periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 183 - Roma, 11 dicembre 2003

Sommario

Ghigo: montagna opportunità di sviluppo PSN, FSN, LEAS e Regioni
Riforma Scuola ed Energia Puglia approva bilancio previsione
Sanità: verso nuova ripartizione Fondo Piemonte: Cavallera su nucleare
Ghigo: montagna opportunità di sviluppo

11 dicembre: Giornata Internazionale della Montagna. In merito il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ha dichiarato che
“Il federalismo rappresenta anche un nuovo modo di vedere e dare sviluppo alla montagna”.
“E’ fondamentale - ha sottolineato Ghigo - il ruolo che le comunità montane potranno e dovranno avere nel federalismo, al fine anche di creare uno sviluppo costante che talvolta è mancato. Solo con politiche nuove possiamo effettivamente migliorare produttività, qualità e fornire quelle innovazioni necessarie a pianificare insieme possibili interventi futuri sul territorio. Federalismo deve significare prima di tutto coinvolgimento dei diversi livelli di governo del territorio. No quindi a sovrapposizioni di competenze, no alle politiche a singhiozzo caratteristica di un centralismo ormai superato dai fatti. Lavoriamo invece per l’applicazione dei principi di sussidiarietà, responsabilità e piena autonomia anche economica. In tal senso è vitale che la programmazione regionale si incontri con una vera concertazione istituzionale sul territorio per decidere insieme a comuni, province e comunità montane quali siano le migliori scelte per lo sviluppo. Ma senza particolarismi, guardando all’Europa non come ad una minaccia, ma come ad un’opportunità in più. Uniamo i centri di eccellenza in ogni regione, facciamoli dialogare tra loro, puntiamo sull’informatizzazione, sulla comunicazione e sul turismo. Creiamo i presupposti per una sana competizione che arricchisca tutti. La Giornata internazionale della montagna, fortemente voluta dal Ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, risulta particolarmente utile anche per rilanciare il progetto federalista come strumento di sviluppo. Contribuiamo già ora alla crescita, alla salvaguardia e alla valorizzazione delle nostre montagne, consapevoli che uno sviluppo equilibrato della montagna richiede la collaborazione politico-amministrativa di tutti i livelli istituzionali”.
(sm)

