periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 177 - Roma, 2 dicembre 2003

Sommario

Dopo dichiarazioni Fini, Storace interviene nel dibattito AN Senza autonomia fiscale rating in discesa per le Regioni Italiane
Esigenze finanziarie per la sanità in crescita secondo analisi Ceis

15 Dicembre: Conferenza Europea Ministri regionali e  assessori sanità

Bassolino su sciopero trasporti: Governo non mette risorse per settore

Liberalaria: Kyoto Club e Legambiente 12 giorni per il Pianeta

Bassolino su sciopero trasporti: Governo non mette risorse per settore
"La crisi del trasporto pubblico locale non è certo un’invenzione dei sindacati. Il governo non mette a disposizione le risorse necessarie per gli investimenti e i rinnovi contrattuali, immiserendo così un settore strategico per lo sviluppo del Paese. Le amministrazioni locali, dell’una e dell’altra parte, hanno denunciato più volte questo rischio, ma non hanno mai ottenuto alcuna risposta», lo sostiene Antonio Bassolino, Presidente della Regione Campania intervenendo- con un'intervista rilasciata al Correre della Sera - nel dibattito sullo sciopero nei trasporti pubblici. (red)
Esigenze finanziarie per la sanità in crescita secondo analisi Ceis
Sanimod è l'acronimo di un modello econometrico in base al quale la "domanda di beni e servizi sanitari" è considerata come una funzione derivata della più generale "domanda di beni e servizi in grado di migliorare lo stato di salute". Visto dal punto di vista dell'utente può essere rappresentato dalla scala di priorità che il cittadino di pone ogniqualvolta si verifica l'evento "cattiva salute". E sulla base di questo modello il Rapporto Ceis - Sanità 2003 (pubblicato dal Ceis, Centro di studi internazionali sull'economia e lo sviluppo, della Facoltà di economia dell'Università di Tor Vergata di Roma, ed edito da Italpromo) ha sviluppato una serie di scenari possibili con riferimento alla evoluzione della spesa sanitaria sulla base di un modello teorico ed "utilizzando dati annuali che coprono il periodo che va dal 1963 al 2001". Secondo il Rapporto - che disegna 5 scenari possibili (legati ciascuno ad un tasso di crescita del Pil dell'1,3% nel 2002 e crescente fino al 3,5% nel 2010, ma con variazioni legate all'andamento dei prezzi per i servizi sanitari, alla percentuale di popolazione giovane, all'introduzione di co-payment, etc.) - la stima sulla entità di risorse necessarie per la sanità passa da un minimo di 85,6 mld di euro del 2003 ad un massimo 123,3 mld di euro del 2010. Il Ceis propone anche - ma avverte che "questo tipo di valutazione è al momento in una fase sperimentale" - una tabella con la raffigurazione regione per regione di tali scenari, in base alla quale la stima della spesa sanitaria per la regione x è stata ottenuta moltiplicando i valori stimati a livello nazionale per gli anni 2001-2005 per la media delle quote di spesa fatte registrare da tale Regione negli ultimi 4 anni. "Il valore che si ottiene - si legge nel rapporto - è quindi un valore molto indicativo, e diviene affidabile solo sotto l'ipotesi di costanza delle quote di spesa.
Così ad esempio nello Scenario 3 (con un tasso di crescita del Pil dell'1,3% nel 2002 e crescente fino al 3,5% nel 2010, Prezzi per servizi sanitari + 6% nel 2002, +4% nel 2003, + 3% nel 2004, + 2,5% negli altri anni; tutte le altre variabili con valori costanti al 2002) si riscontra che per il 2010 vi sarebbe la necessità (ma i valori sono simulati) di 17,64 mld per la Lombardia e di 0,2 mld per la Valle d'Aosta. (sm)
Senza autonomia fiscale rating in discesa per le Regioni Italiane
Standard & Poor's ha abbassato il  rating a lungo termine della Lombardia e ha cambiato da stabili a negative le prospettive per Emilia Romagna, Toscana e Valle d'Aosta per le quali il rating resta invariato.  La decisione è stata  presa in seguito alla conferma dei rating della Repubblica  Italiana (AA/Negative/A-1+). Sulla revisione del rating per la  Lombardia e delle prospettive per le altre Regioni ha avuto un  peso rilevante il rallentamento del processo federalista e la  decisione del governo di mantenere il blocco parziale  sull'autonomia fiscale delle regioni.
