periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 222- Roma, 10 febbraio 2004

Sommario

Casini: eccesso di federalismo a parole 15% turisti che arriva in Italia ha il Veneto come meta
Formigoni: sciopero medici e risposte Governo Flussi lavoratori extracomunitari
Lorenzetti su crisi siderurgia Terni Dossier di governo.it sulla famiglia
Casini: eccesso di federalismo a parole

''Dal federalismo non si può  tornare indietro". E' quanto affermato dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini (nella foto) ."Oggi in Italia c'e' un eccesso di federalismo  a parole. Bisogna tradurlo in concrete disposizioni legislative.  Il federalismo e' possibile: mi auguro che passi avanti vengano  fatti''.
''Il Parlamento sta discutendo  proprio in questi giorni - ha detto Casini- degli strumenti  istituzionali per venire concretamente incontro alla domanda di  federalismo e alle aspettative di coloro che la pongono''.  ''Per questo siamo di fronte ad un passaggio delicato, che  deve essere affrontato da tutte le forze rappresentate in  Parlamento con il massimo senso di responsabilita'''. 
Il Presidente della Camera - dopo aver criticato le modalità con le quali il centrosinistra approvò la riforma del Titolo V della Costituzione  -  indica come unica via quella della "riflessione pacata" per procedere nel cammino delle riforme.
''E io credo - dichiara Casini - che non possiamo inaugurare  la pratica di riforme costituzionali di legislatura. Non  dobbiamo avvolgerci nel rischio di una spirale destabilizzante:  le regole del gioco - ha concluso - non possono mutare di volta  in volta con il mutare delle maggioranze che si contengono la  guida del paese''. Quella della riforma costituzionale in chiave  federalista ''e' un'occasione che, sono certo, non andrà sprecata in uno sterile muro contro muro''.
Sulla necessità di una convergenza fra maggioranza e opposizione in tema di riforme è intervenuto anche il
Presidente del Senato, Marcello Pera, che ha focalizzato la propria attenzione , in un'intervista a il Messaggero anche sul senato federale: ''Io credo - ha detto fra l'altro Pera - che la riforma del Senato debba soddisfare due esigenze: quella di renderlo federale a qualche titolo o grado, e quella di non impedire la governabilità. Francamente - dice Pera  - non so come allo stato attuale verranno risolte entrambe le questioni. E non intendo entrare nel merito. Mi pare che la soluzione dell'ingresso dei governatori nel nuovo Senato federale consentirebbe un buon aggancio con il territorio. (...) Resto convinto di un punto: dovrebbero essere i senatori oggi e non i deputati domani a stabilire che cosa sarà il loro Senato. Ecco perché, almeno su questo, auspico una convergenza tra maggioranza e opposizione''
Una risposta a Casini arriva dal vicepresidente del Senato Calderoli: ''Se Casini è veramente convinto  che dal federalismo non si torna indietro,  è necessario che le stesse cose le dica proprio  al suo partito cioè quello che a suo tempo fermò la  devoluzione nel suo ormai conclusivo cammino parlamentare''. Per  Roberto  Calderoli ''Può darsi che oggi in Italia ci sia un eccesso di  federalismo a parole - aggiunge - ma per avere sostenuto quelle  parole la Lega ha subito migliaia di processi e rischia il carcere''. ''Si impegni il Presidente della Camera - conclude l' esponente leghista - a convincere i suoi soci di partito o, in  caso contrario, eviti di venire in un Nord che lo  rigetterebbe''.
Bocciata la riforma invece dalla Cgil ''l'Italia non ha bisogno  di riforme costituzionali pasticciate e malfatte, ma solo del  completamento e di correzioni della riforma già fatta''.  ''Invece - lamenta Epifani - si lavora nella direzione opposta,  ampliando le materie di competenza esclusiva delle Regioni  emettendo mano anche ad altre parti della Costituzione, col  risultato che scompare ogni traccia di federalismo solidale e  cooperativo''. ''Questo per noi e' inaccettabile'', ha  proseguito il segretario generale della Cgil che dice no ''a venti tipi di sanità, venti tipi di scuola e a venti sistemi  previdenziali o del mercato del lavoro. Un sistema dove chi ha  meno possibilità viene inesorabilmente tagliato fuori''. (gs)

