periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 466 - Roma, 22 febbraio 2005

Sommario

Lotta all'evasione fiscale: circolare dell'Agenzia delle entrate

Progetti Cnr in difesa della lingua italiana

Il Cordoglio dei Presidenti delle Regioni per la morte di Don Giussani

Una guida all'assistenza sanitaria per cittadini extracomunitari

Società dell’Informazione in Campania: convegno a Napoli

Riforme: un dibattito "nel silenzio"

Lotta all'evasione fiscale: circolare dell'Agenzia delle entrate

Una circolare dell'Agenzia delle entrate fissa i primi indirizzi operativi per la prevenzione e e il contrasto all'evasione . Si tratta, si legge nella circolare, di un obiettivo che andrà perseguito attraverso "l'adozione di misure diprogrammazione ed operative che assicurino una maggiore incisivita'dell'azione di controllo nel suo complesso. In particolare, livelli crescenti di proficuità andranno attuati attraverso il potenziamento del patrimonio informativo, strutturando e consolidando il flusso di dati e notizie suscettibili di utilizzo; iltutto finalizzato a conferire un sempre piu' elevato grado di legittimita' ai provvedimenti accertativi e, di conseguenza, di adesione alla pretesa tributaria.
L'accresciuto patrimonio informativo dovra' assicurare, inoltre,una proficua attivita' di "analisi del rischio", mirata ad individuare soggetti che presentano elevati indici di pericolosita' fiscale. Le misure di programmazione perseguiranno l'obiettivo di ampliare la platea dei contribuenti da sottoporre a controllo e di contrarre i tempi intercorrenti tra il momento dichiarativo e quello di definizione della pretesa tributaria".
"All'attività di accertamento ordinaria - prosegue la circolare resa nota  dalla newsletter Notize flash dall'Agenzia - si affiancherà un'attività propositiva finalizzata a determinare anticipatamente, per le imprese ed i professionisti, i redditi di un triennio, consentendo quindi agli stessi di pianificare la variabile fiscale".
"Le strategie di controllo saranno, in particolare, dirette adindividuare i comportamenti fraudolenti nel settore dell'imposta sul valore aggiunto, con una specifica attenzione agli scambi commerciali tra i Paesi comunitari.(...) L'efficacia dell'azione di contrasto dei fenomeni che, con riguardo all'imposta sul valore aggiunto, risultano distorsivi delle regole di mercato andrà inoltre, perseguita attraverso crescenti livelli di cooperazione con gli Attori del sistema della fiscalità.
Gli Uffici dell'Agenzia opereranno avvalendosi anche degli ulteriori e piu' penetranti strumenti che la Legge Finanziaria 2005 prevede con riguardo ai profili di natura accertativa ed ai connessi aspetti riguardanti la riscossione delle
somme dovute.
(red)

