periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 18 - Roma, 16 aprile 2003

Sommario

Accolte richieste regioni su fondo sociale Ok delle Regioni a Piano Sanitario nazionale
Incontro con Governo su riforma Titolo V Costituzione Osservatorio federalismo: il quadro sugli Statuti
Forum P.A. dal 5 al 9 maggio Decreto legge su intramoenia
Accolte richieste regioni su fondo sociale

Il ministro del Lavoro Roberto Maroni (Lega Nord)

Intesa delle Regioni in Conferenza Unificata alla nuova proposta di riparto del fondo nazionale per le politiche sociali che prevede il trasferimento di circa 897 milioni di euro alle Regioni, oltre 678 milioni di euro all’Inps , circa 4,5 milioni di euro ai Comuni e circa 97 milioni al dipartimento per le politiche sociali”. "Va sottolineato soprattutto - ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo - il fatto che saranno trasferiti alle Regioni anche dei fondi relativi ai programmi a favore delle giovani coppie e per la natalità. Come Regioni abbiamo fatto la nostra parte  perché abbiamo accettato di compartecipare, al 50%, alle spese per consentire la prosecuzione e il completamento degli interventi a sostegno della povertà, in atto in alcune Regioni, fino a giugno 2003”. Il coordinatore degli assessori agli affari sociali, Antonio De Poli, ha sottolineato il grande sforzo di concertazione  e di collaborazione istituzionale delle Regioni, del Ministero e del mondo della associazioni impegnate nel sociale.
Il Governo ha quindi definitivamente accolto
le richieste delle Regioni per il ripristino del Fondo (ricordo che l'originaria proposta governativa lo 'tagliava' di oltre il 50%) e, decretando il passaggio alle Regioni delle pertinenze sui programmi per le giovani coppie e la natalita', ha felicemente realizzato un elemento importante della devoluzione in un settore sociale così delicato come quello dell'aiuto alle famiglie. "Dopo una trattativa non facile - ha spiegato il ministro Maroni - siamo riusciti a definire un'intesa con le Regioni su questo fondo che viene aumentato rispetto a quello del 2002: in particolare il riparto a favore delle Regioni e' aumentato di circa il 15 %". (gs)

Primo incontro con Governo su riforma Titolo V Costituzione

Lavorare per trovare punti di accordo istituzionale. Dapprima un incontro con gli Enti locali per un percorso di lavoro comune sulla riforma del Titolo V della Costituzione, e poi nel pomeriggio in Conferenza Unificata un incontro con il Governo sempre sullo stesso tema che ha visto l'indicazione di voler affrontare i principali nodi della riforma costituzionale. E' questa l'agenda della giornata della Conferenza delle Regioni con al centro la presentazione del ministro La Loggia di quella che regioni ed Enti locali considerano solo una proposta da parte del Governo. In particolare è stato affrontato il tema della  reintroduzione espressa dell'interesse nazionale, ''che costituisce il collante indispensabile di ogni ordinamento federale o regionalistico'' afferma la relazione al provvedimento varato dal Consiglio dei ministri, e che prevede la risistemazione a regime delle materie di competenza legislativa statale e regionale.  ''Abbiamo chiesto al governo di aprire un tavolo di confronto - ha detto Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza delle Regioni  - e la risposta e' stata positiva. Abbiamo chiesto anche un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Vogliamo verificare se il governo vuole intraprendere un percorso condiviso dalle Regioni per la riforma federalista dello Stato''. Il presidente Ghigo torna sull'argomento anche in un'intervista a Il Giornale, ponendo le prime riflessioni sul tema, toccando in particolare la questione dell'interesse nazionale: "è un meccanismo di tutela che secondo me andrebbe ridefinito. Le Regioni hanno una maturità istituzionale tale per cui non è necessario mettere un paletto del genere. non farebbero comunque leggi contro l'interesse nazionale". Per Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna: ''E' un inizio problematico. Siamo stati messi di fronte ad un fatto compiuto. Se e' così - ha spiegato Vasco Errani - noi faremo le nostre proposte e le nostre valutazioni. Se si vuole andare avanti senza il consenso delle Regioni ne prendiamo dolorosamente atto. La soluzione che ci e' stata proposta non e' condivisibile già nel metodo''. Mentre per il Presidente della Regione Lazio Francesco Storace non piace la clausola cosiddetta ''salva-patria'': il governatore ha chiesto al ministro La Loggia di abrogare questa norma dal suo disegno di legge e di trovare una formula per cui il vero garante della correttezza legislativa delle Regioni sia il presidente della Repubblica, così come lo è nei confronti dell'attività legislativa del Parlamento. Nel corso della riunione il ministro La Loggia ha più volte ribadito la disponibilità dell'esecutivo ad un confronto aperto con le autonomie locali, poiché lo schema di disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri ''non è blindato'', e il governo attende il contributo e i suggerimenti delle Regioni e degli enti locali. 
''Chiediamo un confronto serio. Se non c'e' una disponibilità che porti ad un testo condiviso - ha spiegato
Maria Rita Lorenzetti
, presidente della Regione Umbria - non si può avviare la discussione e la procedura formale. Siamo sempre stati disponibili al confronto''. Alla richiesta di Lorenzetti si e' associato Vito D'Ambrosio, presidente delle Marche: a suo giudizio il testo del governo sarà sottoposto ad un'attenta verifica ''ma e' importante sapere se la riforma vuole essere fatta con il consenso degli enti locali oppure facendone a meno". "Il problema non è di qualche emendamento da fare a questo testo - ha detto Bassolino in un'intervista a La Repubblica - ma di un chiarimento politico per decidere quale è la strada che il paese deve imboccare. Quanto propone il governo è un federalismo preterintenzionale, poiché c'è dentro di tutto e il contrario di tutto" (gs)