Formigoni: sciopero medici e risposte Governo
I sindacati dei  medici e dirigenti sanitari hanno incrociato le  braccia in tutta Italia invitando il governo ad ''assumersi le  proprie responsabilita'''. 
''La partecipazione allo sciopero e' stata totale'', ha  commentato il presidente della Federazione Medici-Uil/Fpl Salvo  Cali', aggiungendo che ora la categoria si attende dei ''gesti  concreti''. Lo sciopero dei professionisti della Sanità  rappresenta una ''vittoria nel giorno piu' nero della Sanità  italiana'' secondo il presidente della Cimo-Asmd Stefano  Biasioli.  Lo sciopero, ha proseguito Biasioli, denuncia il  disagio dei professionisti della Sanità: ''stanchi di regole  che privilegiano la burocrazia rispetto agli atti sanitari;  stanchi che la Sanità sia considerata un costo e non un  investimento''. Parla poi di segnale pericoloso per lo stato sociale nel  nostro paese il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo: '' rischio concreto di destrutturazione dello stato  sociale''. Adesso, ha concluso il segretario Fp-Cgil Medici Massimo  Cozza, ''al governo per fermarci non restano che i fatti".
Roberto Formigoni  ha sottolineato come ''L'interlocuzione riguarda  soprattutto il Governo nazionale''. Il presidente della Lombardia ha quindi ricordato che anche le Regioni hanno ''una trattativa aperta col  Governo sulla rivalutazione del fondo sanitario nazionale''  perché ''la spesa sanitaria e' cresciuta in modo significativo  e quindi l'adeguamento sanitario si impone di per sé''.  ''Mi aspetto che su questo ci siano incontri già questa  settimana - spiega - e mi auguro che il lavoro possa essere  concluso rapidamente''.
''I medici hanno diversi interlocutori - prosegue - Lasciamo  che si svolga l'interlocuzione che mi sembra riguardi  soprattutto il Governo nazionale, anche se solleva temi che  interessano tutto il sistema sanitario''. Come quello  dell'adeguamento della spesa sanitaria. Adeguamento ancora più necessario, secondo Formigoni,  considerando i 750 mila immigrati regolarizzati con la Bossi  Fini che ora hanno diritto all'assistenza sanitaria e per i  quali le Regioni chiedono un rimborso allo Stato.
Anche
l'assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna Giovanni Bissoni (nella foto) ha tenuto a sottolineare che "basterebbe  che il Governo ci mettesse nelle condizioni di aprire il tavolo  delle trattative per chiarire molte preoccupazioni e dare ai  medici il contratto dovuto.  Il grido  d'allarme della dirigenza medica è comprensibile e  condivisibile. Pur nella distinzione dei ruoli, è quanto hanno  ripetutamente denunciato gli stessi Presidenti delle Regioni''. (gs)
Lorenzetti su crisi siderurgia Terni

Crisi siderurgia sempre d'attualità. I lavoratori dell'Ilva aderenti a Cgil, Cisl e Uil, sono scesi in piazza per chiedere un incontro di istituzioni,  proprietà e sindacati giovedì a Roma - ma non confermato ufficialmente -  sul futuro dell'azienda.  Occupata la stazione FS a Genova. Intanto a  Terni c'è stata una riunione straordinaria del  consiglio regionale dell' Umbria. I sindacati tedeschi della  Thyssen Krupp hanno criticato duramente la strategia complessiva  del colosso siderurgico per Terni.
La presidente Maria Rita Lorenzetti, in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi a "il Sole 24Ore" aveva sostenuto "Il valore strategico di Terni è nell'integrazione produttiva, nella ricerca e nella sperimentazione di nuovi materiali, dove l'azienda tedesca si avvale di finanziamenti pubblici".
"Come Regione Umbria - afferma la Lorenzetti - faremo la nostra parte, pur di salvare un pezzo d'eccellenza dell'economia nazionale".
"A questo punto - ha ribadito la Lorenzetti - noi chiediamo che il Governo nazionale faccia sentire non solo la sua voce, ma anche tutto il peso di un Paese che ospita una ventina di impianti, società o cantieri in cui sono coinvolti gli interessi della  Thyssen Krupp.(red)