Il Cordoglio dei Presidenti delle Regioni per la morte di Don Giussani

Questa notte alle ore 3:10 e' morto  nella sua abitazione a Milano Don Luigi Giussani, il fondatore  di Comunione e Liberazione, per insufficienza circolatoria e
renale, a seguito della grave polmonite che lo aveva colpito nei giorni scorsi. Aveva 82 anni. I funerali si terranno giovedi' 24  febbraio prossimo nel Duomo di Milano.
Molte le dichiarazioni e le manifestazioni di cordoglio. Fra queste registriamo quelle di diversi Presidenti di Regione.
"Ci ha voluto bene e ha spalancato le porte del Cristianesimo facendoci superare un Cristianesimo inerte e adolescenziale": sono le parole del Presidente Roberto Formigoni all'uscita della camera ardente allestita per don Giussani alla cappella dell'Istituto Sacro Cuore di Milano. "Sapeva parlare - continua Formigoni - agli uomini di tutte le generazioni. Aveva unaccento personale. E se avevi un problema ti chiamava lui per bere un caffe' e ne parlavi".
'La presenza di Don Giussani e'  stata nella vita civile dell'Italia una grande lezione di libertà e di passione all'umano''. Cosi' il presidente della Regione Piemonte,  Enzo Ghigo, che esprime vicinanza e cordoglio ''ai tanti amici di Comunione e Liberazione''. Sottolineando, poi, ''la riconoscenza per le provocazioni che inducevano a profonde riflessioni sui grandi temi che hanno interessato il nostro Paese'', Ghigo rileva che ''resta il lavoro dei tanti aderenti a Cl che testimoniano le opere straordinarie del defunto''.
Il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, esprime ''un sentimento di commosso cordoglio'' ''In tantissime occasioni - afferma Fitto - la mia fede si e' fortificata all'ombra dell'esempio di quest'uomo e alla  profondita' delle pagine dei suoi scritti, che hanno sempre rappresentato un paradigma di riferimento della mia azione politica e dell'agire di tutti i cattolici che credono nei
valori universali della Chiesa''. ''Ma in una giornata triste come questa, mi viene spontaneo osservare - sottolinea Fitto - come l'assenza incolmabile di Don Luigi non possa e non debba considerarsi il momento della fine di un impegno. L'eredita' che lascia Don Giussani e' un'eredita' vitale e non una rendita statica. L'impegno di Comunione e Liberazione si  moltiplichera'''.
"Scompare un importante protagonista del nostro tempo. ha saputo incarnare la fede testimoniando i valori della solidarieta' e dell'impegno sociale, che ha trasmesso, nel corso di decenni, a generazioni di giovani".
Cosi' il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, commenta la scomparsa di don Giussani, aggiungendo che "la sua lezione spirituale e di vita rimane un grande patrimonio cui ancora attingere da parte di tutte le persone di buona volonta'".
"Don Giussani si staglia tra le grandi personalita' cristiane del '900, cui intere generazioni devono l'educazione ad una intensa passione per l'uomo, per il suo destino e per la certezza che esso si compie nell'esperienza cristiana." Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro.
Anche il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha commentato la morte di monsignor Luigi Giussani. "E' morto un campione della fede - ha detto questa mattina Galan - e' morto un grande uomo di chiesa, un uomo che ha saputo offrire al tempo e alla societa' in cui ci e' capitato di vivere la propria generosita' d'animo, il proprio riconosciuto sapere, la propria sconfinata attenzione all'ascolto e quindi ai bisogni dell'altro".
''Con don Giussani scompare una  grande personalità, che ha rappresentato una guida sicura per tanti giovani. Don Giussani è stato un faro, un esempio''.E' quanto dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. ''Il suo merito non e' solo quello di aver fondato e guidato un grande movimento, il suo straordinario merito e' di essersi battuto sempre þ anche nei momenti più difficili per valori  fondamentali, come la difesa della vita, la tutela della  famiglia, la solidarietà.

(red)

 Evoluzione della Società dell’Informazione in Campania: convegno a Napoli

La Città Digitale. Evoluzione della Società dell’Informazione in Campania Galassia Gutenberg 2005: il 26 febbraio, alle ore 11.30 presso la Galleria Mediterranea della Mostra d’Oltremare, si terrà il convegno La Città Digitale. Evoluzione della Società dell’Informazione in Campania. Il Convegno è l’occasione per presentare “La Città Digitale”: dieci trasmissioni sui servizi al cittadino realizzati in Campania grazie all’impiego delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con finanziamenti della Regione Campania, nell’ambito della misura POR 6.2.. Il progetto La Città Digitale è frutto della collaborazione tra Rai e Regione Campania, con il coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Regionale. L’Assessorato alla Ricerca scientifica e Sistemi informativi aveva già prodotto con la Rai un primo ciclo di puntate, di carattere introduttivo, sulla multimedialità e sulle nuove tecnologie, destinato alle scuole elementari e medie: il Progetto Mediateche. Quest’anno, il nuovo ciclo di puntate è destinato ai giovani della scuola media superiore, a studenti universitari, a docenti e a chi opera nel settore pubblico. I temi spaziano da carte di servizi elettroniche, alla telemedicina, alla digitalizzazione del patrimonio musicale, al controllo elettronico della viabilità. Interverranno al convegno: l’Assessore alla Ricerca Scientifica, il Vice Direttore di Rai Educational, dott.ssa Paola Tinari, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Alberto Bottino, il coordinatore dell’AGC Ricerca Scientifica, dott. Maria Adinolfi, il prof. Giorgio Gambosi, docente di Sistemi Distribuiti, Università di Roma, la dott.ssa Antonella Proietti, regista Rai, la prof.ssa Linda Basc, dirigente scolastico. La Segreteria Organizzativa è a cura della dott.ssa Giosi Converti (g.converti@regione.campania.it). In occasione del Convegno, verranno distribuiti gratuitamente i DVD delle trasmissioni, che possono essere seguite anche sul sito: www.cittadigitale.rai.it
(red)