Riforma Scuola ed Energia
Accolte alcune delle richieste avanzate dalle autonomie locali durante gli incontri tecnici dei giorni scorsi. Il primo decreto attuativo della  riforma della scuola ha quindi superato, con qualche difficoltà, lo scoglio della Conferenza  Unificata. Da comuni e province e' arrivato un si' chiaro al  provvedimento, le Regioni invece si sono spaccate: 8 regioni si sono espresse nettamente contro.
In Finanziaria sembrano esserci i soldi per la  generalizzazione della scuola dell'infanzia e sono previsti  specifici accordi con gli uffici scolastici regionali in merito alla continuita' didattica. Passato il vaglio della conferenza unificata, le commissioni  parlamentari esamineranno nel merito il provvedimento.
Ieri c'è stata anche un'Audizione delle Regioni in materia di riforma del settore Energia. L'assessore all'ambiente della Puglia, Michele Saccomanno, ha espresso preoccupazione per lo scenario che prefigura il contenuto del disegno di legge di riordino del sistema energetico. Saccomanno ha guidato oggi una delegazione della Conferenza delle regioni durante un'audizione alla commissione industria del Senato che sta esaminando, appunto, il disegno di legge.
Secondo Saccomanno ''si e' in presenza di svariate e minuziose disposizioni che invadono le competenze regionali e degli enti locali senza, peraltro, che si delinei un quadro strategico chiaro e stabile di politica nazionale di settore''.
Nel suo intervento, Saccomanno ha auspicato ''che il testo del disegno di legge venga emendato in conformita' con il riparto delle competenze costituzionalmente stabilite in un quadro di leale collaborazione tra Stato e regioni''.
(red)
Verso nuova ripartizione Fondo Sanitario Nazionale
Rinvio tecnico che eviti di dover registrare la mancata intesa sulla ripartizione del fondo sanitario nazionale 2004. E' questa la posizione assunta dalle regioni e accolta dal Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Le Regioni in questo modo evitano che già scattino i 30 giorni dalla mancata intesa, dopo i quali il governo potrebbe procedere autonomamente approvando la ripartizione degli oltre 81 miliardi di euro fra le diverse Regioni. L'argomento è stato approfondito anche da un articolo de "il Sole24ore" di oggi a firma di Roberto Turno.
Quindi le Regioni cercheranno di raggiungere un nuovo accordo interregionale, come quello dell'anno scorso a Fiuggi, sulla ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Le Regioni intanto hanno dato un mandato tecnico per verificare i termini della questione dei nuovi dati Istat sulla popolazione che sposterebbero così le risorse da una regione all'altra. Il confronto per trovare l'accordo è già aperto, tra chi sostiene o meno l'applicazione della quota capitaria dell'accordo di Fiuggi, chi vuole lavorare sulla "colonna politica" di riequilibrio, sempre tenendo conto dei nuovi dati Istat, o chi sostiene il bilanciamento dei parametri. Alcune Regioni intendono ''applicare - ha spiegato l'assessore al bilancio della Lombardia, Romano Colozzi (nella foto) - pari pari con le stesse cifre, aggiornate solo dell'incremento del fondo sanitario nazionale''. Altre Regioni, invece,  sostengono - ha spiegato sempre Colozzi - che ''il dato numerico della popolazione va aggiornato automaticamente, senza che diventi oggetto di discussione politica''. Se prevalesse questa seconda ipotesi e si dovessero verificare spostamenti di cifre tali da mettere in difficolta' molte Regioni, anche quest'anno come a Fiuggi - ha detto ancora Colozzi - ''ci sarebbe la possibilita' della cosiddetta 'ultima colonna politica', in cui al di la' dei criteri, alcune Regioni piu' ricche mettano a disposizione delle risorse a favore di quelle troppo penalizzate''.
(gs)
PSN, FSN, LEAS e Regioni
Le oscure sigle PSN, FSN, LEAS non significano altro che sanità e sociale. A riguardo continuano ad  aprirsi tavoli e "controtavoli" tra Governo e Regioni, e cioè sedi di confronto istituzionale. E' infatti aperta la discussione sia sul Piano Sanitario Nazionale che sulla ripartizione per il 2004 del Fondo Sanitario Nazionale. Per quanto riguarda invece le politiche sociali si discute ancora sull'entità del finanziamento dei Livelli Essenziali dell'Assistenza Sociale.
Anche in quest'ultimo caso è previsto un tavolo politico.  Sulle politiche sociali quindi basta con i tavoli 'tecnici'. Lo ha chiesto il sottosegretario al Welfare, Grazia Sestini, al ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia, in risposta alle richieste poste, in conferenza unificata, dai presidenti delle regioni sul fondo da ripartire. Lo ha riferito lo stesso sottosegretario, la quale ha definito ''giuste'' le questioni poste dalle regioni. ''E' per questo - ha detto - che ho chiesto al ministro La Loggia l'insediamento di un tavolo politico e non tecnico che serva a evitare che ogni anno ci si ritrovi in questo periodo a ricontrattare sempre l'ammontare delle risorse da destinare al fondo per le politiche sociali''. Al tavolo politico - ha spiegato il sottosegretario - dovranno prendere parte tutti gli attori interessati alla conferenza unificata compresi i ministri della Sanita' e dell'Economia, ''perche' - ha concluso Sestini - ci si possa guardare in faccia''. E' immediata la risposta al sottosegretario dell'assessore alla Sanita' dell'Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, il quale ha lamentato il fatto che le regioni portino a casa solo ''tavoli'', mentre serve che il governo chiarisca quali sono le risorse stanziate in finanziaria per il fondo sociale.
''Nonostante il sottosegretario  - ha detto Bissoni (nella foto)-  abbia detto che le regioni hanno posto questioni giuste, in concreto noi ci portiamo a casa solo un tavolone composto da regioni, ministro della Salute, del Welfare e dell'Economia e un tavolino per affrontare il tema della direttiva emanata dal ministro del  Welfare, relativa al finanziamento di progetti sperimentali a favore dei disabili. Questa direttiva - ha proseguito l'assessore - e' un vero e proprio pasticcio in cui il governo si e' cacciato. Il rischio infatti  e' quello di perdere un finanziamento nell'ipotesi in cui venissero accolti i ricorsi presentati alla Corte Costituzionale, la settimana scorsa, dalle regioni. L'apertura immediata di un confronto e' dunque necessaria ed importante per concordare le procedure di assegnazione dei fondi''.
Per gli altri aspetti del fondo sociale - secondo Bissoni - ''il tavolo serve, ma il governo ci deve dire le cifre, per esempio sui Liveas devono chiarissi quali sono le risorse stanziate oggi perche' e' difficile capirlo. Per sapere questo - ha concluso Bissoni - non c'e' bisogno di un tavolo politico, ma ci devono dire quali sono le risorse stanziate in finanziaria''.
Infine i ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha spiegato che e' stato messo a punto con le Regioni un piano strategico, diviso in quattro punti fondamentali. ''Prima di tutto abbiamo parlato delle liste d'attesa, senz'altro il tema piu' caldo - ha dichiarato il ministro - definendo un piano, con impegni reciproci, sulle malattie che non possono attendere. Abbiamo poi parlato dell'eccellenza dei centri di riferimento e la libera circolazione dei pazienti in Europa''.
Infine il ministro ha parlato del piano di rilancio del Ssn, tema dul quale vertera' l'incontro con le Regioni in programma il 9 e 10 febbraio 2004 a Napoli. ''Ci sara' un incontro chiuso per mettere a punto un piano d'azione - ha concluso - sul rimodellamento del Ssn, sui suoi nuovi bisogni e la ricerca clinica e traslazionale ad esso legata. In sostanza abbiamo trovato un accordo molto buono da cui il malato potra' trarre grandi vantaggi''.
(gs)
Puglia approva bilancio previsione
La giunta della regione Puglia ha approvato il bilancio di previsione della, quindi entro il 31 dicembre, assicurando dopo l’esame del Consiglio certezza nella disponibilità contabile sin dai primissimi giorni di gennaio.
Il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto (nella foto), ha sottolineato come ''per la prima volta dopo quasi 20 anni il  bilancio di previsione viene approvato entro il 31 dicembre  dell' anno precedente, senza quindi che si vada all' esercizio  provvisorio''.
Sul condono, l’esecutivo, partendo dal dato imprescindibile sottolineato delle ultime sentenze della Corte Costituzionale (che ha ribadito quanto già espresso dal Titolo V della Costituzione in tema di materie delegate, ndr) ha approvato una serie di norme restrittive, preferendo intervenire sull’operatività piuttosto che seguire l’esempio delle Regioni che hanno inteso perpetuare infondati contenziosi contro il Governo centrale.
''Abbiamo approvato un articolato specifico composto da  quattro articoli - ha precisato il presidente della Regione,  Raffaele Fitto - all' interno del quale sono previste norme  restrittive rispetto a quelle nazionali: dall' aumento dell'  oblazione da versare, alla restrizione e alla chiarezza delle  procedure''.
Per ciò che attiene la Sanità, il Bilancio di previsione per il 2004, estende l’autorizzazione alle assunzioni in misura pari al 100% del personale infermieristico, cessato dal servizio nel 2003 ed al 50% del rimanente personale da concentrare in operatori del ruolo sanitario.
Sono state dettate disposizioni per l’adozione dei bilanci di previsione delle Aziende ed Istituti del Servizio Sanitario Regionale il cui termine è fissato al 20 gennaio. Prevista inoltre una completa disciplina delle procedure di gara delle aziende sanitarie armonizzando le norme comunitarie, quelle statali e quelle regionali.
Sono previste inoltre norme organizzative per le Usl, con individuazione delle relative strutture.
Un altro spunto di rilievo è dato dalla creazione di una nuova Agenzia regionale per l’innovazione tecnologica e la ricerca con il compito di seguire istituzionalmente i molteplici processi innovativi in atto .
In cifre il bilancio di previsione mostra un totale in termini di competenza (entrate e uscite) pari a 14miliardi, 658 milioni di euro; in termini di cassa: 20miliardi, 642milioni.
180 milioni di euro sono stati assegnati al Fondo di riserva per il riutilizzo dei residui passivi; 120 milioni di euro sono invece stati imputati al Fondo per il Coofinanziamento dei programmi Comunitari.
(red)
Piemonte: Cavallera su nucleare

