periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 185- Roma, 13-14-15 dicembre 2003

Sommario

Riforme istituzionali on line Riforme: in Senato si discute sul "Vicepresidente" della Regione
Finanziaria: per le Regioni è a rischio corretto rapporto istituzionale Ghigo: FAO darà il patrocinio al Salone del Gusto 2004 di Torino
Galan: investire in ricerca, anche per OGM e staminali Trasporto pubblico locale in Conferenza Unificata
Riforme istituzionali on line
E' possibile  ricevere direttamente alla propria casella di posta elettronica tutte le novità introdotte nel sito del Dipartimento per le riforme istituzionali e la devoluzione della presidenza del Consiglio (nella foto il Presidente del Consiglio, Berlusconi, con il Ministro per le riforme istituzionali, Bossi) :
http://www.governo.it/Riforme_Istituzionali/index.html.
Al momento on line il Disegno di legge costituzionale:Modificazioni degli articoli 55, 56, 57, 58, 59, 60, 64, 65, 67, 69, 70, 71, 72, 80, 81, 83, 85, 86, 87, 88, 89, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 104, 114,116,117,126,127,135 e 138 della Costituzione
 (AS.2544) (22 ottobre 2003) e una  Banca dati leggi costituzionali  (11 agosto 2003). ''Bastera' iscriversi a News riforme, la newsletter del sito, indicando il proprio indirizzo di posta elettronica e si potranno ricevere in tempi rapidi tutte le notizie e gli aggiornamenti. L'iniziativa si inserisce in un più ampio quadro, volto ad avvicinare maggiormente i cittadini al tema delle riforme istituzionali''. (red)
Finanziaria: per le Regioni è a rischio corretto rapporto istituzionale

Forti malumori sulla finanziaria stanno caratterizzando in queste ore il rapporto fra lo Stato e le Regioni. Il la è stato dato dal Presidente della Regione Lazio, ''Ho la sensazione che il Lazio stia finendo nel mirino di Tremonti'', ha detto Francesco Storace riferendosi all'attuale legge Finanziaria. ''Si sta violando un patto preciso - ha aggiunto - si sta negando la parola d'onore del governo pronunciata nella conferenza Stato-regioni e al Senato con una mazzata di cento miliardi di vecchie lire per la Regione depredando il finanziamento all'ospedale Bambino Gesu'. Esprimo fortissima indignazione''. Secondo Storace, quello che sta accadendo ''e' gravissimo, è un governo che non ci rispetta, che preferisce assegnare motu proprio risorse ad altre strutture ignorando le priorita' della programmazione regionale e gli stessi patti sottoscritti in Vaticano. Non ne possiamo davvero più".
A
rriva a dargli man forte un comunicato del Presidente della Conferenza delle Regioni che allarga lo spettro degli accordi non rispettati. “Ha ragione Storace quando afferma che si sta negando la parola che il Governo ha dato rispetto alle poche concessioni fatte alle Regioni in materia di finanziaria…E purtroppo il problema non può essere circoscritto alla sola questione del Bambin Gesù". Ed anche se nel pomeriggio arriva una nota il vice premier Gianfranco Fini (nella foto) e tutta la delegazione di An al governo (i ministri Matteoli, Alemanno, Gasparri e Tremaglia):  ''Il mancato finanziamento per l'ospedale Bambin Gesu' e' stato causato da un errore materiale al quale sarà posto immediatamente rimedio'', Ghigo torna ad affermare che è senza dubbio "apprezzabile l’impegno immediatamente preso dal Vicepresidente del Consiglio che ha ammesso l’esistenza di errori materiali a cui si può porre rimedio. Ed è a lui -anche in considerazione degli impegni internazionali del Presidente del Consiglio - che in questo momento le Regioni si appellano. Spero quindi che il Vicepresidente del Consiglio possa farsi garante del rispetto pieno degli impegni istituzionali presi dal Governo in sede di Conferenza unificata che, oltre al Bambin Gesù, riguardano almeno tre aspetti: 1)Il trasferimento delle risorse necessarie nel 2004 per lo svolgimento delle funzioni attribuite alle Regioni con le Leggi Bassanini (decentramento amministraivo),in attesa che tale finanziamento avvenga con l’applicazione concreta del D. lgs 56/2000 (federalismo fiscale); 2) l’estensione della esenzione IVA anche per i servizi pubblici esternalizzati in passato; 3)l’emanazione del DPCM previsto dal D.Lgs 56/2000 di riparto delle risorse derivanti dalla compartecipazione IVA.Siamo fuori tempo massimo, ma la speranza è l’ultima a morire…Occorre – ha concluso Ghigo – un’azione