periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 181 - Roma, 6-7-8-9/12/2003

Sommario

Domani Conferenza Regioni; Finanziaria: Bolzano e Trento scrivono a Berlusconi Formigoni su contratto trasporto pubblico
Bassolino su futuro politico in regione Federalismo fiscale al bivio
Rapporto annuale Censis Errani sottoscrive progetto 'Terre  Malatestiane e del Montefeltro'
Domani Conferenza Regioni e informativa su politiche sociali;
Finanziaria: Bolzano e Trento scrivono a Berlusconi

Domani, 10 dicembre, sono previste le Conferenze Presidenti, Unificata e Stato-Regioni. In Conferenza Regioni si affronteranno, tra l'altro, i seguenti argomenti:
- Informativa sull’attuazione della Legge 131/2003, con particolare riferimento all’art. 1;
- Determinazioni in merito al Disegno di legge costituzionale di modifica della parte II della Costituzione (A.S. 2544);
- Questioni concernenti l’attuazione del Protocollo d’Intesa tra il Ministero Affari Esteri, le Regioni e le Province autonome finalizzato a favorire la stipula degli Accordi di programma per il finanziamento di progetti proposti dalle regioni e dalla Province autonome ai sensi dell’art. 7 della Legge 84 del 21 marzo 2001;
- Questioni aperte nel settore del Trasporto Pubblico Locale; Proposta delle Regioni e dell’Anci sull’organizzazione della Conferenza Nazionale della casa;
- Valutazioni in merito all’indagine conoscitiva delle Commissioni Giustizia ed Affari Sociali della Camera dei Deputati sulla Sanità penitenziaria;
- Esame della proposta di Legge d’iniziativa parlamentare relativa “all’istituzione della funzione di Coordinamento delle Professioni infermieristiche ed individuazione di alcuni profili tecnico professionali nella sanità veterinaria”;
- Osservazioni in merito alla bozza di regolamentazione per l’individuazione dei servizi minimi da garantire in caso di astensione collettiva della categoria dei Farmacisti privati: richiesta del Presidente della Commissione di Garanzia dell’attuazione della Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali;
- Valutazioni in merito alla Proposta di Legge in materia di “Nuovo ordinamento del Corpo Forestale dello Stato” (approvata in un testo unificato dalla Camera e modificata dal Senato), all’esame della Camera (a.c. 559-B).
Le Regioni  infine hanno chiesto un confronto con il Governo in merito alle problematiche inerenti le politiche sociali, chiedendone la discussione in Conferenza Unificata. In particolare si intende discutere l’incertezza del finanziamento alle Regioni del Fondo per le politiche sociali rispetto alla diminuzione di stanziamento del fondo stesso per l’anno 2004, che non permette la prosecuzione di servizi già garantiti sul territorio.
Quindi l'argomento Finanziaria e in particolare tutto ciò che interessa le politiche sociali sarà nuovamente affrontato dalla Conferenza delle Regioni.
Intanto il presidente della Provincia di  Bolzano Luis Durnwalder ha inviato una nota ufficiale al  presidente del Consiglio Berlusconi in merito all'emendamento  alla Finanziaria che prospetta un intervento di riduzione del gettito Irap riscosso in Alto Adige. Lo stesso ha fatto Lorenzo Dellai come presidente per la provincia di Trento.
 ''L'emendamento - ha scritto Durnwalder nella nota inviata  anche ai ministri Tremonti e La Loggia - oltre che discutibile  nel merito e' da ritenersi sicuramente incostituzionale sul  piano formale alla luce di quanto disposto dagli statuti di  autonomia per il Trentino Alto Adige e dalle relative norme di  attuazione.'' 
Durnwalder cita inoltre il decreto legislativo del 1996 che,  con un'intesa tra Stato e Province, ha disciplinato criteri e  modi per la destinazione del gettito tributario finalizzato alle  spese dello Stato nelle materie non di competenza della Regione  e delle due Province. ''Tale decreto - sottolinea Durnwalder -  definisce gia' chiaramente l'ampia partecipazione della  Provincia autonoma all'equilibrio della finanza pubblica.''
''Interpreto questo emendamento che ci rapina il 50% dell'Irap come una dichiarazione di guerra'', ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che, come il collega di Bolzano, Durnwalder, ha  inviato una lettera al presidente del Consiglio, Berlusconi, in  cui definisce ''incostituzionale'' l'emendamento alla  Finanziaria 2004. ''Pare che  questo emendamento tradisca un'attenzione cresecente e poco  benevola in sede romana verso le nostre risorse'', ha detto  Dellai, che ha definito ''curioso'' il fatto che l'emendamento  faccia riferimento solo a tre autonomie speciali e non ad altre.
Nella lettera Dellai sottolinea che, qualora l'azione venisse  realmente intrapresa dal Governo - a rischio ci sono circa 150  milioni di euro, che passerebbero dal bilancio della Provincia  all'Erario - essa aprirebbe non solo un immediato contenzioso  davanti alla Corte Costituzionale, ''ma soprattutto, considerata  la sua incidenza sul metodo e sulla struttura dei rapporti fra  lo Stato e le Province autonome, anche un contenzioso di  carattere politico istituzionale''.
Risposta indiretta da parte del
deputato di  Forza Italia, Raffaele Costa, che ha sostenuto di abolire lo  status giuridico di ''regione a statuto speciale'' e di  ''provincia autonoma''.
(gs)
Bassolino su futuro politico in regione

