periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 126 - Roma, 20-21-22 settembre 2003

Sommario

Regioni incontrano Governo su Finanziaria e riforme Emilia-Romagna: si sviluppa assistenza sanitaria integrata
Il "Documento di Copanello":"U.E.: più ruolo alle Regioni" Il dibattito sulle riforme
Monitoraggio su iter nuovi statuti Scuola materna: consigli per i genitori sul sito del "Bambin Gesù"
Regioni incontrano Governo su Finanziaria e riforme

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni, guidata dal Presidente Enzo Ghigo (Presidente Regione Piemonte) e dal Vice Presidente Vasco Errani (Presidente Regione Emilia-Romagna) incontrerà i rappresentanti del Governo, nel corso di due riunioni distinte previste la mattina, per affrontare i temi della Riforma costituzionale e le linee guida della prossima Legge finanziaria.

Gli incontri avverranno domani martedì 23 settembre.

Alle ore 10.30 per un primo esame delle disposizioni previste dal disegno di Legge costituzionale approvato dal Governo, in via preliminare, lo scorso 16 settembre, (Via della Stamperia, sala riunioni, I° piano) e alle ore 12.00 per la presentazione delle linee guida della prossima Legge Finanziaria (Palazzo Chigi, Sala Verde).

Al termine dei due incontri avrà luogo la Conferenza dei Presidenti delle Regioni (Via Parigi n. 11). E nel tardo pomeriggio si terranno le riunioni della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Unificata.
Mentre il Ministro La Loggia ammonisce a non dare giudizi affrettati sul condono prima che sia noto il testo definitivo, Formigoni, dopo aver liquidato con una battuta le polemiche su Roma Capitale "che non può essere messa in discussione", si sofferma sul tema delle riforme e auspica che l
'elezione dei  rappresentanti del futuro Senato federale possa avvenire "in maniera contemporanea e contestuale all'elezione dei consiglieri e del Presidente della Regione" preannunciando proposte che avanzerà in tal senso per modificare il progetto di riforma costituzionale varato dal  Governo.
Per il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e Presidente dell'Emilia-Romagna il confronto con il governo non nasce sotto buoni auspici. E se per il
Ministro degli Affari regionali la preoccupazione per possibili tagli in Finanziaria sono premature, per Errani ''Il modo di intendere il confronto fra le Istituzioni da parte di questo Governo e' semplicemente assurdo. Così proprio non può andare. "Sento che il Ministro Roberto Maroni promuove alla stampa misure 'cofinanziate al 50% dalle Regioni. Ciò prima di qualunque confronto o anche solo informazione alle Regioni, al contrario 'convocate' per il 23 settembre". (sm)

Il "Documento di Copanello":"Unione europea: più ruolo alle Regioni"