15% turisti che arriva in Italia ha il Veneto come meta
La Regione Veneto ha pubblicato la IV edizione de “I flussi turistici nel Veneto”  Anni 2001 - 2002   uno "strumento conoscitivo, a disposizione di studiosi ed operatori - scrive nella presentazione il Presidente Giancarlo Galan - per fornire elementi di analisi del comparto al fine di una migliore comprensione dei fenomeni economico-sociali collegati. Quello del turismo risulta infatti essere uno dei settori più vivaci ed importanti dell’economia veneta, in cui maggiormente si esprime, ad ogni livello, lo spirito di imprenditorialità dei nostri cittadini. E’ di tutta evidenza, poi, la funzione di valorizzazione e conservazione del territorio che questa attività svolge e che può essere ottimizzata solo con interventi regolatori oculati e di ampio respiro. La normativa in materia, di competenza regionale, è stata riordinata con l’approvazione del testo unico delle leggi regionali sul turismo, L.R. a. 109 del 8/11/2002, nella cui applicazione, però, è fondamentale considerare l’effettiva evoluzione dei fenomeni. La corretta interpretazione del suo contenuto diventa, allora, uno strumento necessario al governo del turismo veneto e per una valida programmazione di settore. Ancor più significativo ne appare il contributo conoscitivo, considerando il ruolo che la “statistica” assume nell’attuale processo di decentramento amministrativo, attuato in ambito regionale con la legge n.11 del 13 aprile 2001, determinante per il supporto che essa fornisce - conclude Galan - alle attività decisionali e di governo, attraverso una fondamentale attenzione all’evolversi delle informazioni e alla loro integrazione"."Gli investimenti effettuati nel potenziamento delle tecnologie di trasmissione delle informazioni - hanno aggiunto gli assessori al turismo Floriano Pra (nella foto) e Raffaele Grazia (lavoro e formazione) migliorano di anno in anno la precisione dei dati raccolti; la collaborazione degli Enti e l'impegno delle imprese turistiche, alberghiere ed extralberghiere, consentono di alimentare correttamente tutto il complesso sistema. L’elaborazione dei dati è inoltre funzionale alla raccolta delle informazioni a livello nazionale e comunitario" .
L'analisi riguarda tutti i livelli territoriali: comuni, province e regione, ma anche Sistemi Turistici Locali e comprensori turistici. Inoltre, il turismo nel Veneto viene messo a confronto con quello di altre regioni europee, in particolare per ciò che riguarda la consistenza degli esercizi ricettivi e il movimento turistico del periodo 1997-2002, con un dettaglio del movimento turistico 2002 distinto nelle sue varie componenti. Nel 2002 il 14% degli arrivi di turisti in Italia ha avuto come meta il Veneto (totalizzando il 16% delle presenze), grazie soprattutto al turismo d’oltralpe, costituito, in termini di presenze, per il 40% da turisti di nazionalità tedesca.
 Le strutture alberghiere hanno avuto il 48% delle presenze contro il 52% delle extralberghiere. In termini di arrivi prevalgono invece quelle alberghiere, accogliendo il 72% dei turisti contro il 28% delle extralberghiere. La permanenza media dei turisti nella nostra regione è stata di 4,7 giorni (mentre quella nazionale è pari a 4,3 giorni) ma questo indicatore è sensibilmente diverso a seconda della tipologia di esercizio: la media è infatti di 3,1 giorni per gli alberghi contro 8,8 giorni per le strutture complementari. (red)
Flussi lavoratori extracomunitari
Sono state rese note le tabelle dei flussi di ingresso per il 2004 dei lavoratori extracomunitari dal Ministero del welfare. E' stata infatti emanata la circolare che rende note le tabelle relative alla programmazione transitoria dei flussi di ingresso per i lavoratori extracomunitari in Italia (Circ.n. 5 del 21 gennaio 2004). La circolare fa riferimento ai due Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 dicembre scorso (allegati 1 e 2 alla circolare), che stabiliscono le quote di ingresso e le relative tabelle suddivise per Regioni e Province autonome. In totale sono 50.000 gli stranieri extracomunitari per lavoro subordinato a carattere stagionale (cfr .all.1 alla circolare) che possono venire nel nostro paese. I lavoratori autonomi e quelli subordinati a carattere non stagionale sono fissati nella quota di 29.500 (all.2 alla circolare). Tra questi 2500 sono riservati a professionisti, ricercatori, imprenditori e artisti ingaggiati da enti pubblici o privati; 400 sono riservati a lavoratori di origine italiana residenti in sud america; 500 sono destinati a dirigenti o personale altamente qualificato. Infine 20.000 ingressi sono per cittadini di paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria. Le tabelle riportano la suddivisione delle quote per paese di provenienza. (red)
Dossier di governo.it sulla famiglia