immediata per ripristinare, prima che sia troppo tardi, le regole di un corretto rapporto istituzionale”. E dopo il comunicato di venerdì, sabato Il Presidente della Conferenza decide di scrivere a Berlusconi e Casini. A seguito degli ultimi sviluppi del dibattito parlamentare sulla Legge Finanziaria Ghigo invia una lettera urgente al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e al Ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia. “Come è noto – scrive Ghigo - le Regioni, sia in sede parlamentare - presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato - sia in Conferenza Unificata, hanno illustrato le proposte di modifica al testo del Ddl Finanziaria 2004.Rispetto a tali richieste, ricorda Ghigo, “comunque giudicate nel loro complesso legittime e fondate, il Governo aveva assunto alcuni limitati impegni in sede di Conferenza Unificata. “Mi riferisco - sottolinea il Presidente della Conferenza delle Regioni - alla necessità di finanziare, tramite trasferimenti, anche per l’anno 2004, le funzioni attribuite alle Regioni con il decentramento amministrativo e alla possibilità di estendere l’esenzione IVA ai servizi già esternalizzati”. “A ciò si aggiunge – rimarca Ghigo - il protrarsi dell’attesa relativa all’emanazione del Dpcm di riparto delle risorse derivanti dalla compartecipazione IVA, previsto dal D.lgs 56/2000”. “Risulterebbe che le richieste concordate tra le Regioni e il Governo non siano state accolte nel testo dei maxi-emendamenti e il mancato accoglimento di tali proposte – afferma Ghigo nella lettera inviata oggi - recherebbe non solo un grave pregiudizio alla già difficile situazione dei bilanci delle Regioni, ma rappresenterebbe un ostacolo gravissimo al corretto rapporto istituzionale fra i diversi livelli di Governo. “Spero che a questo punto– conclude il Presidente della Conferenza delle Regioni - il Presidente del Consiglio, nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni, e il Presidente della Camera – in occasione del dibattito parlamentare – possano farsi interpreti della necessità del rispetto delle regole che sono alla base del dialogo fra le istituzioni, un rispetto che le Regioni fino ad oggi, anche nelle contingenze oggettivamente più difficili, non hanno mai fatto venir meno”. Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha detto di condividere la presa di posizione del presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo, che ha scritto a Silvio Berlusconi e a Pier Ferdinando Casini per avere chiarimenti in relazione alla legge Finanziaria. ''Sarebbe veramente sorprendente - ha detto Formigoni - se gli impegni ufficialmente assunti dal governo e sottoscritti nella sede propria della conferenza unificata non fossero stati onorati e quindi inseriti nel testo della legge finanziaria presentata in questi giorni alla Camera''. ''In qualita' di coordinatore delle Regioni per l'area finanziaria - ha concluso Formigoni - unisco la mia voce a quella del presidente della Conferenza delle Regioni nel chiedere al governo chiarimenti''.
Toni durissimi quelli usati a Bologna da Errani: ''Siamo alla richiesta di fiducia e alla cancellazione del dibattito. E' un atto di arroganza'' e  ''un segno di debolezza di questa maggioranza che si sottrae al confronto'': cosi' il presidente della Regione Emilia-Romagna e Vicepresidente della conferenza delle Regioni. ''Questa arroganza può essere sconfitta, questa politica disastrosa puo' essere cambiata, noi vogliamo garantire una alternativa a questo modo di governare da padroni delle istituzioni. E siamo qui - aggiunge - anche per difendere i nostri cittadini da un attacco pesante alle politiche pubbliche,al buongoverno e ai sistemi di coesione sociale''. E' così che ribadisce come l' Emilia-Romagna sia una regione dove, tra l'altro, ''la sanità è governata e i cittadini trovano nel servizio pubblico risposte di qualità, e con i conti in equilibrio, Finanziaria permettendo. E questa - precisa - è la risposta migliore a chi vorrebbe privatizzare la sanita'''. Dove
sono valori ''il dialogo sociale'', gli anziani, l'Europa, la ricerca, l'innovazione. ''Un vocabolario ignoto e un po' indigesto a Berlusconi - afferma Errani -. Ma non ci faremo mettere i piedi sulla testa da chi vuole colpire i diritti dei lavoratori, colpire le autonomie, dividere il nord dal sud, dividere l'Emilia dalla Romagna''.
