periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.217- Roma, 3 febbraio 2004

Sommario

Piemonte, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta: web servizi Turismo Marche promosso a Madrid
In Senato le riforme costituzionali Emilia-Romagna chiede proroga anagrafe bovina
OGM in Consiglio dei ministri Ciampi su federalismo; Presidenti "speciali" discutono riforme
Piemonte, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta: web servizi

Piemonte ed Emilia-Romagna, così altre Regioni come la Valle d'Aosta, puntano a rafforzare servizi informatici innovativi.
Un "mercato elettronico" per i fornitori della Regione Piemonte: è la novità più rilevante contenuta nelle linee guida approvate dalla Giunta regionale, su proposta degli assessori Caterina Ferrero e Gilberto Pichetto, per regolamentare le procedure telematiche di acquisto di beni e servizi.
"L’utilizzo della nuove tecnologie – spiega l’assessore Pichetto – è ormai penetrato a fondo sia nei rapporti commerciali che nelle attività delle pubbliche amministrazioni. La Regione ha voluto dunque incentivare l’uso degli strumenti informatici anche per invogliare le aziende fornitrici su questa strada e incoraggiare l’uso di Internet per le transazioni che un tempo venivano tradizionalmente svolte con documenti cartacei".
Tecnicamente viene definito "e-procurement" l’acquisto di beni e servizi tramite Internet, e la stessa Regione ha già attivato sperimentalmente due gare, una dedicata all’acquisto di attrezzature informatiche, l’altra per materiale antinfortunistico, secondo i criteri sia dell’offerta economicamente più vantaggiosa (confrontando cioè costo e qualità del prodotto), che del prezzo più basso.
"Per l’ente – conferma l’assessore Ferrero - questa scelta consente di ridurre costi e tempi per l’acquisto dei prodotti di cui ha bisogno, semplificare le procedure di aggiudicazione delle gare e migliorare il livello di trasparenza delle stesse, sia verso i fornitori che verso i cittadini".
Le regole, definite anche a seguito delle sperimentazioni, prevedono sostanzialmente tre modalità: le gare telematiche, il mercato elettronico e la trattativa privata. Per il "mercato elettronico", invece, ogni fornitore dovrà essere stato preventivamente abilitato dalla Regione a proporre un certo catalogo di prodotti. "A questo punto – precisa Ferrero –
il responsabile degli acquisti potrà "pescare" direttamente dal catalogo, facendo un ordine diretto per forniture di modesto importo, oppure richiedendo anche a più fornitori i prezzi di un determinato prodotto, per scegliere il costo più basso".
Sarà inoltre di oltre 420 mila euro l’introito che la Regione Piemonte trarrà dalle convenzioni siglate con Valle d’Aosta, Sardegna, Calabria e le province autonome di Bolzano e Trento per la gestione dell’Osservatorio regionale dei Prezzi e delle Tecnologie (OPT). Un modello, quello offerto dall’assessorato regionale alla sanità piemontese, che si pone come uno tra i più funzionali ed efficaci a livello nazionale. "Il funzionamento di questo servizio - spiega l’Assessore regionale alla Sanità Valter Galante -, si basa su un sistema di telecomunicazioni che consente agli operatori locali e ai funzionari regionali un accesso diretto alle banche dati dell’Opt sia per trasferirvi i dati, sia per interrogarne i contenuti.
Per quanto riguarda invece l'Emilia-Romagna, la Regione è all'avanguardia.
Oltre il 60% degli emiliano-romagnoli posseggono almeno un computer nella propria abitazione e quasi la meta' (48%) si definisce 'internauta'. E poi ancora: l'Emilia-Romagna e' quinta in Europa nell'utilizzo dei servizi on line della Pubblica amministrazione, naviga in Internet piu' del resto d'Italia; la diffusione della connessione Dsl inregione e' superiore alla media europea e quasi la totalita' degli istituti scolastici e' connessa alla rete.
Ora è stata varata
una nuova legge per sostenere la seconda fase della rivoluzione telematica in Emilia-Romagna. Dopo gli investimenti per la rete a banda larga, si tratta ora infatti di puntare sui servizi innovativi che la Pubblica Amministrazione dell’Emilia-Romagna. Il progetto di legge, che approda in questi giorni in Commissione, mettendo a sistema gli investimenti finora avviati per il cablaggio, istituisce la rete regionale delle pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna, destinata a collegare tutti i soggetti pubblici (Regione, Enti Locali, Asl, Università e scuole) attraverso una rete a banda larga che ne potenzierà le capacità operative.
Per garantire la cooperazione tra tutti i soggetti pubblici la legge istituisce il Comitato permanente per la progettazione e lo sviluppo della rete e dei nuovi servizi e lancia anche un sistema di e-procurement, ovvero per acquisti on line comuni tra Regione, Asl e Comuni.
L’obiettivo? Risparmi di spesa, procedure più snelle, maggiori rapporti con il tessuto produttivo locale, spostando su base regionale acquisti finora centralizzati a Roma. Si collauda un modello di lettura dei dati allo scopo di individuare i settori in cui investire le risorse pubbliche.
Sul sito internet della Regione Valle d' Aosta (www.regione.vda.it) da oggi e' attiva una sezione riservata alle relazioni con il pubblico. Nello spazio dedicato all' Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) si trovano, tra l'altro, la guida ai servizi con schede informative relative alle attivita' dell' amministrazione regionale, gli orari di apertura degli uffici e la modulistica per l' autocertificazione e l' accesso ai documenti amministrativi. E' inoltre a disposizione la rubrica 'Una risposta al giorno', con le domande piu' frequenti raccolte presso gli sportelli dell' Urp. Promossa dalla presidenza delle Regione, l' iniziativa si propone di promuovere l' accesso dei cittadini ai servizi dell' amministrazione regionale. L' e-mail dell' ufficio e' urp@regione.vda.it.
(gs)

