periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 337 - Roma, 23  luglio 2004

Sommario

Dpef: Regioni ed Enti locali convocati domani; Errani: manovra deludente Riforme: Udc ritira emendamenti ?
Cooperazione transfrontaliera: Corte Costituzionale respinge ricorso governo Medici: linee guida sull'assistenza alla gravidanza
Isae su manovra e Spaventa su debito pubblico Si da Corte dei Conti a Friuli-Venezia Giulia
Errani: manovra deludente; Dpef: Regioni ed Enti locali convocati domani
Il Governo domani presenterà le linee guida del Dpef a Regioni ed Enti locali: ore 12 Palazzo Chigi (Sala Verde). La delegazione della Conferenza delle Regioni sarà guidata dal Presidente e dal Vicepresidente, Enzo Ghigo e Vasco Errani.
Ieri è passata con la fiducia l'approvazione nell'Aula della Camera del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica, che ora passa al Senato per la definitiva approvazione.
"IlSole24Ore.com" pubblica sia la manovra che delle anticipazioni sul Dpef: 1)
Le linee-guida del Dpef; 2) Il testo della Manovra-bis; 3) ANALISI / Un freno da evitare.
Nonostante le correzioni permangono le critiche degli Enti locali. In tal senso Luana Zanella, per i Verdi, ha parlato di misure che rappresentano ''un colpo mortale" agli enti locali, che danneggia "anche la loro autonomia decisionale''.
Inoltre sul Dpef ci sono, come abbiamo visto, già delle anticipazioni: pil al 2%, deficit al 4,4%, manovra da 24 miliardi.
Queste le cifre per il 2005 contenute nelle linee guida illustrate dal ministro dell'Economia Domenico Siniscalco durante il vertice di maggioranza. Queste cifre non tengono conto dell'operazione di riduzione fiscale. Il Consiglio ministri lavorera' sulle linee guida per elaborare la vera e propria bozza di Dpef da sottoporre al sistema delle autonomie e alle parti sociali. Se venisse confermata l'ipotesi di manovra da 24 mld, a quanto si apprende, 17 riguarderebbero interventi strutturali (dunque tagli) e 7 una tantum (si parla di dismissioni). Alla politica e' affidata la scelta di decidere sul taglio delle tasse: se si optera' per il si', la manovra di riduzione verrebbe spalmata in due anni. Per il 2005 varrebbe 6 o piu' probabilmente 8  miliardi portando cosi' il valore complessivo della manovra a 30-32 miliardi.
Vasco Errani (nellafoto),presidente della regione Emilia-Romagna e vice presidente della Conferenza delle Regioni, commenta così la manovra correttiva sui conti pubblici: "Agli errori è bene rimediare con onestà. Nell'emendamento alla manovra correttiva si continua invece a mantenere il taglio del 10% dei bilanci di Enti locali e Regioni. Salvo consentire una limitazione degli effetti (ma non è chiaro come) per chi ha bilanci 'virtuosi'.  Devo dire che trovo tutto cio' deludente. Come e' deludente insistere per tagliare le tasse e poi aumentare la pressione fiscale''.
''Su queste cose - dice il Presidente della Regione Emilia-Romagna - il confronto non c'e' stato, e decisamente scarsa e' stata l'attenzione alle nostre ragioni, che sono le ragioni dei cittadini e delle comunità locali''. Il presidente Errani ha quindi sottolineato altri due aspetti:
''Per il condono edilizio voluto dal governo, devo sottolineare che manca la legge di principi considerata necessaria dalle recenti sentenze della Corte costituzionale. E dunque risulta piu' formale che altro il richiamo all'autonomia delle Regioni in materia di leggi applicative del condono stesso (da noi criticato da subito come dannoso e inefficace).
Infine aggiungo la mia preoccupazione per il taglio al Welfare ed in particolare alla voce relativa agli ammortizzatori sociali (quasi 500 milioni nel triennio) che rischia di riversarsi direttamente a danno dei cittadini piu' deboli''.
Per l'Emilia-Romagna ammontano a un totale di circa 30 mln di euro i tagli previsti dalla manovra del governo. Il compito e' stato eseguito su 400 mln di euro totali alle regioni italiane, rispetto alle quali l'Emilia Romagna conta per un 7,4-7,6%.
''Come finanzieremo -si e' chiesto il presidente- la sanità e la politica assistenziale''. ''Vedo -ha aggiunto- che si fanno vertici, ma dei problemi veri non si discute, come per esempio del fatto che alla quarta settimana del mese calano i consumi primari delle famiglie''. C
'è stato anche u
n appello da parte degli amministratori locali dei territori montani (Uncem) al presidente della Repubblica perché interceda sul taglio riservato al Fondo nazionale per la Montagna.
Al centro del confronto con gli enti locali è soprattutto il comma 11 dell'articolo 1 della manovra che prevede  in coerenza con le riduzioni di spesa per consumi intermedi che ciascuna regione a statuto ordinario, ciascuna provincia e ciascun comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti "concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il biennio 2004-2006 assicurando che la spesa per l’acquisto di beni e servizi, esclusa quella dipendente dalla prestazione di servizi correlati a diritti soggettivi dell’utente", sostenuta nell’anno 2004 non sia superiore alla spesa annua mediamente sostenuta negli anni dal 2001 al 2003, ridotta del 10 per cento. Tale riduzione si applica anche alla spesa per missioni all’estero e per il funzionamento di uffici all’estero, nonché alle spese di rappresentanza, relazioni pubbliche e convegni ed alla spesa per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei all’amministrazione, inclusi quelli ad alto contenuto di professionalità (conferiti ai sensi del comma 6 dell’articolo 110 del Testo unico delle legai sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267). Si applicano (il secondo, il terzo, il quarto, il quinto ed il sesto periodo del comma 9, nonché il secondo, il terzo ed il quarto periodo del comma 10) "Per le regioni e gli enti locali che hanno rispettato, nell’anno 2003 e fino al 30 giugno 2004, gli obiettivi previsti  relativamente al Patto di stabilità Interno, la riduzione del 10 per cento non si applica con riferimento alle spese che siano già state impegnate alla data di entrata in vigore del presente decreto".
(gs)
Cooperazione transfrontaliera: Corte Costituzionale respinge ricorso governo

