periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 312- Roma, 17 giugno 2004

Sommario

Immigrazione: sono  1.334.889 i regolari residenti in Italia Regionali in discussione
Fiumicino-Malpensa: confronto tra Formigoni e Storace Martini: no a 'compromesso al ribasso'' sulla Costituzione europea
Usigrai su convenzioni RAI-Regioni Comitato delle Regioni: sì  a relazione D'Ambrosio
Immigrazione: sono 1.334.889 i regolari residenti in Italia
Gli immigrati sono 1.334.889 quelli regolari e residenti in Italia. Lo dice l'Istat e si tratta di dati che potrebbero finire sul tavolo governo-regioni che è al lavoro sulla spesa sanitaria .
La maggior parte degli immigrati vive al Nord, è giovane e proviene da un Paese europeo. L' Istat ha diffuso i dati definitivi del censimento 2001, che
fino al livello comunale, sono consultabili sul datawarehouse dal sito censimenti.istat.it
Non è l' Africa nél' Asia il continente maggiormente rappresentato in Italia, ma l' Europa, soprattutto quella centro-orientale. Provengono dall' Europa, infatti, più di 586 mila stranieri residenti nel nostro Paese, e di questi il gruppo più consistente e' quello proveniente dall' Europa centro-orientale (più di 396 mila individui, pari al 29,7% del totale degli stranieri), con una forte prevalenza di albanesi (circa 173 mila) e di rumeni (poco meno di 75 mila). Tra i cittadini stranieri dei 25 Paesi dell' Unione europea (173 mila), sono numerosi i tedeschi (35 mila) e i francesi (piu' di 29 mila).
Sono più di 386 mila i cittadini provenienti dal continente africano (il 28,9% del totale), tra i quali i marocchini sono la collettività più consistente (46,6%) e rappresentano il più numeroso gruppo etnico di immigrazione in Italia (più di 180 mila). Anche i tunisini e i senegalesi sono ben rappresentati (poco meno di 48 mila residenti per i primi e più di 31 mila per i secondi), seguiti dai ghanesi (poco meno di 22 mila).
Gli asiatici residenti sono quasi 215 mila. Cinesi e filippini, insieme, raggiungono quasi la meta' degli asiatici residenti in Italia; seguono gli indiani (27 mila circa), i cittadini dello Sri Lanka (piu' di 26 mila), i pakistani (15.600) e i cittadini del Bangladesh (meno di 15 mila).
Tra gli stranieri di cittadinanza americana (circa 143 mila), quelli provenienti dall' America centro-meridionale (piu' di 122 mila) rappresentano la comunità più consistente, in gran parte composta da peruviani (29 mila), brasiliani (18 mila), ecuadoriani (14 mila) e della Repubblica Dominicana (11 mila).
In riferimento all' America settentrionale, invece, e' consistente la quota dei cittadini statunitensi (17 mila circa). In cima alla graduatoria delle comunità straniere più consistenti si trovano, nell' ordine, Marocco e Albania, seguiti da Romania, Filippine, Jugoslavia, Tunisia, Cina, Germania, Senegal e Perù.
La regione con il più alto numero di famiglie interamente straniere e' la Lombardia che ne ha poco meno di104 mila.
Un esempio delle politiche di integrazione è il giornalino per gli immigrati che vivono in Trentino (sono oltre 21.000, espressione di 130 diverse nazionalità). L'informazione è rivolta anche ai trentini. La testata intende far conoscere agli immigrati i loro diritti e doveri ed ai trentini le ragioni delle migrazioni e le culture che il fenomeno immigratorio porta con sè. Questo e' 'Cinformi News', nuovo strumento di comunicazione del Centro informativo per l' immigrazione (Cinformi).  
Nel 2005 l' Ocse pubblichera' un rapporto finale che sintetizzera' il lavoro analitico e le esperienze di ''buone pratiche'' acquisite nei differenti paesi (assieme a quella trentina saranno indagate,per l' Italia, la realtà del Comune di Milano e quella della Regione Piemonte). La realtà trentina nel campo dell' integrazione degli immigrati tornera' ancora sotto i riflettori nel dicembre 2006, in occasione della Conferenza europea sulla comunicazione interculturale che l' Ocse terrà a Piacenza.

