periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  348  - Roma, 6, 7 e 8  agosto 2004

Sommario

Formigoni: Governo sbaglia su Statuto toscano. Martini: Esecutivo fa autogoal Codice fiscale addio. Arriva la tessera sanitaria
Bruno:  la riforma si farà Giornalismo: un Premio per "l'addetto stampa dell'anno"
Interventi per recupero idrogeologico in  Molise e per ciclo idrico in Sardegna Turismo non decolla
Bruno:  la riforma si farà
Una lunga intervista - intitolata "Bruno, l'avvocato che difende il federalismo", quella rilasciata a Giancarlo Perna de Il Giornale, da parte del Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Donato Bruno (nella foto), l'uomo che dovrà riprendere le fila del dibattito parlamentare sulla riforma costituzionale attualmente all'attenzione del Parlamento il prossimo 13 settembre, dopo che i previsti incontri estivi fra i leader della maggioranza avranno tentato di chiarire il quadro. "C'è voglia di costruire, non di aprire contenziosi. La riforma si farà.
Se la Cdl, con la maggioranza che ha, non ci riesce, non resterà che la strada della costituente", così si esprime Bruno, pronto a spezzare una lancia a favore dell'atteggiamento della Lega: "quando si discute tecnicamente, è aperta. Ha già dato la sua disponibilità a riconoscere il potere esclusivo dello Stato in materia di salute". 
E all'osservazione relativa al fatto che la sanità è materia regionale, il Presidente della Commissione Affari costituzionali precisa: "distinguo salute da sanità che è l'organizzazione materiale di Asl, etc. . Inoltre spetteranno allo Stato energia, distribuzione e trasporto, ordini professionali". Però, afferma, "sul federalismo siamo tutti d'accordo. Una riforma urgente dopo le modifiche costituzionali della Sinistra del 1999".
Senza quelle modifiche, conclude Bruno "non ci sarebbe stata la necessità del federalismo. E' stata la Sinistra a introdurlo, non la Lega".
(red)
Giornalismo: un Premio per "l'addetto stampa dell'anno"
Al via la II edizione del Premio Nazionale "Giornalismo: l'addetto stampa dell'anno", che quest'anno si terrà in Sicilia.  La scadenza per il ricevimento delle domande è fissata per il 7 settembre 2004 .
"Il Premio giornalistico - spiega Giacomo Di Iasio Segretario generale della giuria e del premio - ha come obiettivo la valorizzazione di questa particolare figura professionale e le eccellenze che si registrano in questo comparto dell'informazione. Contribuire, con questa iniziativa, a rafforzare l'identità del giornalista degli uffici stampa è sicuramente utile a rafforzare anche le regole e le norme di questa professione, che garantiscono al cittadino il diritto ad una informazione corretta, tempestiva e professionale. Un diritto di trasparenza ed accesso che è segno di libertà e di controllo da parte dell'opinione pubblica nei confronti dei differenti poteri dello Stato, dalle Istituzioni territoriali, della politica, e del mondo economico-finanziario.
La Sicilia, che è stata la prima Regione italiana ad approvare una legge con le regole per gli uffici stampa della pubblica amministrazione, ha deciso con orgoglio di promuovere ed ospitare l'iniziativa sicura di portare un ulteriore contributo verso l'innalzamento qualitativo sia delle professionalità giornalistiche che del circuito produttivo e distributivo delle notizie. Ma l'idea è quella di organizzare la sede di questo Premio giornalistico, ogni anno, in una regione diversa
. La cerimonia di premiazione si terrà a Catania, venerdì 1 ottobre 2004 assieme ad altri eventi di approfondimento e formazione, in collaborazione con gli organismi della categoria dei giornalisti.
(red)
Interventi per recupero idrogeologico in  Molise e per ciclo idrico in Sardegna
Dopo i tempi del disastroso terremoto che ha colpito il Molise negli anni scorsi, è tempo di attuazione per i principali provvedimenti di recupero idrogeologico del territorio che ancora conserva le ferite del sisma.
Su delega del Presidente del Consiglio, il Ministro dell'ambiente Matteoli ha approvato il programma integrativo di interventi urgenti e di misure di prevenzione per le aree a rischio, per gli anni 1999 e 2000, della regione Molise.
La strategia di interventi accoglie la proposta di azioni urgenti formulata dalla regione, che ne coordinerà e assicurerà l'attuazione conforme con gli strumenti di pianificazione vigente, mentre la funzione di controllo e vigilanza sulla realizzazione del piano spetta al Ministero dell'Ambiente, attraverso l'Agenzia per la protezione ambientale.
Per l'attuazione del programma è stato stanziato un importo pari a 1.589.131,43 euro, parte del quale è già stato trasmesso alla Regione. Gli interventi urgenti identificati dalla Regione e approvati dal Ministero riguardano il ripristino di territori investiti da eventi franosi, verificatisi nelle località di Guardiafildiera, che riceverà uno stanziamento di 516.456 euro; la località di Toro, interessata da un evento franoso e cui
andranno 542.964 euro. Per la sistemazione del dissesto idrogeologico delle località interessate dal Torrente Sodo a Isernia, sono stati erogati 154.937 euro. Nell'area di Acquaviva di Isernia dovranno essere compiute opere di consolidamento e di sistemazione idraulica, con drenaggi e regimazione delle acque di competenza
