periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 110 - Roma, 29  agosto 2003

Sommario

Berlusconi assicura: su riforma confronto con Presidenti Regioni Corte dei conti: accelerazione interventi pubblici aree depresse
Statuto Calabria: Governo ricorre alla Corte Costituzionale I dati del conto del settore statale (giugno 2003)
Statuto Calabria: i commenti sul ricorso del Governo Ogm: in arrivo in Piemonte risarcimento per agricoltori
Berlusconi assicura: su riforma confronto con Presidenti Regioni
'I sei rappresentanti delle forze della Cdl incontreranno i rappresentanti delle Regioni e i  capigruppo parlamentari e quindi conto di portare l'articolato  della riforma se non nel prossimo Consiglio dei ministri in quello successivo ''. Lo ha detto il presidente del Consiglio  Silvio Berlusconi (nella foto). 
''Contiamo - ha aggiunto Berlusconi - di poter presentare come governo questa proposta di modifica a metà settembre nell'aula del Senato''. Anticipando qualche principio della riforma, il presidente del Consiglio, ha fra l'altro affermato:" Il
Senato federale della Repubblica si configura come luogo idoneo per armonizzare il federalismo  con l'interesse nazionale''. (red)
Statuto Calabria: Governo ricorre alla Corte Costituzionale

Il consiglio dei ministri ha deciso di ricorrere alla corte Costituzionale sullo Statuto approvato dalla regione Calabria.
E' un ricorso basato su cinque punti  quello deciso dal governo contro lo statuto regionale della  Calabria davanti alla Corte costituzionale. I cinque punti contestati sono: le elezioni del presidente e  del vicepresidente della Regione, il sistema elettorale del Consiglio regionale, la potestà regolamentare, il regime contrattuale dei dirigenti e le materie tributarie. ''Due colleghi - ha spiegato il Ministro degli affari regionali Enrico La Loggia (nella foto) - si sono dichiarati contrari, due si sono astenuti. Ho ritenuto di portare al Consiglio dei Ministri un argomento aperto visti i dubbi che vi erano sul piano della legittimità costituzionale. Ho illustrato gli argomenti a favore e quelli contrari; poi si è svolto un accurato dibattito'.  ''Non c'e' nessun problema politico, bensi' una questione di interpretazione di norme: l'argomento è
realmente complesso
'' e ''Non c'e' un contrasto tra lo Stato e la Regione Calabria - ha ribadito il Ministro - ci mancherebbe altro. Il fatto che la Corte Costituzionale, su alcuni dubbi, esprima una parola di chiarezza deve essere visto in chiave positiva da tutti''. La Loggia ha aggiunto che ''i termini che scadevano ci hanno indotto ad accelerare sul piano dell'azione. Il Presidente della  Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti - ha aggiunto rispondendo alla domanda di un giornalista - sa bene che non  avremmo potuto fare altro''. (gs)

