periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 219- Roma, 5 febbraio 2004

Sommario

Bossi sulla riforma costituzionale Beni culturali on line
Riequilibrio nord sud possibile con cooperazione Governo-Regioni Senato con presidenti a tempo
Informest: al via il nuovo portale europeo sui mercati elettronici Istat: aggiornati i dati del 14° censimento
Bossi sulla riforma costituzionale

Sul quotidiano "la Padania" è stato pubblicato il testo integrale del discorso del ministro Umberto Bossi al Senato che ha chiuso la discussione sulla riforma federalista: "abbiamo urgenza di compiere questo atto di rinascita che non può che essere il federalismo"(cfr. il testo degli articoli approvati dall'Aula).
Bossi inizia affermando che "la sinistra ha fatto il suo dovere riformando il Titolo V" della Costituzione e "ora la destra sta facendo il suo dovere introducendo un aspetto importante come il federalismo".
Detto questo e individuato "nella Regione l'istituzione rappresentativa  più idonea a rispondere ai bisogni della società" e quindi del federalismo, si affronta il tema del superamento del bicameralismo perfetto e dei passaggi che hanno portato a delineare un Senato più coerente alla "rappresentanza delle autonomie regionali". Una chiara critica quindi al testo uscito dalla Commissione che istituiva un Senato "soltanto delle competenze concorrenti Stato-Regioni".
Bossi allora tocca la questione della contestualità delle elezioni del Senato con quelle regionali e cita "La soluzione propugnata dalle Regioni nella Conferenza unificata" che "poneva problemi di funzionalità soprattutto in relazione alla necessità di individuare una armonica fase transitoria, ma è sicuramente la via che porta al federalismo e che il relatore con i suoi emendamenti ha indicato in questo momento".
Altro tema: i presidenti delle Regioni faranno parte del nuovo Senato federale, "è stata prevista una fase transitoria, per adeguare il sistema elettorale delle elezioni nazionali e regionali, in cui i Presidenti delle Giunte regionali dovranno essere presenti in Senato. Nella fase definitiva, dopo l'elezione diretta dei Senatori in concomitanza con le elezioni regionali, i Presidenti delle Giunte regionali non ci saranno, in base agli emendamenti presentati dal Relatore". E' prevista "la partecipazione dei Presidenti regionali ai lavori del Senato" per l'elezione del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale, del CSM e la valutazione dell'interesse nazionale. Il coordinamento delle Regioni "ha solo un valore consultivo" ma che tante polemiche "strumentali ha scatenato da parte dell'opposizione, e non solo dell'opposizione".
Secondo Bossi "occorreva prevedere quindi non solo un'integrazione completa dei Presidenti delle Regioni nel Senato, ma caratterizzare in modo più deciso la sua rappresentanza territoriale, nonché la completa rappresentanza degli eletti".
Quindi Bossi ribadisce che il Governo dichiara di rimettersi ad una legge costituzionale che stabilisca la contestualità dell'elezione dei Senatori e dei Consigli regionali e preveda i Presidenti delle Regioni e i Presidenti delle Giunte come componenti del Senato in via transitoria fino all'entrata in vigore della contestualità elettorale con l'elezione regionale".
Si affronta anche il tema della devolution nelle seguenti materie: "assistenza e organizzazione sanitaria; organizzazione scolastica e gestione degli istituti scolastici; parte della programmazione scolastica di interesse specifico delle Regioni; Polizia locale; l'ultima voce è costituita da "ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato".
Quanto all'interesse nazionale, Bossi afferma che "viene dunque inserito un comma che riguarda la possibilità, da parte del Governo, di adire il Senato qualora una legge regionale pregiudichi l'interesse nazionale della Repubblica". Ma l'impugnazione non è solo dell'interesse generale della collettività, ma - precisa Bossi- "anche degli interessi territorialmente individuati degli Enti di cui all'articolo 114 della Costituzione. In questo modo si vuole da un lato preservare l'unità federale dello Stato, e dall'altro evitare un uso distorto dello strumento impugnatorio da parte dello Stato".
Un richiamo agli Statuti delle Regioni speciali, e Bossi dichiara che il Governo si era impegnato "nell'ambito della Conferenza Unificata, a garantire una compartecipazione delle Regioni speciali nel processo di approvazione e modificazione degli Statuti al fine di allineare le Regioni speciali a quelle ordinarie".  Ecco la proposta di Bossi: "quella di far sì che sull'oggetto degli Statuti ordinari anche le Regioni a Statuto speciale possano deliberare con un grado di autonomia pari alle altre Regioni, ovvero sia con legge regionale non sottoposta all'approvazione finale da parte dello Stato".
 