La Conferenza delle Regioni - che ha approvato a Copanello(CZ) un Documento - ha ascoltato e apprezzato l’intervento del Presidente del Comitato delle Regioni, Sir Albert Bore, in merito al progetto di Trattato costituzionale. Grande soddisfazione è stata espressa per l’impegno del Comitato delle Regioni a proseguire nel processo di costruzione europea in direzione di una maggiore valorizzazione della democrazia locale e dei principi di sussidiarietà e prossimità. La grandissima parte delle politiche comunitarie è infatti attuata concretamente dalle Regioni e dalle autonomie locali, dalle quali viene, dunque, a dipendere la reale efficacia sui territori delle scelte adottate a Bruxelles. La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome ha inoltre preso atto dei conseguenti impegni assunti dal Governo in merito alla consultazione e all’informazione delle Regioni sui lavori della Conferenza Intergovernativa e alla partecipazione di una delegazione regionale alla Conferenza interministeriale sul rilancio della politica euro-mediterranea di Napoli. Le Regioni invitano pertanto il Governo a promuovere, nell’ambito dei negoziati della Conferenza Intergovernativa, le iniziative già indicate dalle Regioni, affinché la nuova Europa esplichi tutte le sue potenzialità con riferimento al ruolo e al contributo delle Regioni e del Comitato delle Regioni. L’impegno è quello di lavorare in tutte le sedi istituzionali per il mantenimento dei principi autonomistici nel progetto di Costituzione e per il loro ulteriore sviluppo e completamento. E’ stato quindi auspicato un solido collegamento tra le Regioni e il Comitato delle Regioni. La Conferenza ha preso atto con soddisfazione dei nuovi poteri riconosciuti al Comitato delle Regioni di ricorso alla Corte di Giustizia a tutela del principio di sussidiarietà, rilevato che questa facoltà richiederà un’adeguata articolazione procedimentale, si impegna a formulare al Comitato una proposta. Inoltre deve essere adeguatamente organizzata la consultazione ex-ante delle autonomie territoriali da parte della Commissione, prevista dal protocollo sulla sussidiarietà. Nell’ambito di tale consultazione, la Conferenza auspica che la facoltà di esprimersi sulle proposte legislative della Commissione già attribuita ai Parlamenti nazionali sia estesa alle Regioni europee con potere legislativo.
“Le Regioni - ha dichiarato il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti (nella foto), che ha presieduto a Copanello (CZ) la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome - sono il primo passo in Europa per i cittadini, e la nuova Costituzione ne dovrà tener conto. Deve esser possibile una maggiore partecipazione, magari rafforzando il Comitato delle Regioni. Si devono creare dei nuovi meccanismi di intervento sempre più efficaci e aderenti alle politiche regionali anche in ambito europeo”. “Mi sembra che questi principi siano definitivamente introdotti nella nuova Costituzione. Ma come dice Prodi ci sono ancora margini di miglioramento. E’ una buona base su cui costruire il futuro comunitario, lavorando nel coniugare concretamente i principi di sussidiarietà, di solidarietà e coesione economica, sociale e di dignità territoriale”.  “La Costituzione europea – ha aggiunto Chiaravalloti - servirà anche da garanzia per aggiungere senza  “strappi” altri vagoni al treno Europa, viaggiando con decisione sui binari delle diversità e delle opportunità che ne derivano. Intendiamo pertanto fondamentale un disegno istituzionale organico che garantisca meglio la consultazione dei territori. E’ quindi fondamentale il rispetto da parte dell’Unione Europea dell’identità del sistema delle autonomie regionali e locali. La prossima Conferenza intergovernativa dovrà servire anche a questo, ad avviare un percorso condiviso di partecipazione e consultazione regionale. Al fine di accrescere – come afferma la prefazione del progetto di trattato – la democrazia, la trasparenza, l’efficienza all’interno dell’Unione Europea, rendendo il funzionamento delle istituzioni più leggibile e – aggiungerei – più vicino ai cittadini”.
Impegno "europeo" anche per i Consigli Regionali che a Firenze insieme ai rappresentanti delle assemblee  legislative di 197 regioni europee hanno sottoscritto la "Carta delle Regioni".(gs)

Monitoraggio su iter nuovi statuti
Si continua a fare il punto della situazione sull'iter nelle varie regioni dei nuovi statuti regionali e quindi sulla loro approvazione definitiva. Ecco il monitoraggio della Conferenza delle Regioni: VERSO I NUOVI STATUTI REGIONALI - TABELLA SINOTTICA SULL'ITER NELLE  DIVERSE REGIONI (18.09.03).
Fa il punto della situazione (pubblicata dall'agenzia adnkronos) anche Silvana Amati, coordinatrice delle Commissioni statuto dei Consigli regionali, e presidente della Commissione statuto delle Marche. ''Ad un anno e mezzo dalla fine della legislatura  - dice - c'e' il rischio che non si arrivi ad una conclusione positiva perche' diverse regioni a statuto ordinario hanno ancora molto da lavorare nonostante abbiano avviato il percorso di riforma''.
Nel delineare il quadro regione per regione, dopo il 'caso Calabria', il primo passo della Puglia e annucia - la Amati -  che entro Natale le Marche e l'Umbria dovrebbero arrivare ad una bozza in quanto, nelle rispettive assemblee, sono stati votati tutti gli articoli. Segnali positivi arrivano anche dalla Toscana e dalla Emilia Romagna dove la discussione sta andando avanti positivamente e
quindi e' facile che anche per questi statuti si possa arrivare in prima lettura a dicembre. ''Da altre parti tuttavia - spiega Silvana Amati- si prevedono tempi lunghi e la possibilita' che vengano richiesti referendum''. (red)
Emilia-Romagna: si sviluppa assistenza sanitaria integrata

