periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 235- Roma, 27 febbraio 2004

Sommario

Formigoni: guida ai servizi e nuova missione negli Usa

ANCI su tagli finanziari ai comuni
Chiaravalloti, Buffardi e Cotto su servizi sociali Sicilia e Sardegna regionalizzano patti territoriali
U.E.: no a nazionalizzazioni fondi regionali Colozzi: SISAC su intero comparto sanitario e regionale
Formigoni: guida ai servizi e nuova missione negli Usa
"I servizi e le informazioni per non perdere il filo - Guida pratica per il cittadino" è un manualetto di cento pagine da tenere in casa per ogni evenienza, che è arrivato o sta arrivando per posta a tutte le famiglie della Lombardia. Contiene tutte le informazioni utili per usufruire dei servizi che la Regione offre ai cittadini.
"Questa guida -
ha detto il presidente, Roberto Formigoni - è stata realizzata per fornire ai lombardi tutte le informazioni che possono servire a conoscere e a scegliere meglio sulla base delle esigenze di ciascuno allo scopo di offrire i migliori strumenti per promuovere la qualità della vita, esaltando la libertà e la capacità di iniziativa dei cittadini".
Da come affrontare le emergenze sanitarie a come accedere a un contributo in conto affitto o sondare la Borsa del Lavoro, sfogliando le pagine di questo opuscolo si potranno ottenere le risposte che si cercano, complete di tutti i dettagli e dei recapiti cui eventualmente riferirsi, compresi gli uffici regionali che si occupano della materia.
La Guida è divisa in quattro sezioni:
1 - Salute
2 - Solidarietà
3- Istruzione, formazione e lavoro
4 - Ambiente, tutela del cittadino e tempo libero.
Di consultazione agevole, dispone anche di una ricerca per parola chiave (in tutto circa duecento), cioè attraverso la terminologia, non burocratica, normalmente in uso tra la gente, dalla A di "adozioni" alla V di "voucher".
Così, cercando ad esempio la parola "certificati", si possono avere una sintesi precisa delle norme in materia di certificati per malattia, infortunio o altro e una chiara indicazione di cosa si paga e cosa non si paga.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha anche annunciato una nuova missione negli Usa nel prossimo maggio. ''Saro' a New York -ha detto Formigoni- per far conoscere le eccellenze della nostra terra, dal punto di vista economico-imprenditoriale, ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale-artistico, con la grande mostra sui Pittori della realta' che inaugureremo il 24 maggio al Metropolitan museum e con uno speciale concerto in cui uno Stradivari sara' suonato da un musicista americano''.
(red)
Chiaravalloti, Buffardi e Cotto su servizi sociali
La legge della Regione Calabria sul sistema integrato di interventi per i servizi sociali ''e' tra le piu' avanzate possibili e sancisce per tutti il diritto a fruire delle tecnologie avanzate''. A sostenerlo e' stato il presidente della Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti (nella foto), che  ha presentato la legge  regionale del 5 dicembre 2003 sul sistema integrato di interventi e servizi sociali, di cui e' firmatario. Il presidente della Regione ha comunque sottolineato come occorra ''rimanere con i piedi per terra, calibrando il lavoro sulle risorse disponibili''.
E a proposito di risorse disponibili per il sociale - e in particolare sulle ultime affermazioni del ministro Maroni che ci sarebbero più  risorse disponibili per le Regioni - è intervenuto
l'assessore al lavoro della Regione Campania, Adriana Buffardi. ''Per il reddito di ultima istanza previsto dall'ultima Finanziaria non ci sono, al momento, ne' criteri di ripartizione ne' somme: insomma non e' stato finanziato, non ci sono risorse quantificate ne' quantificabili.
Io, pero', prendo per buono l'impegno che si e' assunto oggi il ministro del Welfare Maroni, di rinvenire risorse per cofinanziare le Regioni che hanno avviato questo strumento''. Dell'argomento se ne occupa anche il quotidiano "la Padania":
Da Maroni 2000 miliardi per il welfare. 
Cosi' l'assessore al lavoro della Regione Campania, Adriana Buffardi, interviene dopo l'incontro tra il ministro e gli assessori regionali per i trasferimenti del Fondo sociale. 
''Allo stato - ribadisce Buffardi - non ci sono risorse, ne' criteri omogenei discussi con le Regioni. La Regione Campania ha varato recentemente il reddito di cittadinanza: lo abbiamo creato con  risorse del bilancio regionale, il nostro e' stato un atto di coraggio''.
Quanto alla decisione annunciata dal ministro di dar vita ad un 'fondo indistinto', dove cioe' lo Stato non indichi piu' come i fondi dovranno essere spesi, Buffardi ricorda che il governo e' stato in un certo senso costretto da una sentenza Corte Costituzionale a fare questa scelta.   
''Il governo - ha osservato l'assessore - non ha ancora definito i livelli essenziali di assistenza sociale; questo ha determinato che nella legge finanziaria si e' pensato di vincolare alcune somme del fondo sociale ma la Corte Costituzionale ha stabilito che non e' possibile procedere in tal modo: devono essere le Regioni a stabilire come spendere i finanziamenti, secondo le proprie priorita'''. 
