periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 260- Roma, 2 aprile 2004

Sommario

Regioni: nessuna risposta dal Governo Accordo  Toscana-Governo Ricerca e tecnologia per imprese
Rifiuti Campania: Regioni pronte a solidarietà Regioni: ingiustificato alto costo latte artificiale
Via l'esclusività dei medici? Ma chi paga? Expo 2008: Regioni sostengono candidatura Trieste
Regioni: nessuna risposta dal Governo

Il Governo non dà risposte sostanziali a Regioni, Province e Comuni. E i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome confermano l’interruzione del confronto con il Governo nelle sedi istituzionali.
Anche ieri da parte del Governo non è stata data risposta - in sede di Conferenze Stato-Regioni e Unificata - alle gravi questioni finanziarie sottoposte dall'inizio dell'anno all’attenzione dell’Esecutivo, e in particolare evidenziate durante l’incontro con il Presidente del Consiglio del 29 gennaio.

Ieri la Conferenza delle Regioni, per senso di responsabilità istituzionale e dimostrando di essere sempre aperta al confronto, ha delegato a partecipare alla Conferenza Stato-Regioni ed Unificata esclusivamente il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni, Enzo Ghigo, per dare il parere su riparti di fondi che hanno rilevanza per la vita dei cittadini e per il buon funzionamento della pubblica amministrazione. Ma l'incontro in Conferenza Unificata con il Governo ha portato ad un nulla di fatto. Le Regioni hanno dichiarato di voler dare parere positivo al riparto sul fondo sociale e sull'agricoltura, ma il Governo non era pronto ancora a dare certezza nelle risposte. Ghigo (nella foto) si e' anche rammaricato di dover ''fare spesso la parte di quello che si pone in maniera problematica nei confronti del Governo però - ha concluso - bisognerà che prima o poi qualcuno ci ascolti''.

La Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha quindi chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni delle questioni relative ai fondi per la sanità, per le politiche sociali e il Documento di programmazione economico finanziaria (Dpef) per verificare, in quella sede, la disponibilità del Governo a rispondere alle questioni essenziali poste dalle regioni.

Con le Regioni il governo e' in una situazione di 'impasse'. Ha ammesso il ministro degli Affari regionali, Enrico La Loggia, al termine della Conferenza Unificata a cui non e' seguita la conferenza Stato-regioni perche' le Regioni, per voce del loro rappresentante Enzo Ghigo, hanno deciso di non parteciparvi dal momento che non hanno ricevuto disponibilita' sul riparto del fondo sociale, su cui secondo quanto ha riferito La Loggia ''c'e' qualche obiettivo problema tecnico che deve essere ancora superato, ma i presidenti ne hanno fatto una questione pregiudiziale per poter proseguire con i lavori  della Conferenza alla quale, peraltro, gli enti locali  hanno partecipato  in rappresentanza ridotta, con Ghigo per le regioni e il sindaco di Valdengo (Biella) Roberto Pella per l'Anci, Lupi e l'Uncem''.
Il ministro La Loggia nel sottolineare che all'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni vi e' ormai un numero pesante di argomenti in sospeso, quota 80, non ha mancato di dichiararsi ottimista per la soluzione del problema.
La posizione delle Regioni nei confronti del governo ''non e' di cauta apertura ma di resposanbilita' istituzionale', ha spiegato il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio.
''Le  mancate risposte del governo non hanno consentito - informa una nota dell'Anci - di poter procedere ai lavori della Conferenza Unificata''.
I Comuni, d'intesa anche con le Regioni, hanno partecipato alla riunione con un solo rappresentante, il sindaco Roberto Pella, ''per doveroso senso istituzionale, dando la propria disponibilita' ad esprimere un parere sugli importanti punti posti all'ordine del giorno a condizione che il governo desse preliminarmente le risposte, piu' volte richieste, sul riparto del fondo per le politiche sociali''.
Ma le risposte che gli enti locali attendevano non sono arrivate. ''L'esecutivo - prosegue sempre l'Anci - non e' stato in grado di fornire una risposta su un tema di cosi' grande rilievo che, peraltro, erano state trovate ,ai tavoli tecnici, dopo mesi di lavoro''.
L'Anci ha percio' disertato, cosi' come le Regioni, la riunione, e ha chiarito che partecipera' alla prossima solo a condizione che all'ordine del giorno siano previsti tre questioni:  le difficolta' finanziarie sui bilanci dei Comuni a seguito dei tagli ''pesanti'' della Finanziaria 2003; l'esame preliminare dei contenuti del Dpef e le problematiche legate all'attribuzione del Catasto ai Comuni.
Intanto il ministero dell'Economia rende noto dell'aumento del fabbisogno del settore statale
nel mese di marzo 2004: si è registrato un fabbisogno del settore statale di circa 16.700 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 14.334 milioni di marzo 2003.
Nel primo trimestre del 2004 il fabbisogno è stato complessivamente di circa 27.800 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 si era avuto un disavanzo pari a 19.742 milioni.
Il ministero afferma che il dato del fabbisogno di marzo 2004 da un lato riflette la debole congiuntura, dall’altro, un aumento di spesa in vari comparti della pubblica amministrazione.
In particolare - afferma sempre il ministero dell'Economia - 
i prelievi da parte degli Enti locali e delle Regioni
mostrano un andamento crescente che va attribuito a fatti straordinari: all’adeguamento degli stipendi dei dipendenti a seguito dei rinnovi contrattuali, ai pagamenti dei debiti per la sanità degli anni precedenti. (gs)

