periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 479 - Roma, 11 marzo 2005

Sommario

Governo approva Piano per competitività

Ambiente; discariche: è la Regione che autorizza il Sindaco

Tossicodipendenza: le proposte delle Regioni per la prevenzione

Welfare: a Torino per "fotografare" la terza età

Sicurezza stradale: un emendamento per i centri regionali

Umbria: un protocollo sulla pianificazione elettrica

Welfare: a Torino per "fotografare" la terza età

Nel 2010 i nati nel dopoguerra compiranno 65 anni: un terzo della popolazione italiana, che aspira ad essere parte attiva della società. I progressi medici, l’”ambiente costruito”, in generale la migliore qualità della vita fanno degli anziani gli “attori sociali” del nostro immediato futuro. Il convegno “Anziani verso il 2010: da discriminati ad attori sociali” – promosso da PHAAF (Pfizer Healthy Ageing Advocacy Forum), Ce.R.R.Co. (Centro Ricerche e Relazioni Cornaglia Torino), Consiglio dei Seniores della città di Torino e UGAF (Associazione Seniores Aziende Fiat) – a Torino martedì 15 marzo alla Galleria Arte Moderna, con il patrocinio della Regione Piemonte, vuole fotografare la “terza età” ed il suo divenire protagonista, in forza dei numeri che rappresenta, nella società di oggi e del domani dietro l’angolo. Tre i livelli di indagine proposti nella giornata di studio, supportati da numeri e ricerche condotte da medici e studiosi del sociale: anziano e salute, cure, assistenza; anziano e il suo ruolo attivo nel sociale; anziano e l’ambiente costruito (tecnologia e comunicazione al servizio della terza età). Medici, sociologi, mondo del volontariato e giornalisti - informa una nota della Regione Piemonte - discutono del presente e delle prospettive per gli anziani: nel 2002 l’Italia ha raggiunto il record mondiale degli over 65, oggi il 25% della popolazione. L’attualità delle ricerche e le proposte per invecchiare da protagonisti della società.
(red)