dell'autorità di bacino del Liri, Garigliano, Volturno, con un budget stanziato di 113.885 euro. Opere di consolidamento verranno attuate a Miranda, per le quali le risorse erogate ammontano a 103.291 euro, e a Pesche cui andranno 157.496 euro.
Un Accordo sulle acque con la Regione Sardegna riguarda invece Finanziamenti complessivi per 145 milioni di euro per la tutela delle acque e per assicurare il fabbisogno idrico. Finanziati anche interventi per la rimozione delle alghe sulle spiagge meridionali.   Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha firmato recentemente con la Regione Autonoma della Sardegna, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un
Accordo di Programma per "Risorse idriche - Opere Fognario Depurative", integrativo a quello già sottoscritto nel febbraio del 2002. L'Accordo - secondo quanto riportato da un comunicato del Ministero dell'Ambiente - prevede investimenti nel settore del ciclo idrico integrato delle acque volti a tutelare i corpi idrici superficiali e sotterranei, ridurre l'inquinamento in attuazione della Direttiva 91/271/CE, assicurare il fabbisogno idrico sull'intero territorio della Sardegna, nonché realizzare attività di assistenza tecnica volta all'implementazione della Direttiva comunitaria 2000/60.
Con la firma dell'Accordo diventa anche operativo l'intervento per la rimozione dei rifiuti nelle aree costiere e sulle spiagge a sud dell'isola. Si tratta del primo investimento che potrà consentire una corretta destinazione.
I finanziamenti ammontano complessivamente a 145 milioni di euro di cui 144 milioni di euro per il settore delle acque e 1 milione di euro per risolvere l'urgente problema connesso al recente spiaggiamento delle alghe nel Sulcis. Le risorse finanziarie nel settore delle Acque risultano così ripartite:
a) 50 milioni di euro di fondi CIPE destinati al settore fognario depurativo, acquedottistico e delle reti;
b) 27,509 milioni di euro di economie da interventi già finanziati che andranno a sostenere il completamento di 16 interventi
c)6,7 milioni di euro che consentiranno di completare il collegamento Tirso - Flumendosa iniziato con la legge Obiettivo.
(red)
Codice fiscale addio. Arriva la tessera sanitaria
E' solo una Circolare  quella emanata il 4 Agosto dal Ministero dell'economia, ma cambierà le abitudini di molti italiani nel loro rapporto con il Servizio sanitario nazionale, . La circolare n. 37 deI 04/08/2004  riguarda infatti il Progetto “Tessera Sanitaria” (Articolo 50 D.L. 30 settembre 2003 n. 269 convertito nella legge 24 novembre 2003 n. 326 e successive modificazioni).
L'obiettivo del legislatore è quello di migliorare il “monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie” per consentire allo Stato ed alle Regioni una verifica rigorosa dei punti di origine della spesa farmaceutica e per prestazioni specialistiche attraverso il monitoraggio dell’intero ciclo: dalla prescrizione alla erogazione dei servizi sanitari.
L’Agenzia - informa la newsletter dell'Agenzia delle entrate - ha assunto la “regia operativa” del suddetto progetto ed ha commissionato alla Sogei la relativa realizzazione tecnica.
L’impianto normativo, i cui primi decreti attuativi sono disponibili attraverso il sito Internet dell’Agenzia, prevede in sintesi:
-          l’istituzione       della     Tessera            Sanitaria           (TS)     in sostituzione   del tesserino di       Codice Fiscale per tutti            gli         aventi diritto     alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale;
- l’introduzione di modelli di ricettari medici standardizzati a lettura ottica;
- la trasmissione, al Ministero dell’Economia e delle Finanze dei dati rilevati dalle ricette       da parte delle strutture di erogazione di servizi sanitari;
-          la costituzione delle      banche dati sanitarie per le elaborazioni centralizzate di monitoraggio della spesa.
La generazione e progressiva consegna della Tessera sanitaria  a tutti i cittadini muniti di codice fiscale, e          titolari del diritto all’assistenza sanitaria, e’ il primo importante obiettivo dell’Agenzia e comporta, prioritariamente, l’allineamento sistematico tra le Anagrafi Comunali e l’Anagrafe Tributaria e, successivamente, la bonifica e il mantenimento dell’allineamento con le Anagrafi Sanitarie tenute dalle USL.
Completato l’aggiornamento e l’allineamento delle basi dati, si procederà, per ciascuna Regione, ad inviare ai cittadini aventi diritto la nuova Tessera Sanitaria.
Il programma di attuazione prevede un’estensione graduale dell’intero progetto su base regionale preceduta da una fase di sperimentazione nella regione Abruzzo ove è gia’ in corso l’invio delle tessere sanitarie.
Il processo di allineamento interesserà, nel corrente anno, ulteriori 4 regioni e verra’ esteso a tutte le restanti regioni nel corso del 2005.
L’Agenzia delle Entrate ha già avviato i contatti per attivare il processo di allineamento delle anagrafi nelle Regioni Umbria, Veneto, Emilia Romagna e Lazio.
(sm)
Turismo non decolla