Popolazione straniera residente nata all'estero per area geografica e paese cittadinanza
Area geografica e paese di cittadinanza: Europa, Unione Europea 15, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, ..., Australia, apolidi
Popolazione straniera residente nata all'estero per area geografica di cittadinanza
Area geografica di cittadinanza (continenti): Europa, Africa, Asia, America, Oceania, apolidi
Popolazione straniera residente nata all'estero per area geografica di cittadinanza
Area geografica di cittadinanza: Europa, Unione Europea 15, Paesi di nuova adesione all'Unione Europea, Europa centro-orientale, altri paesi europei, Africa, ..., Oceania, apolidi
Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza
Area geografica di cittadinanza: Europa, Unione Europea 15, Paesi di nuova adesione all'Unione Europea, Europa centro-orientale, altri paesi europei, Africa, ..., Oceania, apolidi
Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza
Area geografica di cittadinanza (continenti): Europa, Africa, Asia, America, Oceania, apolidi
Popolazione straniera residente per area geografica e paese di cittadinanza
Area geografica e paese di cittadinanza: Europa, Unione Europea 15, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, ..., Australia, apolidi
(gs)
Usigrai su convenzioni RAI-Regioni

Intensi i rapporti tra la Rai e le Regioni. Almeno sulla carta. Se ne è parlato in due articoli di regioni.it: RAI- un "fantasma" sul bilancio di viale Mazzini; Da metà canone a mezz'ora in RAI- Cda apre alle Regioni.
Ora il sindacato dei giornalisti RAI vuole discutere di
convenzioni. ''La Rai e le Regioni stanno avviando diversi rapporti di convenzione con ricaduta sulla produzione giornalistica. Siano resi pubblici i termini di queste trattative, per evitare, come gia' accaduto in passato, improprie commistioni tra l'informazione e la 'comunicazione a pagamento'''. A chiedere chiarezza sono la consulta dei cdr della testata regionale della Rai e l'Usigrai.
Il sindacato dei giornalisti RAI chiede un confronto pubblico, da tenersi subito dopo le ferie, con le Regioni e l'azienda, ''nella speranza - sottolinea la consulta - che ognuna delle parti in causa voglia farsi carico di una questione centrale: la salvaguardia piena ed incondizionata dell'autonomia dell'informazione, che non puo' essere piegata ad alcuna ragione di bilancio e ad alcuna convenienza di parte politica''.
(gs)

Martini: no a 'compromesso al ribasso'' sulla Costituzione europea

Le Regioni non resteranno spettatrici passive di un ''compromesso al ribasso'' sulla Costituzione europea. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che per le regioni ha partecipato come osservatore ai lavori della Convenzione per la preparazione della Carta europea.
''Penso che un accordo al ribasso sarebbe assolutamente negativo perché dimostrerebbe a tutte le forze contrarie all'Europa che basta alzare un po' la voce per averla vinta'', ha rilevato Martini a margine dei lavori del Comitato delle regioni UE, sottolineando che ''la sostanza della Costituzione deve essere mantenuta, anche perché le resistenze sono motivate solo da visioni nazionalistiche dell'Europa''.
''Un compromesso al ribasso e' la peggiore delle soluzioni possibili. Di fronte a questa ipotesi, assisteremmo inevitabilmente - ha aggiunto il governatore - al sorgere di una forte contestazione di matrice chiaramente europeista. Che senso avrebbe quindi, per accontentare pochi euroscettici, provocare la protesta della maggioranza degli europeisti convinti?''.
''Secondo quanto abbiamo appreso in queste ultime ore, qualcuno - ha aggiunto Martini - penserebbe di rimettere in discussione le conquiste delle regioni in Convenzione: come il diritto di ricorrere alla Corte di giustizia tramite il Comitato delle regioni Ue, oppure l'inserimento del principio della coesione territoriale a fianco della coesione economica e
sociale''.
(red)

