periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 55 - Roma, 12 giugno 2003

Sommario

Oggi Conferenza delle Regioni Riforma politica regionale di coesione comunitaria
Lombardia e Veneto su polizia locale

Trento: Potenziamento ferrovia Brennero

Dal Patto Regioni all'ipotesi Sirchia: verso accordo su farmaceutica Lorenzetti-D’Ambrosio su attuazione opere Quadrilatero
Oggi 12 giugno Conferenza delle Regioni

Enzo Ghigo ha convocato per oggi - 12 giugno alle ore 10.00 (Via Parigi, 11 – Roma) - la Conferenza delle Regioni presso la sede della Conferenza dei Presidenti  anche in relazione alla successive riunioni delle Conferenze: Unificata (Via della Stamperia, 8 - ore 15.30) e Stato-Regioni (Via della Stamperia, 8 - ore 16.30). Ed oggi dalle colonne della Padania, della Stampa e della Repubblica sulle riforme "tuona" Umberto Bossi: ''Berlusconi non interviene mai: non dice mai ne' si' ne' no, e' per il ni romano ma questa volta deve intervenire.  Adesso siamo al dunque. Tra 15 giorni la devolution va al Senato e allora ci devono dire se vogliono fare le riforme'' e sul tema della devolution interviene anche Formigoni, invitando ad accelerare i tempi.
Fra i punti all’ordine del giorno della Conferenza dei Presidenti delle Regioni: ●) BILANCIO E FINANZA – 6a) Proposte di modifica alla "Guida per la certificazione degli Studi di fattibilità", approvata dalla Conferenza dei Presidenti l'8 marzo 2001, alla luce delle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria 2003; 6b)  Attuazione d.lgs 56/2000 (proposta per la definizione delle aliquote 2003/2004) e prime valutazioni attuazione art. 119 della Costituzione; ●) ASSETTO DEL TERRITORIO, TUTELA DELL’AMBIENTE – Esame bozza di Protocollo d’Intesa tipo tra Regioni e CONAI concernente la promozione e lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio; ●) EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA –Tematiche relative al Governo del territorio e la Cartolarizzazione, in attuazione della Legge Finanziaria 2003; ●) SERVIZI SANITARI – 9a) Documento del coordinamento degli Assessori sulle problematiche relative alla mobilità sanitaria interregionale; 9b)  Informativa sull’incontro del 19 giugno prossimo con il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il Ministro della Salute Girolamo Sirchia e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome sul Piano Sanitario Nazionale; ●) PROFESSIONI – Esame proposta di Disegno di Legge elaborato dal coordinamento degli Assessori in materia di “Disciplina delle Professioni intellettuali”; ●) Problematiche concernenti il commissariamento dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica per la Montagna; – Richiesta della Provincia autonoma di Bolzano; SEDUTA RISERVATA: ●) AFFARI ISTITUZIONALI – Seguito della discussione sullo Schema di D.D.L. Costituzionale recante nuove modifiche al Titolo V, parte seconda della Costituzione, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta dell’11 aprile u.s..
Fra i punti all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni c'è lo
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la determinazione delle quote previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56. (sm)

