periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 475 - Roma, 5, 6 e 7 marzo 2005

Sommario

Sanità: martedi ancora un confronto Governo-Regioni

Elezioni regionali: definiti i candidati Presidenti

Riforme: promulgato nuovo Statuto in Piemonte

Federalismo: se ne discute in un convegno di Confindustria Lazio

Agricoltura: 1° rapporto qualità agro-territoriali

8 marzo: la tutela della salute e le donne

Sanità: martedi ancora un confronto Governo-Regioni

E' previsto per martedi` 8 marzo alle 15 presso la sede del Ministero degli Affari regionali di via della Stamperia a Roma un nuovo incontro tra Regioni e Governo per cercare l'accordo sulla sanita`.
Al centro del confronto procedure, norme e criteri ' in pratica un nuovo accordo generale del tipo dell'8 agosto 2001 ' per mettere sotto controllo la spesa sanitaria.
La delegazione delle Regioni - secondo quanto riferito da un comunicato stampa della Giunta regionale delle Marche - sara` guidata dal presidente della Regione Marche Vito D'Ambrosio (nella foto). Per il Governo saranno presenti i ministri Sirchia, La Loggia e Siniscalco. D'Ambrosio è fiducioso sull'esito dell'incontro e si adopererà per raggiungere l'intesa sulle regole antisfondamento, risultato che permetterebbe di ripartire tra le Regioni, secondo criteri già concordati tra le stesse, gli 88 miliardi di euro promessi dal Governo.
(red)