Fiumicino-Malpensa: confronto tra Formigoni e Storace
Due interviste a fronte - una con il Presidente della Regione Lombardia, l'altra con il Presidente della Regione Lazio - sono proposte oggi da il Sole 24 ore per affrontare alcuni dei nodi dello sviluppo aeroportuale nel nostro Paese.
"Ruolo trainante per Malpensa - rivendica Formigoni - che va valorizzata per la sua caratteristica di hub al servizio al servizio del sistema economico del nord Italia". Una scelta che per il Presidente della Lombardia è avvalorata dalle cifre: "la Lombardia è la Regione in cui viene venduta la maggior parte dei biglietti aerei (con riferimento al valore monetario): 1391 milioni di euro, pari al 31% del totale italiano. Circa il doppio del Lazio". "Formigoni dovrebbe ricordarsi - ha replicato nell'altra intervista Francesco Storace - di dire che il nord e la Lombardia hanno beneficiato di un trattamento di favore da parte della compagnia che ha tagliato importanti rotte da Fiumicino. Nel piano industriale sollecitiamo pari opportunità per Fiumicino e Malpensa, ma soprattutto chiediamo a Cimoli di farci sapere in tempi rapidi come intende agire". "Da parte nostra - ha proseguito Storace - abbiamo presentato alcune proposte insieme al Comune di Roma, a quello di Fiumicino e alla Provincia di Roma per il coinvolgimento delle Istituzioni regionali nel rilancio della Compagnia, ma attendiamo di essere ricevuti da Cimoli".
E sui rapporti fra l'Istituzione Regione e l'Alitalia insiste anche il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che afferma: "non sto chiedendo di scrivere il nuovo piano industriale di Alitalia, ma di condividerlo con tutti i soggetti del sistema economico e sociale lombardo".
I dati relativi al traffico aereo sono stati riportati sul sito www.assaeroporti.it .
(sm)
Comitato delle Regioni: sì  relazione D'Ambrosio
Via libera dell'Assemblea plenaria del Comitato delle Regioni (Cdr) al parere più importante dell'ordine del giorno, quello sulla futura politica di coesione da cui dipenderanno le sorti dei finanziamenti regionali dal 2007 al 2013. Un parere che e' stato illustrato a Bruxelles, ai 317 rappresentanti locali e regionali della Grande Europa, dai suoi relatori: il Presidente della Regione Marche Vito D'Ambrosio (nella foto) e il collega tedesco della Sassonia, Michael Scnheider.
In ballo, per le Regioni della 'vecchia' e della 'nuova' Europa ci sono circa 336 miliardi di finanziamenti, gli stanziamenti complessivamente per le regioni obiettivo dei fondi strutturali proposti dalla Commissione Ue, nel suo Terzo rapporto di Coesione.
L'adozione del parere, sostanzialmente favorevole a quel Rapporto, segna passo importante per le regioni: del pronunciamento, benche' consultivo, dovranno infatti tener conto le istituzioni europee, a pochi mesi dall'avvio del complesso negoziato interistituzionale sul prossimo bilancio dell'Ue. Il Terzo Rapporto di Coesione - ha spiegato D'Ambrosio  - ''e' una specie di testimone che la Commissione uscente lascia alla nuova Commissione'' che, a suo avviso, ''dovrà tentare di trovare un punto di equilibrio fra l'attenzione alle esigenze dei nuovi paesi membri, che sono tutti più poveri, e l'attenzione alle esigenze dei paesi che già ci sono, dove rimangono delle zone più povere di altre''. Un punto di compromesso non facile ma che, secondo i relatori, l'attuale Esecutivo Europeo e' riuscito a raggiungere.
Il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder ha chiesto di inserire espressamente nel parere che il Comitato delle Regioni ha approvato sul rapporto UE di coesione economica e sociale, un passaggio cruciale prima della nuova classificazione dei fondi strutturali assegnati dall'UE a partire dal 2007.
Durnwalder si è assicurato che nel parere del Comitato delle Regioni venisse inserito il riferimento esplicito alle particolarità delle aree montane, considerate zone disagiate e pertanto meritevoli di una specifica attenzione da parte dell'UE. ''Il sostegno del Comitato delle Regioni su questo punto - ha detto tra l'altro Durnwalder - è un elemento importante per le zone di montagna alla vigilia delle decisioni
dell'UE sulla nuova politica regionale di coesione. Ci aspettiamo ora che la Commissione faccia la sua parte.''
(red)
Regionali in discussione

Oggi due articoli de "il Corriere della Sera" sono incentrati sugli scenari politici relativi alle elezioni regionali del prossimo anno: Bersani- folle buttare via una forza del 30%. Uniti alle Regionali Si vedra', vogliamo vincere; Il premier- una trappola il Berlusconi bis. E cerca un atto che blindi le Regionali.
''Per la prima volta dopo non so quanti anni abbiamo una forza del trenta per cento, una forza che vale dieci punti piu' di Forza Italia e che facciamo, la buttiamo via? Sarebbe follia pura, non esiste... Tutto il resto sono dettagli''. E' l'opinione del responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani, espressa nell'intervista al CORRIERE DELLA SERA: ''L'alleanza non puo' essere un dettaglio, le forme o i nomi invece si'. La proposta di Prodi e' un voler investire immediatamente in unita' quanto con l'unita' abbiamo ottenuto. Queste elezioni sono state un terremoto per il governo e questo drammatizza la responsabilita' che grava sul centrosinistra, costruire e annunciare l'alternativa. (La proposta di Prodi) contiene l'idea che la lista si rivolge alle altre forze del centrosinistra per determinare un programma unitario. Tutte le formule si possono discutere, ma non la sostanza. Come per
Prodi, per i Ds la lista rimane in piedi, si struttura e contribuisce a una proposta rivolta a tutte le altre componenti dell'opposizione'', conclude Bersani.
Mentre l'altro articolo, di Francesco Verderami, prefigura le regionali come una "trappola" per il premier: "è l'unico voto dove Berlusconi non potrà metterci la faccia. Potesse, il Cavaliere le sposterebbe in avanti di un anno". Un crollo del Polo alle Regionali sarebbe la fine, conclude Verderami.
E c'è stato un incontro
a Bruxelles tra il presidente del Lazio Francesco Storace con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi:  ''E' stata una chiacchierata''. L'analisi del voto di domenica scorsa, con il disomogeneo risultato dei partiti della Cdl, sembra sia stato poi l'oggetto del colloquio.
(red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11    00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica
 

invia
e-mail

 

 

 

numeri precedenti

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"