periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 262- Roma, 6  aprile 2004

Sommario

Casini e Luzi sull'identità culturale del federalismo "Contatti" governo.it
Ghigo e Formigoni su risorse per sanità e su federalismo fiscale Anci-Cnc: V Rapporto su fiscalità locale
Marche: un volume sul forum regionale dei rifiuti La Loggia: Berlusconi sbloccherà Conferenza Stato-Regioni
Casini e Luzi sull'identità culturale del federalismo

Riflessioni e vaticini sul corso delle riforme federaliste. Dalle preoccupazioni del grande poeta  Mario Luzi, agli approfondimenti più prosaici del presidente della Camera Casini, si evince che siamo di fronte a cambiamenti che richiedono "unità", un sentire comune, anche nell'epoca del bipolarismo - o meglio come afferma il presidente della Camera - dei ''valori che sono di tutti''.
Luzi (nella foto) e Casini sostengono che d
obbiamo confrontarci seriamente con la storia e la cultura del nostro Paese. "Dobbiamo cioè riferirci - dice Casini - alle sue grandi tradizioni, alla sua realtà plurale e diversificata ed al segno dell'apertura e della solidarietà che gli italiani recano impresso nel proprio patrimonio genetico''. ''Per questo e' necessario- afferma sempre Casini - che in Parlamento tutti siano coinvolti quando e' in discussione l'assetto di quei valori e che tutti possano portare il proprio contributo di idee, centrodestra come centrosinistra, maggioranza come opposizione''.
Per Luzi
in Italia è in atto ''un discredito delle istituzioni, della politica e della vita nazionale associata'', con effetti ''disastrosi'' sul tessuto della convivenza civile nazionale. Il poeta Mario Luzi quindi interviene sull'evoluzione della nostra politica e sul dibattito sulle riforme. Secondo Luzi, sull'onda di questa ''disgregazione, che si sta creando nel corpo sociale e civile della Nazione'', fioriscono poi ''anche le peggiori e più egoistiche iniziative e disegni''. Ciò che è in atto, sottolinea il poeta fiorentino, è un attacco allo Stato di matrice risorgimentale.
Il tentativo meritorio di corroborare ''il gracile organismo dello Stato Italiano, portando il Paese all'altezza della sua importanza nazionale'', da qualche tempo si e' ''completamente perduto'' ed ora si assiste solo ad una ''fase disastrosa''. ''Con la massima indifferenza, almeno apparente, e' in corso un lavoro di distruzione di quello che mio nonno, mio padre, i miei zii hanno fatto; voglio dire - afferma Luzi - tutte le generazioni che si erano adoperate per migliorare questo Paese. Questo non lo perdono. Si sta distruggendo il lavoro del Risorgimento, questa e' una fase antirisorgimentale''.
E sulle prospettive delle riforme nel nostro Paese è intervenuto anche Casini: ''Nessuno sente il bisogno di una Italia a due velocità, in cui la parte del Paese che più ha, più si tiene. Sarebbe un esito contrario al corso stesso della storia, destinato ad accrescere quei divari e quegli squilibri dell'economia e del territorio che dall'Unita' d'Italia stiamo instancabilmente cercando di superare''. Per il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ''La portata dei cambiamenti istituzionali che si stanno operando - ha detto - è straordinaria. Mai come in  questo delicato frangente e' necessario che quei mutamenti  esprimano realmente il comune sentire del Paese. Mai come ora  tutte le forze politiche presenti in Parlamento debbono  avvertire la consapevolezza di avere tra le mani il futuro di  tutti gli italiani e debbono sapere distinguere tra le  inevitabili contese della politica quotidiana e dei valori  fondanti della collettività''.
''Il federalismo prossimo venturo sarà un federalismo astratto se darà luogo a forme più o meno raffinate di neocentralismo regionale. Non siamo in Germania, non abbiamo alle spalle la tradizione dei Laender''.  ''Il nostro bagaglio - ha detto Casini - è quello dei liberi Comuni, delle città-Stato, della dimensione delle prefetture e delle diocesi.  Il presidente della Camera ha quindi ribadito che e' necessario costruire ''un federalismo che unisce''. ''Ogni modificazione alla Costituzione presuppone una consapevolezza: il quadro di riferimento è e resta quello dell'unità e dell'indivisibilità della Repubblica. In una parola, non si puo' fare dell'Italia quello che l'Italia non è''.
''La forma del federalismo cooperativo e solidale - ha aggiunto Casini - non è uno slogan di comodo: è una profonda verità. E' l'unica via per far sì che l'azione riformatrice porti ad un miglioramento complessivo della qualità della vita civile, attraverso servizi più efficienti, amministrazioni più leggere e più vicine alle esigenze delle comunità locali, un utilizzo più razionale delle risorse umane e materiali''. (gs)