La newsletter di governo.it propone un dossier sulle politiche per la famiglia, elaborato in occasione del recente insediamento del nuovo Osservatorio nazionale della Famiglia, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Roberto Maroni (nella foto). Un organismo che si inserisce in un quadro di riferimento segnato dall'approccio alle politiche familiari, delineato nel Libro Bianco sul Welfare (febbraio 2003). La newsletter del governo si sofferma poi su alcuni eventi ed inziative in programma per quest'anno: a marzo si svolgerà un convegno, organizzato dal Ministero del Lavoro, dedicato alle politiche familiari e al nuovo welfare; in autunno, e' prevista una conferenza internazionale di chiusura, per promuovere un confronto sugli obiettivi conseguiti e sulle prospettive; infine  entro l'anno, inoltre, sara' approvato un disegno di legge per istituire la giornata nazionale per la famiglia.
E' stato attivato un numero verde (800196196) del ministero del lavoro e delle politiche sociali per avere informazioni sul tema della famiglia. Una serie di link consente di approfondire alcuni temi:
l'osservatorio sulla famiglia ; l'anno internazionale sulla famiglia ; le iniziative del governo per la famiglia ;la Campagna di comunicazione "mille euro dal secondo figlio" . on aline anche altri dossire relativi ai micro nidi, al  Fondo nazionale per la famiglia e agli  incentivi per i figli.
Si è insediato lo scorso 27 gennaio l'
Osservatorio nazionale della famiglia presieduto dal ministro Maroni. Del nuovo organismo fanno parte 25 comuni, tra cui Bologna con funzioni di capofila, due rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e due delle associazioni famigliari. Il nuovo organismo si inserisce in un quadro di riferimento delineato nel Libro Bianco sul Welfare (febbraio 2003) in cui si riconosce alla famiglia il ruolo prezioso di volano nei processi di coesione sociale. E' la prima iniziativa dell'Anno internazionale della famiglia che si celebra quest'anno e che si aprirà ufficialmente a Marzo con un convegno organizzato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulle politiche familiari e il nuovo welfare. In autunno una conferenza internazionale di chiusura ed entro l'anno invece sarà approvato un disegno di legge per istituire la giornata nazionale della famiglia.
Collegato al tema della famiglia, o meglio al ruolo che l'informatica sta assumendo nel nuovo modello familiare, è il convegno che si svolgerà
a Roma ( mercoledì 11 febbraio ore 10 - Residenza di Ripetta - Via di Ripetta 231) sul tema "L'Italia dell'e-family".  La penetrazione e l'uso delle nuove tecnologie nella famiglia italiana hanno assunto negli ultimi anni proporzioni sostenute con effetti rilevanti per il settore dell'ICT e per il costume sociale. Il Rapporto 2003 - elaborato da Federcomin e Federazione ANIE in collaborazione con Niche Consulting - conferma un tasso di crescita a due cifre e contiene dati significativi sull'evoluzione della "e-family" nel territorio e per fasce d'età. All'interno delle diverse piattaforme tecnologiche sono state analizzate le tecnologie in ascesa e quelle in relativo declino. L'insieme di queste analisi consente agli operatori e agli osservatori una lettura ricca di spunti originali e di dati sorprendenti.
Ecco il programma del convegno:
ore 10.00 - Introduzione: Alberto Tripi, presidente Federcomin, Gian Francesco Imperiali, presidente Federazione ANIE - ore 10.30 - Presentazione del Rapporto: Giancarlo Lizzeri, amministratore delegato Niche Consulting  ore 11.00 - Tavola rotonda: Tullio Camiglieri, direttore comunicazione SKY Italia, Roberto Lisot, internal and external affairs manager, PHILIPS Italia SpA , Umberto Paolucci, senior chairman Microsoft EMEA
Bruno Pavesi, amministratore delegato BTicino S.p.A. - ore 12.15 - Commenti al Rapporto: Alberto Oliverio, Docente di Psicobiologia all'Università "La Sapienza", Elisabetta Tesi,Assessore Risorse Umane e Informatica, Comune di Firenze - Moderatore: Bruno Manfellotto, direttore "Il Tirreno" -ore 13.00 - Conclusioni Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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