periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 344 - Roma, 3 agosto 2004

Sommario

Formigoni: fondi pensione regionali Storace: fondi europei, pronti a nuova sfida 2006
In Aula riforme Saldo del settore statale,  luglio 2004
Dpef: approfondito confronto con autonomie Trento: ad Helmut Kohl il premio De Gasperi
Formigoni: fondi pensione regionali
Si' ai fondi pensione regionali, però subito il federalismo fiscale, è il titolo di un'intervista del  Corriere della Sera al Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (nella foto).
"Siamo pronti a partire'', a lanciare un fondo pensioni ''lombardo'' tramite una societa' di gestione controllata dalla Regione insieme ad alcune banche. Al Corriere della Sera il presidente della giunta della Lombardia, aggiunge: ''abbiamo gia' costituito un fondo che è in via di validazione da parte delle autorità''. La gestione complementare prevalentemente ''si rivolgerà ai dipendenti pubblici'', sottolinea, precisando di non chiedere ''maggiori trasferimenti dallo Stato, ma l'autorizzazione a mettere in moto prelievi autonomi su voci alle quali lo Stato rinuncia''.
''In Lombardia - spiega Formigoni - ci sono circa due milioni di lavoratori dipendenti e la quota media di Tfr è di 1.500 euro a persona''. Quando partira'? ''In teoria -risponde- non appena saranno pronti i decreti attuativi del governo. Ma a condizione che siano risolti i problemi relativi alle risorse. Se parte il federalismo e lo Stato affida alle Regioni nuove competenze, deve dare nuove risorse. E' un motivo in più per mettere in moto il federalismo fiscale''.
(red)
In Aula riforme
''I nemici delle riforme hanno troppo da perdere'', dice  il neoministro Roberto Calderoli in una intervista al quotidiano la Padania, e precisa ''le dichiarazioni di Follini mi sembra che lascino uno spazio per trovare una soluzione ai problemi che, attualmente, sono sul tavolo''. Quanto ai 'nemici' delle riforme ''ai governatori delle regioni -afferma Calderoli- chiedo di aspettare il testo definitivo prima di esprimere un giudizio, perché sono convinto che il testo definitivo non dispiacerà nemmeno a loro". Confindustria? Tutti i poteri forti, l'apparato burocratico, i ministeri, vedono come fumo negli occhi un simile progetto con il quale -precisa Calderoli- si vuole portare dal centro alla periferia una parte dei poteri. E' chiaro -conclude- che questi qua si vedono il potere sfilato di mano e non ci stanno. Anche qui niente di nuovo...''.
L'Udc e pronta al confronto, dice il ministro Giovanardi: " ci mancherebbe altro se non fossimo disponibili noi ad utilizzare i mesi di agosto e settembre, fino all'apertura del Parlamento, per arrivare a concordare una soluzione condivisa sulle riforme".
Intanto forte preoccupazione per il disegno di legge sul federalismo, approvato dalla Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati il 26 luglio scorso, e' stata espressa dai presidenti dei Consigli delle Regioni e delle Province a Statuto Speciale.
E sulla riforma per il federalismo è iscritto a parlare in Aula il leader dell'Udc Marco Follini (nella foto).
Gli interventi alla Camera cominceranno subito dopo la relazione del presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Donato Bruno che e' anche relatore del provvedimento.
''L'8 ottobre non sara' il termine finale per l'approvazione del federalismo''. Luciano Violante, capogruppo Ds alla Camera, sembra sicuro che i tempi per l'approvazione delle riforme si allungheranno, in quanto ''e' necessario un confronto serio e aperto tra maggioranza e opposizione su una riforma di tale portata''.
''Mai nella storia della Repubblica - sottolinea Violante - c'e' stato un intervento tanto vasto da cambiare 43 articoli della Costituzione''. Secondo Violante, alle 140 ore previste per la discussione generale, non saranno sufficienti le 32 sedute assegnate da Casini. Visti anche i tempi del Senato, dove sono servite 34 sedute per 103 ore di discussione.
''Quando ci sarà un testo di intesa sul federalismo (se ci sarà) - chiarisce il capogruppo Ds - interverremo sulle proposte, con un dibattito piu' approfondito possibile'' (cfr. anche:
Corriere della Sera: E su Lorenzago 2 riparte la sfida al Carroccio ; Corriere della Sera: Follini: no alle riforme a maggioranza;  Corriere della Sera: Rutelli: non cancelleremo le riforme del Polo ; la Repubblica: E La Russa frena i centristi. Non va bene in premier debole;  la Repubblica: Proporzionale, Follini rilancia ma il tavolo d'agosto divide l'Udc;  il Messaggero: Calderoli: ognuno si veste come vuole;  il Messaggero: Le riforme si fanno in giacca e cravatta).
(gs)
Dpef: approfondito confronto con le autonomie territoriali