Alla guida della Campania fino alla  scadenza del mandato, e - sei mesi prima delle elezioni  regionali del 2005 - la scelta: ricandidarsi a palazzo Santa  Lucia o pensare a esperienze diverse, sullo scenario nazionale.  Antonio Bassolino delinea cosi' il proprio futuro politico,  ribadendo la volonta' di concorrere (''da Napoli o in altri  modi, vedremo'') al successo, nel 2006, di un centrosinistra che  riconquisti il governo del Paese attraverso una grande  coalizione, che includa il Prc, e al cui interno ci sia una lista unitaria il piu' ampia possibile.
''Sei mesi  prima delle regionali - spiega - decideremo assieme, se lasciare  qui ad altre personalita' o se e' piu' utile che il mio impegno  prosegua in Campania. Sono disponibile a entrambe le scelte, e  in tutti e due i casi intendo continuare a dare il mio  contributo per il centrosinistra nazionale''.
Bassolino ritiene che il centrosinistra italiano si stia  muovendo sulla strada giusta: ''Una coalizione piu' ampia  dell'Ulivo, al cui interno ci sia - per le europee, ma anche per  le elezioni politiche italiane - una lista unitaria composta da  tutti coloro che condividono questo progetto, e che a sua volta  sappia stare insieme a coloro che invece vogliono difendere la  propria autonomia''. E' Prodi, secondo il governatore, la  personalita' che ''puo' e deve incarnare questa grande coalizione'', con al suo fianco ''un gruppo che rifletta in modo  collegiale su cio' che occorre cambiare a Roma e su come bisogna  governare sul territorio''.
E' noto che Bassolino accetto' con molti dubbi la candidatura  alla Regione, nel 2000: ''Ma da allora - afferma - mi sono  appassionato a questo impegno. Certo, potrei lasciarlo in  qualunque momento ed e' inevitabile che prima o poi faccia altre  cose: ma dobbiamo muoverci con saggezza, senza fare favori alla  destra''.
(sm)
Rapporto annuale Censis
Per un italiano su quattro, il federalismo in sanita' e' un fatto poco interessante, e'  sostanzialmente un fatto estraneo. Secondo il rapporto annuale del Censis, infatti, il 22,3% non ha saputo esprimere valutazioni sull'attuale articolazione dei poteri tra stato e regioni. Tuttavia, gli italiani esprimono un giudizio positivo con il crescere del numero di servizi sanitari ritenuti adeguati: passano dal 39,6% per due servizi sanitari ritenuti adeguati al 55,6% per oltre 6 servizi sanitari ritenuti adeguati.
Per il
Censis, questo vuol dire che l'adesione al modello federalista e' subordinata ad una valutazione di qualita' dei servizi, che rimane l'obiettivo centrale degli utenti.
Altro apsetto affrontato è quello della recente sanatoria edilizia varata dal governo che secondo il Censis ha alimentato con nuovi spunti il gia' conflittuale rapporto fra Stato centrale e Regioni. Negli ultimi due anni sono cresciute le accuse delle Regioni allo Stato di ''invasione di campo'' e, parallelamente, e' aumentato il numero dei ricorsi alla Consulta. Ma e' sulle politiche infrastrutturali che si e' acceso il contenzioso piu' cospicuo. Contro la legge obiettivo del 2001 numerose Regioni hanno impugnato il provvedimento davanti alla Consulta ritenendo che quella legge sottraesse alle Regioni competenze proprie.
Il rapporto ha quindi fotografato la situazione delle opere infrastrutturali previste dalla Legge obiettivo: rispetto ai 125,8 miliardi resi necessari dal programma approvato dal Cipe, la previsione di spesa del Dpef per il triennio 2002-2004 e' pari a 24,2 miliardi, cioe' appena il 19,2% dell'importo totale.

