periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 264- Roma, 8  aprile 2004

Sommario

Incontro Frattini-Regioni Riforma Enit: proposta assessori.
On line
il calendario delle fiere
Regioni- Ministero esteri: un lavoro di collaborazione Formigoni : accordo storico per rilanciare Arese
Berlusconi incontra alcuni Presidenti di Regione Emergenza rifiuti Campania: parte il Piano
Incontro Frattini-Regioni

Si è svolto presso la sala “Conferenze internazionali” alla Farnesina, un incontro fra il Ministro per gli affari esteri, Franco Frattini, e i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.  All’incontro hanno partecipato il Ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia, il Viceministro all’economia Gianfranco Miccichè e il Sottosegretario agli esteri Roberto Antonione. L’incontro è stato convocato dal ministro Frattini (nella foto) per fare il punto sull’attività internazionale delle regioni. Nel corso della riunione sono intervenuti il Presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, il Presidente della Regione Marche (capofila per la materia cooperazione allo sviluppo per la Conferenza delle Regioni), Vito D’Ambrosio, il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, il Presidente della Toscana, Claudio Martini, l’assessore all’industria della Regione Siciliana, Marina Noè, l’assessore alle politiche sociali dell’Emilia-Romagna, Gianluca Borghi. Erano presenti i Presidenti della Regione Campania, Antonio Bassolino, della Regione Puglia, Raffaele Fitto, della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, della Regione Molise, Michele Iorio e gli Assessori Gianfranco Vitagliano (Molise), Donato Robillotta (Lazio), Roberto Antonaz (Friuli-Venezia Giulia), Emilio Pani (Sardegna), Maria Luisa Coppola (Veneto).
Per le Regioni è stata questa l’occasione per sottolineare ai Ministri presenti i notevoli progressi compiuti nelle relazioni fra Stato e Regioni nell’ambito dell’attività internazionale, ma anche le difficoltà che ancora oggi permangono nell’attuazione del Titolo V della Costituzione.
Fra le priorità indicate rientra l’esigenza di coordinare e monitorare costantemente l’attività che Stato e Regioni svolgono all’estero, orientando decisamente l’azione di politica estera di tutti gli attori istituzionali verso i paesi vicini del mediterraneo.
Si potrà così preparare il sistema regionale italiano alle nuove politiche regionali comunitarie impostate sul concetto di prossimità. In tal senso le Regioni hanno ritenuto opportuno – rispetto all’attuale stati del negoziato a livello europeo - cominciare ad analizzare i contenuti  della proposta di riforma delle politiche regionali avanzata dalla Commissione.
Nell’ambito della richiesta comune di un superamento dell’attuale normativa sulla cooperazione allo sviluppo (fissata una legge del 1987) si deve valorizzare le capacità e le specialità che le Regioni hanno maturato, snellendo le procedure di pagamento e garantendo certezze finanziarie sulle risorse disponibili.
Le Regioni si sono impegnate a presentare al Ministro in tal senso una proposta di riforma del sistema attuale.
Si è anche discussa l’ipotesi di organizzare nel 2005 un convegno promosso dal Ministero degli affari esteri e dalle Regioni dedicato alla “questione Mediterraneo” in tutti i suoi molteplici aspetti, senza trascurare le problematiche degli altri grandi Paesi, futuri confinanti dell’UE, come la Russia.
Infine nel corso del confronto con il Ministro è stata manifestata anche l’esigenza di un potenziamento della presenza regionale nella rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea. (sm)

Regioni-Ministero Esteri: lavoro di collaborazione

Si consolidano e si intendono potenziare i rapporti tra il Ministero degli Affari Esteri (MAE) e le Regioni, anche alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione, e in particolare nel supporto ai rapporti internazionali e con l'Unione europea, e nel commercio con l'estero.
''In un momento di rapporti difficili con i ministeri, notiamo come con quello degli Affari esteri vi sia un sincero e proficuo lavoro di collaborazione. Il metodo è encomiabile'', ha dichiarato il presidente della Conferenza delle regioni, Enzo Ghigo, al termine del secondo incontro tra i presidenti delle Regioni e il ministro degli Esteri Frattini. Si sono tra l'altro affrontati i temi sulle materie della cooperazione decentrata, della cooperazione allo sviluppo e dei rapporti con l'Unione Europea.