(gs)

Riequilibrio nord -sud possibile con cooperazione Governo-Regioni

Secondo il Rapporto presentato dal Dipartimento Politiche dello Sviluppo del Ministero dell'Economia nel 2003, anche se in una fase congiunturale sfavorevole a livello internazionale, la crescita del Sud continua a ritmi più elevati di quelli del resto dell'Italia. Si riduce infatti il divario nel Pil pro-capite fra Nord e Sud e la disoccupazione è calata al 17,7 per cento, il livello più basso dal 1993. Si è registrata nuovamente una forte natalità imprenditoriale in particolare nell’industria in senso stretto e nei servizi alle imprese. Aumentano nel mezzogiorno le presenze turistiche soprattutto quelle straniere, e secondo i dati del DPS sono migliorati nel 2001-2002 i servizi dell’erogazione dell’acqua e dello smaltimento dei rifiuti settori tradizionalmente di difficile gestione nel Sud.
La spesa pubblica in conto capitale destinata al Sud ha accelerato la sua crescita, superando nel 2003 i 21 miliardi di euro (contro i 15,4 di cinque anni fa) e nel presentare il rapporto il Dps sottilena che la Legge Finanziaria per il 2004 ha assegnato al Fondo per le aree sottoutilizzate finanziamenti aggiuntivi pari allo 0,8 per cento del Pii, quota superiore a quella media del quinquennio 1998-2002 (pari allo 0,63 per cento del Pil).
I meccanismi premiali e sanzionatori relativi alle risorse nazionali aggiuntive destinate alle aree sottoutilizzate (introdotti con  delibere del CIPE) hanno contribuito ad accelerare fortissimamente la capacità programmatica degli Accordi di Promamma Ouadro.
 E’ stato inoltre avviato un progetto di monitoraggio della spesa delle risorse programmate negli APQ, che quando sarà completato (nel 2005) assicurerà anche nel caso delle risorse aggiuntive nazionali lo stesso livello di controllo oggi esistente per i Fondi europei.
Infine un riconoscimento alle Regioni:"Se l’obiettivo del riequilibrio socio-economico -si legge nella nota stampa del dipartimento - può essere portato avanti con successo dal Governo nazionale si deve anche alla cooperazione con le Regioni e allo sforzo di modernizzazione amministrativa che esse stanno portando avanti: nel 2003, per il secondo anno consecutivo, tutte le Regioni italiane hanno rispettato il pieno utilizzo dei Fondi comunitari del Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 evitando il disimpegno automatico, un risultato che non ha precedenti nella storia di 15 annidi programmazione delle risorse comunitarie; nel marzo e nel dicembre 2003 sono state approvate le proposte di attribuzione delle riserve di premialità comunitaria, rispettivamente del 6 e del 4 per cento (per un totale di oltre 690 milioni di euro), ai Programmi Operativi regionali e nazionali, a seguito di risultati molto positivi nel raggiungimento degli indicatori di performance previsti dal sistema della premialità. Tale sistema, più rigoroso in Italia che negli altri Paesi dell’Unione europea si conferma uno strumento amministrativo, organizzativo e procedurale di grandissima importanza nell’accelerazione della modernizzazione della Pubblica Amministrazione del Sud".
Il rapporto si sofferma anche sulle difficoltà e gli ostacoli che ancora oggi sono da superare: la spesa pubblica destinata al Sud è comunque ancora lontana dall’obiettivo (ribadito nei recenti documenti di programmazione economica e finanziaria) del 45 per cento della spesa nazionale; di fronte ai buoni risultati conseguiti nella spesa delle risorse aggiuntive, resta infatti il ritardo nella spesa al Sud delle risorse ordinarie.
"Se si considerano le due componenti della spesa — investimenti e trasferimenti per aiuti di Stato — si registra il perdurare di uno squilibrio a favore dei trasferimenti/incentivi e la quota degli investimenti pubblici destinati alle infrastrutture - conclude il dipartimento -è ancora inadeguata a colmare il gap che separa il Sud dal Centro-Nord, soprattutto nel settore ferroviario".Il Rapporto è on line su sito del dipartimento (
Copertina ;Indice ;Premessa ;Introduzione e Sintesi; Capitolo I ; Capitolo II ; Capitolo III ; Capitolo IV ;Capitolo V ;Capitolo VI . In Appendice : I - Indicatori economici regionali ;II - Conti pubblici territoriali ; III - Strumenti per lo sviluppo ;IV - Indicatori territoriali per regioni europee ; V - Cartine .Indice delle figure e delle tavole del Rapporto; Indice delle tavole e note metodologiche dell'Appendice ). (red)