Elezioni regionali: definiti i candidati Presidenti

Si è conclusa la presentazione presso le Corti d'Appello dei listini dei candidati presidenti alle regionali. Il 3 e il 4 aprile si voterà in 14 regioni a statuto ordinario (cfr. sul sito del Ministero dell'intermo gli enti interessati al voto e l'elenco in formato excel), richiamando così alle urne 42 milioni di elettori,  21 milioni e 700 mila le donne, 20 milioni e 155 mila gli uomini, per oltre 50 mila sezioni.
Oltre agli sfidanti dei due schieramenti principali, Cdl e Ulivo, sono molti i candidati presidenti che hanno deciso di scendere in campo con altri schieramenti.
Questa la situazione per le elezioni regionali.
VENETO
4 i candidati alla presidenza della Regione: per la Cdl torna in campo Giancarlo Galan, presidente uscente per la  lista ''Veneto''. Con la lista ''Uniti per Carraro'', lo sfida Massimo Carraro. Giorgio Panto ambisce alla carica di Presidente con la lista ''Progetto PNE Nordest'',mentre per Alternativa sociale si  presenta un avvocato veronese, Roberto Bussinelli.
LOMBARDIA
In 6 il lizza per la carica di Presidente della Lombardia: Accanto al presidente uscente, Roberto Formigoni,  candidato dalla Casa delle Liberta' sotto il simbolo 'Per la Lombardia' (lo stesso delle scorse elezioni), e allo sfidante  dell'Unione Riccardo Sarfatti, in Lombardia correranno anche  Gianmario Invernizzi, sostenuto da Alternativa sociale, dalla Lega padana Lombardia e da 'Noi pensionati', Marco Marsili dei Liberaldemocratici, Flavio Ferrario di 'Alternativa dei cittadini' (una lista che a livello provinciale si chiama 'No euro dei banchieri'), e Gabriele Pagliuzzi di 'Destra liberale,  liberali per l'Italia'.
PIEMONTE
5 gli aspiranti Presidente in Piemonte. I candidati sono: Enzo Ghigo appoggiato dal listino ''Per il Piemonte'',e  candidato del centrodestra, Mercedes Bresso da ''Unione per Bresso'' per il centrosinistra, Gianfranco Rotondi da  ''Democrazia Cristiana'', Lodovico Ellena da Alternativa sociale  per Mussolini' e Renzo Rabellino sostenuto da ''Alternativa dei  cittadini''.
LIGURIA
Sono tre i candidati alla presidenza: il presidente uscente,  Sandro Biasotti, appoggiato da una lista civica personale e da quelle dei partiti della Cdl, Claudio Burlando,per il centrosinistra, che corre con l'appoggio di una lista civica e con quelle dei partiti dell' Unione, e Angelo Riccobaldi per Alternativa Sociale.
EMILIA ROMAGNA
4 le liste presentate alla cancelleria della Corte d'Appello di Bologna. Si tratta della Lista Centro sinistra per l'Emilia-Romagna,  che sostiene il presidente uscente Vasco Errani; la Lista per  l'Emilia-Romagna, del centro destra ha come candidato Carlo Monaco; la lista Alternativa Sociale, con il candidato  Gianni Correggiari; la lista Consumatori-terzo polo, il cui candidato e' Bruno Barbieri.
TOSCANA
Sono cinque i candidati che si presenteranno per la presidenza della Toscana:Claudio Martini (centrosinistra), Alessandro Antichi (Cdl), Luca Ciabatti (Prc), Renzo Macelloni (Toscana Futura) e Marzio Gozzoli (Alternativa Sociale).
UMBRIA
Quattro i candidati anche in questa regione: la Casa delle Libertà ha scelto Pietro Laffranco, mentre il centro sinistra ripropone il presidente uscente, Maria Rita Lorenzetti. Al  listino del Centrosinistra sono collegate le liste della  Federazione dell' Ulivo, Prc, Pdci, Udeur e Verdi, mentre al listino della Cdl sono collegate le liste di An, Fi er Udc.
Alternativa sociale, la formazione che aggrega Forza Nuova e Fiamma Tricolore, si candida con Luca Romagnoli, mentre il Nuovo Psi con Marcello Ramadori.
MARCHE
4 i candidati alla presidenza nelle elezioni del 3 e 4 aprile: Gian Mario Spacca, dell' Unione per le Marche  (supportato dalla Federazione Uniti per l' Ulivo, Rifondazione  comunista, Verdi, Pdci, Ap-Udeur, Italia dei Valori); Francesco  Massi della Cdl (sostenuto da Udc, FI, Alleanza nazionale e Lega Nord); Angelo Tiraboschi, candidato del Patto Democratico (una  formazione composta da Nuovo Psi, Verdi-Verdi, Pri, Pli, Psdi e Sinistra democratica) e Vincenzo Rosini, di Alternativa sociale.
ABRUZZO