Alla domanda se le Regioni avranno un maggiore peso in campo internazionale, Ghigo ha risposto affermativamente. ''Lo stabilisce - ha detto - la riforma del Titolo V e noi dobbiamo dimostrare di essere in grado di collaborare con il ministero degli Affari esteri: l'errore iniziale e' stato forse quello di pensare che le Regioni potessero fare politica estera per conto loro. Non è così, ci vuole un coordinamento. E tuttavia - ha concluso Ghigo - nella cooperazione decentrata e nelle politiche per lo sviluppo le regioni possono svolgere, in sintonia con il ministero degli Esteri, un ruolo autonomo assai importante''.
Il Ministro
Frattini ha sottolineato la necessità di spingere l'acceleratore in tema di cooperazione decentrata, nel quadro della riforma della legge su questa materia. ''Il ruolo delle Regioni si esalta - ha spiegato il ministro - su un nuovo modello basato sulla simmetria tra governi locali e centrali. Una dimensione che guarda alle prospettive per il 2007-2013 e non a quella attuale''.
Una serie di richieste sono state avanzate dal Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni. ''Ho chiesto - ha riferito - che ci sia una maggiore disponibilità nell'accesso ai documenti che permettano di interloquire con i Capi di Stato e di governo e con i ministri degli Esteri anche su materie su cui il nostro Paese si e' esposto in politica estera: quando un Capo di Stato incontra un Presidente di Regione interloquisce con il sistema-Paese''. Formigoni ha detto di aver ricevuto dal Ministro Frattini delle assicurazioni in tal senso. ''Ho inoltre sollecitato - ha aggiunto - l'opportunità di una maggiore collaborazione sui seguiti di iniziative assunte in campo internazionale, per sapere come sono state accolte le nostre proposte''. Infine, accogliendo la proposta avanzata dal ministro sull'organizzazione di una conferenza euro-mediterranea, Formigoni (nella foto) ha suggerito di allargare il tema alla cooperazione nell'area balcanica e con la Russia.
Il ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia, ha invece sostenuto la necessità di rendere permanente, presso la Conferenza Stato-Regioni, il tavolo tecnico sugli affari internazionali come luogo di confronto tra il ministero degli Esteri, quello degli Affari regionali e le Regioni. Questo tavolo, ha spiegato, ha prodotto una bozza di accordo, ormai quasi completamente definita, che definisce le modalità di attuazione della politica internazionale delle Regioni, dopo la riforma del titolo quinto della Costituzione.
La prima ricognizione complessiva del  quadro dei rapporti esistenti tra il Ministero per gli Affari Esteri e le Regioni italiane ha costituito il tema dell'incontro svolto oggi a Roma, presso la Farnesina, tra il Ministro per gli Affari Esteri, Frattini ed i presidenti delle Regioni.
Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, esprimendo la sua soddisfazione per l' esito dell' incontro, ha ricordato - informa una nota della Regione - che la Puglia ha con il ministero ''rapporti molteplici e ben avviati'': dai lavori di preparazione della Conferenza euromediterranea, alla legge sui Balcani ''che ci ha consentito per la prima volta - ha sottolineato - di sperimentare un modello di cooperazione internazionale, ai programmi per l'internalizzazione con il conseguente piano regionale, al conferimento dei pieni poteri, ai sensi della legge 131/2003, per la firma del recente accordo di cooperazione della Regione con il governo albanese''. ''La Puglia si muove oggi in un contesto - ha detto Fitto - dagli elementi già noti e nella piena consapevolezza che le Regioni oggi sono soggetti politicamente maturi e concretamente capaci di promuovere processi di sviluppo che servono nel loro complesso al 'sistema Italia'''.
