periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 340- Roma, 28 luglio 2004

Sommario

Regioni: incontro con Governo su Dpef Domani Conferenza Regioni; Ghigo a Conferenza Ambasciatori
Friuli-Venezia Giulia: nuovi assessori Circolare su collaborazioni coordinate e continuative
Corte dei Conti su Consip Corte costituzionale su gestione servizi pubblici
Regioni: oggi incontro con Governo su Dpef
Si terrà oggi, il vertice fra governo, Regioni, Comuni, province e Comunità montane sul Dpef e, nella stessa giornata il governo incontrerà le parti sociali. "Del precedente incontro sul Dpef abbiamo apprezzato il metodo, ma domani (oggi, ndr) entreremo nel merito'',  ha detto il Presidente della Conferenza della Regioni, Enzo Ghigo, commentando la convocazione di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi per discutere del Dpef con il Governo insieme agli Enti locali.
''Certo - ha affermato Ghigo - ci troviamo davanti a una finanziaria annunciata piuttosto pesante. Percio' dovremo insieme valutare, e questa e' forse la vera novità come e dove eventualmente fare quei tagli necessari per sostenere la Finanziaria. Questo - ha aggiunto - e' un elemento che se non altro denota un approccio istituzionalmente corretto nell'assumere certi provvedimenti''. ''Come regioni - ha ricordato - abbiamo già presentato ieri sera al ministro Siniscalco un documento, che naturalmente tocca tutti quei temi che già avevamo delineato. Principalmente si parla di sanita', di trasporti, e soprattutto di investimenti. Chiederemo anche un chiarimento sul fondo rotativo per l' industria, e speriamo - ha concluso - in qualche correzione alla manovra, per esempio su alcuni divieti ad aprire mutui''.
Per le Regioni è fondamentale i
l ripristino dell'autonomia fiscale e finanziaria, il mantenimento delle attuali regole del Patto di stabilità interno e l'attivazione di un concreto confronto Stato-Regioni per dare soluzione, entro la scadenza dell'attuale legislatura regionale, alle questioni aperte. Ma è centrale la richiesta che il Dpef non abbia alcun impatto negativo sugli equilibri della finanza regionale. Sono i punti chiave, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, del documento presentato oggi al governo dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni con le proposte al Dpef 2005-2008. Le Regioni nell'avanzare le loro richieste fanno una premessa sullo stato attuale della finanza regionale caratterizzato dalla mancata attuazione dell'art.119, dal blocco della leva fiscale, dello stallo del Decreto Legislativo 56/2000, dalla sottostima del fabbisogno sanitario, in particolare sui Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e ancora dalla mancanza di rispetto dei principi di congruità sui trasferimenti per il decentramento amministrativo. A sfavore inoltre delle Regioni giocherebbe anche il mutamento dei principi per il ricorso all'indebitamento per finanziare gli investimenti a partire dal 2005.
Le Regioni chiedono comunque che l'elaborazione del Dpef 2005-2008 tenga conto dello stato di grave criticità in cui versa la finanza regionale che preveda risposte puntuali per il. ripristino dell'autonomia fiscale e finanziaria, per il mantenimento delle attuali regole del patto di stabilità, sulla necessità che  l'Alta Commissione sul federalismo fiscale rispetti i tempi previsti per la conclusione dei propri lavori e assuma come posizione delle Regioni e degli Enti locali il documento predisposto nel giugno 2003 insieme alla necessità di avviare il trasferimento di risorse per il finanziamento delle competenze esclusive derivanti dall'attuazione della legge costituzionale n. 3 del 2001 e all'esigenza di una verifica sulle manovre tributarie regionali.
Assolutamente prioritaria la questione del finanziamento del servizio sanitario nazionale e del fabbisogno per assicurare l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. si parte  91 miliardi di euro (circa il 6,5% del Pil) la sottostima rilevata fin dall'agosto del 2001, più gli arretrati del contratto e delle convenzioni e gli oneri per l'anno 2004 per l'assistenza sanitaria agli immigrati regolarizzati con le legge Bossi-Fini. Sempre in relazione alle questioni finanziarie legate alla sanità  va sottolineato il problema delle erogazioni di cassa arretrate (10 miliardi
di euro del 2002 e 2003). Altre tematiche urgenti riguardano le politiche abitative e il trasporto pubblico locale.
''Per la Lombardia c'e' un taglio di circa 10 milioni di euro -
ha spiegato Formigoni -, ma la Regione riuscirà a farsi carico della cifra senza incidere sui servizi resi ai cittadini''. I 10,5 milioni infatti sono fra le spese per il funzionamento dell'amministrazione e per l'acquisto di beni e servizi e non su infrastrutture o case. ''Insomma - spiega Formigoni - avremo meno soldi per la benzina delle auto della Regione o per la carta''. La cifra, comunque, sarebbe potuta essere molto superiore. Se il governo non avesse approvato un emendamento che premia le Regioni e gli enti locali che riescono a spendere meglio, fra cui la Lombardia, i tagli sarebbero stati di 76 milioni di euro, come ha spiegato l'assessore al Bilancio Romano Colozzi. ''Per questa volta ci siamo accontentati di una minore incidenza sulle Regioni virtuose - ha osservato il Presidente - adesso e' arrivato veramente il momento di premiarle, non di penalizzarle di meno''