In Senato le riforme costituzionali
Alla ricerca della saggezza ritrovata. Si è chiusa la discussione all'interno della maggioranza su come emendare la riforma costituzionale che prevede, tra l'altro, l'introduzione del Senato federale. Riunione dopo riunione i cosiddetti ''saggi'' della Cdl (D'Onofrio, Pastore, Calderoli, Nania) sembra che abbiano trovato la quadratura sulle riforme, con tanto di benedizione finale da parte del ministro per le Riforme, Umberto Bossi. Quindi si dovrebbero - il condizionale è ormai d'obbligo - conoscere oggi al Senato gli emendamenti  che recepiscono gli accordi di maggioranza. Il condizionale è d'obbligo fino a quando almeno non ci sarà la redazione finale del documento politico che chiuderà la verifica interna alla maggioranza, infatti è previsto anche un capitolo dedicato alle riforme.
I principali nodi da sciogliere da parte dei ''saggi'' sono la presenza dei presidenti di Regione nel futuro Senato federale, il ripristino dei senatori eletti dagli italiani residenti all'estero, e la composizione della Corte costituzionale.
Il testo approvato dal Consiglio dei ministri prevede che i giudici della Consulta siano 15, di cui 5 nominati dal presidente della Repubblica, 5 eletti dalle alte magistrature e 5 eletti dal Senato federale. La commissione Affari costituzionali aveva aumentato a 6 i giudici di elezione senatoriale e ne aveva aggiunti 3 eletti dalla Camera. La proposta della Lega e' di aumentare ulteriormente a 8 quelli che verranno scelti dal Senato (in modo che i giudici con investitura ''politica'' superino quelli con investitura istituzionale), mentre Udc e An vorrebbero tornare al testo licenziato dal Consiglio dei ministri.
Il relatore
Francesco D'Onofrio ha dichiarato che c'è stata ''una intesa sul Senato federale, sul sistema delle garanzie e sulla Corte Costituzionale''. ''Oggi - ha aggiunto D'Onofrio - presentero' emendamenti significativi e innovativi in aula''. Fra i primi emendamenti rientra l'ingresso dei presidenti di regione nel futuro Senato federale. E fra gli altri punti su cui e' stato raggiunto un accordo c'e' quello riguardante la Corte Costituzionale, e sul ripristino dei senatori eletti dagli italiani residenti all' estero; questa norma era presente nel testo varato dal Consiglio dei Ministri ma era stata poi espulsa dalla commissione Affari Costituzionali.
Carlo Vizzini, presidente della Bicamerale per gli affari regionali ha riferito che la maggioranza ''ha lavorato con spirito costruttivo sul tema delle garanzie, come aveva chiesto l' opposizione, per dimostrare che non manca la buona volonta' per il dialogo".
Intanto si esaminano gli emendamenti dell'opposizione. In Senato si chiude la discussione generale sulle riforme (mancano solo tre interventi) e il relatore, Francesco D'Onofrio annuncia in Aula gli emendamenti che sono i seguenti:
1) Presidenti di Regione nel Senato federale; 2) norma di garanzia sull'unita' nazionale; 3) nuova norma antiribaltone; 4) nuova composizione della Corte costituzionale; 5) accoglimento di alcuni emendamenti dell'opposizione di "garanzia":  il primo prevede la maggioranza dei due terzi per l'approvazione dei regolamenti di Camera e Senato, il secondo attribuisce alle opposizioni la presidenza delle commissioni di garanzia, controllo e di indagine.
''Gli emendamenti del relatore - ha detto D'Onofrio - sono frutto di un accordo rigido della maggioranza''. Si mira a ''rafforzare in modo complessivo il sistema delle autonomie locali'', a ''superare il bicameralismo perfetto'', ad ''attribuire al Senato la competenza sulle materie di competenza concorrente tra Stato e regioni'' e a optare per ''un Senato elettivo'' e non nominato dai Consigli regionali.
Quanto agli emendamenti, D'Onofrio ha annunciato il proprio parere favorevole a quello gia' presentato dalla Lega che inserisce i ''Governatori'' nel Senato federale. D'Onofrio ha invece annunciato una serie di propri emendamenti riguardanti l'unita' nazionale (all'articolo 120 della Costituzione), la norma antiribaltone (la maggioranza non puo' cambiare durante la legislatura ma puo' indicare un nuovo premier).
E' prevista una Corte Costituzionale con 16 giudici, di cui 5 nominati dal presidente della Repubblica, 4 eletti dalle alte magistrature, 3 dal Senato federali e 3 dalle regioni.

