periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 54 - Roma, 11  giugno 2003

Sommario

Sole 24 ore: federalismo fiscale penalizza Sud Friuli: Tocai; azione legale contro Ministero Politiche agricole
Errani: più sicurezza su costa e premiato trasporto pubblico Piemonte: difendere riso italiano
Marche: 1a Conferenza regionale sull’immigrazione Istat: dinamica economica ripartizioni geografiche
Sole 24 ore : federalismo fiscale penalizza Sud

L'attuale federalismo fiscale implicherebbe "una batosta da 5 miliardi di euro in dieci anni". lo afferma un articolo pubblicato ieri da "Il Sole 24 ore".La penalizzazione finanziaria indicata sarebbe a carico delle Regioni meridionali: "E' il salasso che, a bocce legislative ferme, rischiano di subire fino al 2013 tutte le Regioni del Sud, con l’aggiunta di Lazio e Umbria, in seguito all’applicazione delle attuali regole (Dlgs 56/2000, varato dall’allora Governo di centro sinistra) del federalismo fiscale".
Le risorse mancanti andranno invece a tutto beneficio del Nord, c'è il  rischio - sostiene l'articolo - di "portare il Mezzogiorno d’Italia sull’orlo di una bancarotta sanitaria".
La fonte indicata per i dati analizzati è lo Svimez che li ha messi a punto attraverso una Commissione ad hoc costituita per approfondire questi temi. L'elaborazione fa parte - si afferma sempre nell'articolo - del pacchetto di studi ed elaborazioni in possesso dell’"Alta Commissione per il federalismo fiscale" che ricordiamo è stata istituita dall'ultima legge Finanziaria al fine di portare a compimento il dettato costituzionale. (red)

Errani: garantire sicurezza su costa e premio europeo trasporto pubblico
Vasco Errani - Presidente della Regione Emilia-Romagna - ha chiesto che anche nella prossima stagione turistica, così come in quelle passate, sia potenziata la presenza di forze dell’ordine nelle città balneari della Riviera Romagnola. Ciò è indispensabile per far fronte agli accresciuti problemi di sicurezza che la presenza di milioni di turisti comporta. In una lettera inviata al ministro dell’interno Giuseppe Pisanu e al direttore generale del Dipartimento di pubblica sicurezza prefetto Giovanni De Gennaro, Errani fa proprie le preoccupazioni espresse dagli Amministratori locali e dagli stessi Prefetti di Rimini e di Ravenna,   circa  la possibilità,  ventilata in recenti  disposizioni del Dipartimento, che non vengano più attivati i presidi e i rinforzi di personale da sempre destinati nella stagione estiva alle località della costa romagnola.
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna esprime anche il proprio sconcerto per l’impossibilità degli Amministratori locali di conoscere direttamente e tempestivamente le decisioni assunte dal Dipartimento.
Nel contempo l
a Regione Emilia-Romagna ha vinto il  Premio europeo del trasporto pubblico, promosso dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni europee e dalla Regione di Bruxelles, con "Liberiamo l’aria", piano di misure concrete per la mobilità urbana sostenibile. La Regione, che ha vinto insieme al Comune di Bologna, era stata selezionata insieme ad altre dieci località europee. Il tema dell’edizione 2003 del Premio, patrocinato dalla Commissione europea, riguardava i progetti caratterizzati da misure anche impopolari – come la limitazione delle circolazione delle auto nei centri storici -ma capaci di aumentare la consapevolezza e la sensibilità dei cittadini nei confronti di mezzi di trasporti sostenibili.
Con "Liberiamo l’aria"  - da gennaio a marzo 2002 e da ottobre 2002 a marzo 2003 - nelle città della regione è stata applicata la limitazione della circolazione delle auto per due giorni alla settimana. Il provvedimento, accompagnato da sostegni alla mobilità collettiva e da interventi per il risparmio energetico e per la riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, è stato sostenuto da una consistente campagna  informativa.
Nel triennio 2002-2003 ammontano a 69 milioni di euro i contributi regionali per incrementare la mobilità sostenibile.
(gs)
Marche: 1a Conferenza regionale sull’immigrazione