E proprio per quanto riguarda la sanità il Ministro Sirchia manifesta un  certo ottimismo, anche se la situazione non è rosea "Penso di portare alla sanita' piu' risorse. Ho fatto inserire nel Dpef - ha aggiunto Sirchia - i piani nazionali di prevenzione con fondi cospicui ma non enormi e ottenere un ritorno a breve, già dal prossimo anno, basti pensare agli incidenti stradali che comportano danni enormi e immediati al servizio sanitario nazionale".
I
Comuni chiedono al governo il dialogo, vogliono il confronto, ma non hanno speranze. ''Non vediamo come possa andare avanti un confronto sul piano istituzionale se verrà confermata la linea economica intrapresa'', dice Domenici. Sergio Cofferati e' ancora piu' netto: ''Non ci sono le condizioni per alcun patto con il governo che aggiunge al decreto un Dpef con certe caratteristiche''. Nessun patto anti-declino, nessuna tregua al governo, sottolinea Cofferati, ''perche' le politiche economico finanziarie di palazzo Chigi sono il segno del fallimento del governo, sono provvedimenti gravi per il merito, in quanto riducono i servizi, e per il metodo, che lede l' autonomia dei Comuni''. Per il Sindaco di Venezia, Costa ''I Comuni chiedono un vero federalismo fiscale, che dia loro la possibilita' di gestire entrate proprie. I Comuni sono la parte sana della pubblica amministrazione, e intendono contribuire con responsabilita' al risanamento dei conti pubblici ma non vogliamo piu' essere costretti a sanare i buchi prodotti altrove"
Dal
fronte delle Province, invece, nel documento dell'Upi si legge , fra l'altro, che si ''ritiene necessario che il nuovo Documento di Programmazione economica e finanziaria debba contenere chiare indicazioni di sviluppo rivolte a sostenere l'innovazione delle imprese, la qualita' della formazione, la dotazione infrastrutturale materiale e immateriale del Paese, nonche' gli elementi di sicurezza strutturale come le scuole e le strade''. E a questo proposito viene ricordato che ''Le Province, insieme agli altri Enti locali, hanno in questi anni giocato un ruolo rilevante a sostegno dello sviluppo, ed hanno altresì garantito il rispetto dei parametri europei''. E piu' in la' viene specificato che ''in un'ottica di federalismo fiscale, inoltre, diventa ancora più cogente l'esigenza di rivedere tutto il panorama degli strumenti a disposizione per incentivare, da un lato, lo sviluppo e, dall'altro, garantire il rispetto dei parametri di Maastricht anche grazie al supporto degli Enti locali i quali, e' bene ricordarlo, hanno sempre, a livello di comparto, raggiunto gli obiettivi indicati dal Governo''.
E se
per Comuni, Province e Regioni il clima è ancora quello di una prudente attesa, appare piuttosto negativo, invece. il primo giudizio che arriva da Sindacati e Confindustria , in particolare per ciò che concerne il Mezzogiorno. Il Ministro Siniscalco (nella foto) però promette: "terremo conto del Sud" e parla, con riferimento al Dpef,  di numeri prudenti", mentre il Sottosegretario Vegas ipotizza una riforma fiscale in due anni.
(sm)
Domani Conferenza Regioni; Ghigo a Conferenza Ambasciatori
Domani - 29 luglio - si svolgerà a Roma (ore 10, via Parigi 11) la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Sono all'ordine del giorno anche le questioni (http://www.regioni.it/fascicoli_conferen/fascicoli-2004.htm) da affrontare nelle successive riunioni pomeridiane delle Conferenze Unificata (ore 15,30, via della Stamperia 8) e Stato-Regioni (ore 16, via della Stamperia 8).
Inoltre il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo (nella foto), parteciperà alle ore 9 - sempre del 29 luglio - alla Conferenza degli Ambasciatori in corso di svolgimento alla Farnesina.
Tra i punti all'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni: *) AFFARI ISTITUZIONALI: Approfondimento e discussione sulle ipotesi di riorganizzazione del sistema delle Conferenze Stato-Regioni, Unificata e della Conferenza dei Presidenti; *) AMBIENTE - SERVIZI SANITARI: Procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti dell’amianto” ai sensi dell’art.1 del Decreto 18 marzo 2003 n.101 - Esaminata dal Coordinamento interregionale congiunto degli Assessori Ambiente e Sanità il 30 giugno 2004; *) POLITICHE SOCIALI: *) Bozza di Protocollo d'Intesa tra la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e F.I.A.B.A. (Fondo Italiano abbattimento Barriere Architettoniche) - Esaminata nella riunione del Coordinamento Interregionale degli Assessori del 26 febbraio 2004; *) Bozza di documento congiunto ANCI – Conferenza dei Presidenti delle Regioni e P.A. sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati – Approvato dal Coordinamento interregionale degli Assessori al Sociale il 23 giugno 2004; *) ENERGIA, AMBIENTE: Sinergie tra le azioni in corso o programmate nelle Regioni e Province autonome italiane sullo sviluppo del vettore idrogeno in Italia. Documento esaminato dal Coordinamento interregionale congiunto degli Assessori Energia e Ambiente il 30 giugno 2004;*) ATTIVITÀ PRODUTTIVE
