periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 17 - Roma, 15 aprile 2003

Sommario

CdM: relazione e testo riforma Titolo V Costituzione La Loggia: separare competenze dello Stato da quelle delle Regioni
Serrato dibattito sulla devolution, poi -in serata - la Camera approva D'Ambrosio e Martini su futuro regioni in U.E.
Martini: Iraq; rilancio ONU ed Europa Comunicazione: Consigli Regionali-Fnsi firmano protocollo
CdM: relazione e testo riforma Titolo V Costituzione

Nel testo della riforma del Titolo V della Costituzione uscito dal Consiglio dei ministri dell'11 aprile si legge che l’articolo 114, terzo comma, della Costituzione è sostituito dal seguente: “Roma è la capitale della Repubblica e dispone di forme e condizioni particolari di autonomia anche normativa, nelle materie di competenza regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo statuto della Regione Lazio, sentiti il Comune e la Provincia di Roma. Relativamente alle leggi si applicano le disposizioni dell’articolo 127” . E la relazione al provvedimento spiega che si tratta di un regime particolare per Roma: la città, in quanto Capitale della Repubblica, assume una peculiare valenza per tutto il territorio nazionale. E’ demandato allo statuto della Regione Lazio la disciplina delle sue particolari forme e condizioni di autonomia anche normativa, nelle materie di competenza regionale, sentiti il Comune di Roma e la Provincia, il che realizza un essenziale modulo partecipativo.
In futuro la relazione prefigura anche altri scenari sostanziali di riforma: la Camera federale e rappresentanti delle regioni nella Corte costituzionale. Infatti nella relazione si legge che: il successivo passo in avanti sarà costituito dalla introduzione di una Camera rappresentativa federale, destinata ad assicurare il coinvolgimento delle Regioni nella attività legislativa nazionale e a garantirne le competenze, insieme con una nuova forma di Governo diretta a riequilibrare al Centro i più consistenti poteri attribuiti alle Regioni. Parallelamente, si procederà all’integrazione della composizione della Corte Costituzionale.
Nel contempo, sempre nella relazione, è definita "collante" la reintroduzione dell'"interesse nazionale", in corrispondenza anche all'indicazione per alcune materie della valenza "in ambito regionale", e viene indicato come direttrice indispensabile di ogni ordinamento federale o regionalistico. E' infatti questo il cappello all'elenco delle materie esclusive delle regioni:
"Nel rispetto dell’interesse nazionale e dei vincoli derivanti dagli obblighi internazionali e comunitari le Regioni esercitano la potestà legislativa esclusiva nelle seguenti materie:
a) assistenza e organizzazione sanitaria;
b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
e) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione;
d) polizia locale;
e) istruzione e formazione professionali;
f) promozione della cooperazione a carattere di mutualità;
g) artigianato;
h) ricerca scientifica e innovazione tecnologica a sostegno delle attività produttive di interesse regionale e locale;
i) emittenza di ambito regionale;
l) valorizzazione del paesaggio, dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di spettacoli e manifestazioni culturali e sportive, di rilevanza regionale e locale;
m) industria in ambito regionale;
n) commercio;
o) turismo in ambito regionale;
p) agricoltura in ambito regionale;
q) governo del territorio;
r) ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato."
Convocate per oggi 15 aprile la Conferenza dei Presidenti delle Regioni, la Conferenza stato Regioni e la Conferenza Unificata, ma nell'ordine del giorno ancora non compare il Ddl di riforma del Titolo V. (gs)
Serrato dibattito sulla devolution, poi - in serata - la Camera approva

In aula alla Camera è stato serrato il confronto e il dibattito sulla devolution: "Ad oggi non c'è, né alla Camera né al Senato, il disegno di legge del governo di riforma del Titolo V della Costituzione approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri". Lo ha detto Casini, il Presidente della Camera, rispondendo a una richiesta in tal senso di Rutelli per il quale è essenziale conoscere questo provvedimento "per contestualizzare la devolution e votare con cognizione di causa". Per Bossi "siamo solo all'inizio della partita. Quella approvata venerdì dal Consiglio dei Ministri - sostiene Bossi - è solo la prima bozza: ''Siamo appena partiti - ha sottolineato - ora deve andare alla Conferenza Stato-Regioni, poi dobbiamo consultare i sindaci, poi deve tornare in Consiglio dei ministri. Quella di venerdì è solo una bozza. Hai voglia quanta strada c'è ancora da fare''. E il ministro per le riforme rilancia anche la questione Roma capitale: "Roma con competenze da regione a statuto speciale e' qualcosa che non vorrebbe nessuno. Tutti direbbero Roma ladrona". Pronta la replica del Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: ''Quella di Bossi e' la comprensibile reazione di chi ha perso''.
Il presidente della Campania Antonio
Bassolino ha sottolineato invece che "il rischio vero non e' quello di secessioni o di spaccature del Paese ma di una grande confusione e di un vero e proprio caos istituzionale''. Per Leonardo Domenici, presidente dell'Anci (Comuni), ''La piena attuazione del Titolo V passa attraverso il confronto leale con gli enti locali". Il Presidente dell'UPI (province) Lorenzo Ria richiama l'attenzione sul federalismo fiscale e l'insediamento della Commissione bicamerale per le questioni regionali: "sono il banco di prova - dice Ria - sul quale verificheremo la volontà del Governo di attuare, da qui a breve, una piena riforma del Titolo V della Costituzione''. E il
presidente della Regione Toscana Claudio Martini rilancia: "Regioni, Province e Comuni non devono presentarsi in ordine sparso alla discussione riguardante la riforma del titolo V della Costituzione. Sappiamo di avere punti di vista diversi su alcuni argomenti ma dobbiamo metterli da parte perché la posta in gioco è decisamente più importante". Nella serata del 14 aprile per il Ddl sulla devolution arriva poi il voto della Camera. Le opposizioni per protesta escono dall'Aula. I voti favorevoli sono 272, 3 i contrari, 7 gli astenuti. Durante il dibattito il Ministro Bossi è sempre presente in Aula, ma le sue dichiarazioni suscitano  disappunto da parte di Berlusconi e Fini .(gs)

