugliae la Sicilia rappresentano congiuntamente il 93,9% della produzione nazionale, sebbene rispetto al 2003 si sia registrata una diminuzione della produzione in Sicilia (-3,8%), compensata da un aumento in Puglia (+9,0%).
(red)

Elezioni regionali 2005 e sondaggi

L'Istituto Piepoli terrà a Roma, domani 4 febbraio,  in via di Ripetta 73, alle ore 10.30, una conferenza stampa-seminario di approfondimento dedicata al tema "Elezioni regionali 2005: come finirà ?"
Nel corso della conferenza stampa di Nicola Piepoli, Presidente dell'Istituto, saranno presentate -  afferma una nota stampa  dello stesso centro di ricerca e sondaggi  - "le linee di tendenza più probabili sulla base dei risultati delle ricerche svolte dall'Istituto Piepoli nel corso degli ultimi anni" .

(red)
 

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