Anci-Cnc: V Rapporto su fiscalità locale

E' stato pubblicato recentemente dal Consorzio Anci-Cnc il V Rapporto sulla fiscalità locale.
Fra i molti dati riportati nel volume, risultano interessanti quelli relativi al gettito ICI che, secondo le proiezioni relative al 2003 elaborate dal consorzio, evidenziano una crescita molto contenuta "anche perché - si legge nel rapporto - i Comuni hanno continuato l'opera di diversificare le aliquote con la diminuzione di quella relativa all'abitazione principale e l'aumento delle detrazioni per particolari situazioni riguardanti famiglie in disagiate condizioni economiche o che hanno conviventi invalidi o handicappati". Il rapporto sottolinea  il miglioramento delle procedure di liquidazione e accertamento rivolte a particolari tipologie di immobili come le aree fabbricabili per produrre maggiori introiti Ici. I dati riferiti al gettito esposto per anno, per Regione e per zone sono riportati in specifiche tabelle. (red)

Marche: un volume sul forum regionale dei rifiuti

L'Assessorato all'ambiente della Regione Marche ha pubblicato gli atti del "Forum regionale dei rifiuti".
Il volume, attraverso le diverse relazioni, offre una panoramica che va dalle pianificazioni, regionale e provinciali, con un'analisi  dello stato di fatto e dei fabbisogni. Ne emerge una vera e propria radiografia regionale delle "filiere dei rifiuti".
Uno sguardo anche alla raccolta differenziata che secondo i dati forniti dalla  Apat si conferma in lento, ma progressivo, incremento (cfr:tabella).
Ulteriori approfondimenti sull'argomento possono essere effettuati consultando la sezione "Ambiente" del sito della Regione Marche, i cui link permetto collegamenti ai seguenti settori:
PRAE ; Assessorato ; Servizio Aree Naturali Protette e Ciclo dei Rifiuti ; Valutazione Impatto Ambientale ; Linee guida Screening ;Mod. di domande per avvio procedimenti VIA ; Progetto PAI (Marecchia Conca); Gestione Rifiuti ; Gestione Rifiuti Inerti , D.G.R. Impianti Eolici , Seminari tematici , I.P.P.C - Autorizzazione Integrata Ambientale , PRINFEA Marche 'Progettazione partecipata spazi esterni della scuola' IRRE Marche_ Assessorato reg.le Ambiente. (red)

"Contatti" governo.it
 Il sito Internet del Governo si è arricchito di una nuova pagina Web per ampliare la comunicazione con gli utenti. La pagina "Contatti", raggiungibile direttamente dall'home page (in alto a destra), oltre a contenere gli indirizzi di posta elettronica già conosciuti redazione (web@governo.it , info.sito@governo.it  e notizie@governo.it , presenta infatti una nuova mail  trasparenzanormativa@governo.it  per avere informazioni sui provvedimenti varati dal Governo.
Sempre in tema di comunicazione per rendere più agevole la consultazione, i dossier sono stati suddivisi in grandi aree tematiche. (red)
Ghigo e Formigoni su risorse sanità e su federalismo fiscale