Rifiuti Campania: Regioni pronte a solidarietà
Le Regioni sono pronte a dare la loro solidarietà alla regione Campania sul problema dell'emergenza rifiuti, facendosi carico ognuna di una quota parte del problema. Manca però un piano organico da parte del Governo - l'ultima ordinanza interviene solo in termini di emergenza immediata - e non tutte le Regioni hanno ora una disponibilità per problemi oggettivi. Si attendono quindi ulteriori e chiarimenti tecnici.
Ieri c'è stata una riunione durante la quale i 'presidenti delle Regioni' hanno incontrato Vincenzo Spaziante rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile, in vece del capo Guido Bertolaso,
sempre sul tema emergenza rifiuti in Campania.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ha sottolineato la necessità di "un piano più organico di gestione della problematica che oggi e' in Campania ma domani può essere in qualsiasi Regione''. E' necessario un piano più sinergico tra le politiche del Governo e quelle delle Regioni: ''Certo non tutte le regioni hanno una determinata disponibilità - ha detto  Ghigo-  per motivi oggettivi, beninteso. Però credo che la soluzione non possa che essere ricercata tra chi immediatamente e' in grado di dare disponibilità per l'immediatezza dell'emergenza e chi si rende disponibile in funzione  di un piano più organico della problematica che oggi e' in Campania ma che domani puo' essere in qualsiasi altra Regione attraverso anche un piano un po' piu' sinergico tra le
politiche del governo e quelle delle Regioni''.
Costa 500 mila euro al giorno inviare i rifiuti fuori dalla Regione Campania. Sono oltre 42.000 le tonnellate di rifiuti da raccogliere immediatamente e il 70% sono concentrate nelle province di Caserta e Salerno. E il ministro all'Ambiente, Altero Matteoli, nel corso del suo intervento all'Universita' degli Studi di Salerno, dice: ''In Campania sono arrivati tanti soldi per la raccolta differenziata. E' un problema che va affrontato, cercheremo di capire se tali soldi sono stati sul serio impiegati per esigenze vere o se, piuttosto, siano stati impiegati per ragioni clientelari''. E sempre Matteoli: ''Ai vescovi che scendono in piazza  e che protestano insieme ai cittadini contro i termovalorizzatori dico: se non conoscete il problema è meglio che curate le anime delle persone piuttosto che i loro problemi''. (red)
Via l'esclusività dei medici?  Ma chi paga?
Via l'esclusività dei medici? Ma chi paga? Non è ancora stato definito l'annunciato provvedimento di riforma che vuole cambiare il lavoro medico, ma ha già creato un bel subbuglio e non solo nel mondo politico sanitario. La riforma, promessa dal Ministro della salute Girolamo Sirchia potrebbe essere un disegno di legge o un decreto del governo. Non c'è nulla di ufficiale, ma si parla di  misure di liberalizzazione del rapporto esclusivo di lavoro dei medici nel Servizio Sanitario Nazionale. Via quindi le penalizzazioni di carriera in caso di scelta di svolgere l'attività libero professionale non in esclusiva (e quindi in extramoenia). Con lo stesso provvedimento potrebbe essere anche allungata l'età pensionabile fino a 70-72 anni.
''L'impegno che era stato preso dalla casa delle libertà, maturata all'interno di Forza Italia assieme alle istituzioni parlamentari e governative'', ha ricordato Tomassini.
Il sindacato Intesa medica apprezza con cautela: ''Dopo tre anni di promesse e iniziative abortite, ci si augura stavolta che ''l'uovo di Pasqua contenga il regalo''. ''I medici non chiedono promesse elettorali - dice il presidente della Cimo-Asmd, Stefano Biasioli - ma fatti concreti come un nuovo ordinamento professionale, un nuovo contratto e nuovi atteggiamenti da parte delle istituzioni, Regioni e Governo''.
Per i sindacati Anaao-Assomed-Civemp, Fesmed e Umsped che confermano le proteste annunciate: lo sciopero nazionale di 24 ore e la grande manifestazione a Roma previsti per il 24 aprile:  "prima di giungere ad un giudizio definitivo, bisogna uscire dalla genericità degli annunci propagandistici per verificare in concreto che sia mantenuta la integrità della indennità di rapporto esclusivo ed il buon funzionamento delle strutture del Ssn''.
Per Rosy Bindi, responsabile delle politiche sociali della Margherita: ''ai medici si diceva non ho soldi per i vostri stipendi ma potete guadagnarveli come e dove volete. Si torna al primario che smista i pazienti nello studio privato, al capo dipartimento che interrompe l'intervento perche' lo chiamano nella clinica privata''.
Per Cgil, Cisl, Uil ''e' irresponsabile e superficiale il modo di giocare con le aspettative di tutti gli operatori, con  le uscite che gettano benzina sul fuoco di una situazione gia' sufficientemente esasperata''.
Un commento anche da parte dell'assessore alla sanita' dell'Emilia-Romagna Giovanni Bissoni: ''la proposta di riordino della dirigenza medica a cui sta lavorando il Governo ha una connotazione smaccatamente elettorale''.
Intanto fa discutere