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso (cfr. la sentenza della Corte) per conflitto di attribuzione sollevato dal governo contro le Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano, riguardante l'accordo di cooperazione transfrontaliera sottoscritto il 15 gennaio 2002 nell'ambito del programma comunitario Interreg III A Italia-Austria con i Lander Carinzia, Salisburgo e Tirolo.
L'esecutivo lamentava la violazione delle prerogative statali in politica estera, stabilite dall'articolo 117 della Costituzione. A detta dei giudici costituzionali, invece, l'accordo ''non travalica i limiti imposti dalla Costituzione in materia di politica estera riservata allo Stato, trattandosi di un atto chiaramente e strettamente finalizzato a dare attuazione ad un programma comunitario di cooperazione transfrontaliera''.
L'accordo prevedeva fra l'altro la costituzione di alcuni organismi tecnici, un'autorita' di gestione, una di pagamento, un comitato di pilotaggio e una segreteria tecnica, a sostegno del programma comunitario. Il governo sosteneva di aver saputo dell'accordo soltanto attraverso la stampa. Poiche' si trattava di un accordo di cooperazione transfrontaliera, regolato dalla Convenzione di Madrid - non ancora ratificata dall'Italia - la sua stipula doveva avvenire d'intesa con lo Stato.
Le Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano si erano costituiti in giudizio, sostenendo che non esisteva un obbligo di questo tipo e chiedendo che il ricorso venisse dichiarato infondato. E i giudici, infatti, hanno ritenuto l'accordo rispettoso del dettato costituzionale in materia di politica estera riservata allo Stato.
La politica estera nazionale, dunque, secondo la Consulta ''non viene vulnerata dalla predisposizione degli organismi,anche transfrontalieri, di esecuzione di precisi obblighi comunitari, sempre che tali accordi non esorbitino dall'ambito definito dai programmi di cooperazione''.
La Corte, oltre a respingere il ricorso del Governo, dispone che spetta alla Regione Veneto concludere l'accordo di cooperazione transfrontaliera con i tre Lander della Repubblica austriaca.
Nel contempo il Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan e il Governatore della Carinzia Jorg Haider hanno firmato un protocollo di intesa tra le due Regioni nella Sala degli Specchi del Governo regionale della Carinzia a Klagenfurt.
Il Presidente Galan ha sottolineato l'attuale esistenza di forme efficaci di collaborazione tra le due regioni, menzionando specificamente quella in ambito sanitario, ma ha ribadito l'esigenza che si arrivi ad un vero e proprio accordo, come previsto dalla convenzione di Madrid, assieme a tutte le Regioni che insistono sullo spazio alpino a nord dell'Adriatico.
(sm)