''Altro tema sulla quale la Puglia è già da tempo al lavoro, è il fronte della cooperazione internazionale decentrata, obiettivo più che coerente - ha proseguito Fitto - con i nuovi orientamenti di prossimità dell' Unione Europea che ha da tempo puntato sui partenariati territoriali quali imprescindibili strumenti per costruire uno spazio comune di pace e di sviluppo''. In particolare Fitto ha sottolineato l'
importanza che avrà, nel prossimo periodo di programmazione dei fondi comunitari, la cooperazione di prossimità nell' area euromediterranea, ''che avrà nel Mezzogiorno un riferimento centrale ed obbligato''.
Il Presidente della Regione Puglia ha quindi aderito all'iniziativa del ministro Frattini di organizzare nel gennaio 2005 una conferenza euromediterranea quale appuntamento per verificare i progressi fatti nella cooperazione e nel partenariato.
Quanto ai temi ''caldi'' relativi all' attuazione piena della riforma costituzionale e quindi alla partecipazione delle Regioni alle decisioni comunitarie, il presidente Fitto ha auspicato una rapida conclusione degli accordi Stato-Regioni fermo restando la necessità del rispetto dell' unitarietà della posizione nazionale. ''Unitaria - è detto nella nota - ma frutto di vera cooperazione istituzionale, a livello politico ed a livello di strutture organizzative''. A conclusione dell' incontro, Fitto ha sottolineato la necessità che il governo nazionale non ceda, nel negoziato sulle prospettive finanziarie, alle proposte di Inghilterra, Francia e Germania di riduzione del finanziamento alle politiche di coesione, ''che sono invece centrali per la costruzione dell'Europa, per l' allargamento ma anche per lo sviluppo del Mezzogiorno''. Al riguardo ha sottolineato la necessità di un ''pieno coinvolgimento delle regioni anche sui temi finanziari''.
Per le regioni, in campo internazionale, si profila ''un ruolo sempre piu' impegnativo in piena collaborazione con il ministero degli Affari Esteri, lasciando da parte ogni reciproco sospetto''. A sostenerlo, oggi, a Roma per un incontro tra il ministro Frattini e i Presidenti delle regioni, e' stato il governatore della Campania, Antonio Bassolino.
''Le regioni - ha detto Bassolino - possono dare una mano per creare il sistema Italia: questo e' importante per dar vita a nuovi investimenti, fare marketing ma anche per avere rapporti politici: tanti presidenti di regioni hanno infatti alle spalle storie e rapporti personali che contano quando si gira il mondo''.
La Regione Calabria si rende disponibile quale possibile sede della Conferenza internazionale sulla cooperazione nella regione euro-mediterranea. A margine dell'incontro tra il ministro degli Esteri, Franco
Frattini, e i Presidenti delle Regioni, tenutosi alla Farnesina, il presidente della Giunta calabrese, Giuseppe Chiaravalloti, ha avanzato la proposta che - secondo quanto riferisce una nota del portavoce della presidenza - potrebbe vedere proprio la Calabria quale possibile sede dell'assise internazionale sulla cooperazione euro-mediterranea, proposta dal ministro Frattini ed ipotizzata per i primi mesi del 2005.
''La Calabria - ha osservato Chiaravalloti - porta d'accesso naturale dal Mediterraneo verso l'Europa e viceversa, potrebbe rappresentare la sede ideale per un confronto con i partners mediterranei, sia sul piano culturale che dello sviluppo dei nuovi mercati''.
Chiaravalloti, infine, riferendosi ai rapporti tra le Regioni e il ministero, ha espresso ''soddisfazione per il buon livello di cooperazione instaurato''. (gs)

Riforma Enit: proposta assessori. On line il calendario delle fiere

Aggiornato e pubblicato su www.regioni.it il calendario 2004 delle fiere nazionali e internazionali, elaborato dal "coordinamento interregionale fiere e mercati" per la Conferenza delle Regioni.