Via libera al Dpef dalla Commissione Bilancio della Camera, quindi il provvedimento ora va in Aula. C’è anche una risoluzione della Cdl al Dpef. E questo testo è stato illustrato dal relatore Ettore Peretti (Udc) stamani in Aula. La risoluzione di maggioranza sul Dpef  impegna il governo a definire, nella finanziaria 2005, gli  interventi per 'una progressiva riduzione della pressione  fiscale', oltre che quelli per il contenimento della spesa  pubblica. Alleanza Nazionale vorrebbe indicazioni più dettagliate, in particolare riferite ad alcuni comparti produttivi. Il governo si impegna a integrare ove necessario, con la presentazione di una nota di aggiornamento a settembre, l'evoluzione dei conti pubblici e il quadro del bilancio programmatico dello stato nel triennio 2005-2007, dopo 'un approfondito confronto con le autonomie territoriali e le parti sociali'. 
Si riconferma quindi il nuovo metodo aperto dal ministro Siniscalco. La risoluzione della Cdl sul Dpef infatti impegna il governo ad ''aprire un tavolo di confronto con gli  enti locali in preparazione della legge finanziaria, anche ai fini di una verifica delle regole del patto di stabilita'  interno che premi gli enti territoriali virtuosi''. La finanziaria dovra' definire, fra l'altro, ''il quadro dei  rapporti finanziari tra lo stato e le autonomie territoriali''. 
La riforma del sistema fiscale deve essere fatta in modo ''selettivo e attento agli aspetti qualitativi'', operando in particolare sull'Irap.
 ''Non si puo' esprimere nessun giudizio, la cornice e' vuota'', così Luciano Violante (nella foto), capogruppo Ds alla Camera, non esprime pareri sul Dpef che sara' votato oggi dall'Aula.
''Non si sa ancora - osserva Violante - come verranno presi i 48 mila miliardi di lire dalle casse degli italiani. Il ministro Siniscalco ha detto che studieranno in agosto e settembre... sara' un agosto di studio per il centro destra, sia sulle riforme costituzionali, sia sulle misure contro le risorse degli italiani''.
Ribatte Siniscalco affermando che la manovra non ''mettera' le mano in tasca ad alcuno, correggera' la tendenza spontanea all'esplosione della spesa, non tagliera' il reddito disponibile''.
Il Dpef rappresenta ''un passo in avanti molto importante verso il completamento del programma elettorale del 2001'', ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, arrivando a Montecitorio.  Il documento, ha detto ancora il premier,''contiene cio' che ancora si doveva realizzare e quindi credo che si possa ben definire un passo importante''.
Il ministro Siniscalco annuncia che ''Dai primi di agosto al ministero partira' una fase tecnica, predisporremo un menu' di scelte di politica economica, compreso il taglio delle tasse e le misure per lo sviluppo, avvieremo altre consultazioni e infine predisporremo la finanziaria 2005''.

"Coraggio, Professor Siniscalco!", è invece un articolo pubblicato su www.lavoce,info, con un intervento firmato da Riccardo Faini(Insegna politica economica all'Università di Roma Tor Vergata) e Francesco Giavazzi (Insegna economia politica all'Università Bocconi, della quale è stato pro-rettore alla ricerca tra il 2000 e il 2002). Si sostiene che ci sono novità significative nel Dpef, molte affermazioni coraggiose, alcuni impegni importanti, ma si poteva fare di più e alcuni passaggi suscitano perplessità. Soprattutto rimangono molte questioni aperte.
Sui conti pubblici il Dpef e il nuovo ministro dell’Economia inaugurano una stagione di trasparenza che potrà giovare al dibattito di politica economica. Manca in particolare un’indicazione sul timing degli sgravi fiscali che l’esecutivo intende attuare. In assenza di queste informazioni è difficile valutare la congruità del quadro macroeconomico programmatico. Perchè la "manovrina" del luglio 2004--7,5 miliardi di risparmi pari allo 0,6 per cento del pil--dovrebbe avere un effetto recessivo sull’economia, mentre l’aggiustamento ben più forte degli anni successivi dovrebbe accelerarne la crescita? E’ perché si pensa che la riforma fiscale avrà effetti espansivi sulla domanda interna? Potremmo essere d’accordo, ma allora vorremmo saperne di più. Oppure è per via degli interventi di liberalizzazione previsti? Anche questo è possibile; ma l’ipotesi sull’evoluzione della domanda finale interna - una crescita media del 2,5 per cento l’anno tra il 2006 e il 2008 - è troppo importante per essere sottaciuta.E’ evidente che per la finanza pubblica si prospettano tempi assai difficili.  "Riforme in questo senso verranno proposte al Parlamento in tempi rapidi", si limita a dire il Dpef: come tante volte nel passato, è wishful thinking. Se davvero le liberalizzazioni sono parte integrante della prossima legge Finanziaria, esse devono essere rese certe inserendole nel disegno di legge collegato alla stessa Finanziaria.
(gs)