Come previsto dal Piano Sanitario Regionale, l’Emilia-Romagna sta sviluppando una assistenza sanitaria integrata, che si avvale di una rete di servizi ospedalieri e territoriali collegati tra loro per rispondere in modo tempestivo, nei modi e nei luoghi più idonei, alle diverse e specifiche esigenze assistenziali. E’ il caso, ad esempio, dei servizi per la riabilitazione delle persone con grave danno cerebrale acquisito, al centro di un importante confronto internazionale che si è tenuto a Bologna nei giorni scorsi nella sede della Regione, in viale Aldo Moro 50. La qualità del percorso riabilitativo è fondamentale per restituire al meglio alla loro vita di relazione le persone che, a seguito di trauma cranico o di lesione al cervello di altra natura, hanno superato un periodo di coma: tale percorso è anche fondamentale per dare supporto alle famiglie che devono affrontare queste drammatiche situazioni.
Ogni anno nella regione sono circa 1200 le persone che subiscono una grave cerebrolesione: di queste circa 300 presentano esiti che richiedono un trattamento riabilitativo che, in questi casi, è concentrato al recupero delle funzioni superiori: memoria, parola, capacità di imparare, che sono quelle maggiormente interessate dal danno cerebrale acquisito. In Emilia-Romagna, l’organizzazione dei servizi integrati per la riabilitazione delle persone con grave danno cerebrale acquisito, così come indica il Piano sanitario, è organizzata secondo il modello HUB & SPOKE: centri ospedalieri di alta specialità (Hub) in cui sono accentrate le casistiche più complesse (che richiedono professionalità e tecnologie di altissimo livello), e centri ospedalieri periferici (Spoke) che forniscono assistenza specialistica meno complessa e inviano, quando necessario, i pazienti ai centri Hub. I Centri sono poi collegati all’insieme dei servizi sanitari e socio-sanitari per garantire assistenza nelle fasi successive (lungodegenza, residenzialità, assistenza domiciliare).
Il centro Hub è rappresentato dall’Unità per il trattamento delle gravi cerebrolesioni, presso l’Azienda Ospedaliera di Ferrara, che dispone di 25 posti letto ed ha sviluppato già da tempo competenze di altissima qualificazione.
L’organizzazione prevede che, con il supporto del centro di alta specialità di Ferrara, si crei una rete di relazioni consolidate fra tutte le strutture che trattano pazienti con gravi cerebrolesioni per assicurare una immediata presa in carico riabilitativa secondo protocolli e linee guida comuni, in modo da garantire che la persona venga assistita nella sede con le migliori competenze per affrontare i problemi specifici, e da fornire supporto alle famiglie (ad esempio, informazioni e sostegno durante il periodo di ospedalizzazione, collegamento con i servizi territoriali per il post ricovero e per i percorsi di reinserimento sociale).
La giornata di confronto, cui hanno partecipato oltre 120 fra operatori e rappresentanti dei pazienti e delle loro famiglie, aveva lo scopo di confrontare quanto si sta realizzando nella nostra regione con due esperienze consolidate relative a Danimarca e Regno Unito. (red)

