periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 44 - Roma, 27  maggio 2003

Sommario

Prime ipotesi per il Senato delle Regioni Provincia Trento: progetti per disabili
Rete telematica P.A. in Emilia-Romagna Piemonte: l'istruzione contro lo spopolamento montagna
U.E.: semplificazione fondi strutturali Bassolino e Galan su recupero aree industriali
Prime ipotesi per il Senato delle Regioni

Il Comitato di studio sugli istituti delle immunità parlamentari e la configurazione della seconda Camera - nominato dal ministro per le riforme istituzionali Umberto Bossi - ha elaborato un primo testo in vista della riforma costituzionale che introduca la Camera federale. Si tratta delle prime indicazioni che si hanno in tal senso.
Il Senato delle Regioni organizzerebbe l’esercizio delle proprie funzioni per sessioni: a) si terrebbero sessioni dedicate (in modo esclusivo) a parti del territorio nazionale: ad esempio, sessione per il Nord, sessione per il Sud e così via; queste sessioni si terrebbero una volta l’anno (nella prima metà); b)  in alternativa tali sessioni potrebbero tenersi contemporaneamente suddivise territorialmente (una al Nord, una al Sud, una al Centro, eccetera).
Nel documento si osserva che la definizione degli ambiti territoriali di riferimento di ciascuna delle attuali Regioni  (in altre parole la sua partecipazione alla sessione e/o alle commissioni Nord o Centro o Sud o Isole o altro: Nord-Ovest, Nord-Est, Emilia-Centronord, Centro, Sud, eccetera) costituisce la difficoltà maggiore delle soluzioni con funzionamento ripartito. Un’ipotesi “dall’alto” appare difficilmente perseguibile; un’alternativa potrebbe essere quella del rinvio al Regolamento del Senato, vale a dire all’autonomia organizzativa della seconda Camera, in coerenza con il principio dell’auto-organizzazione dei poteri costituzionali, magari prevedendo in qualche modo l’obbligatorietà di tale adempimento da parte del Senato stesso entro certi termini. Questa previsione potrebbe essere integrata da una disposizione che lasci a ciascuna Regione l’opzione finale in merito e che garantisca anche una certa flessibilità.
Per quanto concerne la conferma o meno del sistema delle Conferenze, ed in particolare di quella Stato-Regioni, si rileva che la questione è rimasta impregiudicata, in quanto dipende evidentemente dal conferimento o meno al Senato di eventuali funzioni riguardanti la trattativa e la definizione di intese con le Regioni; eventuali funzioni che a loro volta debbono essere valutate se sostitutive o aggiuntive rispetto alle attuali attribuzioni della Conferenza Stato-Regioni.
Il Senato delle Regioni non eserciterebbe comunque funzioni di indirizzo politico nei confronti del Governo della Repubblica (mozioni, ordini del giorno, risoluzioni). In ogni caso non adotterebbe atti che impegnino con responsabilità politica l’esecutivo. (gs)