Isae su manovra e Spaventa su debito pubblico

Uno studio dell'Isae afferma che nel 2005 l'Italia per mantenere il rapporto deficit-pil al di sotto del 3% dovrebbe varare ''una manovra pari all'1,3% del pil, ovvero di circa 18 miliardi di euro'' (cfr. 23 luglio 2004 Il quadro congiunturale dell'economia romana (II trim. 2004) 22 luglio 2004  Rapporto ISAE "Le previsioni per l'economia italiana" Introduzione Sintesi per la stampa).
E sul debito pubblico interviene  Luigi Spaventa, Professore di economia alla facoltà di Scienze Statistiche presso l'Università "La Sapienza" di Roma, con un articolo pubblicato su www.lavoce.info. "L’algebra elementare del debito ci dice che la dinamica di esso rispetto al prodotto dipende da tre variabili: costo medio del debito, tasso di crescita nominale dell’economia, saldo (primario) fra entrate e spese al netto degli interessi: una differenza positiva fra costo del debito e tasso di crescita fa aumentare il rapporto fra debito e prodotto nazionale; un avanzo primario lo fa diminuire".
"Vi è però anche un altro fattore - spiega Spaventa - la differenza fra fabbisogno e indebitamento, che ha contribuito negli ultimi anni ad alimentare, e non di poco, la crescita del debito. Ipotizziamo, a rischio di essere indebitamente ottimisti, che la forbice fra fabbisogno di cassa e indebitamento di competenza si richiuda e ci concentriamo quindi solo sulle prime tre variabili. Supponiamo che l’economia torni a un normale, anche se non esaltante regime di crescita: un’ipotesi del 4 per cento medio annuo (nominale) sembra sensata. Oggi il costo medio del debito è vicino al 5 per cento: a essere benevoli, si può anche supporre che possa abbassarsi sino al 4,5"ne risulterebbe - spiega Spaventa - un avanzo primario stabile dell’ordine del 2,5 per cento del prodotto per ottenere la riduzione di due punti all’anno del rapporto che abbiamo posto come modesto obiettivo (con mezzo punto in meno o in più di avanzo primario per mezzo punto in meno o in più della differenza fra costo del debito e tasso di crescita)".
(red)