: Attuazione dell’accordo sancito in Conferenza Unificata il 15 aprile 2003 concernente il coordinamento della regionalizzazione degli strumenti di sviluppo locale: Patti territoriali e Contratti di programma; *) INFRASTRUTTURE: Valutazione dei Disegni di Legge n. 1034 – 1054 – 2590 di iniziativa parlamentare apportanti modiche al D.P.R. 327/2001 – Testo Unico Espropriazioni; *) PORTI E DEMANIO MARITTIMO: Valutazioni in merito allo stato di avanzamento del disegno di legge di conversione del decreto legge 136/2004 per quanto attiene agli aspetti disciplinati dall’art. 6 (nomina dell’Autorità Portuale) e dei disegni di legge di modifica della legge 84/94; *) FIERE E MERCATI: Presentazione del Calendario Fieristico Italiano 2005;  *) EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: Proposta di blocco degli sfratti per le categorie deboli.
(red)
Friuli-Venezia Giulia: nuovi assessori
''Un atto doveroso, sebbene non previsto da alcuna normativa, anche se sarebbe auspicabile che lo fosse'': cosi' il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy, ha definito le modifiche apportate di recente alla composizione della Giunta regionale, che hanno portato in particolare al passaggio dell' assessorato alle Finanze da Augusto Antonucci a Michela Del Piero e ad alcuni trasferimenti di deleghe.
L' assessore Augusto Antonucci, che in Giunta era stato nominato come indipendente - ha ricordato Illy (nella foto) - ha rassegnato le dimissioni: una scelta motivata dall' indicazione dello stesso Antonucci come miglior candidato per la presidenza di
Friulia. Antonucci non avrebbe potuto ricoprire entrambe le cariche in base alla nuova legge regionale sulle incompatibilita', che entrera' in vigore a giorni.
Il presidente della Regione ha aggiunto di aver quindi nominato Michela Del Piero in Giunta e di averle assegnato le deleghe di Antonucci, tra cui gli Affari finanziari, la Ragioneria generale e il Patrimonio, per le sue precise competenze professionali.
''A un anno di distanza dalla nomina della Giunta - ha evidenziato ancora Illy - ho inoltre rivisto alcune deleghe nell' ambito di quella rosa di funzioni gia' indicata dalle forze politiche e ho provveduto a tre cambiamenti: per Ezio Beltrame, la scelta di conferirgli l' assessorato alla Sanità e alle politiche sociali e' abbastanza intuitiva, in quanto egli e' medico e aveva operato nell' ambito della conferenza dei sindaci; attribuire a Franco Iacop le deleghe in materia di relazioni internazionali e autonomie locali deriva dalla sua esperienza di ex sindaco e rappresenta quindi una soluzione ottimale; Gianni Pecol Cominotto e' il nuovo assessore al Personale e ai sistemi informativi per la lunga esperienza al Comune di Trieste, le apprezzabili competenze come amministratore e le doti specifiche che lo portano a costruire positivi rapporti e costruttive relazioni anche in ambito sindacale''.
Cambiamenti anche in Regione Lazio: il capogruppo dell'Udc alla Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, sarà il nuovo assessore regionale all'Urbanistica e alla Casa. Ciocchetti prenderà il posto di Armando Dionisi, che nel corso di un affettuoso incontro, ha preannunciato al presidente della Regione Francesco Storace la sua intenzione di rassegnare le dimissioni dall'incarico nella riunione di Giunta di venerdi' prossimo, per l'incompatibilità dei ruoli di governo e di rappresentanza istituzionale a seguito della sua recente elezione al Parlamento europeo.
(red)
Corte dei Conti su Consip
la newsletter della corte dei conti pubblica dati sulla Consip s.p.a. nel giudizio della Sezione controllo enti.
La Sezione controllo enti ha giudicato in positivo l’azione della Consip s.p.a nel biennio 2002-2003, per quanto riguarda consulenza e supporto alle attività informatiche dell’Amministrazione e vi è stata maggior trasparenza ed imparzialità nelle procedure di gara. Fra le criticità emerse, le problematiche generali relative alla predisposizione dei bandi di gara per l’approvvigionamento di beni e servizi, che spesso “tagliavano fuori” le PMI (si veda, in merito, il parere n. 12596/03 del 7 febbraio 2003 espresso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato), cui la società ovviato tentando di evitare eccessive concentrazioni di mercato. Un ultimo “ordine di inconvenienti” attiene, infine, alla qualità dei beni e servizi acquisiti, “non sempre ritenuta idonea ai bisogni della pubblica amministrazione”.