(gs)
OGM in Consiglio dei ministri

E' in arrivo un provvedimento di legge  nazionale sugli Ogm. Dopo l'esempio Piemonte, e per l'ultimo quello della regione Lazio, il Governo sembra lavorare anch'esso ad un provvedimento restrittivo verso gli OGM. E' la possibilità in agricoltura di regolare l'immissione e la coltivazione di Organismi Geneticamente Modificati.
Così almeno lascia intendere il ministro Alemanno che rilancia l'urgenza di un provvedimento di legge  nazionale, ''che il Mipaf - fa sapere il ministro - ha gia'  predisposto e su cui aspettiamo la messa all'ordine del giorno  da parte della Presidenza del Consiglio''. E' quindi un provvedimento predisposto dal ministero  delle Politiche Agricole.
Alemanno pertanto commenta positivamente la scelta della  regione Lazio sugli Ogm: ''La decisione della Regione Lazio  di dichiararsi Ogm-free, adottata con l'approvazione dell'ultima  legge Finanziaria - ha detto il ministro - e' la conferma della  volonta' delle regioni di tutelare la propria agricoltura e le  proprie produzioni''. Alemanno contesta cosi' il luogo comune  secondo cui la prudenza degli Ogm in agricoltura ''appartenga  solo alla sinistra'', e sostiene che, al contrario, sia  ''perfettamente in linea con la cultura identitaria e  tradizionalista della destra''. 
''Dopo la Toscana, il  Piemonte e la Puglia - sottolinea il ministro - anche il Lazio sceglie questa strada ed e'  da rimarcare che sono proprio le Regioni governate dal  centrodestra a manifestarsi come capofila di questa  posizione''.
L'
assessore all'agricoltura del Lazio , Antonello Iannarilli, ha presentato un emendamento, nell'ambito della Finanziaria regionale 2004, che proclama il territorio regionale ogm-free. Non e' una legge ad hoc, come nel caso della Puglia, ma e' un altro segnale che va nella direzione tracciata l'anno scorso dalla Regione Piemonte, la prima ad aver ingaggiato una vera e propria battaglia contro l'agricoltura ogm e culminata nella distruzione di migliaia di ettari di campi coltivati con le sementi geneticamente modificate.
Le Regioni che hanno adottato un atteggiamento di rifiuto verso gli ogm sono salite, con la decisione odierna del Lazio, a 12. Basilicata, Piemonte, Puglia, Toscana, Marche, Campania, Siclia, Emilia-Romagna, Umbria, Campania, Abruzzo, Lazio sono state le regioni firmatarie, nel novembre 2003, di un appello al governo, promosso da Coop, Coldiretti e Vas - per proclamarsi regioni ''ogm-free''.
Una prima messa a punto della posizione delle Regioni era venuta gia' nel corso del 2003, con una iniziativa sul piano europeo. Toscana, Alta Austria e Galles avevano promosso un appello alla Commissione Ue per potersi proclamare regioni ''ogm-free''. Richiesta alla quale si sono associate Aquitania, Limousin, Paesi Baschi, Salisburgo, Schleiswig-Holstein, Tracia-Rodopi.