Riforme: Udc ritira emendamenti ?
Calderoli già ieri si era dimostrato fiducioso. Infatti intervistato dal "Il Messaggero" afferma:  ''Sono piu' ottimista perche' intravedo una volonta' comune di trovare un accordo sul federalismo'' dice il neo ministro delle Riforme.
''Non voglio mettere il carro davanti ai buoi - dice il ministro - perche' oggi l'Udc riunisce l'ufficio politico. Ma penso che alla fine ritireranno i loro emendamenti. (...) Ho fatto una proposta: non andiamo allo scontro. Usiamo il mese di agosto per studiare modifiche che non stravolgano tutto. Se ci riusciremo, a  settembre potremo arrivare a un testo condiviso da tutti''.
E l'ufficio politico Udc ha oggi risposto, prima rigettando le dimissioni di Follini  (ha riferito il viceministro Tassone) e poi ritirando gli emendamenti al testo di riforma federalista.  L'on. Bruno Tabacci ha reso noto che Follini (nella foto) ha ottenuto dall'ufficio politico un'ampia maggioranza sulla sua linea. Ma sono comunque emerse proposte diversificate.
L'on. Mario Baccini, sottosegretario agli Esteri, ha riconfermato la sua fiducia nel segretario Follini. E ha aggiunto: ribadisco, qualora ce ne fosse bisogno, che non ero e non sono candidato a ministro. Se dovessi scegliere tra l'unità del partito e una maggioranza che decide la linea del partito, "sceglierei il partito''.
Il vicepresidente dei senatori Udc Ivo Tarolli ha sottolineato che l'affidabilità politica non si compra con baratti o poltrone.
E in commissione Affari Costituzionali alla Camera sono stati accantonati gli emendamenti dell'Udc all'articolo 13 del testo, quello che riforma l'articolo 117 della Costituzione. In una delle proposte di modifica messa da parte si prevedeva la facolta' dello Stato di esercitare, nelle materie di competenza regionale, la potesta' legislativa nei casi in cui lo richieda la tutela dell'unita' giuridica ed economica della Repubblica.
La commissione Affari Costituzionali della Camera, ha accettato la proposta di
Giampiero D'Alia (Udc) di accantonare gli emendamenti all'articolo 13 del ddl che riguarda l'interesse nazionale e 117.  "Abbiamo chiesto di esaminare l'articolo 13 - ha spiegato D'Alia - insieme all'articolo 34 perche' entrambi riguardano le competenze Stato e Regioni, sono materie che camminano insieme".
Ma ecco Follini correggere il tiro:  Le ''bandiere'' dell'Udc sulle riforme, e cioe' gli emendamenti sul federalismo e sul premierato, ''restano'', ha dichiarato il segretario
Marco Follini al termine dell'ufficio politico Udc.  ''Siamo nella coalizione con lealta' e con le nostre proposte; - ha detto Follini - sulle riforme proponiamo un federalismo piu' equilibrato e solidale e un primo ministro meno onnipotente''. Posizione che ribadisce anche Volontè.
''Queste sono le nostre bandiere e queste restano'' ,
ha concluso Follini.
(gs)
Medici: linee guida sull'assistenza alla gravidanza
Nel corso del Congresso Nazionale Sigo, sono state presentate le Linee Guida per i medici sull'assistenza alla gravidanza e al parto fisiologico, realizzate su iniziativa dell'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR). E' la prima volta che Linee Guida, prodotte secondo la più rigorosa metodologia da parte di un gruppo di esperti provenienti dalle Società scientifiche di riferimento e dall'Istituto Superiore di Sanità, hanno l'etichetta di una Istituzione pubblica (ASSR). La dottoressa Laura Pellegrini, direttore dell'ASSR, sottolinea l'inserimento di questo documento all'interno dello sviluppo di un sistema nazionale di Linee Guida sulle patologie più importanti per il Servizio Sanitario Nazionale volte a realizzare efficacia degli interventi e uso razionale delle risorse.Le “raccomandazioni” sulla gravidanza e il parto fisiologici, saranno oggetto di un continuo aggiornamento nell’ambito della produzione di linee guida di cui l’ASSR si fa carico secondo specifici indirizzi della Conferenza Stato-Regioni. L’intento di questo nuovo manuale, sottolinea la Pellegrini, è quello di offrire alle donne e agli operatori interessati, che ne hanno manifestato l’esigenza, un contributo al superamento dell’ estrema variabilità e spesso incerta efficacia da parte dell’assistenza offerta in gravidanza.
(red)
Si da Corte dei Conti a Friuli-Venezia Giulia
Il Presidente della Corte dei Conti del Friuli-Venezia Giulia, Bartolomeo Manna, ha dato parere favorevole al giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Friuli-Venezia Giulia per l' esercizio finanziario 2003. Le riserve espresse dalla Sezione di Controllo della Regione Friuli-Venezia Giulia della Corte dei Conti ''sono per lo più riferite a leggi o a provvedimenti amministrativi approvati durante la precedente legislatura'': ha affermato il Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy (foto), rilevando che ''da parte della Corte dei Conti ci sono state anche molte espressioni positive''.
''Condividiamo le critiche - ha aggiunto Illy - e abbiamo cercato di limitare i danni di certe decisioni, modificando alcune leggi, cercando di intervenire anche su alcune delibere di Giunta proprio per essere piu' in linea con l' attuazione della normativa nazionale e regionale. Abbiamo anche raccolto l'
invito a una maggiore collaborazione rivoltoci dalla Corte dei Conti, tanto che - ha concluso Illy - conoscendo gia' le critiche, abbiamo rivisto un contratto per i dipendenti regionali che era stato siglato dalla precedente Giunta, per farlo poi approvare dalla Corte dei Conti''.
(red)
 

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