E a Firenze il coordinamento nazionale degli assessori regionali al turismo, riunito al Palaffari sotto la presidenza del coordinatore ed assessore della Liguria Gianni Plinio, a margine di un convegno sul turismo congressuale organizzato dalla Regione Toscana auspica un nuovo Enit, con un ruolo maggioritario all'interno del cda per le Regioni ma anche con uno spazio per i rappresentanti del mondo imprenditoriale. E' questa la proposta di riforma dell'Ente per il turismo approvata dal Coordinamento che ha deciso di inoltrarla al Governo, come convenuto con il ministro alle attività produttive Antonio Marzano (nella foto). Nel documento, che riconosce un ruolo fondamentale alle Conferenza Stato-Regioni per la nomina dei principali organi del nuovo Enit, è stato ribadito che condizione essenziale per il rilancio dell'attività dell'ente dovrà essere un impegno finanziario dello Stato superiore all'attuale e comunque adeguato a conseguire in modo più efficace la promozione all'estero della ''marca Italia'', che ne costituisce la fondamentale missione. E' stato previsto anche un comitato tecnico consultivo rappresentativo di tutte le Regioni. L'agenzia manterrà un carattere eminentemente pubblico, ma si sollecita il governo ad individuare procedure atte a velocizzare l'attuazione della riforma. Sono stati inoltre approvati i tavoli tecnici in preparazione della conferenza nazionale sul turismo prevista a Genova per il 20 e 21 settembre e quindi i criteri di ripartizione dei contributi statali ex legge 135 per l'anno 2004. (red)

Berlusconi incontra alcuni Presidenti di Regione
Dopo l'appello del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a difendere l'unitarietà del servizio sanitario nazionale (cfr. regioni.it n.263), arriva la "replica" del Ministro Sirchia con un'intervista a La Stampa, che giudica opportuno il richiamo del Capo dello Stato e aggiunge, "ora, però, ha affermato Sirchia in un'intervista rilasciata a la Stampa abbiamo una certezza: grazie all'intesa appena siglata con le Regioni (ndr: si tratta di un documento  che gli assessori regionali alla sanità – riunitisi a Cernobbio - hanno redatto  con il Ministro  e che sarà sottoposto alla ratifica della prossima Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle province autonome.  Il documento si colloca comunque in una confermata situazione critica generale dei rapporti Stato-Regioni su questioni finanziarie che interessano anche la sanità. Per approfondimenti cfr. regioni.it n.263) : la devolution non rischia più di frammentare il servizio sanitario nazionale e non ci saranno regioni con ospedali di serie A e altre con strutture di serie B''.
Il P
residente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni,''Sono d'accordo con il presidente  della Repubblica. Sono d'accordo che la sanità italiana mantenga un'impronta unitaria, che non vuol dire centralista''.  ''Dobbiamo mantenere l'impronta unitaria - ha sottolineato Formigoni - ma superare il centralismo che ormai ha decisamente fatto il suo tempo ed e' sinonimo di inefficienza. Io vedo, per mantenere l'impronta unitaria, che i Lea, i livelli essenziali di assistenza, siano fissati nazionalmente: questo garantisce l'unitarietà e la parità dei diritti di tutti i cittadini italiani, dopo di che l'organizzazione della sanità deve essere totalmente devoluta alle regioni così come vuole la riforma della Costituzione approvata in prima lettura, in modo che le singole regioni possano organizzare un sistema sanitario più confacente possibile alle proprie esigenze territoriali e alle esigenze dei cittadini e anche rispondere alla sfida europea''.
E nel frattempo il Sottosegretario alla Salute Antonio Guidi preannuncia ''Uno schema di accordo con le Regioni'' per dare ''risposte efficaci e tempestive'' ai bisogni di salute mentale.
Ieri,poi, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il ministro Sirchia hanno ricevuto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, accompagnato dai Presidenti della Lombardia, Formigoni, e del Veneto, Galan. All'incontro si è aggiunto per alcuni minuti anche il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, impegnato in un vertice sul trasporto locale (cfr. anche articolo de Il Sole 24 ore).
''Non abbiamo parlato solo di sanità, abbiamo parlato anche di molti altri problemi'', ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, uscendo da Palazzo Chigi al termine dell' incontro con Berlusconi e il Ministro Sirchia. Formigoni non ha voluto aggiungere altro, mantenendo sull' incontro il massimo riserbo, così come poco prima avevano fatto sia il presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Enzo Ghigo, sia il Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto.