Cinque i candidati presidenti per la Regione Abruzzo, sostenuti complessivamente da 24 liste. Il candidato presidente del centro destra è l'attuale Presidente Giovanni Pace (An), sostenuto dalla coalizione ''Per l'Abruzzo'' composta anch'essa da nove liste: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Democrazia Cristiana,  Repubblicani Socialisti Liberali, Movimento Idea Sociale con Rauti, Lega Federale Abruzzo, Abruzzo Alleanza Federalista e  Moderati e Riformisti per l'Abruzzo. Il candidato presidente del centro sinistra, Ottaviano Del Turco (Sdi), e' sostenuto dalla coalizione ''Unione Abruzzo'', composta da nove liste: Ds, Margherita, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Udeur, Sdi, Verdi, Psdi e Italia dei Valori. Il candidato presidente di ''Alternativa Sociale con Alessandra Mussolini'', Fabrizio Bosio, e' sostenuto da quattro liste: Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Fronte Sociale Nazionale e Lista Alessandra Mussolini-Liberta' di Azione. Gli altri due candidati presidenti sono Salvatore Marino, sostenuto dalla lista Lega Sud, ed Elio Di Matteo dei Democratici Cristiani Uniti.
LAZIO
sfida a tre: 23 le liste, dodici a sostegno di Francesco Storace: i partiti della Cdl (Fi, An, Udc), la lista Storace, Pensionati, Ecologisti Verdi, Costituente Democratica, Movimento Idea Sociale con Rauti, Lista Consumatori, Pri-Pli, Nuovo Psi e Trifoglio. Sfidano il Presidente uscente il candidato  del centrosinistra e ex volto Rai Piero Marrazzo e la nipote del Duce Alessandra Mussolini con la sua Alternativa Sociale. 
Dieci le liste che appoggeranno l'elezione alla presidenza dell'ex conduttore di 'Mi Manda Raitre':Uniti nell'Ulivo, Verdi, Prc, Pdci, Lista Marrazzo, Udeur, Forza Roma, Avanti Lazio, Consumatori Uniti con Marrazzo, Italia dei Valori con Di Pietro.
Alessandra Mussolini si candida alla presidenza con Alternativa Sociale, nella quale confluiscono Fronte Sociale Nazionale, guidata da Adriano Tilgher, Forza Nuova, retta da Roberto Fiore, Fiamma Tricolore, che fa capo all'eurodeputato Luca Romagnoli e Liberta' di Azione, il movimento dell'ex esponente di An.
CAMPANIA
Sono quattro i candidati alla carica di presidente della  giunta regionale della Campania. Si tratta del Presidente uscente, Antonio Bassolino, che guida la coalizione di centro  sinistra, di Italo Bocchino, candidato per la Cdl, di Alessandra
Mussolini, per Alternativa Sociale e Gianfranco Rotondi per la Democrazia Cristiana.
BASILICATA
Sono cinque i candidati alla presidenza. L' Unione ha  candidato il presidente uscente del consiglio regionale, Vito De Filippo, della Margherita. La Casa delle Liberta' ha proposto Cosimo Latronico, consulente aziendale. Candidato di Alternativa Sociale e' il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore. Il nuovo Psi ha candidato Margherita Torrio, che nei giorni scorsi ha lasciato lo Sdi di cui era presidente regionale. Infine, Unita'  Popolare ha candidato Rosangela Mancuso.
CALABRIA
4 i candidati alla carica di presidente della Giunta regionale della Calabria. Oltre ad Agazio Loiero, per la coalizione di centrosinistra, Sergio Abramo, per la Cdl, e Natino Aloi, per Alternativa Sociale, e' stato presentato anche il listino del candidato degli Ecologisti democratici-Democrazia cristiana, Giuseppe Bilello.
PUGLIA
In questa regione la presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali del 3 e 4 aprile avverra' dalle ore 8 alle ore 20 del prossimo 9 marzo e dalle 8 fino alle ore 12 del giorno successivo. Lo prevede la nuova legge del 28 gennaio 2005 di cui si e' dotata la Puglia per l' elezione del consiglio regionale e del presidente della giunta regionale. Al momento i candidati alla presidenza della Regione sono tre: il presidente 'uscente', Raffaele Fitto (Fi), sostenuto da An, Udc, Fi, Nuovo Psi, e dalla lista civica fondata dallo stesso Fitto 'La Puglia prima di tutto''; il parlamentare di Rifondazione Nichi Vendola sostenuto da tutti i partiti del centrosinistra e dalla lista civica ''Primavera'' formata dai rappresentanti dei sindaci e dei presidenti delle Amministrazioni provinciali di centrosinistra in Puglia; e il candidato di Alternativa sociale, Galassi. Non e' escluso che anche i radicali possano esprimere nelle prossime ore un proprio candidato.
(red)