Una guida all'assistenza sanitaria per cittadini extracomunitari

L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, attento e sollecito nei confronti dei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari  bisognosi di cure, ha realizzato una Guida all'assistenza sanitaria, a sottolinearlo è la newsletter di palozzo Chigi La Guida è disponibile online in quattro lingue italiano, inglese, francese,  spagnolo. L'opuscolo offre informazioni dettagliate per cittadini stranieri appartenenti all'Unione Europea, cittadini stranieri non appartenenti all'UE ed apolidi, nonchè approfondimenti sulle modalità di ingresso e soggiorno
per cure mediche (Cfr.
il dossier on line sul sito governo.it) .
(red)

Riforme: un dibattito "nel silenzio"

 Francesco d'Onofrio, capogruppo Udc  al Senato e relatore in commissione del disegno di legge sulla  riforma della Costituzione, non ha dubbi: ''Le riforme- dice - saranno approvate prima di pasqua, anche se la discussione in aula e' partita nell'indifferenza  generale''. Secondo quanto dice D'Onofrio, la riforma sara'  approvata senza modifiche rispetto al testo della Camera: ''Se  l'opposizione rinuncera' ai suoi mille emendamenti e chiederà poche, qualificate modifiche, si potrà avviare una discussione ed arrivare a qualche cambiamento. Ma se l'opposizione restera' sulle sue posizione, non saremo noi a presentare emendamenti.
Prima si faccia il referendum, poi un'Assemblea costituente per una nuova Repubblica sottratta alle logiche di maggioranza", ha detto invece, intervenendo in aula al Senato nel corso della discussione generale sulla riforma costituzionale, il senatore dello Sdi, Roberto Biscardini. "Il testo sul quale il Senato e' chiamato a pronunciarsi - ha sostenuto Biscardini - e' e rimane deludente, inadeguato edi parte. O la maggioranza si ravvede o sara' il referendum a rimettere l'iter delle riforme al nastro di partenza"."Poi - ha aggiunto - bisognera' cambiare strada e metodo. Solo un'Assemblea costituente, eletta direttamente dal popolo con metodo proporzionale, potrà  definire una rispostacostituzionale all'altezza dei cambiamenti necessari per il Paese. Bisogna sottrarre la Costituzione a un Parlamento che, eletto con sistema maggioritario, e' sottomesso agli interessi e agli equilibri di governo e si esprime solo nel conflitto bipolare. Solo una Assemblea costituente, a sessanta anni dalla prima Costituzione, puo' rappresentare una svolta e dar vita ad una nuova Repubblica".
E sull'indifferenza generale torna il senatore Bassanini (nella foto).  "Ritengo estremamente grave che questo dibattito parlamentare sulle riforme costituzionali volute dal governo avvenga in un sostanziale silenzio stampa". Per il  presidente di Astrid, ex ministro della Funzione pubblica e artefice delle modifiche al titolo V della Costituzione introdotte nella scorsa legislatura del centrosinistra. "L'opposizione qualche giorno fa ha contestato radicalmente la riforma, sostenendone addirittura l'incostituzionalita', ma gli italiani non lo sanno. Vespa ha dato mille volte piu' spazio al processo di Cogne e neppure Floris a Ballaro' ha ritenuto opportuno farne oggetto di dibattito. Solo le organizzazioni sindacali e in particolare la Cgil stanno dando un contributo fondamentale nel lavoro di informazione ai cittadini italiani, ma e' difficile supplire a questo vero e proprio tradimento del ruolo del sistema informativo".
Sui contenuti del progetto di riforma  Bassanini, ha affermato che "il provvedimento stabilisce che il popolo e' sovrano solo una volta ogni cinque anni, quando elegge direttamente il premier, a cui delega pieni poteri. E questo viola l'articolo uno della nostra costituzione". "Inoltre - aggiunge Bassanini - questa riforma, pur non incidendo direttamente sui diritti e le liberta' sancite dalla prima parte della costituzione, di fatto li puo' travolgere, poiche' il premier, una volta eletto, ha il potere di minacciare il Parlamento attraverso la chiusura anticipata delle Camere. Il premier, infatti, puo' proporre in blocco leggi che limitano le liberta' personali e i diritti civili e sociali dei cittadini, costringendo il Parlamento ad approvarle sotto la minaccia di una chiusura anticipata delle Camere".
"Nella scorsa legislatura - conclude Bassanini - anche noi abbiamo commesso degli errori. Il primo e' stato quello di approvare a maggioranza le modifiche al titolo V della Costituzione, che introducevano il federalismo e che di fatto hanno stabilito un precedente pericoloso. Ma l'errore piu' grave e' stato quello di non mettere in sicurezza l'attuale sistema costituzionale. Il meccanismo di revisione infatti e' ancora troppo legato al proporzionalismo e consente di introdurre modifiche a maggioranza assoluta, salvo la possibilita' di indire poi un referendum. Col sistema maggioritario si puo' avere la maggioranza assoluta in Parlamento avendo preso il 45% dei voti, o anche col 40-35%. E perciò sarebbe stato bene adeguare le norme sulla revisione, dicendo che per le modifiche servono almeno i due terzi del Parlamento. Nel '96, quando il centrosinistra andò al governo, c'era un disegno di legge in questo senso che avrebbe avuto l'approvazione anche del centrodestra ma che si preferì lasciar cadere, privilegiando l'iter della commissione bicamerale. Fu un grave errore. Un paese non può cambiare costituzione ogni volta che cambia la maggioranza, anche perché le riforma fatte a colpi di maggioranza non funzionano".
Risponde in modo indiretto da Aosta il Ministro Calderoli che poi si sofferma sulle regioni speciali  ''L' obiettivo principale del  progetto di riforma e' completare il quadro federalista delle  istituzioni repubblicane, nel rispetto degli impegni presi dal  governo''. Di piu', ''il progetto non penalizza le Regioni  speciali ma, al contrario, ne potenzia ulteriormente ruolo e  competenze''. Lo ribadisce il ministro Roberto Calderoli, in una  lettera inviata al coordinatore della Lega Nord Valle d' Aosta. Nella sostanza il Ministro replica ai parlamentari valdostani  che avevano manifestato ''preoccupazioni sulle riforme in atto  perche' non compatibili con un federalismo reale''. ''Le  modificazioni concernenti il titolo V della parte seconda della  Costituzione si applicano in via transitoria, ovvero: fino all'adeguamento dei rispettivi Statuti - spiega Calderoli - anche  alle Regioni a statuto speciale, per le parti in cui prevedono  forme di autonomia piu' ampie rispetto a quelle già attribuite''. Secondo il rappresentante del Governo, tale norma  ''ricalca analoga disposizione volta a garantire l' autonomia  delle Regioni speciali, in corrispondenza con la valorizzazione  del ruolo di quelle ordinarie. Cio' significa - prosegue il  Ministro - che si potranno applicare ad una Regione speciale le  nuove disposizioni sulle competenze legislative delle Regioni  ordinarie''. Tutto questo pero' ''solo laddove cio' comporti un'ulteriore autonomia della medesima Regione, nel rispetto dell'interesse nazionale da parte delle leggi regionali''. Il  processo di riforma in atto evidenzia infine il ministro  Calderoli, ''garantira' senz' altro una valorizzazione degli  enti locali e regionali, che potranno cosi' determinare, con  maggiore consapevolezza, responsabilita' e autonomia, le proprie politiche di sviluppo nelle materie loro assegnate secondo il nuovo disegno federalista''.
(red)

