periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 296 - Roma, 25  maggio 2004

Sommario

Spesa farmaceutica: in arrivo Decreto "ripiano sfondamento" Professioni intellettuali: verso il confronto Stato-Regioni
Camera approva decreto proroga termini condono edilizio “Tavolo della trasparenza” su smaltimento rifiuti radioattivi
Pronto Decreto su risorse Fondo sociale Rilancio per 101 stazioni del Sud
“Tavolo della trasparenza” su attività smaltimento rifiuti radioattivi

Un “tavolo della trasparenza” vigilerà sulle attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi presenti in ognuna delle cinque Regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Basilicata) dove esistono siti nucleari dimessi. Lo stabilisce l’ordinanza n. 3355 del presidente del Consiglio dei ministri, che accogliendo una proposta della Regione Basilicata ha previsto una specifica attività di comunicazione con il territorio in merito alle varie azioni che il commissario delegato dovrà svolgere per la messa in sicurezza dei materiali radioattivi.
Prima dell’emanazione dell’ordinanza, pubblicata il 7 maggio scorso, il Dipartimento della Protezione Civile ha raccolto il parere delle Regioni interessate e della Conferenza dei Presidenti. Nel testo definitivo oltre all’istituzione del “tavolo della trasparenza”, è stato approvato anche un emendamento proposto dalla Basilicata, in base al quale in caso di espropriazioni d’urgenza il commissario delegato all’emergenza nucleare dovrà agire d’intesa con la Regione.
(sm)

Camera approva decreto proroga termini condono edilizio

L'Aula della Camera ha definitivamente approvato la conversione in legge del decreto che proroga i termini per il condono edilizio.
Diventa quindi legge il decreto che proroga i termini del condono edilizio dal 31 marzo al 31 luglio 2004.
Il provvedimento proroga anche i termini per il pagamento della seconda e della terza rata che slittano rispettivamente di 3 e 2 mesi. Per la seconda rata dal 30 giugno al 30 settembre. Per la terza rata dal 30 settembre al 30 novembre. Il decreto proroga di 4 mesi, dal 31 marzo al 31 luglio 2004, il termine per la presentazione delle domande di regolarizzazione degli abusi edilizi e per il pagamento della prima rata.
Dopo la sistematica bocciatura di tutti gli emendamenti, la Camera approva, infatti, senza modifiche il provvedimento licenziato in prima lettura dal Senato. Ora, quindi, sara' possibile presentare le due domande di regolarizzazione (e per il pagamento della prima rata) fino al 31 luglio di quest'anno. I si' sono stati 221, i no 157. Ha votato contro tutto il centrosinistra.
Il termine del 31 luglio si applica anche alle domande per l'acquisto dell'area del demanio su cui è stata fatta una costruzione abusiva.
In particolare, la prima domanda riguarda opere eseguite da terzi su aree di proprietà dello Stato o facenti parte del demanio statale; la seconda attiene, invece, a tutte le domande presentate per la definizione dell'illecito. 
E' ancora atteso invece l'esito della sentenza della Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sul conflitto Stato-Regioni in merito alla sanatoria edilizia.
Intanto in Provincia di Trento - che ha predisposto un  dibattuto disegno di legge della Giunta  in tema di condono con norme più restrittive di quelle nazionali - è stato attivato il numero verde che consentirà ai cittadini di ottenere tutti i chiarimenti richiesti in materia di condono edilizio. Il numero da chiamare è 800 904 138. E sul sito Internet della Provincia autonoma di Trento, nella pagina del Servizio urbanistica è già presente tutta la normativa, la modulistica e la circolare informativa spedita dall’ufficio provinciale competente ai Comuni.
(gs)