8 marzo: la tutela della salute e le donne

In occasione dell’ 8 marzo, l’ASSR – Agenzia per i servizi sanitari regionali – dedica un numero della rivista Monitor, bimestrale dell’Agenzia, alle donne e alla loro salute; un numero ”rosa” che fa il punto, a trecentosessanta gradi, sul rapporto tra le donne e la sanità, sia come utenti che come  operatrici. Come sottolinea Laura Pellegrini, Direttore dell’ASSR, nel suo editoriale, se non si può dire che l’attuale sistema sanitario discrimini le donne, è vero tuttavia che esistono diversi fattori che determinano un loro sostanziale svantaggio, dal momento che  la “diversità” delle donne  è ancora misconosciuta e sottovalutata per quanto attiene alla tutela della salute. 
In particolare, nel dossier Focus on di Monitor, viene presentata una  sintesi delle tre Linee Guida che l’Agenzia ha elaborato  sulla salute della donna: su gravidanza e parto, su tiroide e gravidanza e  sulla  menopausa. Nelle Linee Guida sulla gravidanza e parto vengono fornite indicazioni, soprattutto per quanto riguarda la gravidanza fisiologica, sull’individuazione dell’eventuale rischio, sugli accertamenti diagnostici da seguire nel corso della gravidanza, sull’analgesia in travaglio. Nelle Linee Guida sulla menopausa vengono formulate raccomandazioni sugli aspetti più importanti (medici, psicologici, relazionali) di questa complessa fase della vita della donna e viene fatto il punto sulle attuali indicazioni sulla terapia sostitutiva ormonale e i rischi relativi. 
Nell’ articolo “Tumori femminili, meno paura e più controlli” vengono  analizzate le problematiche legate ai tumori femminili in un’ottica di sanità pubblica, e quindi  da un punto di vista epidemiologico e di impatto con i servizi, piuttosto che clinico-assistenziale. Tra tutti i tumori femminili analizzati nell’articolo  (mammella, collo dell’utero, endometrio, ovaio) vengono presi in esame i ricoveri effettuati nelle Regioni, la mobilità interregionale e in particolare, per quanto riguarda il tumore della mammella,  il numero di  interventi di mastectomia/quadrantectomia realizzati, in un confronto tra le Regioni che mostra come sia più frequente il ricorso alla quadrantectomia, intervento meno demolitivo, nelle Regioni del Nord e del Centro rispetto a quelle del Sud e delle Isole.

Il  terzo articolo del dossier  presenta alcune considerazioni relative alla dinamica demografica in Italia negli ultimi anni, mettendo in evidenza come le donne abbiano livelli di mortalità più bassi per tutte le principali cause di morte, tanto da  vivere mediamente circa 6 anni più degli uomini.
Un’attenzione particolare viene poi rivolta al rapporto tra donne e farmaci, che viene  analizzato sotto diversi aspetti da autorevoli esperte (tutte donne le autrici dei contributi di questa sezione: Antonella Cinque, Presidente dell’AIFA, Flavia Franconi Docente di Farmacologia, Adriana Ceci, Direttore Consorzio Valutazioni Biologiche e Farmacologiche). Negli articoli  viene  analizzato  il  consumo dei farmaci  e si
prendono in esame le problematiche legate alla ricerca e sperimentazione clinica e farmacologica  gender related.
Per completare il quadro, la rivista  presenta un’indagine sull’incidenza del taglio cesareo ( dati SDO - Schede di Dimissione Ospedaliera)  dalla quale emerge che, nel nostro Paese, si ricorre al taglio cesareo con un’incidenza percentuale di circa il 37% sul totale dei parti,  con una forte disomogeneità tra le Regioni. Un dato questo, ben al di sopra di quello degli altri Paesi europei e,  comunque, ben lontano da quel 15% che l’OMS definisce corretto.
In questo numero di Monitor viene poi analizzato un altro aspetto raramente preso in considerazione, quello della differenza  che intercorre tra i ricoveri maschili e femminili per le principali patologie: un differenza che vede le donne ricoverarsi di più in alcuni casi (130% in più per le fratture patologiche, di cui l’81% per la rottura del collo del femore, 172% in più per obesità e 175% in più per abuso di antidepressivi) e molto meno per altre diagnosi (75% in meno per tumore al polmone, 48% in meno per infarto del miocardio).
In conclusione, qualche dato relativo alle donne che operano nel settore sanitario: sono tante (più della metà);  rappresentavano nel 2003  il 60% di tutto il personale dipendente del SSN; in alcuni casi sono  giovani,  ad esempio  per quanto riguarda i medici le donne  sono la maggioranza nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, ma sono poche quelle che hanno accesso alla “stanza dei bottoni”: uno scarso 10% tra i primari (dirigenti medici di struttura complessa) e ancor meno tra i Direttori  di ASL e Aziende Ospedaliere. Nel 2003 nelle  98 Aziende Ospedaliere erano 3  le donne Direttore Generale, 11 quelle con incarico di Direttore Sanitario e 2 Direttori Amministrativi; analoghi dati per le ASL: su 191 ASL vediamo solo 7 donne Direttori Generali, 28 Direttori Sanitari e 17 Direttori Amministrativi. 
Il numero 12 di Monitor è consultabile sul sito internet dell’ASSR - Agenzia per i servizi sanitari regionali www.assr.it .