Il dibattito sulle riforme
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, ribadisce come "una conquista la svolta decisa dal Consiglio dei ministri sui poteri di Roma", ma  sottolinea che Bossi tenta di vanificarne l'effetto "per ragioni interne al suo movimento''. Per Storace ''Le istituzioni e chi le rappresenta  hanno pero' il dovere di usare sempre lo stesso linguaggio. Visto che da Bossi arrivano messaggi obliqui è bene che sia chiara una cosa: se il Presidente del Consiglio non esprime un'opinione chiara e coerente con la riforma che e' stata avviata, non e' affatto scontato il consenso della Regione Lazio alla proposta che verra' sottoposta all'esame della conferenza Stato Regioni''.
Ricordiamo che su Roma capitale
Bossi a Venezia , al raduno della Lega, ha tra l'altro detto:  ''Roma capitale sara' sentita dal nord come matrigna fino a quando non sara'   attuata la riforma federalista''. Dopo le polemiche la posizione è stata confermata anche all'interno di un articolo de "La Stampa".
Nel contempo Luciano Vandelli (nella foro), assessore all’Innovazione nella giunta di dell’Emilia-Romagna e coordinatore per conto della Conferenza delle Regioni dell’area Affari Istituzionali -
intervistato dal Corriere della Sera - riprende il discorso sulla riforma del Titolo V della Costituzione, le materie concorrenti  e i ricorsi alla Corte Costituzionale. Vandelli afferma che non è vero che la riforma abbia aumentato la litigiosità del potere periferico rispetto a quello centrale: «Sono solo luoghi comuni, falsità. Basta consultare i dati della Corte Costituzionale per rendersi conto che la realtà è molto diversa e che la riforma del titolo V, che non a caso è la base di partenza del progetto di riforma istituzionale del centrodestra, non è affatto causa di confusione o sovrapposizione di competenze tra Stato e periferia».  (red)
Scuola materna: consigli per i genitori sul sito del "Bambin Gesù"

Una sezione dedicata a "pillole di pediatria" è ospitata sul sito dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma. Nell'ambito di questa sezione un articolo di Simonetta Gentile (Dipartimento di Neuroscienze, Neuropsichiatria Infantile) è dedicato all'inserimento del bambino nella scuola materna. L’ingresso alla scuola materna è un momento particolarmente delicato ed importante nel processo di individuazione personale di ogni bambino.Dal rapporto di attaccamento alla madre e di stretta relazione con i familiari, il bambino viene a trovarsi solo in un nuovo contesto ambientale e sociale in cui diventa un individuo autonomo capace di stabilire relazioni con altri individui, coetanei ed adulti, non appartenenti alla famiglia. A che età si può ipotizzare l’inserimento alla scuola materna?Si può considerare favorevole l’uscita dalla famiglia verso i 30 mesi. è questo il periodo in cui le funzioni dell’Io
C'è poi lo spazio per rispondere ad altre domande:Come comportarsi dal punto di vista pratico, come rendere l’inserimento il meno traumatico possibile, Come comportarsi nei giorni successivi.
"Nella nostra cultura - afferma la Gentile - si tende a sottovalutare la capacità del bambino di poter “stare da solo” e che le angosce di separazione che i bambini presentano possono essere rinforzate da un atteggiamento insicuro ed angosciato dei genitori stessi. Raccomandiamo di affidarsi all’esperienza degli insegnanti e di infondere al bambino la fiducia che lui è in grado di affrontare la situazione nuova in cui si trova. Ricordiamo ai genitori che avvertire tale passaggio come un reale fattore di crescita del bambino lo aiuta indirettamente a far proprio questo vissuto, a sentirsi e diventare grande. Il protrarsi nel tempo di problematiche di separazione ed integrazione scolastica fino ad arrivare al rifiuto della scuola può sottendere dinamiche che necessitano dell’intervento dello psicologo".
Sul sito il link all'Unità Operativa di riferimento:
 Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile Servizio di Psicologia Clinica e Neuropsicologia (red)

 

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