Errani ha anche sottolineato che le critiche alla Finanziaria hanno ''una unita' che va molto oltre le forze politiche
dell'opposizione e coinvolge tanta parte dell'Italia. Tutte le Regioni, ad esempio, hanno detto con chiarezza che questa manovra e' insostenibile per l'Italia. E hanno aggiunto, assieme a Comuni e Province, che la sordita' del Governo mette a rischio la stessa tenuta del Paese. Parlo anche di sabato scorso. Quando i Sindacati sono andati in piazza, in modo unitario - sottolinea - contro la Finanziaria e la delega sulle pensioni''. ''Il dato di fatto - prosegue - e' questo: si vota in queste ore una Finanziaria senza un progetto valido per il Paese. Una Finanziaria senza politica di sviluppo, senza coesione sociale, senza respiro per il futuro. E al contrario si scaricano sui livelli considerati 'minori', Regioni ed Enti locali, le contraddizioni dello scarto fra promesse televisive e tagli reali. Questo - afferma - e' il loro modo di pensare al Governo,come ad un Consiglio d'amministrazione di cui disporre a piacimento. Questo e' il loro federalismo. Molto comando e  niente cooperazione istituzionale''. ''Volete sapere dove siamo?'' ''Siamo alla terza Finanziaria costruita al buio, senza dialogo, contro i Comuni, le Province e le Regioni. Siamo costretti ai ricorsi alla Consulta per una pletora di provvedimenti centralistici e sbagliati. Siamo alle riforme costituzionali fatte nella baita. Siamo al ritorno di parole come Padania e secessione, le avete sentite nei giorni scorsi. Oppure si trattano persone come noi con appellativi come BingoBongo''. E a margine del dibattito sulla finanziaria interviene anche al Consiglio Nazionale dell' Uncem, l'unione nazionale delle comunità montane, ha votato all'unanimità per il
no all' istituzione delle ''province montane'' previste all'articolo 32-bis del disegno della legge Finanziaria. (sm)

Galan: investire in ricerca, anche per OGM e staminali
"Per assicurare lo sviluppo e il benessere al Veneto del futuro - un futuro neanche tanto lontano - dovremo saper innovare, utilizzando la fantasia, la flessibilità, la capacità di essere un passo avanti gli altri nell'innovazione tecnologica. Per questo la Regione, con una scelta politica precisa e molto coraggiosa, ha deciso di investire sul settore delle nanotecnologie, che sembrano essere il silicio del futuro, tutti i finanziamenti per la ricerca assegnatici l'anno scorso dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)". Lo ha affermato il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, aprendo a Venezia il workshop sul tema "Capitali di rischio - Risorse regionali e internazionali integrate a supporto delle società orientate alle nanotecnologie", organizzato dalla Regione del Veneto e da Sviluppo Italia.  "La Regione del Veneto quest'anno ha stanziato - ha aggiunto Galan - 4 milioni 600mila euro per la realizzazione di un laboratorio di nanotecnologie (Nanofabrication Facilitiy) nell’ambito del Parco Tecnologico “VEGA” e ha favorito - assieme al MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca), ad altre 28 realtà tra istituzioni pubbliche, università venete, camere di commercio, enti di ricerca, e ad altre realtà private, fra cui la Federazione degli industriali veneti - la nascita del Distretto  “Veneto Nanotech per realizzare un polo di eccellenza internazionale nell’ambito della ricerca di base e delle applicazioni industriali". 