 la sospensione da parte della Corte dei Conti dell'ultimo contratto di settore firmato: ''Capisco lo sconcerto dei sindacati, ma li invito a non tramutare una questione che e' preoccupante, ma eminentemente tecnica, in un fatto politico'', ha dichiarato l'assessore regionale alla sanità del Veneto Fabio Gava, coordinatore degli Assessori alla sanita' delle Regioni: ''Sto dalla parte del contratto che abbiamo sottoscritto per applicarlo, anche se con moltissimi sacrifici economici e di quadratura delle risorse, non per vederlo bloccare'', prosegue Gava. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni, quando avremo potuto valutare le motivazioni tecniche dell'intervento della magistratura contabile, definiremo le azioni da intraprendere''.  Gava riferisce poi che  il problema e' stato affrontato in una riunione del Comitato di Settore, l'organismo delle Regioni che ha trattato il contratto (presieduto dall'assessore al bilancio della Lombardia Romano Colozzi e composto dall'assessore al bilancio della Puglia Rocco Palese, da Gava e dagli assessori alla sanità della Toscana Enrico Rossi e dell'Emilia Romagna Giovanni Bissoni).
''Ci siamo incontrati con il ministro della Funzione pubblica Luigi Mazzella -prosegue Gava- ma al momento non ci sono note le motivazioni tecniche dell'intervento della Corte dei Conti. Per averle al più presto, il Comitato di Settore ha inviato una lettera urgente al Presidente della Corte''.
E' comunque chiaro che le Regioni non intendono farsi carico degli oneri derivanti dall'eventuale abolizione dell'esclusività dell'impegno dei medici ospedalieri e rilanciano chiedendo al governo di firmare sollecitamente il contratto.
''Abbiamo discusso di dirigenza medica - ha detto il vice presidente della conferenza, Vasco Errani - e si e' deciso di scrivere al governo una lettera, nella quale ribadiamo la necessità di arrivare rapidamente alla firma del contratto. A questo fine, sottolineiamo la necessità che il governo sblocchi subito la direttiva predisposta dalle Regioni, visto che ci sono i pareri favorevoli del ministero dell' Economia e del ministero della Funzione pubblica''.
''Infine - ha aggiunto Errani - ribadiamo, visti i progetti di legge in Parlamento e le notizie preoccupanti di una iniziativa del governo sull' esclusivita' di rapporto dei medici, la ripetuta indisponibilità delle Regioni a farci carico degli oneri relativi''.
Del tema dell'abolizione dell'esclusività dei medici ospedalieri, ha detto Ghigo, si parlerà con il Ministro Sirchia lunedì a Cernobbio in un appuntamento già previsto.
''A fronte delle denunce espresse in questi mesi da Regioni,organizzazioni sindacali, e ora 'certificate' anche dalla Corte dei
Conti, sul rischio collasso del Servizio sanitario nazionale -afferma Bissoni - l'unico provvedimento annunciato dal governo e' una controriforma del rapporto di lavoro della dirigenza medica,strumentalmente presentato come proposta liberale. Una proposta,invece, elettorale e statalista''. Al premier, Bissoni chiede ''se nelle sue numerose aziende ce n'e' una sola in cui i dirigenti hanno analoghe possibilità e libertà contrattuali. Si tratta - aggiunge -di una proposta inaccettabile, piena di incognite e rischi per gli stessi medici, fonte di una nuova stagione di conflittualità e attuata senza e contro le Regioni, che si vedrebbero private delle competenze e delle autonomie già acquisite con il nuovo Titolo V della Costituzione, in una materia irrinunciabile per una piena e coerente organizzazione dei servizi''. (red)
Accordo Toscana-Governo su Ricerca e tecnologia per imprese
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Regione Toscana hanno firmato, a Roma, l’Accordo di Programma Quadro "Ricerca e trasferimento tecnologico per il sistema produttivo", finalizzato a promuovere interventi per il potenziamento della competitività delle imprese e del territorio nella Regione. L’investimento previsto - secondo quanto reso noto dalla newsletter del dipartimento per le politiche dello sviluppo del ministero dell'Economia - è di oltre 24 milioni di euro finanziati, rispettivamente, con risorse per le aree sottoutilizzate, ripartite dalla delibera CIPE n.17/2003, (11,2 milioni di euro), con risorse degli Enti Locali (10 milioni di euro) e di altri Enti pubblici (per un totale di 1,5 milioni di euro), con fondi privati (per 1,3 milioni di euro). I cinque interventi programmati riguardano: la realizzazione di un centro servizi e ricerca nel settore della nautica (progetto di sviluppo "Navicelli") a Pisa e di un centro di ricerca e alta formazione nel distretto tessile di Prato (FI); il completamento del Polo Scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino (FI); la costruzione di infrastrutture di rete nell’area del Mugello per migliorare la competitività delle nove aree industriali del territorio e, infine, la creazione di un incubatore di imprese innovative sul territorio della Valdera (PI).
Sempre sul sito del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo sono stati pubblicati: un'integrazione dell'accordo di Programma quadro Governo-Regione Abruzzo in materia di difesa del suolo; l'Accordo di Programma Quadro Governo-Regione Emilia-Romagna sulla Società dell'Informazione.
Sul sito del dipartimento sono pubblicate anche le notizie relativi agli altri accordi di programma quadro. Nel 2004 - oltre a quello con la Toscana - sono stati siglati i seguenti: accordi:
Governo-Regione Basilicata - Firmato Accordo di Programma Quadro per la Società dell’Informazione
Governo-Regione Autonoma della Sardegna - Mobilità: firmato Accordo di Programma Quadro
Governo-Regione Umbria - Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche: firmato Accordo di Programma Quadro
Governo-Regione Liguria- Liguria in rete: firmato Atto integrativo di Accordo di Programma Quadro
Governo-Regione Liguria - Ricerca scientifica: firmato Accordo di Programma Quadro
Governo-Regione Emilia Romagna -  Viabilità: firmata integrazione di Accordo di Programma Quadro . (red)
Regioni: ingiustificato alto costo latte artificiale