Rete telematica P.A. in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna si appresta ad essere una delle aree più cablate d’Europa, e cioè una delle aree con più possibilità di interconnessione web e digitale. Il via al cablaggio di Bologna e della Romagna è stato sottoscritto con un Accordo di programma quadro tra la Regione e gli Enti locali delle quattro province interessate all’intervento. Così partiranno i lavori per realizzare 416 chilometri di dorsale e 180 chilometri di interconnessioni cui si attaccheranno 80.000 chilometri di nuova fibra ottica.
“Con questo progetto – ha spiegato il presidente della Regione Vasco Errani – stiamo costruendo, insieme ad una nuova idea di governo capace di mettere in valore i punti di eccellenza, il futuro stesso delle nostre comunità. Pensare come fa il Governo che per sostenere lo sviluppo siano sufficienti un po’ di sgravi fiscali e un po’ di riduzione dei costi è da irresponsabili. Occorre puntare su telematica, ricerca e formazione. È la strada di una competizione alta, che noi abbiamo scelto per l’Emilia-Romagna e a cui diamo corpo con questo progetto”.
“Quello che parte oggi – ha spiegato l’assessore alle attività produttive e piano telematico Duccio Campagnoli - costituisce la prima parte di un intervento per realizzare a nuova rete telematica delle Pubbliche Amministrazioni, da Piacenza a Rimini. Un cantiere vero che apriamo per una nuova grande infrastruttura innovativa, unicamente grazie a risorse regionali. Il nostro obiettivo è che, se le nuove tecnologie permettono a tutti di muoversi più velocemente, nessuno resti indietro. Un progetto fondamentale che decolla grazie alla collaborazione che abbiamo costruito tra Regione, territori e città”.
Con questa prima parte del progetto la Regione punta a raggiungere con collegamenti a banda larga tutti i Comuni delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e i Comuni dell'area appenninica della Regione Emilia-Romagna. Partner del progetto sono i Consorzi Romagna Acque ed Hera che hanno negli anni passati avviato la realizzazione di infrastrutture civili, oggi utilizzabili anche per le connessioni telematiche di rete. (gs)

U.E.: semplificazione fondi strutturali
Pour Michel Barnier, « la PAC a rempli son rôle premier ». (Photo Reuters) Semplificazione dei fondi strutturali ma in un quadro di regole comuni, basandosi sul partenariato e il cofinanziamento: questa la strada da seguire per il commissario Ue alla politica regionale, Michel Barnier. ''Il nostro obiettivo - ha osservato il commissario - e' quello di ultimare il lavoro, tranne la quantificazione dei fondi che spettera' all'intergovernativa, entro la fine del 2005. Così non perderemo il 2007, cioe' il primo anno della riforma ed eviteremo di fare come questa volta quando abbiamo perso tutto il 2000 e parte del 2001''. ''Le attuali regole di eleggibilità ai fondi - ha affermato ancora il commissario - sono poco chiare, troppo numerose e tali da creare spesso frustrazione per le Regioni''. L'europarlamentare Gianni Pittella ha invece posto l'attenzione sulla necessità che, per gli anni 2007-2013, la negoziazione dei fondi strutturali possa partire con un anno di anticipo. L'europarlamentare ha infine insistito sull'abbandono della zonizzazione per l'obiettivo 2 a favore di filoni tematici come la ricerca, l'ambiente, l'innovazione.  Altre novità a livello europeo  annunciate (rapporto della Commissione europea al Consiglio giustizia e affari interni, in vista del prossimo vertice di Salonicco) sono quelle di un corpo multinazionale europeodi guardie di frontiera con compiti di sorveglianza dei confini dell'Ue - in particolar modo quelli marittimi - e con competenze anche per il rimpatrio degli immigrati clandestini, e Pressing di Bruxelles sui paesi dell'allargamento, compreso Romania e Bulgaria, per l'adeguamento alle norme comunitarie.  Sulla capacità di gestione dei fondi la Commissione presenterà un apposito documento nel mese di luglio. Ritardi si riscontrano anche per quanto riguarda i settori del mercato interno, dell'agricoltura, della politica regionale e dell'ambiente. (sm)
Provincia Trento: progetti per disabili

Sono diciassette i progetti che la Provincia autonoma di Trento finanzierà nell’ambito delle iniziative per l’anno europeo dei disabili.
Le iniziative riguardano diverse tematiche, come le barriere architettoniche, lo sport, il turismo, la scuola, la cultura e l’assistenza. Ma si sta pensando anche ad una edizione aggiornata ed ampliata della “ Guida ai servizi per le persone in situazione di handicap”, già pubblicata nel 2001 e distribuita in 20.000 copie, che si è dimostrata un ottimo strumento divulgativo e che ha peraltro riscontrato notevoli consensi, frutto del lavoro della Rete Interistituzionale nell’ambito dell’Accordo di Programma in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili in età evolutiva in provincia di Trento. In particolare, agli argomenti già trattati si vorrebbe aggiungere un capitolo dedicato agli ausili e protesi, ed una piccola mappatura delle risorse presenti sul territorio in tema di handicap e disabilità.
Inoltre si stanno gettando le basi per un servizio sperimentale, un punto informativo handicap che consenta un primo contatto con i cittadini e permetta pertanto di fornire utili informazioni alle persone disabili, nonché misure idonee a favorire l’inserimento e la loro integrazione sociale. (sm)
Piemonte: l'istruzione contro lo spopolamento montagna
Foto dell'Assessore Vaglio