Martini: Iraq; rilancio ONU ed Europa

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"Ho tirato un sospiro di sollievo vedendo l'avvicinarsi della conclusione del conflitto". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana Caudio Martini, intervenendo sulla questione Iraq e ha sottolineato come adesso sia fondamentale il rilancio dell'Onu e dell'Europa: "è diventato una priorità assoluta per quanti vogliono la pace" anche al fine di dare un seguito "all'impegno straordinario del movimento pacifista".

"Ho sempre ritenuto  sbagliata questa guerra - ha ribadito Martini - che considero ingiustificata e fuori del diritto internazionale. Resto di questa opinione. Prima finisce e meglio è. Personalmente non ho rimpianti nei confronti della dittatura di Saddam e quindi vivo come un sollievo il fatto che possa essere giunto al capolinea il suo regime dittatoriale. Restano naturalmente sul terreno tutte le macerie materiali e politiche prodotte dalla scelta unilaterale del governo americano" (sm)

La Loggia: separare competenze dello Stato da quelle delle Regioni

Enrico La Loggia

Intervenendo in occasione di un'audizione parlamentare relativa ai fondi per lo spettacolo il Ministro La Loggia ha colto l'occasione per qualche riflessione sulle riforme. "il disegno di legge di attuazione della riforma del titolo V, si trova, ormai, nella fase conclusiva del suo iter alla Camera, iter che, infatti, è molto probabile si concluda nel corso della settimana entrante. Tale disegno di legge - ha detto il ministro -dà un contributo per la previsione della ricognizione dei principi attraverso decreti legislativi (quindi, attraverso il conferimento di una delega al Governo). Si procede non alla formulazione di nuovi principi ma alla ricognizione di quelli già esistenti nell'ordinamento vigente: li si raggruppa, materia per materia, e si stabilisce, così, quali siano le competenze dello Stato. Con il nuovo Ddl di riforma – ha preannunciato La loggia – si provvederà a “separare interamente le competenze dello Stato da quelle delle regioni. La stragrande maggioranza delle materie vedrà lo Stato esercitare le sue competenze e le regioni le proprie.  Un esempio classico è quello relativo alla tutela della salute. Essa passerà dal regime di concorrenza attuale alla competenza esclusiva dello Stato; invece, l'organizzazione sanitaria passerà alle regioni. È di tutta evidenza che, ripartendo le competenze in questa maniera, si crea un confine ben più netto della semplice definizione interna alla legislazione concorrente relativa alla tutela della salute. Noi intendiamo correggere questo errore e ricondurre interamente alla competenza esclusiva dello Stato la tutela della salute, sia pur lasciando l'organizzazione sanitaria alle regioni. Questo non vuol dire che alle regioni sia stato tolto qualcosa. È ovvio, infatti, che, nell'ambito degli stessi principi, si sviluppa la legislazione esclusiva in materia di tutela; così come - ha concluso -nasce la legislazione esclusiva delle regioni in materia di valorizzazione". (red)

D'Ambrosio e Martini su futuro regioni in U.E.

Per il presidente della Regione Marche, Vito D'Ambrosio, è ancora incerto il futuro delle Regioni in Europa, lo ha sottolineato in occasione della seduta plenaria del Comitato delle Regioni Ue a Bruxelles. Il ruolo delle Regioni dipendera' molto da quale delle due linee - ''quella che vuole un'Europa dei governi centrali e quella invece che intende procedere a cessione di sovranità'' - riuscirà a prendere il sopravvento nel futuro prossimo. ''Il futuro delle Regioni in Europa non si può decidere autonomamente'', ha detto D'Ambrosio facendo riferimento anche al peso che assumerà la Conferenza intergovernativa.
''Oggi il Comitato delle Regioni - ha rilevato invece il Presidente della Regione Toscana
Claudio Martini - e' soltanto organo consultivo, sono convinto che la Convenzione possa riconoscergli un ruolo più definito nella nuova architettura istituzionale dell'Europa''. Nel contempo il suo assessore regionale alla formazione e al lavoro Paolo Benesperi, ha anche presentato l'associazione europea Earlall (European association of regional and local authorities for lifelong learning) di cui e' presidente. (gs)
Comunicazione: Consigli Regionali-Fnsi firmano protocollo

Mercoledì 16 aprile alle ore 15.00, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Sala Walter Tobagi - Corso Vittorio Emanuele II°  n.349 - Roma), alla presenza del coordinatore nazionale dei presidenti dei Parlamenti Regionali  Riccardo Nencini, del segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi e del presidente dell’Associazione “Comunicazione Pubblica” Gerardo Mombelli, si procederà alla firma ufficiale del protocollo d’intesa sul recepimento della Legge 150/2000 sull’informazione e la comunicazione nelle pubbliche amministrazioni. La cerimonia sarà seguita dal dibattito sul tema “Attuazione della L. 150/2000 e crescita delle professionalità nelle Regioni e negli Enti Pubblici. A che punto è la trattativa con l’ARAN?” (red)

 

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