(sm)

Emilia-Romagna chiede proroga anagrafe bovina

L’assessore regionale ad Agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile Guido Tampieri e l’assessore Sanità Giovanni Bissoni hanno inviato una lettera al ministro della Salute Girolamo Sirchia e al ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno relativa alla “proroga del termine di scadenza delle attività di certificazione da parte di ogni detentore della propria consistenza di stalla registrata nell'Anagrafe nazionale bovina”.
Dopo aver espresso la propria condivisione per “il prolungamento del periodo di certificazione concesso”, gli assessori chiedono di “poter disporre rapidamente di adeguate risorse, in modo particolare per favorire la piena attivazione degli organismi delegati” e suggeriscono che “tali finanziamenti vengano erogati attraverso le Regioni e le Province autonome che possono interagire con più immediatezza con i soggetti delegati operanti sul proprio territorio”.
Nella lettera i due esponenti della Giunta regionale sottolineano che la proroga dei termini delle attività di certificazione costituisce una “ulteriore opportunità offerta agli allevatori per attuare la necessaria operazione di allineamento della situazione reale dei loro allevamenti con le registrazioni in Banca Dati Nazionale, in considerazione dell'importanza che questa operazione riveste per il comparto della bovinicoltura, data l'indispensabilità di poter contare su di un sistema efficiente di identificazione e registrazione dei bovini presenti nelle nostre stalle”.
(red)

Turismo Marche promosso a Madrid

La Regione Marche ha partecipato alla Fiera internazionale del turismo (Fitur 2004) di Madrid. Dopo Berlino e Londra, insieme alla Bit di Milano, la Fitur è la terza manifestazione espositiva più importante d’Europa.  Confermata l’attenzione degli spagnoli verso le Marche: nel 2003 gli arrivi sono cresciuti del 4,11% e le presenze del 6,9%. A fronte di un incremento di 2.880 turisti spagnoli venuti nelle Marche, i pernottamenti sono aumentati di 44 mila giornate. Risultati positivi, che possono essere incrementati ancora con l’aiuto del volo diretto “Barcellona – Falconara” e con l’attenzione crescente che la stampa spagnola sta dedicando alle Marche.

“Il turismo spagnolo – sottolinea l’assessore Lidio Rocchi – apprezza l’offerta religiosa e culturale delle Marche. È attratto, in particolare, dall’atmosfera dei piccoli borghi, dal designer industriale e dallo shopping nei distretti calzaturieri e della moda. Anche il turismo balneare risulta interessante per questo mercato. Conferme che abbiamo verificato nel corso della Fitur 2004, insieme alle potenzialità espresse dall’aeroporto di Falconara. Il volo diretto fa affluire nelle Marche un flusso crescente di viaggiatori; una quota dei quali, poi, riparte, per altre destinazioni nazionali. La sfida è quella di riuscire a trattenere nella regione percentuali sempre maggiori di turisti, con pacchetti in grado di soddisfare esigenze e curiosità di questo mercato in costante crescita”. 
Nel mese di marzo, inoltre, verrà realizzato un educational tour di giornalisti spagnoli nelle Marche. “Una grande opportunità – ha concluso Rocchi - che gli operatori turistici marchigiani devono sfruttare, partecipando alle iniziative promosse dalla Regione e predisponendo pacchetti turistici in grado di soddisfare la domanda che proviene della penisola iberica.

(red)
Ciampi su federalismo; Presidenti "speciali" discutono riforme
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è tornato sul tema riforme e federalismo, coniugandolo con i termini unità nazionale e solidale.
''In questa fase di riforme ispirate al
federalismo solidale, fase delicata e importante per la storia istituzionale della nostra Repubblica 'una e indivisibile', non dimentichiamolo mai, in tutte le sue articolazioni, non basta disporre di autonomie locali di governo. Occorre saperle utilizzare al meglio. E le regione a  statuto speciale, come la Sardegna, con la loro esperienza dell'autonomia, debbono proporsi di essere esempio positivo per le Regioni che stanno ora acquisendo piu' vaste responsabilita'''.

Infatti si continua a discutere di riforme costituzionali anche per quanto riguarda le "speciali". Il presidente della Provincia di Bolzano
Luis Durnwalder partecipa oggi a Roma, insieme ai colleghi Presidenti di Regioni e Province a statuto speciale, ad un nuovo incontro su questi temi con il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia .
Prosegue pertanto la discussione sulla riforma in senso federale della Costituzione in rapporto alle specialita' delle Regioni e Province autonome.
(red)
 

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