Delibera n. 39/2004 della Sezione controllo enti e testo della Relazione
 

Circolare su collaborazioni coordinate e continuative
Il Ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella (nella foto) - rende noto la newsletter di governo.it  - ha emanato una circolare in materia di collaborazioni coordinate e continuative. La circolare, in attesa di registrazione da parte della Corte dei Conti, intende fornire alle Amministrazioni uno strumento utile a definire gli ambiti ed i limiti entro i quali deve muoversi la scelta di affidare incarichi a collaboratori esterni, con particolare attenzione alla necessità che sia sempre verificata l'esistenza dei presupposti che la legittimano. Sono stati inoltre approfonditi gli aspetti relativi alle attività oggetto degli incarichi, agli elementi caratteristici del rapporto, alla particolare connotazione rispetto al lavoro subordinato ed all'autonomia contrattuale delle parti contraenti. Vengono poi sinteticamente richiamati gli adempimenti fiscali, contributivi ed assicurativi cui sono tenute le Amministrazioni pubbliche committenti, attraverso i quali si esplica la tutela assicurata dal legislatore ai collaboratori coordinati e continuativi.
(red)
Corte costituzionale su gestione servizi pubblici

La gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica spetta in via esclusiva allo Stato, perche' rientra nella materia della tutela della concorrenza. Tuttavia, non e' consentito allo Stato stabilire, in maniera estremamente dettagliata e con ''tecnica autoapplicativa'', i vari criteri in base ai quali la gara viene aggiudicata. Con un'articolata sentenza (n. 272, depositata oggi in cancelleria) la Corte Costituzionale interviene cosi' sui servizi pubblici locali, dando solo in parte ragione alla
Regione Toscana che aveva presentato ricorso chiedendo che, vista la riforma del titolo V della Costituzione, venissero dichiarate illegittime quelle norme contenute nella Finanziaria 2004 che regolamentano i servizi di rilevanza economica (la cui gestione puo' essere affidata a societa' di capitali individuate con gara ad evidenza pubblica o a societa' miste, i cui soci siano scelti con gara ad evidenza pubblica, o a societa' a capitale interamente pubblico a condizione che l'ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitino sulla societa' un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi).
La Consulta ha pero' respinto la tesi della Regione Toscana su una pretesa distinzione di competenze legislative tra Stato e Regioni su, rispettivamente, le misure di ''tutela'' e quelle di ''promozione'' della concorrenza: la ''configurazione della tutela della concorrenza - scrive la Corte - ha una portata cosi' ampia da legittimare interventi dello Stato volti sia a promuovere, sia a proteggere l'assetto concorrenziale del mercato'', cosi' come gia' affermato dalla stessa Consulta in una sua recente sentenza (n. 14 del 2004). E dal momento che spetta allo Stato dettare disposizioni ''di carattere generale'' sui servizi pubblici locali di rilevanza economica, la Corte ha dichiarato ''non censurabili tutte quelle norme impugnate'' dalla Regione Toscana che invece ''garantiscono, in forme adeguate e proporzionate, la piu' ampia liberta' di concorrenza'' in fatto di regime delle gare, di modalita' di gestione o di conferimento dei servizi, preservandoli da pratiche anticoncorrenziali. Resta pero' la necessita' - aggiunge la Consulta - di ''basarsi sul criterio di proporzionalita'-adeguatezza al fine di valutare, nelle diverse ipotesi, se la tutela della concorrenza legittimi o meno determinati interventi legislativi dello Stato''. Alla luce di questo criterio, la Corte ha dichiarato illegittimo l'art. 14, comma 1, lettera e del decreto legge 269 del 2003, perche' stabilisce in maniera troppo dettagliata i vari criteri in base ai quali la gara deve essere aggiudicata; criteri che invece - afferma la Corte - appaiono ''sufficientemente garantiti'' dalle norme Ue.
(red)

 

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