L'Istituto superiore di Sanità informa invece che i Comitati Pari Opportunità di sei enti pubblici e privati promuovono un'importante iniziativa per la prevenzione dai tumori. Il progetto, intitolato "Opportunità salute", prevede la distribuzione il prossimo aprile alle dipendenti e ai dipendenti di sei istituti che aderiscono all'iniziativa di 40mila opuscoli informativi, la realizzazione nel successivo mese di maggio di test gratuiti per la diagnosi precoce del carcinoma al colon-retto e la distribuzione di un questionario finalizzato a conoscere le aspettative della popolazione coinvolta sui temi della salute e delle pari opportunità. Intanto, l'Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio ha pubblicato on line la mappa dei centri di sanità pubblica che promuovono programmi di screening antitumorale, mappa che farà parte dell'opuscolo destinato alle lavoratrici e ai lavoratori. L'iniziativa è promossa dai Comitati per le Pari Opportunità (CPO) del Gruppo Ferrovie dello Stato (FS), dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell'Automobile Club d'Italia (ACI), dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e della Società Nazionale per l'Assistenza al Volo (ENAV). Partner dei CPO, in questa iniziativa sono l'Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, la Croce Rossa Italiana (CRI), l'Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei Tumori Femminili e l'Università degli Studi "La Sapienza". Il libretto, in poco più di trenta pagine scritte con linguaggio semplice e divulgativo, dopo aver spiegato l'importanza della prevenzione oncologica, espone i trend dell'incidenza, della mortalità e della sopravvivenza dei tumori in Italia e in Europa, secondo i risultati dello studio Eurocare. Seguono tre schede informative che mirano a far conoscere i tumori maggiormente diffusi e con i più alti tassi di mortalità per le donne (38% per il cancro al seno e 11% per quello al collo dell'utero ) e per entrambi i generi (30% per il carcinoma del colon-retto  nelle donne e 33% negli uomini). Un glossario spiega i termini più importanti e significativi, e, infine, un indirizzario elenca tutti i centri che, regione per regione, effettuano programmi di screening.
Martedì 8 marzo 2005, alle ore 17:00 presso  Biblioteca del Senato della Repubblica (Sala Capitolare Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva Piazza della Minerva, 38 – Roma), la Società editrice il Mulino presenta il volume di Luigi Campiglio "Prima le donne e i bambini.Chi rappresenta i minorenni?" Introduce: Luigi Bobba (Presidente nazionale Acli) Intervengono: Giuliano Amato (Senatore della Repubblica) Carmela Decaro (Vice segretario generale Presidenza della Repubblica) Marco Follini (Vice presidente Consiglio dei Ministri). Sarà presente l'Autore.
(red)