Statuto Calabria: i commenti sul ricorso del Governo
''Nulla di drammatico''. E' questo il commento del presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti (nella foto), dopo che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale il nuovo Statuto. "Attendiamo ora serenamente - ha aggiunto Chiaravalloti - che il 'giudice delle leggi' esprima il suo parere sul lavoro che con impegno e tempestività ha prodotto il Consiglio regionale della Calabria. Riteniamo che, al di là di ogni eventualmente valida considerazione di merito, non ci siano nello Statuto calabrese profili giuridicamente attaccabili in sede di giudizio costituzionale'". "Tutto sommato però consideriamo positivo - fa sapere Chiaravalloti in una nota del portavoce - che lo Statuto calabrese riceva un ulteriore 'controllo' da parte della piùalta magistratura giurisdizionale della Repubblica. Resta la soddisfazione e l'orgoglio per il Consiglio regionale calabrese  di avere per primo aperto il grande dibattito costituzionale e di avere indicato sentieri nuovi e originali nella ricerca degli   equilibri federali della Repubblica". Di diverso avviso  il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani: "Lo Statuto della Regione Calabria, così come è stato approvato, è decisamente un passo indietro rispetto all'elezione diretta, che rappresenta un elemento fondamentale, che ha dato stabilita' alle Regioni''.  Errani ha ammesso tuttavia che ''esiste la necessita' di realizzare, confermando l'elezione diretta del presidente della   Regione, un equilibrio tra potere esecutivo e legislativo, per dare un ruolo chiaro e forte alle assemblee legislative. Noi in  Emilia-Romagna stiamo procedendo in questa direzione''.
Per il
Presidente della Regione Lazio Francesco Storace siamo di fronte ad ''Una decisione logica, comprensibile ed opportuna''.
"Non ho né criticato né  approvato la scelta della Regione Calabria, che ho rispettato''- ha affermato il
Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ''Ho rispettato la scelta della Calabria, perché nell'impostazione  attuale a ogni Regione è data la possibilità di scegliere il proprio statuto. D'altra parte, noi in Lombardia siamo orientati in senso diametralmente opposto a quello scelto dalla Calabria''. "La scelta del governo - osserva ancora Formigoni - è
legittima anch'essa: ora il governo si rimetterà alla Corte costituzionale per la decisione sulla legittimità della scelta fatta dalla Calabria''. Netto il giudizio del
Presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy , contrario allo Statuto della Calabria laddove parla di elezione diretta, da parte dei cittadini, anche del vicepresidente. ''E' una bestialità totale -afferma- anche perché ci sarebbe l'interesse del Vicepresidente a far cadere il Presidente. E diventa difficile anche chi indicare come vicepresidente. E' un sistema adottato negli Stati Uniti, ma in America la situazione è diversa, ci sono solo due partiti". "Posto che l'obiettivo principale dell'elezione diretta del Presidente della Regione -aggiunge- è garantire la stabilità di governo, si rischia di introdurre un elemento di instabilità. Per me, bisogna essere chiari: o c'e' l'elezione diretta del presidente e quando decade si torna al voto, oppure si faccia con il sistema vecchio, quello della prima Repubblica, con l'elezione da parte del Consiglio regionale''.
"Sono d'accordo che il governo  abbia deciso di impugnare lo statuto della Regione Calabria''. 
Lo afferma il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro: "La scelta dell'elezione diretta dei presidenti delle 
Regioni ha un valore così alto, che tornare indietro significa fare una cosa che è contraria al buonsenso. Dunque - conclude - indietro non si può e non si deve tornare''.
"Il primo Statuto regionale, quello della Calabria, ha formalizzato la tensione tra presidenti e  Consigli regionali; quella del Consiglio dei ministri è stata  una giusta assunzione di responsabilità ''.
A sostenerlo è Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria.  ''I problemi dei rapporti tra i presidenti e i consigli regionali - osserva Lorenzetti - sono reali. La legge  sull'elezione diretta si e' fermata ad un certo punto senza determinare fino in fondo l'equilibrio dei poteri. Questo ha 
creato continue tensioni nei rapporti tra i presidenti e i consigli regionali. La problematica e' seria ed ora si tratta di  evitare errori maggiori. La stessa discussione si sta avendo in  Umbria''. Lorenzetti si dice ''convinta che l'elezione diretta debba rimanere: la stabilità è un'esigenza inestimabile. Credo - aggiunge - che l'unica possibilità sia che seriamente governo e parlamento lavorino ad una modifica della Costituzione per prevedere la possibilità in determinate situazioni -  impedimento e morte o intervenuta incompatibilità, ma non dimissioni volontarie - di evitare che il Consiglio venga  sciolto". "Al Consiglio dei ministri e al Parlamento - ha concluso Lorenzetti - dico: lavoriamo insieme per questa modifica costituzionale per il rush finale in vista dell'elaborazione degli Statuti. Questi devono essere gli atti fondanti delle Regioni, salvaguardando l'esigenza di stabilità, rappresentanza ed equilibrio tra potere esecutivo e Consiglio regionale''.
"La decisione di ieri sullo  Statuto della Calabria: un passo in materia di federalismo e di restaurazione del primato della politica... ma indietro''. A  sostenerlo e' stato il
presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga. ''All' esame di diritto costituzionale dei giovanetti Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini - ha sostenuto Cossiga in una  dichiarazione - emerge una brutta prospettiva per le future riforme: ragazzi ritiratevi e presentatevi all' esame almeno fra un anno, altrimenti dovrei bocciarvi.
''Non condivido la decisione del Governo - afferma il
presidente del Consiglio regionale della Calabria luigi Fedele,ma sono questi i rischi che si corrono per essere stati i primi ad approvare la Carta Costituzionale regionale e quindi per aver trattato argomenti cosi' delicati. Probabilmente la decisione del Governo di adire la Suprema Corte e' stata dettata da alcuni dubbi su dei punti che, a giudizio del Consiglio dei Ministri, sono apparsi controversi, ma che per noi certamente non lo sono".Per Riccardo Nencini, coordinatore nazionale della Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali "Il ricorso del Governo, contro il nuovo Statuto della Calabria, e' un'inutile invasione di   campo''."Adesso - prosegue - c' e' il rischio che si fermi tutto il nostro processo di riforma e mi appello alla Corte Costituzionale per una decisione che tenga conto della scadenza del 2005 per la legislatura regionale, visto che per giustizia e coerenza i nuovi Statuti dovrebbero essere votati almeno con un  anno di anticipo per avere il tempo di essere sottoposti a referendum confermativo''. (sm)
Corte dei conti: accelerazione interventi pubblici nelle aree depresse