Lombardia e Veneto su polizia locale
Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ha sottolineato la volontà "di istituire una polizia regionale. E poi valuteremo se istituirla o meno''. E' un invito ad accelerare sulla devolution. ''Vogliamo la devoluzione - ha aggiunto Formigoni - perche' se necessario saremo in grado di rispondere alle nuove esigenze di sicurezza anche con una polizia regionale. La decisione non e' assunta, ma ci sono diversi Paesi che l'hanno istituita come Spagna e Germania e certamente la domanda di sicurezza che viene dai nostri cittadini e' molto forte''.
Formigoni richiama il "governo perché la devolution sia approvata. Ormai sono passati due anni ed e' il momento''. L'occasione per tornare sull'argomento della autonomia regionale è stata la festa della Polizia Locale: ''Gia' in questa legislatura - ha aggiunto - noi Regioni vogliamo sperimentare il nuovo''.
"Alla richiesta di sicurezza da parte dei cittadini - ha precisato Formigoni - intanto, in Lombardia, abbiamo cominciato coordinando le polizie locali, dando loro una divisa unica, e fra poco un numero unico''.
Intanto anche il Veneto affronta il tema della sicurezza locale. Infatti
c'è stato un incontro tra l’Assessore regionale alla sicurezza e i comandanti delle polizie municipali dei sette comuni capoluogo e di alcuni responsabili delle polizie provinciali del Veneto. Tema dell’incontro l’avvio della ricerca dal titolo "Polizie locali e progettualità per la sicurezza" che intende approfondire la conoscenza della struttura e delle aspettative della polizia locale.
E la giunta regionale veneta ha anche approvato una proposta di legge di un unico articolo che si propone di unificare in un nuovo quadro aggiornato i gradi degli addetti della polizia locale del Veneto, attualmente molto diversificati tra comune e comune.(gs)
Dal Patto Regioni all'ipotesi Sirchia: verso accordo su farmaceutica
Un gruppo di esperti dei ministeri  dell'Economia, della Salute  e delle Regioni stenderà una bozza di documento sulla politica farmaceutica per arrivare ad un
''accordo'' sul settore che sia condiviso. Questo il risultato  dell'incontro di stasera al ministero dell'Economia al quale hanno preso parte oltre ai ministri Giulio Tremonti e Girolamo  Sirchia, i rappresentanti delle Regioni Enzo Ghigo, gli assessori Giovanni Bissoni e Fabio Gava, il presidente di Farmindustria Federico Nazzari, i rappresentanti di Federfarma.   ''L'accordo - ha spiegato Sirchia - dovrà aprire un nuovo momento di tranquillità e sicurezza per tutti; perché la spesa non esploda, l'industria possa avere un periodo di stabilità, i malati sicurezza. E' importante - ha aggiunto Sirchia -  incentrare il prontuario sui criteri che sono già stati usati e che ha dato buoni risultati, anche se va rivisto continuamente per garantire l'accesso ai farmaci innovativi''. Quanto al problema della durata dei brevetti, secondo il ministro non c'è alcuna possibilità di intervento. Sulla nascita dell'agenzia nazionale dei medicamenti c'e' la manifesta volontà di  tutti per realizzarla''. ''Oggi e' stata una riunione positiva ma interlocutoria - ha detto Fabio Gava, coordinatore degli assessori alla sanità - è iniziato un percorso. Il ministro dell'Economia e' favorevole alla nostra posizione, ora si tratta di arrivare ad un documento di sintesi che sia condiviso da tutti e che poi si dovrà presentare all'attenzione delle parti sociali. Abbiamo un impegno di lavoro in tempi rapidi: la prima riunione già la prossima settimana''.''Ce la faremo? non lo so - afferma Giovanni Bissoni, assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna. L'obiettivo - ha detto - e' trovare un patto che metta assieme tutti i soggetti della farmaceutica; naturalmente questo patto ha un senso se a partire dalla delegazione pubblica si concorda; se non c'è accordo tra Governo e  Regioni e' impossibile parlare di patto. Occorre valutare se questa convergenza tra Economia, Salute e Regioni è possibile. Lo sapremo tra qualche giorno''. A maggio le Regioni avevano lanciato a sorpresa una proposta di patto con il Governo per la farmaceutica, un settore considerato ancora fuori controllo. Tra le richieste, il ripristino di un tetto per i farmaci; un modello di finanziamento basato sulla messa a punto di Livelli di assistenza comuni per i medicinali; l'istituzione di un'agenzia nazionale per i medicamenti; la definizione un prezzo di riferimento al posto dell' attuale prezzo medio europeo; una revisione del sistema di funzionamento dei brevetti e del co-marketing; una modifica della convenzione con le farmacie e una revisione del sistema di informazione scientifica. Sirchia aveva fortemente criticato l'impostazione di quel documento, proponendone un altro con diversi correttivi. E dall'incontro odierno potrebbe aprirsi la strada per un accordo che sia condiviso tra tutti i soggetti. (red)
Riforma politica regionale di coesione comunitaria
Raffaele Fitto

Entro il 2013, Campania, Puglia e Sicilia devono uscire dall' 'obiettivo 1' avendo utilizzato il massimo delle risorse. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, intervenendo alla presentazione del 'Secondo memorandum italiano 2007-2013', paventando il rischio che, per quest' anno, il Centro-Nord ''torni a crescere piu' del Sud''. Bassolino  ha posto l'accento sulle tre principali priorità sulle quali l'Italia gioca il suo futuro in Europa: infrastrutture materiali e immateriali, alta formazione e ricerca scientifica, innovazione tecnologica. Infine Bassolino si e' detto d'accordo nel combinare il Pil con il tasso di occupazione come criterio di ammissibilita' all' 'obiettivo 1' per le Regioni in ritardo economico.
Concedere maggiori risorse alle regioni più arretrate, anche se la dotazione finanziaria complessiva non dovesse crescere in termini di pil, rispetto allo 0,45% attuale. La quota per le regioni arretrate deve essere elevata di almeno 5 punti percentuali. E' uno degli undici obiettivi contenuti nel
secondo memorandum italiano sulla riforma della politica regionale di coesione comunitaria, per gli anni 2007-2013.
Per
Raffaele Fitto, presidente della Regione Puglia, bisogna unificare i fondi mantenendo un ruolo guida alle Regioni e inoltre assegnare risorse adeguate come base per la politica di coesione comunitaria. ''Lo scenario che abbiamo di fronte - ha detto Fitto - riveste una grande importanza e ci indica la necessità di mantenere un chiaro protagonismo delle Regioni''.
Il Presidente della Regione Marche,
Vito D'Ambrosio, ha invece affermato che ''L'Europa non e' un bancomat; deve rappresentare uno stimolo a raccogliere le diverse richieste dal territorio, per concentrare investimenti sinergici''.''Dall'allargamento dell' UE - ha detto D'Ambrosio - ci aspettiamo tre cose: entrare a far parte di una cabina di regia, con una collaborazione maggiore tra governo nazionale e territorio; raggiungere tre obiettivi prioritari, infrastrutture materiali e immateriali, innovazione tecnologica e la costruzione di un modello istituzionale più articolato''. D'Ambrosio ha sottolineato che le Regioni sono le istituzioni più indicate a gestire i fondi dell' Unione europea, ma - ha ricordato - in molte nazioni d'Europa non esistono. ''Per questo - ha detto - l'Italia deve svolgere un ruolo di tutoraggio politico-amministrativo per aiutare quelle nazioni a strutturarsi secondo un modello standard di Regione''. (gs)