Secondo quanto riferito dal Presidente del veneto Giancarlo Galan,  ''Berlusconi ha consegnato alcune cose che ci ha chiesto di studiare e poi di esprimere il nostro parere. Noi - ha aggiunto - le prenderemo in esame ed  esprimeremo un nostro giudizio molto rapidamente''. Alla domanda, rivolta dall'agenzia Ansa - se il Governo ha deciso di aprire il portafoglio per affrontare le questioni finanziarie, Galan ha risposto: ''No, Berlusconi ci ha detto di studiare questi aspetti per andare incontro alle esigenze dei cittadini''. L'incontro di oggi non si è concluso - ha detto Galan - con un nuovo appuntamento. ''Nessun nuovo appuntamento: ci rappresenterà per questo in tutto il Presidente Ghigo'', ha concluso. (red)
Formigoni : accordo storico per rilanciare Arese
L'Accordo siglato per il rilancio dell'area Alfa Romeo di Arese  ha permesso, secondo quanto affermato in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di disinnescare "una bomba sociale", garantendo "un'occupazione per tutti", e di gettare le basi "per nuovi posti di lavoro". Abbiamo, ha detto Formigoni, rilanciato un'area industriale che pareva condannata ad un irreversibile declino e che invece si trasformerà in un volano di sviluppo per l'intero territorio. "Si tratta di un accordo molto positivo per diversi fattori. Ma uno spicca su tutti: la credibilità che il progetto Arese, di cui la Regione Lombardia si è fatta garante, ha assunto agli occhi degli investitori privati. La Regione ha individuato nel polo della mobilità sostenibile (affiancata dal polo della logistica) la via maestra per rilanciare l'area. Poi si è rivolta ai privati per verificare l'interesse nei confronti del progetto. E i privati si sono fatti avanti con i loro piani di investimento, convinti dalla bontà della nostra iniziativa e dall'importanza di investire ad Arese e in Lombardia. Hanno creduto cioè nelle potenzialità del progetto e nell'effetto moltiplicatore che lo stesso sarà in grado di sprigionare".
"E' la prima volta - ha aggiunto Formigoni - che una Regione riesce in un compito così innovativo, laddove altre Regioni, e spesso anche gli Stati, avevano fallito". (red)
Emergenza rifiuti Campania: parte il Piano
Scatta concretamente il piano che permetterà di smaltire i rifiuti della Campania in altre regioni. Nelle prossime ore alcune regioni riceveranno il materiale innescando un meccanismo che permetterà di distribuire in maniera equilibrata in quasi tutto il territorio italiano i rifiuti provenienti dalla Campania. Lo hanno annunciato al termine di una riunione in prefettura a Napoli durata oltre 4 ore, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Secondo indiscrezioni, le prime regioni a ricevere i rifiuti saranno la Toscana e la Calabria che si aggiungono alla Puglia e all'Umbria che già in precedenza avevano dato la loro disponibilità.
Secondo quanto si apprende, da domani dalla Campania dovrebbero partire circa 600 tonnellate di immondizia. ''Le regioni hanno risposto complessivamente in maniera positiva - ha detto Bertolaso - Ci risulta che la regione Veneto sia l'unica ad aver espresso un diniego a questo intervento di solidarietà. Ci sono state regioni che si trovano in difficoltà maggiore rispetto al Veneto e che invece si sono dette disponibili a dare una mano. La Regione Lombardia sta esaminando seriamente questa richiesta, il comportamento della regione Veneto ci rammarica perché la Protezione civile ha risposto sempre in maniera positiva quando da li' ci sono state richieste di aiuto. Il meccanismo di ripartizione dei rifiuti sarà assolutamente equilibrato''.
