periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  420 - Roma,  3, dicembre 2004

Sommario

Martini: con nuovo Statuto Toscana difende diritti XXI secolo

Il Censis e il ritorno del sacro

Regionali: Piemonte verso sfida Ghigo-Bresso

Agenzia farmaco: una circolare spiega i limiti a prescrizione farmaci

Un "osservatorio" sulle Regioni

Potenziamento linea ferroviaria Pontremolese

Martini: con nuovo Statuto Toscana difende diritti XXI secolo

Ieri è stato un "giorno bellissimo per tutta la Toscana e io sono felice ed emozionato". E' stato questo  il primo commento del presidente della Regione, Claudio Martini (nella foto), dopo aver letto il testo della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Governo nei confronti dello Statuto approvato dal Consiglio regionale. "E' una sentenza chiara e netta - ha proseguito Martini - che risponde ad una diffusa aspettativa della società toscana, protagonista, insieme alle forze politiche, dell'elaborazione del nuovo
Statuto. E' quindi legittima la soddisfazione dell'intero Consiglio regionale e della comunità civile. E' da questo impegno collettivo che e' nata la nuova Carta dei diritti della Toscana, una Carta che rispetta tutte le culture e che tiene conto delle sensibilità che provengono dalla nostra storia e da quelle che oggi segnano la societa' moderna".
La Corte - è detto in una nota - ha respinto il tentativo di bloccare questo processo che, come dimostra la stessa sentenza (cfr. regioni.it n.419), non aveva e non ha nulla di anticostituzionale. Ciò consentirà di affrontare la scadenza elettorale della prossima primavera con un sistema di regole fortemente innovativo,scelto in piena autonomia e coerente con le opportunità offerte dalla riforma federalista in vigore. "Con il via libera della Corte che ha respinto il ricorso presentato dal governo - continua Martini - avrà più forza la nostra voglia di innovare, di guardare con coraggio al futuro senza essere frenati da paure immotivate". "Abbiamo vinto perché lo Statuto era fatto bene. Ringrazio quindi per il lavoro svolto lacommissione consiliare e tutti i consiglieri regionali. Il vasto consenso con cui lo abbiamo approvato e' stato un contributo determinante. Abbiamo vinto - conclude - quando abbiamo deciso di affidarci al giudizio della Corte, respingendo le improvvide sirene che ci proponevano di cambiare il testo approvato. Se lo avessimo fatto oggi non avremmo questo Statuto, che fa della Toscana una delle terre più avanzate per i diritti del XXI secolo".  'E' da questo impegno collettivo - ha aggiunto Martini - che e' nata la nuova carta dei diritti della Toscana, una carta che rispetta tutte le culture e che tiene conto delle sensibilità che provengono dalla nostra storia e da quelle che oggi segnano la società moderna''.
''Un'ottima sentenza, divisa in due parti. Sui principi generali esprime esattamente il concetto che avevamo espresso noi: che erano finalità da perseguire, orientamenti della società Toscana''. E' stato invece il commento del Presidente del consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini, alla sentenza. ''Nella seconda parte, quella sull' articolato - ha aggiunto Nencini - la sentenza e' di una precisione disarmante''.
(red)

Il Censis e il ritorno del sacro

Il rapporto Censis non si apre  quest'anno con l'abituale ricapitolazione degli eventi succedutisi  negli ultimi mesi - tra i quali federalismo, terrorismo, riforma fiscale - perche' '' questa roba non lascia traccia'', non fa, cioè, tessuto sociale e continuum storico. E' quanto affermato oggi a Roma da Giuseppe De Rita (nella foto), Segretario generale della Fondazione Censis, nel corso del convegno per la presentazione del 38esimo rapporto Censis.
''La società- ha affermato De Rita - non si fa coinvolgere dalla successione degli eventi, ma si assesta sui processi ''di ieri edell'altro ieri'', quelli, cioe', che il Censis ha evidenziato negli anni : il sommerso, la forza della piccola impresa, la prolifrazione del lavoro individuale, il peso determinante del localismo economico, il crescente carattere di medieta' dei comportamenti di consumo, la tendenza a vivere ''altrimenti'' che nello sviluppo o nel declino, la ricerca di una più alta qualita' della vita, la predilezione per l'insediamento nei piccoli comuni. La societa' fa capo a questa sua realta': fenomeniche, per anni l'opinione prevalente ha considerato devianti e da combattere, ma che devono essere presi in considerazione per capire e governare la societa'. Gli attuali leader non riescono a capire i reali problemi e processi di evoluzione della societa' e per questo ''siamo un sistema di ''popolo senza leadership e di leaders senza popolo'', ha affermato De Rita. La societa' oggi ha bisogno di evolvere su tre tematiche profonde che - secondo il Censis - terranno banco nei prossimi anni: il ritorno del sacro, che un tempo appariva come un ''residuo'', anche se ''degradato'', alla luce degli ultimi avvenimenti legati al terrorismo; la certezza di essere legati ad un futuro artificiale attraverso la scienza per la quale tutto e' possibile e cio' crea disagio sociale; la crisi della dimensione temporale della vita collettiva e la crescita di importanza della dimensione spaziale.
La societa' ha bisogno di una nuova spinta che le  dia la vitalita' necessaria per ricominciare a camminare: secondo De Rita, cio' puo' realizzarsi stabilendo una sorta di orgoglio nazionale, una ''right nation'', e cio' non avviene aderendo ad altri  sistemi e popoli che tali si sentono.
I comunicati del Censis:
  I processi formativi ; Lavoro, professionalità, rappresentanze ;  Il sistema di welfare;   Territorio e Reti ;  I soggetti economici dello sviluppo ;   Comunicazione e Cultura ;  Processi Innovativi ; Sicurezza e legalità .
I diversi capitoli del rapporto possono essere consultati on line, previa registrazione sul
sito del Censis.
(red)