Pronto il Decreto sulle risorse del Fondo Sociale

Alla Conferenza unificata del 20 maggio è stata raggiunta l'intesa tra Governo e Regioni sulla ripartizione del Fondo nazionale per le politiche sociali al quale sono destinati 1.884.346.940 di Euro per il 2004. Torna sull'argomento anche la newsletter del Ministero del Welfare (nella foto il Ministro Maroni): "un miliardo di Euro sono a disposizione di Regioni e Province autonome, ai Comuni quasi 45mila Euro. All'INPS vanno più di 800mila Euro. Per le politiche antidroga sono stati destinati 14milioni al Dipartimento nazionale". Per quanto riguarda gli interventi del Ministero del Welfare a carattere sociale sono stati ripartiti 17milioni e 250mila Euro. Il Decreto interministeriale, non è ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, ma le tabelle esplicative delle singole voci sono disponibili on line.
La Repubblica continua intanto la sua inchiesta sulle difficoltà che registrano i Sindaci dopo le ultima manovre finanziarie. l'articolo proposto oggi dal quotidiano diretto da Ezio Mauro è intitolato "
Raschiamo il fondo del barile per salvare la spesa sociale" .
(red)
Spesa farmaceutica: in arrivo un Decreto per "ripiano sfondamento"

466 milioni di euro, da pagare "per Decreto". Sono queste le prime valutazioni, fornite da Il Sole 24 ore (cfr. Farmaci, alle aziende un conto da 466 mln), sullo sfondamento della spesa pubblica 2004 del settore farmaceutica a cui dovranno "rispondere" le industrie farmaceutiche (che debbono per legge farsi carico del 60% dello sforamento). Un conto salato dovuto all'incremento dei consumi, ovvero alla "crescita delle ricette".
E
le aziende si lamentano, sottolineando con Cavazza (Presidente Sigma Tau) che si sta varcando per l'industria farmaceutica italiana il limite della sopravvivenza e rimarcando, con Lucia Aleotti (gruppo Menarini) che la crescita della spesa sarebbe dovuta ad un concorso di cause: "il minor rigore sui ticket in alcune Regioni" e l'ammissione alla rimborsabilità in piena stagionalità di nuove categorie di farmaci "come gli antistaminici, confezioni più grandi come per le statine", un picco che secondo Aleotti sarebbe destinato a riassorbirsi. "Per avere dati certi - continua Aleotti - va riunita con urgenza la Commissione spesa della salute".
E sull'argomento interviene il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace,con una dichiarazione che è anche un messaggio all'esecutivo che si appresta a varare il provvedimento per intervenire sullo  sforamento della spesa farmaceutica sul capitolo dei farmaci. "Il caro farmaci e' un problema che riguarda tutti e, comunque, il governo deve aiutare le Regioni a far fronte al problema". Storace, intervenendo all'incontro promosso da Confindustria Lazio sull'industria farmaceutica e le politiche di spesa regione e lo sviluppo industriale, ha spiegato che questo settore ''e' trainante nel Lazio'', ha ricordato che in regione l'industria farmaceutica è '' il secondo polo del Paese solo perché abbiamo meno abitanti della Lombardia. Ma con la qualità espressa dal sistema produttivo farmaceutico saremmo i primi''. Il Presidente della Regione Lazio è convinto che quello farmaceutico sia ''un settore in grande espansione'' e per questo ''le istituzioni devono sostenerlo''.
Nella spesa sanitaria, e in quella farmaceutica, ''non c'e' -  ha ribadito Storace - solo un'ottica finanziaria''. Un concetto  che il Presidente della Regione Lazio ritiene debba ''capire chi ha oggi in mano i cordoni della borsa''. Nel suo discorso, Storace ha fatto notare che sono in corso cambiamenti significativi nell' assetto del potere in Italia. ''Oggi sono due i centri di potere - ha detto - che stanno soppiantando la vecchia architettura costituzionale dello Stato. Dal basso il primo centro è rappresentato dalle Regioni, dall'alto dall' Europa''.In questo senso Storace vede le Regioni quali ''protagoniste centrali'' ma, riferendosi alle riforme costituzionali in via di elaborazione, ha ammonito: ''Non possiamo pensare a una devoluzione dell'impopolarita', bisogna dare al nostro territorio in proporzione a quanto il territorio da' al Paese''.
E il Presidente di Farmindustria ha lanciato un vero e proprio appello "Lo Stato e le Regioni diano segnali forti e urgenti sull'avvio di una nuova politica per l'industria del farmaco".
Federico Nazzari ha infine sottolineato che '''investire nella crescita delle imprese del farmaco vuol dire generare cultura scientifica, occupazione qualificata, valore aggiunto
".
Da segnalare infine un fondo di Umberto Veronesi, pubblicato da la Repubblica dedicato agli scenari possibili della futura politica sanitaria. "E' tempo - scrive, fra l'altro, Veronesi - che l'ospedale italiano si trasformi e il cambiamento deve essere radicale: culturale e strutturale. Per cominciare bisogna abbandonare la logica dei posti-letto come indice di qualità".
(sm)