Tossicodipendenza: le proposte delle Regioni per la prevenzione

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni, nel corso dell'ultima riunione ha messo a punto un documento di osservazioni e proposte al Piano nazionale di interventi in materia di prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, di contrasto al traffico illecito e di trattamenti sanitari e reinserimento sociolavorativo delle persone tossicodipenedenti (2004-2008). Il Piano originario è stato così rivisto:
- aggiornando la normativa di riferimento;
- precisando le sezioni relative alle collaborazioni tra lo Stato e le Regioni;
- dettagliando le funzioni regionali nelle materie di competenza legislativa concorrente relative alla tutela della salute;
e, infine:
- eliminando le sezioni relative alla cooperazione internazionale e alla riduzione dell’offerta, di competenza legislativa esclusiva dello Stato.
Il documento delle Regioni dopo aver fatto il punto sugli ambiti legislativi e sulla ripartizione delle competenze, sottolinea che "il Piano in questione riguarda sia materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato (cooperazione internazionale e riduzione dell’offerta), sia la materia di competenza legislativa concorrente della “tutela della salute” (riduzione della domanda) e la materia di competenza legislativa residuale delle Regioni della  “assistenza sociale” (reinserimento sociolavorativo)". Aspetti questi ultimi che per effetto della modifica del Titolo V della Costituzione, art. 117 lettera, m, sono di competenza regolamentare delle Regioni e Province autonome. Fa testo a questo riguardo la sentenza della Corte Costituzionale n. 88/2003, che ha  annullato il Decreto del Ministro della Salute di concerto con il Ministro del lavoro e delle Politiche sociali 14 giugno 2002 "Disposizioni di principio sull’organizzazione e sul funzionamento dei servizi per le tossicodipendenze" - Ser.T, di cui al decreto ministeriale 30 novembre 1990, n. 444, in quanto si dichiara che non spetta allo Stato determinare ulteriori limiti organizzativi e funzionali in materia di Ser.T."  Inoltre, il Piano in questione non è da considerarsi un regolamento, bensì un semplice atto di indirizzo, legittimo solo in quanto preveda l’autorganizzazione delle funzioni spettanti allo Stato. Per quanto riguarda invece l’attività di indirizzo e coordinamento delle funzioni amministrative regionali (la L. 59 del 1997 prevedeva che gli atti di indirizzo e coordinamento dovessero essere adottati previa intesa con la Conferenza permanente Stato-Regioni) occorre ricordare che questo tipo di attività deve essere ripensata alla luce delle modifiche introdotte al Titolo V della costituzione.
Del resto - sottolinea il documento della Conferenza delle Regioni - I più importanti documenti di pianificazione nazionale vigenti nella materia sanitaria e in quella dei servizi sociali sono adottati attraverso un’iter procedurale puntualmente disciplinato dalla legge. Si recano ad esempio il Piano sanitario nazionale (approvato con D.P.R. 23 maggio 2003), la cui procedura di approvazione è prevista all’art. 1, comma 4  del D. Lgs.  502 del 1992  ed in Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (approvato con D.P.R. 3 maggio 2001) la cui procedura di approvazione è prevista all’art. 18 della L. 328 del 2000. In entrambi i casi si prevede l’intesa con la Conferenza unificata di cui all'art. 8 del D. Lgs. n. 281 del 1997. Per analogia si ritiene che un Piano nazionale nel settore delle dipendenze da sostanze d’abuso debba essere oggetto di intesa con la Conferenza unificata per quanto attiene agli ambiti relativi alla tutela della salute e all’assistenza sociale.
Per questi motivi, le osservazioni e le proposte delle Regioni puntano molto sulla necessità di un rafforzamento delle "attività di coordinamento, finalizzate all’attuazione di interventi in un’ottica di integrazione complessiva, nel rispetto delle autonomie e delle competenze istituzionali, verranno poste in essere attraverso:
a)     la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;
b)    La Conferenza Unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie Locali".
Il presupposto per un'efficcaie politica in questo settore  è infatti "la condivisione, da parte di tutti i soggetti partecipanti all’implementazione della politica antidroga, degli obiettivi generali da raggiungere costituisce il presupposto essenziale per l’azione di coordinamento. In tale contesto, devono essere valorizzati il coordinamento delle Amministrazioni pubbliche competenti nell’attuazione delle politiche antidroga, la territorialità degli interventi e il ruolo delle istituzioni pubbliche e degli organismi del volontariato e privato sociale locali, come strumenti per la realizzazione dell’integrazione delle politiche socio-sanitarie sul territorio".
"La mission delle Regioni e Province autonome - si legge ancora nel documento - nell’ambito delle dipendenze da sostanze d’abuso è quella di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria, compresi gli aspetti sociosanitari come individuati dal DPCM del 29 novembre 2001, a tutte le persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope e da alcol (compresi i tossicodipendenti detenuti o internati) e/o delle loro famiglie, che risiedono nel proprio territorio. Tali livelli afferiscono all’assistenza distrettuale e all’area dell’integrazione sociosanitaria, e includono:
a)     trattamenti specialistici e prestazioni terapeutico-riabilitative ambulatoriali e domiciliari ivi comprese quelle erogate durante il periodo della disassuefazione
b)    trattamenti specialistici e prestazioni terapeutico riabilitative in regime semiresidenziale e residenziale
c)    programmi di riabilitazione e di reinserimento sociale e lavorativo per tutta la fase di dipendenza
Inoltre, le Regioni e Province autonome in armonia con quanto indicato nel Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003 promuovono la realizzazione di programmi di prevenzione delle dipendenze attraverso i Piani di Zona.
Le Regioni e Province autonome perseguono la realizzazione, anche in collaborazione con gli Enti locali, di un Sistema Integrato per le dipendenze da sostanze d’abuso costituito da varie componenti (pubbliche e private accreditate) con pari dignità, con compiti, responsabilità e ambiti di intervento diversi, ma necessariamente coordinate e integrate per garantire una linea di continuità assistenziale".
La Conferenza ritiene che oggetto di intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali possa essere dunque un documento di indirizzo in materia di prevenzione dell’uso di sostanze d’abuso, di trattamenti sociosanitari e di reinserimento socio-lavorativo delle persone dipendenti da sostanze d’abuso, i cui contenuti si rifacciano alle proposte di indirizzo tracciate dalla Conferenza e che tale documento potrebbe essere acquisito dal Governo come parte di un Piano nazionale complessivo di intervento nel settore delle dipendenze da sostanze d’abuso, integrandolo con le sezioni di esclusiva competenza legislativa dello stato, relative alla cooperazione internazionale e alla riduzione dell’offerta.
(red)