I consumi frenano e non decolla la ripresa dell'industria turistica italiana. A luglio le strutture ricettive  hanno registrato un calo dei flussi  turistici - dal mare alle citta' d'arte, con l'eccezione di Roma e Firenze - pari al 2,57% rispetto allo stesso mese del 2003: il peggiore dell'ultimo periodo. Le previsioni non promettono nulla di buono neanche per agosto: nel complesso la flessione mensile dovrebbe attestarsi sul -2%.
A fotografare la ''preoccupazione'' degli operatori del settore sono i dati elaborati dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo-Confesercenti.
Dalla ricerca emerge, inoltre, una flessione degli arrivi di tedeschi, austriaci e svizzeri e una domanda italiana 'fredda'.
Ad agosto, a parte il 'tutto esaurito' atteso dagli operatori per il periodo centrale del mese, le vendite di viaggi e vacanze registrano un calo dello 0,80% sullo stesso periodo del 2003.   
Fra le regioni italiane, le uniche realta' con segno positivo, sempre sulla base dei dati forniti da Assoturismo, risultano il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e la Puglia.
Il ribasso, sottolinea Assoturismo-Confesercenti, non ha risparmiato neanche il settore extralberghiero (-3,22%), che tradizionalmente in estate 'tiene' anche quando gli altri comparti diminuiscono. Sempre in luglio, le difficolta' nella ricettività alberghiera sono state registrate in tutti i livelli di classificazione, ad eccezione dei 5 stelle, che continuano a mantenere un trend positivo.
La flessione del 2,57% e' tanto piu' significativa se il dato viene scomposto tra le diverse tipologie turistiche: il balneare e' calato del 3,06%, pari a circa 847 mila presenze in meno distribuite su tutta la costa italiana. La tipologia arte e cultura ha registrato flessioni del 2,22%, ad eccezione di alcune citta' (Roma e Firenze) che hanno segnato risultati opposti. In caduta anche la campagna (-2,97%), la montagna (-2,70%), il termale (-2,77%) ed il lago (-2,07%).
Ad oggi, sottolinea la Confederazione, la composizione della domanda turistica e' per il 64% di italiani e per il 36% di stranieri. La flessione maggiore e' stata registrata per i turisti tedeschi, austriaci e svizzeri. Stazionari risultano i flussi americani, britannici, giapponesi e spagnoli. In leggero aumento gli scandinavi, i francesi, gli olandesi, i belgi e i turisti provenienti dai Paesi dell'Est.
Ecco una tabella relativa alle regioni italiane e le tipologie
turistiche maggiormente richieste per agosto 2004.
- REGIONI      VAL.%          TIPOLOGIE                 VAL.%

  SARDEGNA     31,50%         BALNEARE                  43,60%
  SICILIA      19,93%            CAPITALI EUROPEE          23,08%
  PUGLIA       12,50%            PAESI ESOTICI             12,82%
  CALABRIA      9,38%           VIAGGI INTERCONTINENTALI   7,70%
  TOSCANA       9,00%          CITTA' D'ARTE              7,68%
                                        VIAGGI AVVENTURA           2,57%
                                        MONTAGNA                   2,55%.