Agenzia farmaco: una circolare spiega i limiti a prescrizione farmaci

Una circolare per indicare le corrette modalità di applicazione delle nuove note Aifa, che limitano la prescrizione dei farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. Ben 41 note, di contenuto regolatorio e  scientifico, in vigore dal 19 novembre, sulle quali non e' mancata  qualche polemica. Ad annunciare il provveddimento Nello Martini (nella foto),  direttore dell'Agenzia italiana del Farmaco, nel corso della conferenza stampa (cfr. regioni.it n.419)per il bilancio dei primi mesi di attivita'  dell'Agenzia.
''La circolare ribadirà - spiega Martini - che le note non sono retroattive, ma indicherà anche modalita' di applicazioni per evitare difformita' nelle singole Regioni. L'obiettivo e' evitare che si creino problemi prescrittivi e, soprattutto, problemi di accesso ai  farmaci per i pazienti''.
(red)

Un "osservatorio" sulle Regioni

Nato nel 1971, per impulso di Massimo Severo Giannini, con la denominazione "Istituto di Studi sulle Regioni", l'Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie, ISSIRFA, del Cnr, è una struttura di tipo multidisciplinare, con competenze nelle materie del diritto pubblico, delle scienze economico-finanziarie e delle scienze politiche.  Dal 2003, a seguito del riordino degli istituti del CNR, ha assunto la sua nuova denominazione. Sempre dal 2003 la direzione è stata assunta da Antonio D’Atena (Università di Roma “Tor Vergata”), subentrato al prof. Giorgio Lombardi (Università di Torino).
Costituito quando le Regioni italiane a statuto ordinario muovevano i primi passi, l’Istituto, con la sua attività di ricerca, ha seguito costantemente gli sviluppi della regionalizzazione nel nostro Paese: dall’attuazione della disciplina originaria alle riforme costituzionali della XIII legislatura, alla delicata fase apertasi nella legislatura attuale.
Ha  curato la collaborazione con università ed istituti di ricerca italiani e stranieri, favorendo, altresì, l’interscambio con i maggiori specialisti europei.
Intensa è stata la partecipazione dell’Istituto, con proprie unità di ricerca e propri prodotti, sia al Progetto finalizzato "Organizzazione e funzionamento della Pubblica Amministrazione" del CNR, sia a specifici Progetti strategici CNR, in particolare in materia ambientale. Va, altresì, segnalato che esso è stato capofila del Progetto strategico CNR dal titolo "Caratteri e prospettive dell’attività delle regioni", nell’ambito del quale: da un lato, ha sottoposto a verifica il modo in cui le regioni hanno esercitato la loro autonomia legislativa e amministrativa; d’altro lato, ha affrontato i maggiori problemi di natura organizzativa e funzionale, evidenziati dall’esperienza esaminata. I risultati dell’attività di ricerca del Progetto sono ora raccolti in 8 volumi di un’apposita collana.
Un altro versante in cui l’Istituto è impegnato è quello dell’attività di consulenza in favore di istituzioni pubbliche. D’intesa con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome e con singole Regioni ha, inoltre, organizzato convegni nazionali ed internazionali, come quelli in tema di rapporti tra regioni ed enti locali ed in materia di regionalismo, federalismo e welfare.
Tra le collaborazioni internazionali, possono ricordarsi: l’elaborazione di uno studio sulle procedure per la partecipazione delle autorità regionali e locali al processo europeo di policy making (commissionato dal Comitato delle Regioni dell’Unione Europea) e la partecipazione ad un progetto di ricerca comparata, finanziato dall’Unione Europea e coordinato dalla London School of Economics, mirato a valutare l’impatto delle riforme sanitarie sulla performance dei sistemi sanitari stessi.
L’Istituto è altresì impegnato nel monitoraggio dell’esperienza regionale italiana, cui dedica, con cadenza annuale: l’Osservatorio finanziario regionale (dal 1981), i Rapporti su “Regioni e attività produttive” (dal 2002); i Rapporti sulla legislazione (realizzati, dal 2001, in collaborazione con la Camera dei Deputati ed i Consigli regionali); i Rapporti annuali sullo stato del regionalismo in Italia (dal 2003). Pubblica, inoltre, una collana di volumi ed una collana di quaderni per la ricerca.
L'istituto è dotato di una ricca biblioteca specializzata.
Sul sito dell'istituto di particolare interesse è l'Osservatorio sulle Regioni e le sue specifiche sezioni dedicate:
La normativa istituzionale di fonte statale; La normativa istituzionale regionale ; Gli statuti ordinari ; Le legislazione elettorale regionale ; Le autonomie speciali; La finanza La cooperazione interistituzionale ; Le Regioni e l'U.E. ;Il contenzioso Stato-Regioni - Anno 2003 ; Il contenzioso Stato-Regioni - Anno 2004 ; Il cammino delle riforme e la progettazione normativa .
(red)