Standard & Poor's ha  abbassato il rating a lungo termine della regione Lombardia a  'AA' da 'AA+': le prospettive passano da stabili a negative. Per le altre tre regioni monitorate, la società ha confermato il rating 'AA' ma ha cambiato le prospettive da stabili a negative. Questi cambiamenti sui rating vengono spiegati dalla società con l'insufficienza di misure strutturali allo scopo di  rinforzare sia l'autonomia fiscale sia quella gestionale delle  regioni italiane. Ciò nonostante i principi sanciti dalla  riforma costituzionale del 2001. ''Essi - secondo S & P - dovevano permettere alle Regioni di dotarsi degli strumenti per far fronte ad eventuali cambiamenti economici e politici, senza danneggiare la qualità di credito delle regioni stesse. L'attesa autonomia costituiva il maggiore motivo per non subordinare il rating delle regioni italiane a quello del sovrano, misura adottata nel 2001''. Le tre condizioni necessarie perché le regioni italiane mantenessero un rating superiore a quello del sovrano: il rafforzamento dell'autonomia finanziaria delle regioni e il potenziamento della loro autonomia fiscale; un rapporto stabile tra i governi regionali e lo Stato centrale al fine di evitare sfavorevoli decisioni unilaterali prese dallo Stato nell'ambito delle entrate fiscali o delle competenze locali delle regioni; il mantenimento di indicatori economici e finanziari superiori alla media nazionale. ''Le prime due delle tre condizioni - prosegue S & P - non sono state raggiunte. Il Governo intende mantenere il  blocco parziale sull'autonomia fiscale delle regioni che e' stato presente per tutto il 2003, e così pure altre misure che, nonostante il loro aspetto positivo per la stabilità di  bilancio, limitano l'autonomia finanziaria delle Regioni. Tra  queste, per esempio, il ritardo nel rimborso delle  compartecipazioni ai tributi erariali ed i limiti di crescita della spesa come richiesti dal Patto di Stabilità interno''.  Allo stato attuale, Standard & Poor's considera che il processo di federalismo sia gravato da rilevanti incertezze, che non sembrano poter essere chiarite nei prossimi due anni.
In aggiunta, il lasso temporale per praticare l'attuazione della Riforma Costituzionale attualmente in discussione, e il conseguente miglioramento delle relazioni Stato-Regioni che potrebbe derivarne, si pongono ben oltre il periodo coperto dalle prospettive del rating.
''Paghiamo, persino noi, assieme ad alcune altre regioni, il prezzo di una politica finanziaria del governo che ingessa le autonomie e toglie credibilità ed affidabilità al paese''. Così il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani (nella foto) ha commentato la decisione di Standard & Poor's. ''Cio' nonostante - ha osservato ancora Errani - restiamo nella parte più alta della classifica dell'agenzia''.
Il ritardo delle riforme comporta  "prezzi e sacrifici che potevano essere evitati'' e penalizza non solo la Lombardia, ma l'intero sistema regionale italiano   "per il quale da oggi il costo del debito subirà un aggravio''. E' questo invece il commento preoccupato di Romano Colozzi, assessore al Bilancio della Regione Lombardia, alla revisione del rating, da stabile a negativo, da parte di Standard & Poor's. Colozzi ha ricordato, nella nota, che il Presidente Formigoni ''ha stimolato ripetutamente il Governo ad imprimere una forte accelerazione al cammino del federalismo fiscale e delle riforme costituzionali: ma non e' stato sufficiente''. Tuttavia, Colozzi ha osservato come la revisione del rating della Lombardia,  influenzata dall'azione ritardata del governo sulla via del federalismo, non ha intaccato il giudizio emesso dalla società di rating che ha attestato ''ancora una volta l'ottimo stato di salute della finanza lombarda''.  Colozzi ha osservato infatti che la valutazione dell'agenzia internazionale ha sottolineato ''le  solide  performance finanziarie della Regione, un basso livello d'indebitamento (nel 2003 rappresenta meno dell'1% del Pil), una elevata liquidità"."Il rating - ha aggiunto Colozzi - tiene in considerazione lo stato di salute dell'economia lombarda, una delle più forti  fra le regioni europee, e la prudente e precisa gestione manageriale del bilancio. La Regione ha inoltre comprovato la sua capacità di far fronte completamente ed in modo strutturale a tutti i disavanzi sanitari pregressi". Secondo Colozzi, però, rimane l'amarezza per la Lombardia di dover ''pagare più di ogni altra Regione un federalismo fiscale non ancora avviato e riforme in cantiere per le quali sembra non si trovi il coraggio di andare avanti''. ''E' opportuno, invece, rovesciare questa tendenza - ha concluso Colozzi - per evitare  ulteriori, gravi  penalizzazioni per il sistema regionale italiano che si troverebbe a gareggiare con gli altri soggetti europei con un pesante handicap da sopportare". (gs)