(red)

Formigoni: Governo sbaglia su Statuto toscano. Martini: Esecutivo fa autogoal
''Il governo, voglio dirlo chiaramente, ha sbagliato a presentare quel ricorso alla Consulta sullo Statuto della Toscana''. Lo afferma, in un colloquio con la Stampa, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che pero' sottolinea: ''L'unico punto sul quale l'obiezione del governo allo statuto toscano mi pare fondata è quello che riguardale coppie di fatto'' perché ''quella norma interferisce con materie di esclusiva competenza statale come il diritto civile''.
"Sugli Statuti delle altre Regioni rimango rigorosamente neutrale - dice Formigoni - mentre sulla decisione del governo di impugnare quello della Toscana ho molto da dire. Tolto il ricorso sulla norma che tutela le coppie di fatto, quello sugli altri dieci elementi contenuti nel testo toscano e' immotivato e infondato. Mi si vuole forse dire che non sono materie di competenza regionale la tutela del patrimonio storico e architettonico, la difesa
dell'ambiente, la promozione dello sviluppo economico?''. Secondo il Presidente della Lombardia ''esiste un rigurgito centralista davanti al quale il governo si e' fatto condizionare, sbagliando''.
“Un clamoroso autogoal del governo, che vanifica un lavoro condiviso in Toscana da gran parte delle forze politiche”. Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini (nella foto), nella sua newsletter, commenta la decisione del Consiglio dei ministri che ha rinviato alla Corte Costituzionale lo Statuto della Toscana. “Questa decisione – continua il Presidente – costituisce una autentica pagina nera per il federalismo: si annulla di fatto un lavoro che è stato compiuto da tutto il Consiglio regionale in un autentico spirito costituente. Non dimentichiamo che il presidente della Commissione Statuto era un rappresentante di Forza Italia e che lo Statuto è stato votato da una larghissima parte dell’opposizione. Questo lavoro comune ha permesso di costruire una sintesi equilibrata delle posizioni di tutti: il fatto che il governo blocchi tutto rappresenta un vero e proprio autogoal, anche perché, come giustamente ha dichiarato oggi l’onorevole Riccardo Migliori di An, questa decisione rischia di delegittimare lo sforzo che anche la Casa della libertà ha fatto nella nostra Regione”. “Inoltre – prosegue Martini - devo anche stigmatizzare il modo in cui si è arrivati a questa decisione. Nei rapporti informali avuti nelle ultime settimane con il governo non è mai stato possibile avere un quadro attendibile delle questioni che venivano sollevate. Nessuno, comunque, ci ha mai detto che c’erano ben undici punti di difficoltà. E questo dimostra che le relazioni istituzionali sono state tenute con noi in modo del tutto improprio, senza sincerità e senza voglia di collaborazione. Nelle comunicazioni avute con Roma si è sempre parlato non di undici, ma di due o tre questioni sulle quali, tra l’altro, avevamo dato anche ampie assicurazioni con la mozione approvata in Consiglio. Mi viene dunque il sospetto che vi fosse un pregiudizio e che quindi la decisione di bloccare lo Statuto della Toscana fosse in animo di settori del governo o dei ministeri, a prescindere da ogni nostro sforzo e da ogni nostra chiarificazione”. “Ma questa decisione – ribadisce il presidente - rappresenta anche un brusco stop al federalismo: questo governo che è il più federalista a parole, nei fatti stoppa tutti coloro che il federalismo provano a realizzarlo davvero. Resta comunque ferma la nostra volontà di arrivare in fondo alla legislatura con lo statuto approvato, senza arretrare su nessuno dei punti qualificanti costruiti in due anni di lavoro serio e unitario da parte di tutto il Consiglio; penso che tutti i gruppi consiliari dovranno valutare le iniziative opportune da assumere alla ripresa dell’attività del Consiglio perché non si perda questa iniziativa che ha fatto della Toscana una regione all’avanguardia”. “Ricordiamo – conclude il presidente - che siamo l’unica regione che ha, allo stato attuale, approvato dal suo Consiglio lo Statuto in seconda lettura e la nuova legge elettorale. Quindi rappresentiamo, e vogliamo continuare a rappresentare la punta più avanzata della costruzione di un federalismo vero”.
(gs)
 

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