“E’ ingiustificato l’alto costo del latte artificiale”, lo ha dichiarato Romano Colozzi, assessore al bilancio della regione Lombardia e coordinatore degli assessori al bilancio per la Conferenza delle Regioni.

“Su sollecitazione del presidente Formigoni, la Conferenza delle Regioni ha oggi affrontato anche il tema delle problematiche connesse al costo del latte artificiale che in Italia vede dei costi notevolmente superiori rispetto alla media europea. Ciò non ha alcuna giustificazione, soprattutto quando si parla di attenzione verso le politiche a favore della famiglia, verso le quali le Regioni si sentono coinvolte in prima battuta. Le Regioni ritengono quindi giusto sollecitare l’apertura di un tavolo – così come proposto in una lettera del presidente Formigoni  ai ministri Sirchia e Marzano – di confronto per un approfondimento dell’attività svolta dalle aziende del settore, anche alla luce delle inchieste e dei controlli effettuati da alcune Regioni”. (red)

Expo 2008: Regioni sostengono candidatura Trieste
La candidatura di Trieste ad ospitare la 'Esposizione Internazionale' sul tema della mobilità della conoscenza nel 2008 e' sostenuta con convinzione dalle Regioni italiane. Ad annunciarlo e' stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, in occasione dell'incontro con il Comitato dell'ufficio internazionale delle Esposizioni (Bie) e con il
sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione.