Progetti Cnr in difesa della lingua italiana

Con una decisione resa nota nelle scorse ore da Francois Le Bail, portavoce del Presidente della Commissione Europea, il portoghese Josè Manuel Barroso, l'italiano esce dal ristretto gruppo delle lingue ufficiali dell'Unione Europea, del quale fanno parte l'inglese, il francese ed il tedesco. La lingua italiana viene, in questo modo, cancellata da tutte le conferenze stampa dei commissari, ad eccezione di quelle che si svolgono il mercoledì.  Una decisione che preoccupa il mondo della politica e della cultura tricolore. Preoccupazioni che - secondo quanto riportato, fra gli altri, anche dall'agenzia newsitaliapress -emergono da una lettera ufficiale con la quale l'Ambasciatore Rocco Cangelosi, Rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione Europea a Bruxelles ha chiesto a Barroso chiarimenti sulla vicenda. "Non Le saranno sfuggiti lo stupore e lo sconcerto provocati nell'opinione pubblica italiana, nel Governo, nel Parlamento Europeo e nella Stampa dalla decisione che sarebbe stata presa dal Capo del Servizio dei portavoce, la signora Le Bail, di instaurare di fatto un regime trilingue – si legge nel documento firmato da Cangelosi, il quale prosegue ricordando come "Questo episodio si coniuga con quello gia' piu' volte segnalato della mancata nomina di un italiano tra i Portavoce dei Commissari".

La difesa dell’identità culturale e linguistica italiana torna dunque di attualità, insieme al dibattito su come le istituzioni pubbliche possano e debbano contribuire alla sua tutela. Dal Consiglio Nazionale delle Ricerche arriva una risposta concreta: un milione e mezzo di euro, dei quali un milione per i ricercatori under 35, volti a finanziare 139 progetti di ricerca su “L’identità culturale come fattore di integrazione”, tra i quali 9 progetti per 60.000 euro dedicati ad “Analisi linguistica comparata e storia dei segni linguistici” e molti altri concernenti proprio l’analisi storica e culturale dell’italiano.