La regione Piemonte sottolinea invece - attraverso ’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Mariangela Cotto - l'accordo raggiunto tra Regioni e Ministero del Welfare sulla quantificazione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. Un miliardo di euro per il 2004 sarà destinato per le politiche sociali delle Regioni, che saranno direttamente impegnate a gestire tali risorse senza più i vincoli di destinazione, decisi finora dal livello statale (ad esempio asili nido oppure contributi per le giovani coppie). Ciò consentirà di valorizzare l’autonomia regionale nel settore delle politiche sociali (prevista dalla modifica del titolo V° della Costituzione) e ai governi regionali di decidere quanto assegnare nei diversi comparti a seconda delle esigenze che caratterizzano i diversi territori. "Nessun taglio quindi ma anzi un aumento - ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Mariangela Cotto, sottolineando la sua soddisfazione per l’esito del confronto - di oltre 100 milioni rispetto al fondo 2003 (che era di 897 milioni di euro suddivisi tra risorse indistinte, politiche in favore delle famiglie per l'acquisto della prima casa di abitazione e per il sostegno alla natalità, risorse per le misure di sostegno alla povertà). Una risposta concreta e positiva per le nostre famiglie - ha proseguito la Cotto - per il mantenimento dei servizi sociali sul territorio, in modo tale che lo stato sociale non abbia a soffrire in nessun modo delle politiche in essere nelle Regioni: "sancito un principio importante e cioè che il Fondo viene trasferito in modo indistinto senza che lo Stato dica più alle Regioni cosa devono fare di questi soldi e come devono spenderli"
(gs)
U.E.: no a nazionalizzazioni fondi regionali
La Commissione europea e' contraria ad una ''rinazionalizzazione'' dei fondi regionali in quanto solo una politica ''coerente a livello europeo'' puo' evitare una corsa ai sussidi pubblici da parte degli paesi membri. Lo ha detto oggi il portavoce del commissario Ue per la concorrenza, Mario Monti.
''Ci sono numerosi stati membri che pensano che alcuni aspetti dei fondi regionali dovrebbero essere rinazionalizzati'', ha detto il portavoce, Tilman Lueder. Si tratta di una ''visione di breve periodo'', ha aggiunto, ''in quando la questione dei fondi regionali non e' soltanto relativa al trasferimento di finanziamenti dalle regioni ricche dell'Ue a quelle piu' povere''.
''La politica regionale non e' carita', ma un principio di solidarieta' ed e' l'unico modo attraverso il quale possiamo raggiungere gli obiettivi fissati a Lisbona'', ha aggiunto riferendosi al vertice europeo in cui i Quindici si sono
impegnati a trasformare il mercato unico nell'economia piu' dinamica del pianeta entro il 2010.
''In termini concreti - ha proseguito Lueder - questo significa che abbiamo bisogno di avere una politica regionale coerente a livello europeo, perche' altrimenti avremo una gara a chi offre i maggiori sussidi fra i diversi paesi membri''.
''Se rinazionalizzassimo la politica degli aiuti di stato per i fondi regionali - ha concluso il portavoce di Monti - raggiungeremmo di sicuro il risultato opposto a quello desiderato: avremmo cioe' un aumento dei sussidi pubblici. Ecco perche' una politica regionale europea e' la sola risposta all'obbligo di modernizzazione imposto dalla strategia di Lisbona''.
Nell'Unione allargata il sistema Italia si dovra' sempre piu' attrezzare per potere competere con gli altri partner europei nell'assegnazione di fondi non strutturali. A questa conclusione giunge un rapporto del Ministero per gli affari regionali, curato dal Progetto Opportunita' delle Regioni in Europa (Pore), sul livello di competitivita' delle Regioni italiane nell'acquisizione dei fondi europei su bandi promossi dalle direzioni generali della Commissione europea. Fondi comunemente conosciuti come ''fondi tematici'', che sono ''un'opportunita' per le regioni italiane'', come dice il titolo stesso della ricerca presentata a un folto parterre del Parlamento Europeo di Bruxelles. Dalla ricerca realizzata dal Ceis di Tor Vergata, dal Cnr e dall'Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre), emerge che le carenze maggiori sono la cattiva o incompleta diffusione delle informazioni da parte dei livelli
superiori, la scarsa competenza tecnica o la scarsa attenzione alla qualita' dei progetti, l'eccessiva onerosita' di alcune pratiche amministrative e l'impossibilita' dei soggetti a incassare un insuccesso dopo una lunga fase preparatoria del progetto, costata tempo e denaro.
Numerose le regioni italiane  scelte dal Comitato delle regioni Ue e dalla direzione 'regio'  della Commissione europea tra i partecipanti all'edizione 2004,  dal 27 al 30 settembre prossimi, degli 'Open days', una  manifestazione durante la quale le regioni aprono le loro sedi e  presentano le loro principali iniziative.
E' stata accettata la candidatura della regione autonoma Valle d'Aosta, capofila di un nuovo partenariato transfrontaliero, con la Regione Liguria, Unioncamere liguri, Unioncamere Piemonte, collettivita' regionale Provenza-Alpi-Costa Azzurra e la Regione Rhone-Alpes.
La Lombardia invece fa parte di un progetto proposto da Baden Wuttemebrg con catalogna e regioni ungheresi. Il South east England si presenta con il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, Stuggart e Sysdam.
Le regioni del centro Italia Lazio, Toscana, Marche,Umbria con il Molise si presenteranno con la Scozia e la regione polacca della Malopolska con le quali dividono lo stesso palazzo.
Infine la Regione Lazio e' al primo posto per numero di progetti presentati nell'ambito del programma comunitario ''Cultura 2000''. Lo evidenzia una ricerca realizzata da 'Progetto opportunita' delle regioni in Europa'.
 (gs)
ANCI su tagli finanziari ai comuni