Dall'analisi dei dati del 2001, relativi all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) nelle regioni, è possibile definire il quadro dell'articolazione regionale. In concreto, dai dati emerge una grande variabilità tra le regioni. Infatti, il costo procapite dell'assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro varia tra un minimo di 38,8 euro in Friuli Venezia Giulia ad un massimo di 96,9 euro in Valle d'Aosta; l'assistenza distrettuale che include la guardia medica, la medicina generale, la pediatria ecc. oscilla tra i 750,3 euro della Liguria ed i 579,6 euro della Puglia; il costo procapite dell'assistenza ospedaliera va da un picco di 864,8 euro in Valle d'Aosta ad un minimo di 593,6 in Basilicata; il dato complessivo dei livelli per residenti varia dai 1.607,2 euro della Valle d'Aosta ai 1.234,9 euro della Puglia.
Rispetto alle dinamiche istituzionali e organizzative dell'offerta in questa fase si va delineando, tra i cittadini, un'area di estraneità al tema federalismo/devolution che si affianca a quella dei contrari ponendo, però, problemi specifici. Il 49,1% degli italiani esprime una valutazione positiva sull'attuale articolazione dei poteri tra Stato e Regioni in sanità e il 27,4% una valutazione negativa, ben il 22,3% non sa esprimere valutazioni (tab. 3).

Tab. 3 - Opinioni dei cittadini sul nuovo ordinamento tra Stato e Regioni in materia di sanità, per area geografica (val. %)

Sul versante dei rapporti tra Stato e Regioni, il nuovo ordinamento in materia di sanità è: Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e isole Totale
Un fatto positivo 61,1 56,8 49,2 36,2 49,1
Perché:          
- le Regioni sono più attrezzate 48,1 39,0 22,5 18,1 30,8
- lo Stato mantiene una funzione importante 13,0 17,8 26,7 18,1 18,3
Un fatto negativo 24,4 21,6 28,9 31,9 27,4
Perché:          
- le Regioni non sono pronte 19,8 13,0 21,9 29,4 22,4
- lo Stato mantiene un potere eccessivo 4,6 8,6 7,0 2,5 5,0
Altro - 1,6 1,6 1,7 1,2
Non so 14,5 20,0 20,3 30,2 22,3
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: indagine FBM-Censis, 2003

Inoltre, incrociando i dati sulla adeguatezza dei servizi sanitari con quelli di valutazione sul nuovo ordinamento Stato-Regioni e sull'attribuzione alle Regioni di maggiori responsabilità nella sanità, emerge che le valutazioni positive sul nuovo ordinamento aumentano con il crescere del numero di servizi sanitari ritenuti adeguati dagli intervistati (passando dal 39,6% per 2 servizi sanitari ritenuti adeguati al 55,6% per oltre 6 servizi sanitari ritenuti adeguati) e che l'area dell'estraneità si riduce con l'aumentare dei giudizi positivi sui servizi sanitari presenti nel luogo di vita degli intervistati (tab. 5).