Forum P.A. dal 5 al 9 maggio

Dal 5 al 9 maggio si svolgerà a Roma la quattordicesima edizione di FORUM P.A. 2003. Il programma di FORUM P.A. 2003 sarà basato sulla necessità di parlare più dei comportamenti che delle norme: dieci azioni concrete in una comunicazione che dovrà privilegiare la divulgazione del "come fare"; sull’opportunità di considerare l’e-government e le tecnologie come "fattore abilitante" per la nuova P.A. e quindi spalmare i temi di ICT su tutto il programma evitando di farne un settore a sé; sull’utilità di presentare esperienze di successo in modo da favorire il "riuso" e il trasferimento; sulla volontà di favorire la costituzione e il consolidamento di "comunità di pratiche" come occasioni di formazione continua e di sostegno all’innovazione.
Tra i temi proposti da FORUM P.A. 2003 segnaliamo la:
SEZIONE SANITA’ - comunicare con i cittadini : comunicazione pubblica e ascolto dei cittadini; le nuove frontiere degli Urp; chiarezza del linguaggio; misurazione della customer satisfaction;
e la sezione dedicata al FEDERALISMO, accelerare i processi di federalismo: cooperazione tra i diversi livelli di governo; reti e strumenti di cooperazione nell’Italia delle Autonomie; nuovi strumenti della governance; federalismo fiscale;
strumenti del federalismo amministrativo. (red)

Ok delle Regioni a Piano Sanitario nazionale
In Conferenza Unificata le Regioni hanno dato un parere positivo sul Piano Sanitario Nazionale, ma specificando che deve attivarsi solo per i LEA. "Va precisato - ha spiegato Fabio Gava, coordinatore degli assessori alla sanità - che la tutela della salute, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività – così come sancito dalla Costituzione - non è competenza esclusiva dello Stato bensì della Repubblica. In particolare il Piano, in relazione ai Livelli Essenziali di Assistenza, deve raccordarsi e relazionarsi con quanto disposto nell’Accordo dell’8 agosto 2001. Insomma ribadiamo che non appartengono agli obiettivi del Piano l’inserimento di rilevazioni della congruità economica della spesa sanitaria” .( red)
Osservatorio sul federalismo