I comuni denunciano il riscontro dei tagli economici derivanti dalla Finanziaria. Anche le grandi citta' metropolitane soffriranno: un po' di piu' Milano (-10 per cento), quindi Roma (-7 per cento) e Firenze (-6). Seguono i capoluoghi dove Rimini detiene il primo posto (-17 per cento) seguita da Cagliari (-14), Grosseto (-12). Fra i comuni medio-piccoli spiccano Monterone (-29 per cento) e Cortina (-28 per cento).
Sono alcuni dei dati resi noti
dall'Anci, l'associazione nazionale dei Comuni italiani. Le difficolta' sono per tutti i Comuni, da quelli piu' grandi a quelli piu' piccoli (anche se questi ultimi sono i piu' sofferenti) si verranno a trovare nei prossimi mesi a causa dei tagli alle risorse trasferite dallo Stato, pari a 410 milioni di euro, il 3,7 per cento del totale.
I bilanci sono a rischio. Pur essendo già a marzo - hanno spiegato Leonardo Domenici (nella foto), presidente dell'associazione e Gianluca Galletti, assessore al Bilancio del Comune di Bologna - per l'incertezza delle risorse a disposizione, sono molti quelli che non sono stati ancora definiti. Per sanare una situazione che avra' come conseguenza piu' immediata il taglio di tutti i servizi, dall'assistenza agli anziani allo scuola bus, l'Anci propone dunque al governo di varare un ''decreto correttivo che moderi - ha spiegato Domenici - l'impatto della manovra economica sui Comuni''.
Il decreto dovra' inoltre modificare il Patto di stabilita' interno, rendendolo ''piu' equo'', ed in particolare - dice l'Anci - alleggerendo le sanzioni previste per i Comuni in caso di ''sforamento''; l'associazione chiede che , come sembra il governo voglia fare, lo stesso non sia esteso agli investimenti.''Se così fosse - ha detto ancora Domenici - potremmo chiudere le porte dei municipi e andare in ferie tutti quanti. Non bisogna dimenticare - ha ammonito il presidente che e' anche sindaco di Firenze - che le infrastrutture sulle quali lo stesso ministro Tremonti punta per risollevare le sorti economiche del Paese sono gestite dagli Enti locali. Penalizzare gli investimenti comunali significa penalizzare l'intero Paese''.
(sm)