Trento: Potenziamento della ferrovia del Brennero

Si è svolto un incontro interlocutorio al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sul potenziamento della ferrovia del Brennero che ha chiarito le modalità di  intervento e i rapporti operativi con la Provincia autonoma di Trento. L’assessore provinciale ai trasporti, Silvano Grisenti ha sottolineato il lavoro "per una soluzione la più rispettosa possibile degli equilibri del nostro territorio”.
 “La necessità di potenziare la ferrovia – ha esordito Grisenti – è anche una nostra necessità. Non bisogna però scordare che stiamo parlando di una infrastruttura che ha una prospettiva di durata di almeno 200 anni. Ecco perché chiediamo valutazioni lungimiranti e territorialmente compatibili”.
La Provincia autonoma di Trento ha illustrato una sua controproposta che ipotizza un attraversamento del territorio trentino (dalla Rotaliana in giù) sulla sinistra dell’Adige anziché sulla destra. Su questo versante le possibilità di tracciato sono due: la prima più ; affiorante (“parietale”), la seconda più profonda (spostata cioè ad est).
 Complessivamente equivalenti, queste due alternative sono caratterizzate da tratti in galleria più lunghi (rispettivamente 67 chilometri e 69 chilometri) di quelli previsti dal tracciato RFI (50 chilometri).
 Al termine dell’incontro, l’assessore Silvano Grisenti, ha consegnato al ministro una lettera con la quale il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, chiede allo stesso Lunardi un urgente incontro di chiarimento sulla scelta del Governo di nominare un commissario incaricato di seguire la realizzazione delle grandi infrastrutture previste dalla Legge Obiettivo. “ ;Una nomina – ribadisce la Provincia – palesemente in contrasto con gli orientamenti concordati con lo stesso Ministero per costituire un’ autorithy espressamente dedicata a seguire gli sviluppi infrastrutturali del corridoio del Brennero”. (red)

Lorenzetti-D’Ambrosio su attuazione opere Quadrilatero

“Conoscevamo, perché ne eravamo stati informati, la decisione di creare la “Quadrilatero Marche-Umbria spa”, la società pensata come soggetto attuatore unico per realizzare l’asse viario tra le due regioni. Non avevamo espresso contrarietà, ma chiesto che la nascita del nuovo strumento per lo sviluppo infrastrutturale fosse contestuale al coinvolgimento pieno e diretto delle due regioni e degli Enti locali interessati”. E’ quanto affermano in una nota congiunta i presidenti delle Regioni Umbria e Marche, Maria Rita Lorenzetti e Vito D’Ambrosio, in riferimento alla notizia relativa alla nascita della società “Quadrilatero Umbria-Marche spa”.

“Prendiamo atto che così non è stato – affermano Lorenzetti e D’Ambrosio -, perché per ora entrano a far della società solo due azionisti dello Stato che fanno capo al Ministero dell’economia e le altre partecipazioni vengono rinviate ad un successivo momento. Nel recente protocollo d’intesa sottoscritto tra le due Regioni, nella sede del Ministero delle Infrastrutture alla presenza dello stesso Ministro Pietro Lunardi, abbiamo ribadito la disponibilità a sperimentare forme di partenariato tra istituzioni, di collaborazione tra soggetti pubblici e privati e di integrazione tra diverse forme di finanziamento. Le due Regioni si sono impegnate a individuare modalità operative per un’attuazione unitaria delle opere del Quadrilatero, anche mediante il ricorso alla finanza di progetto. Si, dunque, alla realizzazione dell’intero progetto con ricorso a forme innovative purché, però, concordate tra le parti. Tale coinvolgimento va assicurato anche al fine di realizzare un progetto di finanza che sia affidabile da un punto di vista normativo e finanziario. La scelta delle figure del soggetto  attuatore unico e del “general contractor” deve essere necessariamente espressione  dell’Amministrazione centrale e di quelle regionali e locali da formalizzare in uno specifico Accordo di programma”. (red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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