L’iniziativa, fortemente voluta dal vicepresidente del Cnr, Roberto de Mattei, costituisce il primo stanziamento di risorse a sostegno della ricerca su tematiche afferenti le Scienze umane (che nel 2005 verrà ripetuto con un importo raddoppiato rispetto al 2004) e si inserisce nella prospettiva della costituzione, da parte dell’ente, di uno specifico Dipartimento delle Identità culturali. Il concorso è stato accolto con grande successo: le domande di partecipazione sono state quasi duemila e circa 900 quelle dei giovani, al quale esso era in particolare destinato.

Tra i campi tematici toccati dalle domande pervenute hanno indicativamente incontrato il maggiore interesse la sezione di glottologia e linguistica, al primo posto con 29 domande insieme a storia contemporanea, e quella di linguistica italiana, seconda con 23 domande insieme a psicologia sociale e diritto amministrativo. Per limitarci ai progetti approvati, la lingua italiana e la sua evoluzione è oggetto di un pacchetto di ricerche che costituiscono una sorta di percorso storico-culturale di grande interesse: dal “Repertorio degli autori latini nel Medioevo e nel Rinascimento”, uno dei quattro programmi approvati all’unanimità dalla commissione, alle indagini sulle “notazione dei confini di parola nelle scritture italo-romanze” e sul “sistema interpuntivo negli epistolari ottocenteschi”, fino all’“Indicizzazione audio per la lettura e l’ascolto della letteratura italiana”. In particolare, sono stati focalizzati i processi di osmosi, nelle ricerche su “Prestiti linguistici nei testi dei mercanti medievali toscani ‘al di là delle Alpi’”, “La formazione di parole nuove nella stampa quotidiana” e “Vecchi e nuovi italianismi nel lessico delle lingue europee”.

Gli argomenti proposti dai ricercatori abbracciano comunque tutto lo spettro della cultura umanistica e i 139 progetti approvati sono stati suddivisi in sette linee tematiche: “L’identità culturale e società multietnica; identità nazionali e integrazione europea”, “Processi di trasformazione del mondo economico e finanziario”, “Autori dell’antichità greco-romana: storia e cultura del mondo latino mediterraneo e sue radici cristiane”, “Opere storiche, filosofiche, letterarie”, “Diritto romano, diritto comune, espansione europea e comunità internazionale”, “Metodologie informatiche nel campo delle scienze umane”.

“Il concorso è un esempio del ruolo che la ricerca pubblica può e deve svolgere per incentivare discipline e campi di studio strategici per il futuro del Paese” commenta il prof. de Mattei. “Il Cnr è convinto che vi siano ambiti della cultura umanistica, così come di quella scientifica, in cui lo Stato ha il dovere di intervenire: tra questi, è fondamentale il rapporto tra le differenti identità culturali, specie in un Paese come il nostro, nel quale il patrimonio culturale e intellettuale è una delle principali risorse. Da un lato, infatti, il processo di globalizzazione rischia di mortificare quella varietà culturale, di tradizioni e linguistica, con l’affermazione dell’inglese quale idioma ‘universale’, che costituisce un’imperdibile ricchezza. Dall’altro le tensioni prodotte dalla società multietnica in cui viviamo, se lasciato allo scontro ideologico, rischiano di produrre effetti devastanti”. La difesa delle molteplicità è altrettanto necessaria a livello comunitario: “Se c’è un punto in cui lo slogan ‘unità nella diversità’, citato nel preambolo del Trattato costituzionale europeo, è specialmente vero, questo è il campo culturale. La ricchezza dell’Europa consiste nella varietà delle sue identità, delle sue lingue e delle sue culture”.

Il Cnr, inoltre, sostiene la difesa della lingua italiana anche con altre modalità, tra le quali il supporto offerto all’Accademia della Crusca. “La nostra attività rientra in un quadro istituzionale più ampio”, continua de Mattei, che è anche consigliere culturale del ministro degli Esteri, “comprendente iniziative quali la prossima conferenza degli Istituti di cultura italiana all’estero, che si svolgerà presso la Farnesina e sarà dedicata proprio al rilancio della nostra identità linguistica e culturale, e la organizzazione annuale della settimana della lingua italiana, in collaborazione tra il ministero e la Crusca”.
(red)

 

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In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
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