Sicilia e Sardegna regionalizzano patti territoriali

Regionalizzati i patti territoriali delle regioni Sicilia e Sardegna. La decisione fa seguito alla delibera del Cipe del luglio 2003 con la quale e' stato deciso di passare alle regioni la gestione dei patti territoriali fino a ora gestiti dal ministero delle Attività Produttive. Lo Stato, tuttavia, fara' da ''service'' alle amministrazioni locali.
''Si realizza così - ha detto il sottosegretario alle Attivita' Produttive Giuseppe Galati - il decentramento delle iniziative riguardanti la programmazione negoziata, di cui i patti fanno parte. In questo caso, c' e' da aggiungere che l' operazione avviene non solo in accordo tra Stato e Regioni, ma, fatto nuovo, con l' affidamento da parte delle due Regioni agli uffici del Ministero della gestione dei patti. I governi regionali hanno ritenuto che nella gestione diretta sarebbero insorte gravi difficolta' che avrebbero bloccato l' iter di attuazione. Cio' sta a significare che la collaborazione tra Regioni e Stato puo' proseguire senza scontri e senza polemiche''.
La regionalizzazione degli strumenti d' incentivazione allo sviluppo in Sicilia e in Sardegna e' avvenuta con la firma dell' apposita convenzione che ha avuto luogo stamani al Ministero delle Attivita' Produttive. Le Regioni, tuttavia, affidano al ministero, in regime di servizio della gestione, tutte le incombenze. Naturalmente la gestione sarà garantita dal trasferimento delle risorse di competenza regionale, per il 60% e di quelle del ministero per il 40%. Per la Sicilia vengono finanziate le iniziative imprenditoriali degli undici patti territoriali le cui istruttorie sono concluse entro il 28 febbraio 2001.
Per la Sardegna il ministero e' impegnato alla rimodulazione delle risorse disponibili per i patti territoriali regionali sulla base delle indicazioni del Cipe. In ogni caso, viene garantito l' intervento della Regione per il 60% delle risorse che sono quelle giuridicamente trasferite dallo Stato alla Regione stessa. (red)

Colozzi: SISAC su intero comparto sanitario e regionale

“La fase contrattuale dell’intero comparto sanitario e dei dipendenti regionali deve essere gestita dalla SISAC (Struttura Interregionale per i Servizi Sanitari Convenzionati), e non più dall’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni)”.
La proposta è stata formulata da Romano Colozzi, Presidente del Comitato di Settore del Comparto Sanità per la Conferenza delle Regioni e Assessore al Bilancio della Lombardia, al Ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella nel corso della riunione dell’Organismo di Coordinamento dei Comitati di Settore.
“Questo passaggio è la logica conseguenza – spiega Romano Colozzi – dell’applicazione del Titolo V della Costituzione. I dipendenti del Comparto sanitario, insieme a medici e convenzionati, sono a carico delle Regioni. Pertanto deve essere una struttura interregionale a gestirne la fase contrattuale, non un’agenzia statale. Un altro ramo della stessa struttura potrebbe invece gestire il contratto di lavoro del personale regionale”.

Attualmente alla Sisac è in capo la gestione dei contratti della medicina convenzionata: circa 90 mila professionisti molti dei quali sono medici di famiglia.
“In questo modo – aggiunge Colozzi – la contrattazione fra le Regioni e i rappresentanti dei lavoratori può avvenire in modo più rapido ed efficace, nel rispetto delle funzioni e delle competenze”.
''Allo stato dei fatti l'attuale  tornata contrattuale sara' svolta in base alla normativa vigente  e cioe' dall' Aran''. Replica cosi' il ministro della Funzione  pubblica, Luigi Mazzella, al presidente del Comitato di settore  del Comparto Sanita' per la Conferenza delle Regioni,  l'assessore Romano Colozzi, circa il passaggio della  contrattazione dall'Aran alle Regioni, dell'intero comparto  sanitario e dei dipendenti regionali. ''La proposta del presidente del Comitato di settore della  sanita' - aggiunge Mazzella - dovra' essere esaminata nelle sedi  competenti''.Dell'argomento se ne occupa anche un  articolo del quotidiano "Il Sole 24 ORE": Regioni: nella sanita' contratti senza Aran. (red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica
 

invia
e-mail

 

 

 

numeri precedenti

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"