Storace: fondi europei, pronti a nuova sfida 2006
''Siamo pronti ad affrontare la nuova sfida per il 2006 quando i fondi europei verranno modificati''.
E' questa la convinzione espressa dal presidente della Regione Lazio, Francesco Storace (nella foto), che ha ricordato che ''l'Europa ci ha dato grandi soddisfazioni. Anche per questo da tempo lavoriamo per convincere i cittadini che dall'Europa non vengono solo dei no, anzi, oggi l'Europa rappresenta una grande opportunità. L'amministrazione che presiedo, del resto, ha ampiamente dimostrato come possono essere colte tutte le opportunita' che dall'Europa vengono''.
Nuovi dati da
Eurostat: http://europa.eu.int/comm/eurostat/. L'istituto di statistica targato U.E. fa sapere che nel giugno 2004 nel complesso i disoccupati erano 12,7 milioni nella zona euro e 19,4 milioni nell'Ue-25. La disoccupazione maschile, nella zona euro nel giugno scorso Š salita dal 7,9% all'8,0%, mentre è lievemente diminuita passando dall'8,4% all'8,3% nell'Ue-25. Per quanto riguarda invece le donne, il tasso di disoccupazione è passato dal 10,2% al 10,3 nella zona euro ed è rimasto invariato al 10% nell'Ue-25. Tra i giovani con meno di 25 anni, invece, sempre nel giugno scorso, il tasso di disoccupazione è stato del 17,5% nella zona euro e del 18,2% nell'Ue-25.
(sm)
Saldo del settore statale – luglio 2004
Il Ministero dell'Economia comunica che nel mese di luglio 2004 si è registrato un avanzo del settore statale di circa 100 milioni di euro a fronte di un fabbisogno di 1.256 milioni nel luglio 2003.
Nei primi sette mesi del 2004 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 38.300 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 si era avuto un fabbisogno pari a 27.087 milioni.
Avanzo quindi del settore statale rispetto al fabbisogno. Secondo il Dicastero di via XX Settembre il miglioramento è significativo, considerando che l’anno scorso i conti del mese di luglio avevano beneficiato dell’incasso per circa 1.800 milioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione, mentre quest’anno gli introiti straordinari prodotti dal versamento della prima rata del condono fiscale, sono stati circa 1.300 milioni.
Il miglioramento dei conti del mese di luglio riflette il buon andamento delle entrate fiscali ordinarie e l’impatto delle misure di correzione del deficit recentemente adottate.
(red)
Trento: ad Helmut Kohl il Premio De Gasperi

Il 19 agosto a Trento, alla presenza del presidente della Camera Casini, è prevista lacerimonia colnclusiva del Premio De Gasperi "Voluto dalla Provincia autonoma di Trento per rilanciare gli ideali del grande statista trentino a 50 anni dalla sua scomparsa.
È quindi Helmut Kohl il vincitore del primo Premio internazionale che la Provincia autonoma di Trento ha istituito per ricordare – a 50 anni dalla sua morte – Alcide De Gasperi, il "grande statista trentino prestato all’Italia e all’Europa".  E proprio il 19 agosto a Trento, alla presenza – fra gli altri – del Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, del presidente Giulio Andreotti e della figlia dello statista Maria Romana De Gasperi, vi sarà la solenne premiazione.
A scegliere Kohl sono stati, insieme al presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, al Presidente Andreotti e a Maria Romana De Gasperi, quelli che si potrebbero definire gli storici del presente. Già, perché ad individuare l’uomo che più rappresenta – per dirlo con il fortunato titolo della mostra su De Gasperi passata da Roma, Milano e Trento – gli ideali dell’"europeo venuto dal futuro", sono stati alcuni tra i più autorevoli giornalisti italiani: in giuria ci sono infatti i direttori dei quotidiani Corriere della Sera; La Repubblica; La Stampa; Il Messaggero, Il Sole 24 Ore; L’Adige; Trentino; i direttori del TG1; TG2 e TG5, i direttori dell’Ansa e de la 7 e il direttore del GR1.
Appuntamento quindi ad agosto, esattamente a 50 anni della morte del grande statista trentino prestato all’Italia e all’Europa per le celebrazioni ufficiali. Una giornata importante, "anche per dare memoria al futuro" ;
come ha avuto modo di sottolineare il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Dellai (nella foto).
(red)

 

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