15 Dicembre: Conferenza Europea Ministri regionali e  assessori sanità

 

Si terrà a Venezia, (Chiesa di San Vidal - Campo Santo Stefano) il 15 Dicembre la Conferenza Europea dei Ministri regionali e degli assessori alla sanità. Il programma provvisorio prevede:
h. 10.00 – 13.00         Inaugurazione Ufficio Europeo dell’OMS sugli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo (Palazzo Cavalli-Franchetti; San Marco 2847)
h. 10.00 - Indirizzi di saluto:Paolo Costa, Sindaco di Venezia, Girolamo Sirchia , Ministro della Salute, Marc Danzon, Direttore dell’Ufficio Europeo dell’OMS, Copenhagen, Giancarlo Galan, Presidente della Regione del Veneto 
h. 12.45- Taglio del Nastro al II° Piano Nobile di Palazzo Franchetti, alla presenza del Presidente della Regione del Veneto e del Direttore dell’OMS
 
h. 14.30  Apertura dei lavori - Nomina del moderatore. Presentazione delle delegazioni delle Regioni Europee e adozione del programma .Dr. Nata Menade, Direttore del Programma supporto agli Stati membri dell’OMS – Ufficio Europeo dell’OMS, Copenhagen
h. 14.40 Saluto ufficiale Dott. Marc Danzon, Direttore dell’Ufficio Europeo dell’OMS, Copenhagen
Avv. Fabio Gava, Assessore alle Politiche Sanitarie della Regione del Veneto, Venezia 
h. 15.10 Presentazione delle attività dell’Ufficio Europeo dell’OMS di Venezia di Venezia
h. 15.20 La partecipazione delle Regioni ai programmi di Sanità Pubblica della Commissione Europea - F. Sauer, Commissione Europea, Lussemburgo (da confermare)
h. 15.30 L’evoluzione dei processi di decentralizzazione dei Sistemi Sanitari in Europa Josep Figueras, Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari, OMS Bruxelles
h. 15.50 L’utilizzo dei dati epidemiologici per formulare le strategie regionali: l’esempio del Progetto Internazionale HBSC (Health Behaviour in School Aged Children)
Klaush Hurrelmann, Istituto di Sanità Pubblica della Renania-Westfalia, Bielefeld
h. 16.30 Dibattito tra Assessori e Ministri Regionali alla Sanità: Scelta dei Programmi sanitari su cui si confronteranno le Regioni Europee nel 2004 - moderatore: Dr. Nata Menade, Direttore del Programma supporto agli Stati membri dell’OMS – Ufficio Europeo dell’OMS, Copenhagen
h. 17.45  Adozione del Programma di Lavoro 2004 - Cerimonia ufficiale della Sottoscrizione del Programma
h. 18.00 Chiusura dei lavori
La Conferenza Europea dei Ministri Regionali e degli Assessori alla Sanità delle Regioni Europee sui modelli dei sistemi sanitari in uso in Europa chiude le iniziative proposte dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni delle Province Autonome per il Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea. La Conferenza, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Europeo dell’OMS e in particolare con le Regioni appartenenti al Network europeo delle Regioni che promuovono la Salute (Regions for Health Network), vorrebbe colmare uno spazio di dibattito politico ancora vacante in Europa per i responsabili regionali della salute. L’Europa si trova in una fase decisiva della sua storia: l’allargamento a 15 nuovi Stati membri, la nuova Costituzione Europea, l’adozione nel 2004 della nuova Carta Europea di Assicurazione Sanitaria, la libera circolazione dei pazienti e quella degli operatori sanitari costituiscono delle sfide cruciali alle quali le Regioni europee debbono dare il loro contributo di esperienza e responsabilità.
Da tempo le Regioni italiane sono attente alle esigenze dell’integrazione ed evoluzione dei sistemi sanitari regionali sia su scala europea sia a livello internazionale. L’obiettivo primario delle iniziative promosse a questo scopo è quello integrare saldamente i sistemi locali regionali nel contesto dell’Unione Europea e delle Organizzazioni internazionali consentendo la partecipazione alle azioni promosse da tali enti, contribuendo al processo di formazione delle decisioni, segnalando il punto di vista della dimensione regionale e favorendo altresì il trasferimento delle rispettive buone pratiche. (red)