Agricoltura: I rapporto qualità agro-territoriali

Coldiretti e Legambiente hanno presentato nei giorni scorsi il “Primo Rapporto sulle qualità agro - territoriali” elaborato da Ager con l’obiettivo di analizzare il territorio italiano attraverso una serie di indicatori socio – economici della qualità agro - territoriale. Prodotti tradizionali e prodotti DOP–IGP, vino e strade del vino, comuni OGM free, parchi ed aree protette, produzioni biologiche, spesa per lo sviluppo rurale, turismo, agriturismo e popolazione nei piccoli comuni: sono i dieci indicatori che servono a dare un giudizio di sintesi. La palma della qualità agro - territoriale va alla Valle d’Aosta che primeggia negli indici relativi ai piccoli comuni, all’ospitalità turistica, ai prodotti tradizionali e a quelli a denominazione di origine; il Trentino Alto Adige è leader nell’agriturismo, l’Abruzzo per parchi ed aree protette, il Molise nei vini e strade del vino, il Lazio nei comuni liberi da transgenico, la Calabria nelle spese per lo sviluppo rurale e la Sardegna si rileva capofila nelle coltivazioni biologiche. Dal rapporto, che inaugura il programma 2005 di “Voler bene all’Italia” campagna per la scoperta e la valorizzazione dei piccoli comuni, emerge anche un altro dato importante: i comuni che contano meno di cinque mila abitanti rappresentano il primo serbatoio dei prodotti tipici di qualità. Le DOP in queste realtà sono, infatti, un fenomeno molto diffuso a dimostrazione del binomio tra prodotto e territorio: il 60% dei piccoli comuni vanta da 1 a 3 prodotti certificati DOP, il 20% conta 4 – 5 prodotti DOP, il 14% presenta 6 – 7 DOP e solo il 6% dei piccoli comuni d’Italia non ha alcun prodotto certificato.
(red)

Federalismo: se ne discute in un convegno di Confindustria Lazio

Appuntamento a Roma per un convegno sulla riforma del Titolo V della Costituzione che secondo Confindustria Lazio – al di là di criticità che in essa permangono e che andranno adeguatamente affrontate – si muove nella direzione del trasferimento di competenze e responsabilità verso le Regioni e gli Enti locali, con ciò valorizzando le risorse e le strategie economiche elaborate a livello regionale e conferendo maggiore visibilità ai bisogni del territorio.
Alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini,  si confronteremo su questi strategici nel  Convegno  
Il buon federalismo: il “manifesto” delle imprese  (Mercoledì 16 marzo alle ore 10.00, organizzato da Confindustria Lazio presso il Complesso Monumentale del San Michele a Ripa a Roma) diversi relatori fra cui il Ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, Nicola Mancino, Massimo D’Alema, il VicePresidente Emerito della Corte Costituzionale Massimo Vari, il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Francesco Storace, parteciperà all’evento anche il candidato alla Presidenza della Regione Lazio,Piero Marrazzo.
(red)