Nella Relazione sul fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica, il II Collegio della Sezione centrale del controllo sulla gestione (Delibera n. 28/2003/G del II Collegio della Sezione centrale di controllo sulla gestione e testo della Relazione) ha preso in esame le misure dirette ad acce­lerare il completamento degli interventi pubblici – in specie grazie all’amministrazione dei benefici mediante gestioni fuori bilancio, all’erogazione degli stessi in forma “automatica” e all’affidamento dell’istruttoria sulle domande di accesso alle agevolazioni ad un soggetto terzo - e la realizzazione dei nuovi interventi nelle aree depresse nel periodo 1997-2000. Lo snellimento delle procedure, particolarmente gradito alle imprese, ha dato luogo ad accertamenti meramente formali che, a giudizio della Corte, non possono sostituire le necessarie visite ispettive, da effettuarsi in tempi ravvicinati rispetto alla data delle erogazioni (entro i 5 anni, periodo oltre il quale le imprese non hanno più l’obbligo di conservare la documentazione giustificativa delle spese), allo scopo di contrastare possibili abusi. Quanto agli effetti prodotti dagli incentivi previsti dalle leggi n. 341/1995 e 266/1997 e consistenti nel rilascio di un “bonus” utilizzabile mediante detrazione per il pagamento delle imposte, la Sezione ha rilevato che sono stati complessivamente approvati 41.670 progetti e sono state assegnate agevolazioni per circa 447 milioni di euro; il maggior valore delle agevolazioni, pari a circa 213 milioni di euro, è stato assegnato alle regioni del Mezzogiorno, con una prevalenza delle piccole imprese. Non sembra esservi stata una ricaduta in termini occupazionali a seguito degli investimenti agevolati. (red)

I dati del conto del settore statale (giugno 2003)
il Ministero dell'economia e delle finanze ha reso noti alcuni dati di sintesi del settore statale delmese di giugno 2003:
 

Milioni di euro

Formazione del fabbisogno

 

Entrate

45.393

Spese

34.028

di cui: spesa per interessi

2.041

Fabbisogno (-) / Disponibilità (+)

11.365

 

Copertura

 

Totale

-11.365

 

Titoli a breve termine

123

Titoli a medio-lungo termine

1.878

Titoli esteri

2.041

Altre operazioni (1)

-15.407

I dati comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità. Il calendario delle pubblicazioni di tali dati  è disponibile sul sito (http://dsbb.imf.org). (gs)

Ogm: in arrivo in Piemonte risarcimento per agricoltori

Parere favorevole da parte del Comitato Agricolo riunitosi ieri a Torino alla proposta di deliberazione dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Ugo Cavallera (nella foto) che consente l’anticipazione finanziaria agli agricoltori che hanno dovuto distruggere le coltivazioni di mais nate da sementi geneticamente modificate. All’incontro odierno, presieduto dall’Assessore Ugo Cavallera, hanno preso parte i rappresentanti delle Province e delle maggiori organizzazioni sindacali agricole e cooperativistiche. "La deliberazione – spiega l’Assessore Cavallera – sarà approvata dalla Giunta regionale martedì prossimo e prevede un’erogazione di 1250 euro per ogni ettaro di mais interessato. Il provvedimento è la concreta applicazione della legge regionale n. 22 dell’8 agosto scorso. Gli agricoltori interessati dovranno presentare la relativa domanda entro il 30 settembre". (red)

 

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