Galan ha inoltre annunciato che anche i fondi CIPE 2003 per la ricerca saranno interamente destinati alla ricerca: "entro fine anno - ha detto - la Giunta regionale delibererà gli stanziamenti per la ricerca sulle nanotecnologie e - questa è la novità - anche sulle biotecnologie. Nel gennaio 2004, infine, firmeremo un accordo con il MIUR per finanziare un consorzio per la ricerca a favore delle imprese".  Concludendo il suo intervento, Galan (nella foto) ha voluto lanciare due provocazioni. "Voglio spezzare una lancia in favore di quelle che, nel conformismo oscurantista dilagante, sono considerate due eresie: gli OGM (Organismi geneticamente Modificati) e le cellule staminali. Io sono orgoglioso del fatto che nella mia regione si faccia una sperimentazione sugli OGM che, se finalizzata a usi intelligenti, non va assolutamente demonizzata. Inoltre un paese serio non può esser tagliato fuori dalla ricerca sulle cellule staminali. Noi non possiamo consentire che questa ricerca venga fatta in altri paesi del mondo e non nel nostro. Questa sarebbe la vera eresia: nella ricerca il Veneto deve invece cercare di essere, come è stato nel passato, un metro più avanti dei nostri concorrenti". (red)
Riforme: in Senato si discute sul "Vicepresidente" della Regione
La I Commissione Affari Costituzionali del Senato, presieduta da Andrea Pastore (nella foto) ha avviato l'esame di alcuni disegni di legge Costituzionali relativi alle modifiche degli articoli 121,122 e 126 della Costituzione.
Sul tavolo della Commissione una proposta presentata dal Consiglio Regionale della Puglia, una presentata dal Consiglio regionale della Calabria ed una presentata  dai Senatori Vizzini, Bassanini, Bongiorno, mancino, Labellarte, Forte, Vitali, Michelini, Zorzoli, Crino e Dentamaro.
La I Commissione assumerà proprio quest'ultimo testo (il Ddl 2556) come base per la discussione. "Tale proposta  - si legge nella relazione - è stata sollecitata dalla recente esperienza maturata dai Consigli regionali nel corso dell’approvazione dei nuovi statuti.  Si è, infatti, aperto un dibattito sulle conseguenze prodotte dall’adozione di formule di governo «ibride», in cui il Presidente della Regione, pur se eletto direttamente, deve essere confermato dal Consiglio regionale per il conferimento della pienezza delle funzioni. In particolare il dibattito verte sul fatto che in tali formule «ibride», le ipotesi di morte, impedimento permanente e – soprattutto – dimissioni volontarie del Presidente della Regione, sono state considerate tali da legittimare la sostituzione del Presidente da parte del Consiglio, senza dar luogo alle conseguenze, previste dal vigente articolo 126, terzo comma, della Costituzione, dello scioglimento del Consiglio e delle nuove elezioni (clausola simul stabunt, simul cadent). Si è ritenuto infatti che tale ipotesi, proprio perchè «ibrida», non si identifichi nella formula «eletto a suffragio universale e diretto» utilizzata dall’articolo 126 citato per imporre lo scioglimento del Consiglio ed il ricorso alle urne. È certamente condivisibile – dal punto di vista dell’opportunità – che la conseguenza radicale dello scioglimento del Consiglio regionale e delle nuove elezioni - si legge ancora nella relazione - sia evitata nelle ipotesi di morte ed impedimento permanente, in quanto accadimenti del tutto estranei alla sfera della volontà: l’applicazione della clausola simul stabunt, simul cadent appare una rigidità del sistema, cui si può porre rimedio rimettendo la possibilità di soluzioni diverse agli statuti regionali. Potrebbe qui risultare utile l’istituzione della figura del Vice-Presidente della Regione, non prevista nella formulazione «chiusa» degli organi della Regione di cui all’articolo 121 della Costituzione e che potrebbe invece essere proficuamente istituita, anche a fini di generale affiancamento del Presidente. Appare equo, inoltre, prevedere le medesime conseguenze istituzionali in limitatissime ipotesi di assunzione, da parte del Presidente della Giunta regionale, di cariche governative di alto profilo istituzionale. Per quanto concerne poi l’applicabilità del vincolo di cui all’articolo 126 (nel testo vigente) alle formule ibride, che associano la conferma da parte del Consiglio del Presidente della Giunta regionale scelto da parte del corpo elettorale il presente disegno di legge  propone una formula («scelto») che tolga, per quanto possibile, qualsiasi dubbio sul fatto che la Regione resta libera di adottare sistemi di elezione che ritiene più efficienti ed opportuni, ma se il corpo elettorale ha scelto un Presidente della Giunta, tale carica – salvo le rarissime eccezioni sopra ricordate – è conferita con un legame inscindibile che la lega al Consiglio".(gs)
Ghigo: FAO darà il patrocinio al Salone del Gusto 2004 di Torino
La FAO darà il patrocinio al Salone del Gusto 2004 di Torino ed il Direttore generale Jacques Diouf sarà presente all’inaugurazione: è quanto ha annunciato lo stesso Diouf al Presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo (nella foto), che ha incontrato a Roma.