Riforme: promulgato nuovo Statuto in Piemonte

''Sono sicuro che le Olimpiadi invernali del 2006 avranno un grande successo''. Lo ha affermato il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, dopo la sostituzione ai vertici del Toroc (il Comitato organizzatore dei Giochi) del direttore, Paolo Rota, e del suo vice, Marcello Pochettino.''Auguro a tutti - scrive il Presidente del Piemonte in una nota - buon lavoro''.
Novità per il Piemonte anche sul fronte istituzionale.
Venerdì 4 marzo il Presidente della Regione Enzo Ghigo ha promulgato il nuovo Statuto del Piemonte.  La Carta fondamentale della Regione è stata tenuta a battesimo nel corso di una solenne cerimonia, svoltasi nell'aula consiliare di Palazzo Lascaris, alla presenza del Presidente dell'Assemblea, dei consiglieri regionali, della Conferenza Regione-Autonomie locali e delle massime autorità civili, militari e religiose regionali.
Per la Regione - si legge sul sito della Regione -  non è stato facile arrivare all'importante traguardo di questo atto, dovendosi muovere in un quadro costituzionale movimentato, che ha portato la nuova stagione statutaria a diventare molto più lunga e sofferta del previsto. Alcuni difetti della legge costituzionale n.1 del 1999, le difficoltà di attuazione di un'altra imperfetta riforma come quella del Titolo V della Costituzione, anch'essa approvata nella precedente legislatura, hanno infatti dettato la necessità di rimediare attraverso una "riforma della riforma".  Il Presidente della Regione ha osservato che, pur in questa complessa e difficile situazione, la Regione ha conseguito risultati importanti: è la prima tra le Regioni del Nord ad arrivare al traguardo della promulgazione dello Statuto, che al Sud hanno tagliato solo Puglia e Calabria ed al Centro il Lazio e la Toscana ed è stata una delle poche Regioni che non ha subito censure dal Governo in sede di controllo di costituzionalità, in ciò distinguendosi per l'equilibrio con cui ha saputo gestire la fase statutaria.
Lo Statuto del Piemonte non ha aumentato il numero dei Consiglieri regionali, dando così una dimostrazione di intendere la politica al servizio dei cittadini e non al servizio di sé stessa, un'ispirazione di fondo che trova conferma nei suoi contenuti, come testimonia il pluralismo del Preambolo, che non dimentica nessuna delle nostre radici culturali, comprese espressamente quelle cristiane. Lo Statuto può quindi essere definito - come si disse della Costituzione italiana del 1948 - una "Costituzione di tutti", e il suo pluralismo si dimostra così effettivamente tale.
L'ispirazione di una politica al servizio dei cittadini e non di sé stessa trova conferma nella centralità che lo Statuto assegna all'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'attività politica, economica e sociale della comunità regionale e nazionale, riconoscendola come condizione essenziale per lo sviluppo della vita democratica. In questo modo, la Regione dimostra di credere nella democrazia sostanziale e di non fermarsi alla democrazia solo formale. Per tali motivi lo Statuto afferma il principio di sussidiarietà - ponendolo come la pietra miliare degli altri principi fondamentali in quanto decisivo per la democrazia sostanziale e per i diritti di libertà - e dichiara di promuovere una cittadinanza attiva, di riconoscere e valorizzare la solidarietà sociale, l'associazionismo in tutte le sue forme, le autonomie funzionali. Inoltre, riconosce con forza il ruolo degli enti locali, fino a porlo "a fondamento della attività legislativa, amministrativa e di programmazione", e dà quindi dimostrazione di una politica che si vuole porre al servizio dei cittadini e della comunità regionale, come dimostra nel riconoscimento del valore del patrimonio culturale e del patrimonio naturale, del diritto all'abitazione, della pari opportunità fra donne e uomini.
Per quanto riguarda la parte organizzativa, è sicuramente innovativa l'assegnazione alle Commissioni consiliari permanenti della sede legislativa, che permetterà una maggiore efficacia e velocità nell'approvazione delle leggi, senza mettere in discussione però l'esigenza di garanzia, dato che viene prevista una riserva di assemblea per i progetti di legge in materia statutaria, comunitaria ed elettorale, di approvazione del bilancio e del rendiconto, per la legge finanziaria regionale e per le leggi di ratifica delle intese con le altre Regioni, nonché per gli accordi con gli Stati e per le intese con gli enti territoriali interni ad altri Stati. Innovativa è pure l'introduzione della legge comunitaria regionale, prevedendo per la sua approvazione un'apposita sessione dei lavori del Consiglio.
In perfetta sintonia con la nuova forma di governo regionale lo Statuto ridistribuisce in capo alla Giunta il potere regolamentare, riserva al Consiglio alcune ipotesi specifiche come l'approvazione dei regolamenti delegati dallo Stato, disciplina la semplificazione normativa, abbassa da 80.000 a 60.000 il numero minimo dei promotori di un referendum. Fra gli istituti di garanzia spiccano, accanto al Difensore civico, la Commissione di garanzia e la presidenza alle opposizioni delle Commissioni speciali d'indagine e d'inchiesta su materie di interesse pubblico.
(red)
 

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