Informest: al via il nuovo portale europeo sui mercati elettronici

Informest (www.informest.it), l’Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica Internazionale - che vede nella compagine sociale le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, la Provincia autonoma di Trento, Ice e Unioncamere - parteciperà alla realizzazione del nuovo Portale europeo sui mercati elettronici, insieme a un ristretto gruppo di agenzie europee per lo sviluppo del commercio con l'estero, guidato dalla Swedish Trade Agency (Svezia).
In questi mercati virtuali è possibile acquistare o vendere beni e servizi conoscendo in tempo reale le variazioni dei prezzi e delle disponibilità, partecipare ad aste pubbliche e concludere affari in un contesto internazionale.
Il nuovo portale sarà indirizzato in particolare alle piccole e medie imprese, per favorire la conoscenza di questi nuovi strumenti operativi e per cogliere le molteplici opportunità che si apriranno, in particolare, con il prossimo allargamento dell’Unione.
“Cureremo – spiega il Presidente di Informest, Luigi Guarda – in particolare tutta l’attività di monitoraggio dei siti “business-to-business” nei Paesi dell'allargamento e in quelli candidati all'adesione all’Unione: un’opera importante che consentirà, per la prima volta, di disporre di un quadro complessivo di questi siti e che pone Gorizia e il nord est all’avanguardia in questo settore”.
(red)

Beni culturali on line
www.regionibeniculturali.it è il sito del coordinamento dell'area beni culturali della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle province autonome. Il  sito presenta i responsabili politici, amministrativi e tecnici nelle diverse attività, contiene informazioni generali sulle iniziative delle diverse Amministrazioni (convegni, mostre, eventi, piani e programmi, progetti, ecc.) e mette a disposizione testi di carattere legislativo e documentario, indirizzi e altri dati utili.
Il Coordinamento (nella foto il coordinatore degli assessori ai beni culturali per la conferenza delle Regioni, Gian Piero Leo) opera per garantire unitarietà di indirizzo delle Regioni nei rapporti con il Governo, il Parlamento, le Province e i Comuni italiani.