A Torino si è svolto un seminario tecnico del SIMIN, Sistema Informativo Monitoraggio Impianti Nucleari. Il progetto SIMIN, nato per favorire il confronto tra soggetti pubblici, esercenti nucleari e comunità locali, garantisce un monitoraggio sullo stato di esercizio delle installazioni e sulle condizioni fisiche e ambientali dei siti che ospitano gli impianti nucleari. In questo contesto l’Assessore del Piemonte all’Ambiente, Ugo Cavallera (nerlla foto), ha sottolineato che: "Il problema del nucleare non riguarda solo la sfera locale e regionale. Il dibattito delle ultime settimane sulla localizzazione del sito per le scorie nucleari conferma la forte attualità della questione e l’ordine di grandezza delle questioni in gioco. Come Regione abbiamo sviluppato un’intensa attività politico-amministrativa ed istituzionale, con lo scopo ultimo di costruire consapevolezza e consenso sociale intorno al problema. Il SIMIN è nato per essere uno strumento di conoscenza e di supporto alle decisioni, un anello del sistema informativo regionale ambientale. L’intesa siglata nel 2001 sta producendo risultati che si allineano agli obiettivi nazionali. Il sistema che è stato presentato oggi è pronto a partire, ma richiede flussi informativi costanti, un trasferimento di dati e di notizie che consentano un articolato e profondo interagire tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti.
L’avvio operativo
- sottolinea Cavallera - del sistema si accompagna ad altre iniziative che stiamo sviluppando anche sul fronte legislativo e al potenziamento delle attività di controllo ambientale, che costituiscono il complesso della strumentazione regionale per concorrere alla gestione delle attività residuali nucleari, perseguendo obiettivi di sicurezza e tutela ambientale."
(red)

 

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