Tab. 5 - Rapporto tra opinioni sul federalismo e qualità percepita dei servizi (val. %)

- Valutazione positiva dei servizi Totale
Sul versante dei rapporti tra Stato e Regioni, il nuovo ordinamento in materia di sanità è: fino a 2* servizi 3-4 servizi 5-6 servizi oltre 6 servizi -
Un fatto positivo 39,6 45,1 53,5 55,6 49,1
Perché: - - - - -
- le Regioni sono più attrezzate rispetto allo Stato per gestire la sanità 23,7 29,7 33,7 34,2 30,8
- comunque lo Stato mantiene una funzione importante 15,9 15,4 19,8 21,4 18,3
Un fatto negativo 33,4 32,5 21,4 24,1 27,4
Perché: - - - - -
- le Regioni non sono pronte a svolgere i nuovi compiti 27,1 26,3 17,2 20,3 22,4
- lo Stato mantiene comunque un potere eccessivo 6,3 6,2 4,2 3,8 5,0
Altro 1,9 0,8 1,1 1,1 1,2
Non so 25,1 21,6 24,0 19,2 22,3
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

(*) Si tratta del numero di servizi sanitari di cui gli utenti danno una valutazione positiva
Fonte: indagine FBM-Censis, 2003

In questo contesto, dunque, non appare certo una forzatura sottolineare come le differenze territoriali di opinione sul federalismo rinviano ad una dimensione molto concreta, quella della qualità percepita dei servizi.

Gli italiani infine sono ancorati al territorio di nascita, di vita e di lavoro piu' di qualsiasi altro cittadino europeo. Se il 37,5% dei cittadini UE ha cambiato la propria residenza negli ultimi 10 anni, gli italiani sono stati appena il 19,9%. Se poi si vuole limitare il cambiamento di residenza a quelli che hanno varcato il confine del proprio comune, allora si tratta del 39,2%. In rapporto alla popolazione complessiva, infine, negli ultimi 10 anni solo il 7,8% della popolazione italiana con piu' di 15 anni si e' spostata da un comune all'altro.

Comunicati stampa
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Sicurezza e legalità       scarica il documentoPdf     


(red)

Formigoni su contratto trasporto pubblico

Nel settore del trasporto pubblico,  secondo il presidente della Regione Lombardia, Roberto  Formigoni, e' possibile ''lavorare per degli accordi che  facilitino in questa regione il raggiungimento di posizioni piu'  vicine rispetto a quelle distanti che si registrano sul  territorio nazionale''.
In particolare Formigoni si e' riferito ''ad alcune questioni  legate al territorio'', per spiegare che chi lavora nei servizi  pubblici a parita' di salario con tutto il resto d'Italia ma  vive a Milano e in Lombardia, affronta costi superiori rispetto a quelli delle altre zone d'Italia, un fatto di cui ''bisogna  tenere conto''.
Il  federalismo che non e' un pennacchio che si indossa, "ma di  fronte a condizioni di vita diverse prevede meccanismi diversi.  L'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge si garantisce non  trattando i cittadini tutti allo stesso modo anche se vivono in  condizioni diverse, ma trattando ciascuno secondo l'adeguatezza  della situazione''. Inoltre 'Va detto  con chiarezza - ha aggiunto il presidente - che e' intollerabile  che ci siano forme selvagge di sciopero che sono contro la legge  e che vanno stroncate''.
''Dal 5 al 15 dicembre ci sono 10  giorni e mi auguro che siano utilizzati tutti perche' siano  scongiurate le condizioni dello sciopero e sia firmato il  contratto nazionale''. Per
Roberto Formigoni ''Se non  riusciranno a firmare il contratto mi  auguro che ci siano comportamenti lodevoli nelle sedi locali per  trovare modi adeguati di risolvere il problema almeno nella  nostra regione. Mi sembra comunque che il dialogo a livello  nazionale sia aperto e si possa chiudere la vertenza in maniera  positiva''.
(red)
Federalismo fiscale al bivio