Il sito è quindi il luogo di scambio di esperienze e di elaborazione di idee e di progetti per qualificare l’azione amministrativa e tecnica delle strutture regionali. (red)
Istat: aggiornati i dati del 14° censimento
La newsletter del Sistan si sofferma in un editoriale sui dati definitivi del 14° censimento della popolazione. L'Istat ha diffuso a dicembre 2003 i dati definitivi del Censimento della popolazione  e delle abitazioni del 2001. I dati preliminari sono stati aggiornati, e forniscono più informazioni sull’età e lo stato civile delle persone residenti in Italia ed informazioni sulla composizione delle famiglie. L’analisi a livello comunale, ovvero relativa a ciascuno degli oltre 8.000 comuni italiani, permette confronti fra strutture demografiche e familiari nelle diverse aree del territorio nazionale. Dopo un processo di revisione, verifiche di qualità e di coerenza, i dati sono stati raccolti in una banca dati accessibile via Internet sia dal sito dell’Istat sia da quello dedicato ai censimenti, che permette a qualsiasi utente di effettuare elaborazioni personalizzate e trasferirle direttamente sul computer.(red)
Senato con presidenti a tempo
  Passano i primi due articoli della  riforma della Costituzione: L'art.1 approvato dal Senato e'  quello che istituisce il Senato federale, l'art.2 riguarda la  Camera dei Deputati, che sara' composta di 400 componenti eletti  in Italia e 12 eletti nelle circoscrizioni all'estero. E' intervenuto anche Giulio Andreotti che, come  padre costituente, ha rivolto un appello a tutti i colleghi,  invitandoli a fermarsi a riflettere evitando di proseguire  l'esame delle riforme in un clima di divaricazione. L'assemblea  di Palazzo Madama proseguira' stamani l'esame delle riforme  istituzionali dell'articolo 3 del disegno di legge, quindi dalle  9,30 alle 12 l'assemblea proseguira' con l'esame delle riforme.
"L'attuale progetto di riforma federale del Governo non e' all'altezza della sfida perché non c'è possibilità di vincerla ''se non si parte da un principio: il federalismo e' cooperazione e capacità di dialogo, non comando''. E' questo il giudizio di
Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna. ''Nessuno puo' pensare di comandare la società - ha aggiunto Errani - una societa' complessa e in evoluzione. Nessuno può dire 'ci penso io', perché dobbiamo dire 'ci pensiamo insieme'''. ''C'e' bisogno  - ha aggiunto Errani - di un più forte senso delle istituzioni. Stiamo discutendo di questi cambiamenti radicali e pensiamo al contempo di costruire un impianto istituzionale segnato dalle 'pruderie' di questo o quel partito. Questo progetto non e' all' altezza della sfida del momento. Il federalismo non lo facciamo perché ci sono i popoli del Val Brembana, lo facciamo perché abbiamo bisogno di avere efficienza di competere nel mondo''.
"Il centrosinistra - ha replicato il ministro per l'innovazione tecnologica Lucio Stanca - quando e' stato al governo, non e' stato capace di fare niente sul federalismo. Quel poco che ha fatto, la modifica del titolo V, ha creato solo una confusione enorme
".
''Il nuovo Senato che propone la  maggioranza non ha nulla di federale", ha affermato Walter Vitali, capogruppo Ds-L'Ulivo  in commissione Questioni regionali. ''La maggioranza - aggiunge Vitali - fa finta di accogliere  la proposta delle Regioni di eleggere i senatori contestualmente  alle elezioni dei Consigli Regionali, ma in realta' rinvia tutto  ad una legge costituzionale che dovrebbe essere approvata entro  due anni dall'entrata in vigore delle nuove modifiche alla  Costituzione. E se la legge costituzionale che prevede  l'elezione contestuale del Senato e dei Consigli regionali non  viene approvata che succede? Nulla. Semplicemente entro due anni  i Presidenti delle Regioni decadono da componenti a pieno titolo  del Senato. Bossi - conclude Vitali - puo' cosi' sbandierare un  risultato che non c'e' e D'Onofrio puo' tenere buona l'altra  parte della sua maggioranza che non e' d'accordo con la  contestualita' delle elezioni rinviando tutto ad una legge  costituzionale che con ogni probabilita' non ci sara' mai. E' una prova ulteriore che la maggioranza ha interesse solamente  ad una cosa: comporre le sue tensioni interne a spese della  Costituzione che ne esce cosi' sempre piu' malconcia''.
Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sottolinea invece i problemi legati alla mancata applicazione del federalismo fiscale: bisogna ''Attuare definitivamente il principio del federalismo fiscale per consentire alle Regioni di conquistare un'autonomia che, per ora, rimane solo sulla carta''.
Per Formigoni ''In una fase di adeguamento dell'ordinamento giuridico alle novita' introdotte dalla riforma costituzionale del Titolo V  la Lombardia ha sviluppato un confronto serrato con il Governo e il Parlamento - ha ricordato Formigoni - perche' la funzione regionale di governo possa essere pienamente esercitata in tutte le materie che non sono espressamente riservate allo Stato''.
''Senza il federalismo fiscale le riforme rischiano di essere pietruzze colorate per i bambini'', ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. C'è quindi la necessita' di un'autonomia delle Regioni, e in particolare ha spiegato come sia necessaria l'iscrizione ai lavori della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti Locali dell'Accordo sui meccanismi di federalismo fiscale, che era gia' stato sottoscritto nella primavera scorsa. ''Il mancato passaggio nella Conferenza Unificata di questo accordo - ha spiegato il presidente lombardo - impedisce lo svolgersi dei lavori dell'Alta commissione, attivata proprio per dare attuazione all'articolo 119. Istituita nella Finanziaria di un anno fa, essa doveva concludere i propri lavori a marzo del 2003 e invece e' riuscita a insediarsi soltanto a maggio, prorogando l'attivita' al prossimo 30 settembre''.
Il Presidente lombardo ha anche sottolineato che a questa situazione si aggiungono i pronunciamenti della Corte Costituzionale ''che hanno bloccato il decreto legislativo che aveva rappresentato un esempio di avvio di federalismo fiscale''.
Renato Schifani, presidente dei senatori Fi, è convinto che l'attuale progetto di riforme "e' organico, guarda al futuro, risponde all'esigenza di modernizzazione del Paese''. Il Testo che si sta discutendo,ricalca quasi per intero le proposte costituzionali che l'Ulivo aveva fatto proprie nella scorsa legislatura, quando era maggioranza''. Dunque, ''nessuna 'distruzione', ma volonta' costruttiva''.''Il dibattito si sta svolgendo con grande compostezza, ampiezza dispazi e di tempi, e l'Aula sta contribuendo a migliorare il testodella Commissione, assolvendo nel migliore dei modi a quella che e'la sua funzione. Temo purtroppo che stiamo parlando a chi non vuolsentire. L'Ulivo evidentemente non ha interesse che il cambiamento del Paese avvenga in una legislatura dove la Cdl e' maggioranza. Questo ci dispiace molto e continueremo sempre a sperare in unainversione di pensiero''.

Il coordinatore della Segreteria Ds  Vannino Chiti, ha infine affermato che ''La riforma costituzionale presentata  dalla destra, e in discussione al Senato, e' un confuso progetto  che, se approvato, provocherebbe un disastro. Sono note le  nostre critiche rispetto al ruolo del primo ministro; o quelle  relative ad un Senato piu' definibile 'contro' che 'delle'  Regioni''.
(gs)
 

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