Professioni intellettuali: verso il confronto Stato-Regioni
La legislazione sui principi che regolano le professioni intellettuali è dello Stato, conseguentemente gli esami di abilitazione, i titoli di accesso e il tirocinio, l'organizzazione dei Consigli nazionali, le normative che individuano le diverse figure professionali saranno fissate a livello centrale. A prevederlo è il Decreto legislativo "La Loggia": il primo di una serie legata all'applicazione del nuovo art. 117 della costituzione quello che fissa le competenze esclusive dello stato e che elenca le diverse materie dove la competenza legislativa è "concorrente" fra Stato e Regioni. Si tratta di uno schema di decreto legislativo attuativo dell'articolo 1 della Legge La Loggia, n. 131/2003, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 7 maggio, che dovrà essere vagliato, in doppia lettura, dalla Conferenza Stato-Regioni e dalle Commissioni parlamentari competenti.
Del complesso intersecarsi delle competenze in materia di professioni intellettuali si occupa oggi una serie di articoli dello speciale "professionisti"de il Sole 24 ore che fa il punto anche su alcune iniziative intraprese a livello regionale. Nello speciale de il Sole 24 ore si legge, fra l'altro, che il provvedimento del governo si sarebbe reso necessario di fronte ad una serie di "invasioni di campo" da parte delle autonomie, ma si sottolinea anche che diverse categorie hanno sollecitato le Regioni a muoversi in tale direzione (cfr. l'articolo - sempre sullo speciale de Il Sole 24 ore - dedicato alle iniziative intraprese dalle associazioni che rappresentano gli amministratori di condominio).
(sm)
Nuovo look e rilancio commerciale per 101 stazioni del Mezzogiorno
Nuovo look e rilancio commerciale per 101 stazioni del Mezzogiorno gestite da Rfi. La società, del gruppo Ferrovie dello Stato, ha programmato di investire 230 milioni di euro per riqualificare le stazioni, affidando la gestione del progetto a un'apposita business unit denominata ''Pegasus''. Le regioni coinvolte sono quelle che rientrano nell'obiettivo 1: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia .
Il piano finanziario prevede 130 milioni di euro per il recupero e la manutenzione dei fabbricati per i viaggiatori, 70 milioni per l' adeguamento dei marciapiedi e dei sottopassi e 30 milioni per la sicurezza. In totale il progetto assorbe circa il 35,2 per cento degli investimenti programmati dal gruppo Fs nelle stazioni ferroviarie italiane.
Per attuare la programmazione sono stati avviati i progetti pilota in sette medie stazioni: Agrigento, Caltanissetta, Palermo Notarbartolo, Trapani, Battipaglia, Pozzuoli e Reggio Lido.
Tutti i progetti delle 101 stazioni di ''Pegasus'' saranno redatti entro la primavera del 2006. I lavori inizieranno entro marzo 2005 nelle stazioni pilota e per altre 40 stazioni entro lo stesso anno, mentre gli altri interventi saranno avviati entro novembre 2006.
Un'importante occasione di sviluppo sarà poi legata ai "corridoi" europei con lo sviluppo delle future reti transeuropee ad alta velocità che ridisegneranno i percorsi e le direttrici per il trasporto delle merci e delle persone. Il Sole 24 ore propone oggi sull'argomento un ampio servizio: "
Quei corridoi che portano sviluppo".
(gs)
 

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