L'Osservatorio sul federalismo ha da tempo attivato un monitoraggio sulle proposte di revisione degli statuti regionali. L'aggiornamento più recente è del 9 aprile 2003 ed è curato da Francesca Aliverti e Gabriella Rosa. La Rassegna si avvale di diverse fonti: dai siti web delle Commissioni Statuto delle Regioni, ad un recente studio del Senato, al sito del Coordinamento dei Presidenti dei Consigli regionali. Secondo l'Osservatorio l'attuale situazione fotografa, in sintesi, la seguente situazione:
Abruzzo: la proposta di nuovo statuto è all'esame della Commissione Statuto per la definizione dell'articolato
Basilicata: la proposta di Statuto è stata per il momento predisposta da un gruppo di esperti
Calabria: La proposta di nuovo statuto è stata licenziata dalla Commissione per l'autoriforma
Campania: sono state elaborate linee di indirizzo per la redazione del nuovo Statuto
Emilia-Romagna: esiste una prima "Ipotesi" di articolato redatta da un collegio di esperti: su questa ci saranno consultazioni con le parti sociali
Lazio: la Commissione riforme ha approvato i primi 20 articoli del nuovo Statuto
Liguria:è stato elaborato un documento di principi e indirizzi per la stesura del nuovo Statuto
Lombardia: L'indice del Nuovo Statuto ha avuto un primo ok dalla Commissione Statuto. Sui primi 9 articoli si avvierà il dibattito politico in sede plenaria.
Marche: c'è una proposta di nuovo statuto regionale. la Commissione Statuto ha approvato i principi fondamentali
Molise: esiste una prima bozza di articolato predisposta dalla I e III sottocommissione della Commissione per l'autoriforma.
Piemonte: Esiste un primo schema di statuto ed una prima bozza di articolato sul consiglio delle autonomie locali: tali testi sono stati eleborati dalla Commissione Statuto
Puglia: esiste una proposta di revisione dello Statuto della VII Commissione Consiliare
Toscana: esistono "prime indicazioni della Commissione Statuto" e schede istruttorie di approfondimento elaborate da un Gruppo Tecnico di supporto alla Commissione stessa
Umbria: esiste una bozza di articolato ad uso interno che sarà revisionata dalla commissione Statuto
Veneto: esistono - depositate in Consiglio - 5 proposte di revisione statutaria (una è stata presentata dal presidente della Regione, Giancarlo Galan)
Regioni a statuto speciale e Province Autonome
Friuli-Venezia Giiulia: Si è in attesa del Nuovo Statuto ai sensi l.cost. 2/2001. L'11 marzo il consiglio regionale ha approvato la riforma elettorale che è sta però non promulgata a seguito dell'esito del referendum del 29 settembre 2002
Sardegna: C'è il testo dello statuto che recepisce le modifiche della L.Cost. 2/2001, ma ancora deve essere adottato dal Governo come testo coordinato.
Sicilia: C'è il testo coordinato che recepisce le indicazioni della L. Cost. 2/2001 ed esiste una bozza di revisione dello Statuto
Trentino-Alto Adige:  La disciplina della forma di Governo della Provincia è competenza legislativa delle sole province autonome.
La Provincia autonoma di Trento ha parzialmente modificato la disciplina transitoria della forma di governo prevista dalla L. Cost 2/2001.
Nella Provincia autonoma di Bolzano una Commissione Speciale esaminerà i Ddl su forma di governo, rapporti tra gli organi della Provincia, sfiducia al Presidente, ineleggibilità e incompatibilità, diritto di iniziativa popolare delle leggi provinciali, referendum provinciale.
Valle d'Aosta: Occorre una legge regionale approvata a maggioranza assoluta per modificare la forma di Governo. esistono due relazioni della Commissione Statuto sull'argomento.
Decreto legge su intramoenia

Decreto legge che dispone la proroga dei termini di scadenza per i rapporti di lavoro dei medici a tempo definito e per la cosiddetta "intramoenia allargata" : proroga al 31 luglio 2005. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge per il differimento dei termini relativi ai rapporti di lavoro a tempo definito dei medici del Servizio sanitario nazionale, nonché del termine per l'utilizzo degli studi professionali privati ai fini dello svolgimento dell'attività libero-professionale da parte della dirigenza sanitaria, per il finanziamento della fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia (IME) e di progetti relativi a terapie oncologiche innovative su base molecolare. Il provvedimento contiene anche misure che accelerano il risarcimento dei danni provocati da trasfusioni di sangue infetto. Primi positivi commenti da parte del sindacato medici Cimo.
 

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