1a Conferenza regionale sull’immigrazione. Bisogna affrontare i problemi per risolverli insieme a quella parte della comunità che, sentendosi ormai marchigiana, chiede innanzitutto di essere valorizzata. Nelle Marche c'è l’unica consulta, a livello nazionale, presieduta da uno straniero: Nanmonday Kokou Vincent. Una scelta, ha sottolineato l’assessore regionale ai Servizi Sociali, Marcello Secchiamoli, voluta dall’assemblea regionale per valorizzare il ruolo di questo organismo, “strumento valido per superare i contrasti etnici e per promuovere la cultura della solidarietà”.
La Conferenza, secondo il presidente della Regione,
Vito D’Ambrosio, rappresenta un momento di riflessione necessario per guardare allo sviluppo della nostra società, sempre più multietnica e multiculturale. Il problema dell’immigrazione, da detto il presidente, non va analizzato solo sotto l’aspetto utilitaristico della forza lavoro, ma attraverso quello, ben più complesso, dell’integrazione sociale. Altrimenti l’immigrato rischia di essere esclusivamente un lavoratore e mai un cittadino. La società marchigiana – ha ribadito D’Ambrosio – ha momenti di localismo forti, ma non di chiusura”. Occorre affrontare i problemi, analizzarli e superare le criticità. Per far questo occorre un patto di cittadinanza, basato sul concetto dell’integrazione socio culturale. Governi locali, forze sociali, rappresentanze degli immigrati, devono lavorare assieme, per individuare un “modello di convivenza elastico, condiviso, passibile di correzione, per giungere a una società con forti gradi di coesione”.
Sono 41.562, quasi tre su cento abitanti, gli immigrati che risiedono nella regione: una presenza che, nel decennio 1991-2000, si è quadruplicata, facendo registrare il più alto tasso di crescita tra tutte le regioni italiane. Il fenomeno appare stabile e in costante crescita, tanto da ipotizzare che le presenze reali sfiorino le 50 mila unità. E’ uno dei dati più significativi emersi durante la prima Conferenza regionale sull’immigrazione svoltasi al Palacongressi di San Benedetto del Tronto.
Le donne rappresentano il 44 per cento degli immigrati. Piuttosto alta è la percentuale di minori, uno su quattro. La maggior parte degli immigrati “sceglie” le Marche per motivi di lavoro. Tra le altre motivazioni di soggiorno, il ricongiungimento familiare e, in misura minore, le esigenze di studio.
Il più rilevante tra i problemi da affrontare è la difficoltà di trovare un’abitazione, specie nei comuni più grandi. Il forte aumento del numero di minori non accompagnati. Per quanto riguarda i servizi sanitari, rilevanti sono gli aspetti relativi all’accesso ai servizi, all’informazione e alla formazione del personale sanitario. Nel settore del lavoro, nonostante il buon inserimento, dall’indagine si rilevano alcuni punti critici, quali la scarsa formazione professionale e la segregazione in alcune attività del terziario (pulizie, servizi alla persona) delle donne immigrate. Un ulteriore problema è rappresentato dalla prostituzione e dalla difficoltà di usufruire di alternative alla detenzione. Da qui la necessità di un più stretto raccordo istituzionale, al fine di potenziare servizi e attività di sostegno.
(gs)

Friuli: Tocai; azione legale contro Ministero Politiche agricole
Il Tar del Lazio esaminerà il ricorso della Regione Friuli-Venezia Giulia sull'annosa vicenda del Tocai. Le motivazioni che hanno spinto la Regione all'azione legale contro il Ministero delle Politiche agricole per il provvedimento con cui, in Italia, si è data attuazione ai regolamenti dell'Unione europea per l'approvazione dell'elenco delle deroghe alle denominazione dei vini. Un elenco di ben 105 nomi, che comprende 36 vini italiani ma anche vini statunitensi, cileni, australiani, sudafricani, neozelandesi e così via.
E' stata scarsa l'equità verso il Tocai friulano. Nella querelle che contrappone il Friuli-Venezia Giulia e l'Ungheria nella lotta per l'uso della denominazione "Tocai" le ragioni del contendere non sono, però, solo storiche. Il Friuli-Venezia Giulia chiede al Tar del Lazio che la questione venga pregiudizialmente portata, per competenza, davanti alla Corte di Giustizia della Comunità europea. Questa è infatti, tra l'altro, la prima volta che un tribunale italiano si esprime sulla questione del Tocai dopo la sentenza della Corte di Cassazione che, nel 1962, diede ragione ai baroni Economo d'Aquileia nella causa intentata dalla Monimpex, società di stato ungherese per il commercio estero che già allora aveva chiamato in causa l'Italia sul problema.
Si fa appello anche alla Convenzione europea sui diritti dell'uomo, dal momento che i produttori di vino del Friuli-Venezia Giulia rischiano di vedersi espropriati del diritto all'uso di una denominazione, riconosciuta a livello internazionale, che è stata inserita tra i diritti della proprietà intellettuale dagli "Accordi Trips" sull'Organizzazione mondiale del commercio (WTO). (sm)
Piemonte: difendere il riso italiano