Rapida attuazione del federalismo, anche fiscale, adeguamento delle risorse destinate alla sanità. E, per garantire la tenuta futura del Ssn, il riequilibrio della spesa sociale, dove le pensioni fanno ancora la parte del leone, assorbendo circa il 16% del Pil e quasi il 60% del totale della spesa, contro il 4,8% per la sanita'. Sono le questioni ''irrinunciabili'' poste dalle Regioni, all'inaugurazione del IV Forum Sanita' futura a Villa Erba a Cernobbio.
Innanzitutto, vanno risolti i problemi immediati di carattere finanziario, che hanno spinto le Regioni sull''Aventino', disertando la Conferenza Stato-Regioni. Lo ha ribadito il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo: ''Mancano all'appello - afferma - ben 10 miliardi di euro (2,3 mld per il 2002 e 8 per il 2003): non sono risorse aggiuntive, sono gia' state programmate e assegnate alle Regioni, ma mai trasferite''.
Ancora da risolvere il sottofinanziamento dei Livelli essenziali di assistenza, quasi 4 mld di euro solo nel 2001, e la questione dell'assistenza sanitaria agli immigrati in regola secondo la legge Bossi-Fini, circa 650 mila, per un totale di 850 milioni di euro l'anno. Nodi da sciogliere urgentemente per continuare a garantire una sanita' di buon livello, ma non solo.
''Dopo il patto dell'8 agosto 2001, e' necessario - sottolinea Ghigo - un nuovo accordo  finanziario, su cui governo e Regioni possano cominciare a confrontarsi prima della presentazione del Dpef. Un nuovo accordo che dovrà tenere conto dei costi effettivamente sostenuti per garantire le prestazioni essenziali su tutto il territorio nazionale. Con l'accordo dell'8 agosto sono stati raggiunti buoni risultati, come la razionalizzazione degli ospedali a favore del territorio e la diminuzione della spesa farmaceutica a carico del Ssn, calata del 6,1% nel 2003''.
Tocca anche la spinosa questione di possibili provvedimenti relativi alla professione medica il Presidente della conferenza delle Regioni:sono favorevole "ai principi ispiratori della riforma del rapporto di lavoro dei medici. Il costo di questa modifica, però non deve gravare sui bilanci regionali: su questo siamo tassativi e chiari''.  Le Regioni quindi tornano a ribadire che non sono disposti ad assumersi l'onere finanziario dell'esclusivita' dei camici bianchi se il quadro normativo cambia e il rapporto di lavoro viene liberalizzato. Questa volta, secondo Ghigo, ''sembra esserci la possibilita' di trovare una sintesi fra le diverse posizione sulla questione finanziaria e arrivare all'accordo''.
Tornando invece alla questione risorse Roberto Formigoni afferma che attualmente sono "mal ripartite, non solo dal punto di vista geografico. L'Italia spende per le pensioni quasi il 16% del Pil e circa il 60% del globale della spesa sociale, contro il 4,8% per la sanità.  E' uno squilibrio non più sopportabile, perché a completo discapito del bisogno di salute e della domanda crescente legata all'invecchiamento della popolazione. Va posto rimedio, con un ripensamento immediato di tutta la struttura del Welfare".
''Non condivido - prosegue Formigoni - il clima di pessimismo generalizzato. Il futuro della sanità italiana può essere costellato da nuovi successi, a patto che si compia prima possibile il processo di riforma costituzionale. Saranno i cittadini e il loro bisogno di salute a pagare il prezzo se dovesse subire un'ulteriore battuta d'arresto il processo federalista, anche fiscale ''. I governatori sollecitano una ripresa del lavori dell'Alta Commissione sul federalismo fiscale. ''Devolution - precisa Formigoni - non significa creare una sanità a più velocità, ma valorizzare le peculiarità dei singoli sistemi, in un contesto di livelli essenziali di assistenza garantiti a tutti gli italiani e in una solidarieta' sia economica che di conoscenze fra le Regioni''.
M
entre il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, sostiene che il contratto dei medici ''e' uno dei nodi da sciogliere. Ma fra Regioni, medici e Stato occorre trovare un accordo, perche' non si puo' fare un atto d'imperio''.
Sul federalismo fiscale, per cui le Regioni invocano una rapida attuazione, il ministro La Loggia ha affermato che ''si sta lavorando, ma non bisogna avere fretta. Aspettare qualche mese per arrivare ad una soluzione di un maggior equilibrio e solidarieta' tra le varie parti del Paese e' preferibile a una soluzione affrettata, che possa creare nuovi problemi. E' necessario garantire una distribuzione delle risorse realmente adeguata alle esigenze di ogni parte del territorio, a cui si aggiungono il fondo perequativo e i progetti speciali per aiutare le regioni piu' indietro a risalire posizioni''.
''Quello del federalismo fiscale in
campo sanitario e' uno degli aspetti più delicati all'interno dell'argomento - che è già molto delicato - del federalismo fiscale, sul quale si sta lavorando''.
 ''E' un argomento su cui non bisogna avere fretta - ha aggiunto La Loggia - meglio qualche mese in più, ma una soluzione migliore, piu' equilibrata, più solidale fra tutte le parti territoriali del Paese e' senz'altro da preferire a una soluzione magari affrettata che possa creare nuovi problemi''. La soluzione dovrebbe essere quella, per La Loggia, di ''garantire una distribuzione delle risorse che sia realmente adeguata alle esigenze di ogni parte del territorio. A questa non può che aggiungersi il fondo perequativo e i progetti speciali per aiutare chi eventualmente fosse rimasto un pò più indietro a recuperare posizioni e a raggiungere i livelli delle altre Regioni''. (sm)

La Loggia: Berlusconi sbloccherà Conferenza Stato-Regioni

Tutto ritorna nelle mani del premier. Si dovrebbe risolvere - annuncia il Ministro La Loggia -  fra qualche settimana, e comunque prima della prossima conferenza Stato-Regioni del 29 aprile, la fase di impasse tra il governo e le Regioni, che ha portato queste ultime a non partecipare neanche la scorsa settimana all'incontro con il governo per la mancanza di risposte chiare ed esaurienti su alcuni argomenti finanziari ritenuti "irrinunciabili" e determinanti dalle Regioni: ultimo in ordine di tempo il riparto del fondo sociale. E' saltato quindi il confronto istituzionale.
Ecco la previsione del ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia: ''C'e' un forte impegno del presidente del Consiglio Berlusconi -sottolinea La Loggia- ad assumere quanto prima una iniziativa politica per sbloccare questa impasse e poter procedere all'esame degli oltre 80 argomenti fermi in conferenza Stato-Regioni. Ho rappresentato il problema in Consiglio dei ministri, perché fra i provvedimenti in attesa di essere esaminati ci sono temi importanti come il fondo sociale o il fondo per l'agricoltura, che rischiano di rimanere bloccati''. Lo scoglio fra lo Stato e le Regioni, spiega il ministro, ''e' di carattere tecnico-finanziario, ma anche politico perche' riguarda il rapporto fra i diversi livelli istituzionali, che ci auguriamo possano essere sempre piu' equilibrati, in un clima di reale collaborazione''. (red)

 

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