Sicurezza stradale: un emendamento per i centri regionali

Le Regioni  durante la Conferenza dei Presidenti delle Regioni del 3 marzo in relazione al II programma attuativo del Piano Nazionale Sicurezza Stradale e con l'obiettivo di consentire la realizzazione dei Centri Regionali per la Sicurezza Stradale hanno proposto un emendamento all'articolo 56 della legge 144/9, proponendone la sostituituzione con il nuovo testo "1.Per la prosecuzione degli interventi e delle iniziative in materia di sicurezza stradale individuati nei programmi annuali di cui al comma 3 dell’articolo 32 della legge 17 maggio 1999, n. 144, come rifinanziati dalla tabella 3 allegata alla presente legge, le Regioni, le Province e i comuni, territorialmente competenti per la loro realizzazione, sono autorizzati a contrarre mutui o ad avvalersi di altre operazioni finanziarie secondo criteri e modalità stabiliti con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Ai fini dell’utilizzazione delle risorse disponibili gli enti beneficiari possono convenzionarsi ai sensi dell’art. 30 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali".
(red)

Umbria: un protocollo sulla pianificazione elettrica

La Giunta regionale ha approvato un protocollo d’intesa in materia di pianificazione elettrica dell’Umbria da sottoscrivere con il Gestore della Rete elettrica di trasmissione nazionale.
Il protocollo -
si legge in un comunicato della Regione - in accordo ad analoghe iniziative già intraprese da altre Regioni italiane, prevede che la pianificazione elettrica regionale venga sottoposta a Valutazione ambientale strategica (“Vas”) e che vi sia la più ampia collaborazione tra i sottoscrittori dell’intesa su tutti i problemi inerenti l’assetto, la modifica e lo sviluppo della rete elettrica esistente in territorio umbro. La “Vas” è una procedura innovativa che prevede strumenti di partecipazione, negoziazione e consultazione nella valutazione di piani e programmi, così che questi possano rispondere alle istanze territoriali ed ambientali.

(red)

Ambiente; discariche: è la Regione che autorizza il Sindaco

La Corte di Cassazione - secondo quanto riportato dalla newsletter del Movimento difesa del cittadino - ha stabilito con una sentenza che se il deposito temporaneo di rifiuti di produzione rimane per più di un anno nel luogo in cui i rifiuti stessi sono stati prodotti, il sito diventa discarica non autorizzata. Per quello che riguarda i poteri dei Comuni e delle Regioni per la gestione delle discariche, la Corte ha precisato che il Sindaco necessita dell’autorizzazione della Regione per l’amministrazione di una discarica.
(red)

Governo approva Piano per competitività

E' stato approvato dall'Esecutivo - informa il sito del Governo -  il Piano d'azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Si tratta di due distinti provvedimenti, un decreto-legge ed un disegno di legge, contenenti disposizioni di varia natura che concorrono tutte a conferire nuovo slancio e maggiore competitività al Paese (cfr.Conferenza stampa dei Ministri Maroni e Calderoli ; Conferenza stampa del Ministro Alemanno (nella foto) e del Sottosegretario Urso Il comunicato stampa)
(red)
 

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