''Le Regioni sono pronte a collaborare -ha affermato Ghigo- offrendo solidalmente alla preparazione di questo evento tutte le esperienze e il patrimonio informativo, culturale e di conoscenza del territorio che hanno sviluppato a livello internazionale e nazionale, con riferimento non solo ai Paesi dell'area Adriatica e Mediterranea, ma di tutto il sistema Italia''. Ghigo ha anche fatto cenno ai possibili momenti di sintesi con la sua regione, il Piemonte, come ad esempio per il Corridoio Torino-Trieste, l'offerta turistica e altre iniziative, in sinergia anche con la preparazione delle Olimpiadi invernali che si svolgeranno nel 2006 nel capoluogo piemontese.
La delegazione del Bureau  International des Expositions (Bie) che è in Italia da alcuni giorni per valutare la candidatura di Trieste all'Expo' 2008 (informazioni sul sito www.triesteexpo2008.it ) è  soddisfatta di quanto ha visto e ascoltato fino ad oggi, ma attende l'incontro con il governo italiano il cui sostegno alla candidatura considera determinante, lo ha detto Carmen Sylvain, la canadese che dirige la delegazione, al termine dell'incontro con i presidenti delle  Regioni che si è svolto a Roma. ''La Regione Friuli- Venezia Giulia e tutte le Regioni del paese hanno capito molto bene la portata di questo evento, ciò che l'evento potrà dare alla città e a tutto il sistema paese - ha detto  Sylvain - e in particolare credo che le persone capiscano che la portata e l'importanza dell'esposizione dipende dalla qualità e dal numero dei paesi internazionali che partecipano.
Il Sottosegretario del ministero degli Affari Esteri, Roberto Antonione (nella foto) ha ribadito il pieno sostegno del Governo italiano alla candidatura di Trieste. Un sostegno, questo, che sarà sviluppato anche tramite le sinergie che esistono tra le istituzioni e in particolare attraverso Sviluppo Italia e le imprese.
Anche l
'industria italiana è pronta a sostenere con un forte e serio impegno la candidatura di Trieste per l'Expo 2008. Ad affermarlo, in occasione dell'incontro a viale dell'Astronomia con la commissione d'inchiesta del Bie (BureauInternational des Expositions) in Italia fino al 2 aprile, è il Presidente di Confindustria Antonio D'Amato. Il voto che determinerà la scelta tra le tre città candidate Trieste, Salonicco (Grecia) e Saragozza (Spagna) si terrà a dicembre prossimo. L'auspicio degli industriali italiani è che, sedici anni dopo l'esposizione internazionale di Genova, l'expo che per la prima volta fu inaugurata a Londra nel 1851, possa tornare in Italia. Il tema prescelto dalla candidatura italiana 'Mobilità della conoscenza' trae motivazione e vigore scientifico dal carattere di Trieste quale 'città della scienza'. Il sostegno convinto di tutta l'industria italiana, ha aggiunto D'Amato, ''nasce dalla consapevolezza della grande tradizione e del grande ruolo che Trieste ha svolto nel passato come un vero e proprio punto di fusione, di cultura e di civilità e che può riproporsi nel futuro in una Europa oggi che si allarga in una Italia che torna al centro di una nuova grande geografia economica''.
Il sito prescelto da Trieste per ospitare l'Esposizione Internazionale 2008 e' un'area di 35 ettari dei 65 ettari che costituiscono il Porto Vecchio situato a poche centinaia di metri della principale piazza cittadina. Il costo totale per la ristrutturazione del sito e' stimato pari a circa 612 milioni di euro, dei quali 267 milione  solo per il restauro degli edifici. Dopo la chiusura dell'esposizione l'area sara' riutilizzata come area urbana connotandosi come un area residenziale, alberghiera e commerciale. (sm)
 

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