Per combattere lo spopolamento delle montagne bisogna iniziare proprio dall'istruzione, garantendo quindi le possibilità alle giovani generazioni  di usufruirne nel modo migliore anche nelle zone con minor numero di abitanti.  Va pertanto riconsiderata la chiusura delle scuole in cui il numero di iscritti non era considerato sufficiente a giustificare, in base ai nuovi parametri di riferimento, il mantenimento della scuola.
In Piemonte il fenomeno ha interessato soprattutto le aree marginali di montagna e di collina. Da diversi anni, proprio per ridurre questo fenomeno, la Giunta regionale del Piemonte destina parte delle risorse del fondo regionale per la montagna al finanziamento di progetti presentati dalle comunità montane per iniziative volte alla realizzazione di un equilibrato sviluppo territoriale dell’offerta scolastica.
A partire dal mese di gennaio per riuscire a strutturare un’azione incisiva ed efficace su tutto il territorio regionale, l’Ufficio Scolastico Regionale del MIUR e l’Assessorato alla montagna hanno stabilito un confronto diretto con le realtà locali. E' stato anche firmato un protocollo d’Intesa "Con la firma del Protocollo d’Intesa di oggi- ha dichiarato
l'assessore alle politiche per la montagna Roberto Vaglio -si formalizza e consolida un proficuo rapporto di collaborazione tra la Regione Piemonte e il MIUR, il cui obiettivo principale è garantire il diritto ad un’istruzione di qualità ai bambini che vivono in montagna, assicurando in primo luogo la copertura dei posti in organico necessaria al mantenimento dei presidi scolastici esistenti". (red)

Bassolino e Galan su bonifica aree industriali

La città di Napoli ''ha il diritto'' a ricevere i 75 milioni di euro previsti per la bonifica. E' questo il sollecito al Governo del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, per lo sblocco dei fondi relativi alla bonifica di Bagnoli: il Consiglio dei ministri firmi il decreto. Nel contempo è stato rinnovato l'invito ai membri del CdA di Bagnoli Futura a non dimettersi: "affinché il decreto si firmi, ed arrivino i fondi per la bonifica di Bagnoli, che sono un diritto che esiste dal dicembre del 2000. Ora siamo a maggio del 2003...''.  ''Abbiamo il diritto di cambiare Bagnoli fino in fondo - ha detto Bassolino -  di riconvertirla pienamente, cosa che in parte e' avvenuta già  con Città della Scienza. Abbiamo il diritto a vedere presto, mi auguro nei prossimi giorni, la firma del decreto per i finanziamenti''. ''Come Regione e Comune - ha aggiunto Bassolino - abbiamo un rapporto di collaborazione con l'esecutivo nazionale. Perciò abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di mettere le mani in questa confusione che c'e' a Roma e fare in modo che venga firmato presto il decreto. Noi ci muoviamo sempre in spirito di collaborazione, ma quando c'e' da farsi sentire nell' interesse dei napoletani sappiamo anche alzare la voce''.
Intanto il Veneto pensa alla Bonifica e alla riqualificazione di Porto Marghera: "Oggi pensare di mantenere la chimica in quest'area è una follia", ha dichiarato il presidente della regione veneto Giancarlo Galan. "Tra l'altro questa zona rappresenta la piattaforma logistica tra le più belle e importanti d'Europa. Sfruttiamola - ha detto - e diamo a Venezia e a Marghera una straordinaria opportunità". La stessa opportunità che attende Napoli. (gs)
 

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