"Intendiamo promuovere la prossima edizione del Salone - ha sottolineato Ghigo - dando particolare rilievo alla salvaguardia della biodiversità, alla lotta contro la fame e la povertà, al corretto uso dell’acqua. A questo proposito saranno invitati 5000 produttori agricoli di tutto il mondo".
Ghigo ha quindi confermato a Diouf il raddoppio, da uno a due milioni di euro, del finanziamento regionale riguardante il programma di sicurezza alimentare nell’area del Sahel. In particolare, Ghigo e Diouf hanno evidenziato i progressi finora registrati per l’elaborazione dei progetti che la Regione intende realizzare in Senegal ed in Brasile e per la collaborazione tra i settori della FAO che si occupano di risorse idriche e le esperienze che il Piemonte può vantare in questo ambito, come Hydroaid, le società municipalizzate ed i centri di ricerca.
La cooperazione decentrata e la sicurezza alimentare sono temi che la Regione Piemonte ha raccolto dalla sfida lanciata dalla Conferenza FAO di Roma del 1996, ove è stata proclamata la volontà politica e l’impegno comune per assicurare la sicurezza alimentare e sostenere la lotta alla povertà nei Paesi in via di sviluppo. A tali esigenze si è risposto con un numerosi interventi, come appunto quello che dal 1997 si sta realizzando con gli Enti locali nell’area del Sahel. (red)
Trasporto pubblico locale in Conferenza Unificata

Mentre oggi, lunedì 15 Dicembre, molte città sono paralizzate dalla nuova ondata di scioperi degli autoferrotramvieri , le "questioni relative al trasporto pubblico locale" sono finite all'ordine del giorno della Conferenza Unificata straordinaria, convocata per mercoledì 17 Dicembre. Ed ''è un'importante novità che ci lascia sperare di poter chiudere giovedì prossimo le trattative'', ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.  ''Un passo importante e' stato fatto con la Conferenza  Unificata - ha aggiunto - e con l' assicurazione che sarà trovata la copertura finanziaria, questo lascia sperare, e noi lavoreremo perché sia così, che il contratto possa essere concluso entro giovedi' 18 dicembre. Lo sciopero resta - ha detto Epifani - perche' occorre mantenere la pressione ed evitare tentativi di dilazione''.
Del resto “c’è bisogno di un tavolo comune in cui Governo, Regioni ed Enti locali portino ciascuno un pezzo della propria responsabilità per discutere da subito dei tre problemi del trasporto pubblico locale: il contratto, le risorse e la liberalizzazione del settore, vale a dire le regole di cui dobbiamo dotarci per gestire i servizi”. A dirlo è l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna a Mobilità e trasporti, Alfredo Peri.
“Di fronte alla mancanza di risorse, alle città bloccate, ai disservizi continui per cittadini e pendolari - sottolinea Peri - occorre un grande coraggio e la responsabilità istituzionale per trovare le risorse e creare le garanzie che consentano una programmazione territoriale”, magari cominciando a legare le poche risorse disponibili a chi rispetta le regole e si è impegnato per “portare a casa razionalizzazione ed efficienza”.
A pochi giorni dalla scadenza dei tempi per la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale (gennaio 2004), nel pieno della vertenza sindacale sul rinnovo del contratto, gli addetti ai lavori si interrogano sul futuro del trasporto pubblico locale e da più parti arriva il sì all’accisa di 3 centesimi sui carburanti per evitare il tracollo economico e finanziario del settore. “La scelta è di merito – commenta Peri (nella foto) - per come siamo messi oggi in Italia si può pensare che sia giusto prevedere un simile intervento in ambito nazionale. Ma qualunque cosa sia decisa, facciamola insieme. Non sono ammissibili comportamenti che siano il frutto di un alto tasso di irresponsabilità, lasciando questo settore, che ormai è indispensabile come l’aria e l’acqua, privo di garanzie e prospettive”. (red)

 

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