Regionali: Piemonte verso sfida Ghigo-Bresso

L'entrata in campo ufficiale di Mercedes Bresso, invitata dal segretario dei Ds, Piero Fassino, a dare la disponibilità a correre per la presidenza della  Regione Piemonte, rappresenta, per ora, solo un allargamento della rosa delle candidature. I principali alleati del centro sinistra si sono comunque dati appuntamento per un week end dedicato alla valutazione della situazione. Inoltre, lunedi' pomeriggio si terra' a Torino la direzione regionale dei Ds e  successivamente un incontro fra le forze della coalizione.
Insomma i prossimi giorni saranno cruciali
Per ora Bresso non vuole sbilanciarsi e si e' limitata a dichiarare: ''Fassino ha chiesto la mia disponibilita' ad accettare la candidatura alla Presidenza della Regione Piemonte, qualora la coalizione ritenesse di propormela ed io ho dato il mio assenso''.
Fra gli altri candidati, Mario Valpreda, indicato da Rifondazione Comunista, ha reagito affermando che la sua  candidatura ''resta in piedi''. Estrema cautela dal fronte della Margherita che nei prossimi giorni si confrontera' con i Ds.
L'ipotesi Bresso no sorprende comunque Ghigo: ''Era un'ipotesi nell'aria da giorni, e poi, come piu' volte ho ripetuto, la scelta dell'avversario non e' un compito che spetta a me''. Ghigo si limita a osservare che ''mi sembra che negli ultimi giorni si fosse fatta insistente l'ipotesi che fosse Mercedes Bresso la candidata del centro sinistra''.
(red)

Potenziamento linea ferroviaria Pontremolese

Firmato a palazzo Chigi l'accordo di programma per il completamento e il potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese tra La Spezia e Parma, definiti impegni e tempi dei lavori. Il documento, firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, e dai presidenti delle regioni Liguria, Sandro Biasotti, dell'Emilia Romagna, Vasco Errani e della Toscana, Claudio Martini.
La nuova opera, che costera' 3,59 miliardi e sara' completata nel 2015,potenziera' in misura sensibile il collegamento tra La Spezia e Parma offrendo al porto ligure una connessione con il corridoio 5 (Palermo-Berlino). L'accordo prevede, entro il 2005 il raddoppio del tratto Santo Stefano-Chiesaccia. Entro il 2007 le
ferrovie concluderanno il riammodernamento degli impianti e il miglioramento del servizio per i passeggeri e delle merci.
Entro il 2010 sara' realizzato ed attivato il raddoppio della tratta Fornovo-Solignano ed entro il 2013 quello tra Pontremoli e Chiesaccia. Secondo l'accordo sottoscritto a palazzo Chigi, entro il 2015 dovrebbe essere completata la progettazione e il raddoppio della linea nei tratti tra Parma e Osteriazza e quello tra Berceto e Scorcetoli con una nuova galleria di valico.
Secondo quanto riferisce una nota della regioneLiguria, l'autorita' portuale di La Spezia si impegna adefinire, in collaborazione con RFI, gli interventi necessariper adeguare gli impianti ferroviari nell'area portuale di LaSpezia al fine di aumentare il numero dei container a bordo deitreni, le regioni Liguria e Toscana si sono impegnate aincrementare il traffico locale sulla tratta LaSpezia-Pontremoli e un analogo impegno sarebbe stato presodalla regione Emilia Romagna.
L'opera ha un valore complessivo che si  aggira sui 2,8 miliardi di euro (disponibili finora 600 milioni),  destinati a raddoppiare e qualificare la linea ferroviara che collega  i porti del Tirreno con il Brennero e l'Europa, con vantaggi per il  trasporto delle merci e delle persone.
(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
Progetto grafico: Mirabelli, Schifini
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