Liberalaria Kyoto Club e Legambiente 12 giorni per il Pianeta

E' iniziata il 1° dicembre e proseguirà fino al 12, a Milano, la IX Conferenza delle Parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici (COP9) che vedrà la partecipazione di circa 5-6000 delegati provenienti da tutto il mondo in rappresentanza di Istituzioni, Imprese, Mezzi di informazione e Associazioni ambientaliste. Milano e l’Italia saranno quindi al centro del dibattito sulle misure e sulle azioni da intraprendere a livello mondiale per ridurre le emissioni di CO2.In occasione della Conferenza, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lombardia insieme a Legambiente e Kyoto Club ed alcune aziende private, hanno, per la prima volta in Italia, previsto la neutralizzazione dell’anidride carbonica relativa all’organizzazione e allo svolgimento della COP9 che sarà, quindi, Carbon Neutral e che sottolineerà la sensibilità ambientale del nostro Paese portando sul palcoscenico mondiale gli sforzi che il Sistema Italia sta facendo per ridurre le emissioni di CO2. In questo contesto, Legambiente e Kyoto Club, hanno avviato un’ulteriore iniziativa, denominata  “Liberalaria, 12 giorni per il pianeta”, con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera opinione pubblica nazionale. il progetto “Liberalaria” intende  -secondo gli organizzatori - "finanziare la lotta all’Aids con l’energia del vento", prevedendo un programma di assistenza per garantire a tutti i bambini il diritto all'educazione, alla salute, al cibo e alla casa che è riuscito a coinvolgere oltre 700 bambini a Shewula, una comunità di circa mille famiglie di agricoltori-allevatori, sconvolta dall’epidemia di AIDS, che colpisce oggi il 40% degli adulti, e che ha lasciato centinaia di bambini orfani si trova nello Swaziland, uno dei più piccoli e poveri paesi africani situato tra il Sud Africa ed il Mozambico e una delle aree più colpite dai disastri ambientali e sanitari creati dalle alterazioni climatiche. La campagna si rivolge anche alle Pubbliche Amministrazioni:Comuni, Province e Regioni, ma anche Ministeri e Amministrazioni statali possono, ognuno per la loro parte, decidere di contribuire. maggiori informazioni sono disponibili on line su  www.kyotoclub.org (red)

Dopo dichiarazioni Fini, Storace interviene nel dibattito AN
 

Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, interviene in un’intervista al “Corriere della Sera sul tema fascismo e revisionismo critico così come è stato impostato dal segretario di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini. In particolare sono sottolineate le prospettive politiche, quel 20% di elettori che dai sondaggi non sono con Fini è comunque politicamente importante, infatti rappresenta “un milione di voti. Dato non trascurabile, perché sufficiente a mandare il Polo all’opposizione”. Per Storace “ quel che è accaduto” è “Come se andassimo in piazza San Pietro, il Papa si affacciasse alla finestra e dicesse: “Dio non esiste. Siamo diventati atei”. Altra battuta: “Io sono il presidente del Lazio, conosco bene Fiuggi, e so che dopo Fiuggi c’è solo Anagni. Oppure siamo tutti impazziti e a Fiuggi non ci accorgemmo di nulla. Riconoscere all’antifascismo il merito di aver restituito la libertà non significa diventare antifascisti. Il riconoscimento è cosa diversa dalla militanza. Trovo insopportabile riaprire un’altra discussione sul passato”. Inoltre Storace ribatte anche sulla visita a Gerusalemme di Fini e ricorda di essere andato nel Natale del 2000 anche lui nella città santa ma senza telecamere:  “volevo esprimere in solitudine un dolore sincero”. (red)

 

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