Bertolaso ha inoltre annunciato che dopo questa riunione, alla quale hanno partecipato i prefetti e i presidenti di tutte le province campane, scatta anche la seconda fase, per identificare i siti più idonei per stoccare i rifiuti all'intero della Campania. ''Abbiamo già identificato delle zone - ha aggiunto - che potrebbero essere soggette ad occupazione temporanea per stoccare questo materiale. Ho dato ai presidenti delle province e ai prefetti una settimana di tempo per lavorare insieme ai sindaci affinché individuino i terreni. Dopo Pasqua tornerò a Napoli e insieme al prefetto Catenacci adotteremo tutti i provvedimenti necessari. I presidenti delle Province dovranno parlare con i sindaci e con la gente come abbiamo fatto a Villa Literno. Non abbiamo intenzione di fare ulteriori deroghe''. Il capo della Protezione civile ha inoltre affermato che il sito di Villa Literno non sarà ampliato e che continuerà a funzionare fino al 20 giugno, dopodiché anche quel sito di stoccaggio delle ecoballe sarà chiuso.
Nel frattempo il quotidiano della Lega Nord dedica alcuni articoli all'argomento: Cota: in Piemonte neanche a pensarci  , Il Friuli non sia una pattumiera , No ai rifiuti campani o lasciamo la giunta , Il Veneto ha gia risposto piccheIn Lucania siamo pronti ad alzare le barricate .
''La linea di comportamento delle Regioni sulla gestione dei rifiuti provenienti dalla Campania  non è cambiata'': a sottolinearlo è il coordinatore degli assessori regionali all'Ambiente, Ugo Cavallera, ''L'orientamento - ricorda - è quello deciso in sede di Conferenza delle Regioni, ovvero che ciascuna Regione italiana faccia la sua parte. E' in questo senso - conclude - che si sta lavorando''.
Il
Presidente Galan a nome della Regione Veneto ha però manifestato una "cortese", "ma decisa contrarietà in una lettera inviata a Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, "che qualche giorno fa mi aveva interpellato a proposito. Attorno alla questione dello smaltimento dei rifiuti si misura da una parte l'efficienza o meno di una amministrazione pubblica e dall'altra l'effettivo radicamento, quando questo esiste, di una cultura civica che è riuscita a cambiare comportamenti sia individuali che collettivi. La faccio breve: se non c'è una responsabilità condivisa nei confronti di un simile problema, una responsabilità sostenuta cioè concordemente dal mondo della politica, dalle amministrazioni locali e soprattutto dai cittadini, nessuno è in grado di risolvere lo smaltimento dei rifiuti''. ''Evidentemente in Campania - ha aggiunto - manca tutto ciò, che e' poi il primo passo sulla strada di un reale rispetto per l'ambiente cui sempre segue il raggiungimento di una più elevata qualità della vita. Non e' un caso che la strategia adottata dalla Regione del Veneto nella gestione dei rifiuti urbani ha consentito di pervenire a una consistente riduzione dei rifiuti da avviare in discarica, tramite la raccolta differenziata, nelle quale si sono impegnate attivamente tutte la amministrazioni locali e i cittadini veneti''.

"Il mio augurio è - ha invece affermato il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino -che, sull' emergenza rifiuti, essendoci ora un prefetto nel ruolo di commissario, ci siano meno strumentalizzazioni". E alle regioni che hanno detto no alla possibilità di accogliere i rifiuti della Campania, Bassolino dice: ''Fanno male, secondo me sbagliano perché questo e' un grandissimo tema e quello che ora succede in Campania  c'e' da augurarsi che non succeda in altre parti, ma potrebbe purtroppo succedere''. ''E poi - aggiunge - e' sempre importante che, di fronte alle emergenze, ci sia un meccanismo di solidarietà".  In merito a quanto si farà per affrontare l'emergenza rifiuti, il Presidente della Regione, dice che ''da queste ore si va in alcune regioni, in alcune importanti regioni''.''Nei prossimi giorni - ha aggiunto - si andrà in altre regioni ancora e poi ci si rivede subito dopo Pasqua perché in ogni realtà provinciale bisogna individuare diversi tipi di sito. Questa sarà la seconda tappa. La terza tappa riguarderà invece, la costruzione dei termovalorizzatori, al fine di completare il ciclo e al fine di consentirci, dunque, dopo la costruzione dei cdr, di avere un ciclo unitario e completo''. Si vedrà successivamente, dice Bassolino ''se si procederà a costruire un termovalorizzatore per ogni provincia''. ''L'importante - sottolinea - e' andare fuori regione per andare definitivamente fuori dall'emergenza''. (sm)
 

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