Un'intera pagina de "Il Sole24ORE" di lunedì 8 dicembre è dedica al tema del federalismo fiscale, e quindi all'applicazione dell'articolo 119 della Costituzione. Il quotidiano economico pertanto cerca anche di fare il punto sui lavori dell'apposita Alta Commissione istituita dalla legge Finanziaria 2003.
Il tutto è correllato da due interviste ai presidenti delle regioni Lombardia e Puglia, rispettivamente
Roberto Formigoni ("la soluzione migliore è quella che non passa per lo Stato, ma prevede un meccanismo di perequazione interno al sistema delle Regioni") e  Raffele Fitto (
nella foto) :"le Regioni, soprattutto quelle del Sud, debbono cavarsela con i propri contributi e, in ultima istanza, lo Stato deve intervenire, ma solo per riequilibrare la capacità fiscale". Si evidenzia, tra l'altro, uno studio della commissione istituita presso la Scuola Superiore dell'economia e delle finanze.
E' inoltre intervistato anche uno dei rappresentanti delle Regioni nell'Alta Commissione sul Federalismo fiscale, Norberto Cau, il quale afferma: "le autonomie hanno presentato a luglio il documento di indirizzo, ma il Governo non l'ha mai inserito nell'ordine del giorno della Conferenza".
(red)

Errani sottoscrive progetto 'Terre  Malatestiane e del Montefeltro'

E' stato il presidente della Regione  Vasco Errani a 'battezzare' la sottoscrizione del progetto 'Terre  Malatestiane e del Montefeltro', che coinvolge quindici comuni  romagnoli coadiuvati da altri cinque della costa.
C'è un indubbio valore  economico e turistico del progetto che serve a  tutti, alla costa e alla collina, all' operatore turistico e al  commerciante, all' imprenditore e all' amministratore.  Il presidente Errani si e' detto convinto: ''In cinque anni  abbiamo costruito una visione d' integrazione condivisa. Ma e'  anche l' aspetto immateriale che e' importante: avete e abbiamo  scelto di pensare e pensarci come sistema territoriale non per  omogeneizzare, ma per valorizzare le diversita', le peculiarita'  e contribuire alla costruzione di un sistema competitivo''.  Errani ha parlato di una consapevolezza nuova: ''radicare l'  idea di un nuovo modello di sviluppo che veda il territorio come  risorsa e non come consumo e veda il turista come persona e non  come consumatore''. Errani ha poi chiesto che tutti,  amministratori e imprenditori, pubblico e privato, diffondano  questa nuova cultura, inoltre va costruita '' una governance del  territorio dove non c'e' chi comanda. Chi presiede e' il  progetto, la strategia, il futuro condiviso''.

20.000.000 di euro per dieci progetti interregionali di Sviluppo Turistico che interesseranno, tra l’altro, la costa, il fiume Po, il comprensorio sciistico tosco emiliano,
l’alto Appennino Piacentino, le Terre Malatestiane della Valconca e Val Marecchia. L’Assessorato regionale a Turismo e Commercio ha presentato alla Direzione Generale Turismo del Ministero delle Attività Produttive la richiesta di cofinanziamento statale previsto dalla legge quadro sul turismo (L. 135/2001 art. 5 comma 5).
“Questi fondi derivano, in realtà, dalla finanziaria 2001 - sottolinea l’assessore regionale a Turismo e commercio, Guido Pasi -, ne arriveranno altri con la finanziaria 2002. Dopodichè i finanziamenti previsti dalla legge quadro sul turismo si esauriscono. Il governo ha, infatti, scelto di non destinare più risorse al settore”.
Per quanto riguarda i progetti per cui sono in arrivo i finanziamenti della legge 135/2001, l’Emilia-Romagna ne ha proposti tre, di cui è ora capofila, ed ha aderito ad altri sette progetti incentrati su argomenti indicati dalle Regioni Liguria, Campania, Toscana e Sardegna.
Tutti i progetti sono finalizzati alla valorizzazione turistica di particolari territori della regione, quali, appunto, la costa, il Fiume Po, il comprensorio sciistico tosco emiliano, l’alto Appennino Piacentino, le Terre Malatestiane della Valconca e Val Marecchia, ma anche di particolari prodotti turistici, quali il turismo naturalistico, culturale, enogastronomico, sportivo e congressuale.
Sono previsti diversi interventi, quali: la realizzazione di strutture e infrastrutture pubbliche destinate alla migliore fruizione turistica dei territori interessati; interventi di riqualificazione ambientale e di strutture di valore storico; azioni divulgative e promozionali; organizzazione di manifestazioni, seminari, studi e ricerche; creazione di banche dati, siti internet, pubblicazioni ed azioni promozionali.
(red)

 

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