Difendere il riso italiano. In una lettera indirizzata a Berlusconi, e  Alemanno, il Presidente della Regione Piemonte, Ghigo, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Cavallera, chiedono che, in sede di riforma dell’OCM riso, sia garantita la filiera risicola italiana.
Ghigo e Cavallera invitano pertanto il Governo a seguire i problemi del riso "con la stessa determinazione posta in essere per le altre importanti questioni riguardanti l’agricoltura".
In particolare sono due i punti irrinunciabili: 1) il "deconsolidamento" del prezzo plafond, per sostenere le nostre produzioni; 2) il mantenimento, nelle attuali modalità, del vigente sistema di garanzia, basato sul prezzo di intervento e sull’ammasso pubblico.
''Una conclusione della trattativa che disattenda completamente le suddette proposte - affermano entrambi - comprometterebbe un patrimonio economico, sociale e ambientale che interessa oltre 200.000 ettari'' (red)

Istat: dinamica economica per  ripartizioni geografiche
L'Istat rende disponibile la stima della dinamica dei principali aggregati economici per le grandi ripartizioni geografiche italiane (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e Mezzogiorno). Nel 2002 le regioni del Centro e del Sud hanno mostrato gli andamenti piu' virtuosi, rispetto al 2001, tra crescita economica, aumento delle unita' di lavoro e produttivita' del lavoro calcolata come rapporto tra queste due voci: al Nord, invece, Pil, occupazione e produttività del lavoro sono andate peggio rispetto alla media nazionale. Questa la fotografia scattata dall'Istat nei conti economici territoriali, che evidenzia come l'economia del Mezzogiorno sia la più dinamica, con la conseguente riduzione del divario col resto del Paese. Tali informazioni, diffuse in anticipo rispetto ai tempi tradizionali di rilascio, costituiscono un'analisi territoriale preliminare delle serie di contabilità nazionale per l'anno 2002. Gli aggregati presi in considerazione sono: unità di lavoro, valore aggiunto, prodotto interno lordo (Pil), consumi finali interni e spesa delle famiglie per consumi finali.
Il miglioramento della tempestività nel rilascio delle stime territoriali è uno degli obiettivi del progetto "Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche strutturali 2001-2008", previsto da una convenzione, stipulata nel settembre 2001, tra Istat e Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, e cofinanziato dai Fondi Strutturali comunitari .
Informazioni territoriali più dettagliate, relative al periodo 1999-2001, saranno diffuse nei prossimi mesi. In particolare: entro l'estate 2003 le stime dei conti regionali completi; in autunno quelle degli occupati interni, delle unità di lavoro e del valore aggiunto a livello provinciale; tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004 le stime degli occupati interni e del valore aggiunto nei Sistemi locali del lavoro. Nello stesso arco temporale verranno rese disponibili anche le stime anticipate di alcuni aggregati regionali relative al 2002.
Il differimento temporale nella disponibilità delle stime a livello territoriale rispetto a quelle nazionali è fortemente condizionato dalla disponibilità dei dati di base. Il completamento della base informativa necessaria avviene, infatti, dopo circa 19 mesi dalla fine dell'anno di riferimento: le valutazioni rilasciate prima di tale scadenza non possono che essere incomplete (nel numero di variabili stimate e nelle disaggregazioni territoriali e settoriali), oltre che provvisorie, in attesa dei successivi aggiornamenti costruiti su una base informativa più consolidata. (raf.cro.)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"