periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.237 - Roma, 2 marzo 2004

Sommario

Bei: aumentano finanziamenti Fini: non esistono condizioni per  federalismo fiscale
Solidarietà a Domenici per attentato Vizzini: difensore civico negli statuti
Lombardia: progetto "Piccoli Comuni" Casini: Parchi nazionali; non si puo' rinunciare a competenza statale
Bei: aumentano finanziamenti

Nel 2003 la Bei ha aumentato i propri finanziamenti a favore delle attivita' economiche regionali, dell'ambiente e dello sviluppo delle risorse umane. E' quanto comunica la Banca Europea degli Investimenti (Bei) precisando che, i prestiti accordati l'anno scorso in Italia hanno sfiorato complessivamente i 6 miliardi di euro (5,925 miliardi), una cifra leggermente inferiore a quella del 2002 (6,031 miliardi), che rappresenta il 15 % degli stanziamenti totali effettuati dalla Banca.
A crescere ''significativamente'' - fa sapere l'Istituto lussemburghese - sono stati i finanziamenti in favore delle regioni italiane dell'obiettivo 1 e 2, complessivamente 3,28 miliardi di euro, cioe' l'80% del volume dei prestiti individuali, contro il 56% dell'anno precedente. E tra le regioni che hanno maggiormente beneficiato dei cofinanziamenti sulla base dei piani operativi regionali, per il periodo 2004-2006, ci sono le Marche che hanno ricevuto 350 milioni di euro, la Campania con 300 milioni di euro accordati e la Sardegna, con 100 milioni di euro.
In crescita anche i prestiti accordati alle piccole e medie imprese (Pmi) delle regioni in declino.  I progetti italiani per la protezionedell'ambiente hanno potuto beneficiare complessivamente di 3 miliardidi euro. Finanziamenti sono stati accordati a Roma, Ferrara, Padova,Genova, quest'anno capitale europea della cultura e Torino cheospitera' nel 2006 le olimpiadi invernali, citta' che hannopresentato progetti urbani per la rivalutazione delle zone periferiche o il potenziamento delle infrastrutture preparati in stretta cooperazione con le collettivita', le banche e la Bei.
Alle 16 regioni toccate da catastrofi naturali nel corso del 2003 sono stati accordati finanziamenti dell'ordine di 180 milioni di euro su progetti per la  protezione civile. Oltre 80 milioni di euro sono stati poi smobilitati per la ricostruzione di infrastrutture e la realizzazione di opere preventive di consolidamento in Toscana e Val d'Aosta, le due regioni vittime delle inondazioni del 2000.
(sm)

Solidarietà a Domenici per attentato
Solidarietà Regioni per attentato a Domenici. Telefonate, messaggi, comunicati di solidarieta' e di condanna dell'attentato sono giunti a Leonardo Domenici - presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani e sindaco di Firenze - da istituzioni, partiti, parlamentari, amministratori, organismi ed enti. Poco dopo che la notizia del ritrovamento del pacco bomba si era  diffusa, il presidente del Senato, Marcello Pera, e il  Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, hanno telefonato al presidente dell'Anci per esprimere la solidarieta' loro e dei due rami del Parlamento.
Pieno sostegno a Domenici e' stato assicurato da Vannino Chiti, a nome della segretaria nazionale dei Ds. Solidarieta' e' venuta anche da Willer Bordon, presidente dei senatori della Margherita, e da  Stefano Graziano, responsabile enti locali dell'Udc.
Sostegno al presidente dell'Anci e' venuto anche  da Enzo Ghigo, presidente della Conferenza delle Regioni, da Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, e Vasco Errani, presidente dell'Emilia-Romagna e vice presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni.
Condanna dell'attentato e solidarieta' sono giunte a Domenici dal vicepresidente dell'Anci, Osvaldo Napoli e Paolo Agonistacchio, sindaco di Foggia e presidente del consiglio nazionale dell'Anci, Lorenzo Ria, presidente dell'Unione delle Province d'Italia, Enrico Borghi presidente dell'Uncem.
Sgomento e indignazione sono venuti da Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, mentre fermezza nella condanna e unita' contro ogni forma di terrorismo sono stati espressi da Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale toscano.
(red)
Lombardia: progetto "Piccoli Comuni"
Agevolazioni fiscali per favorire lo sviluppo economico, finanziamenti a fondo perso fino al 50% per le infrastrutture, incentivi per l'istruzione e la formazione professionale, semplificazioni burocratiche e amministrative. Sono queste le linee guida del progetto di legge "Piccoli Comuni" che la Giunta regionale ha approvato oggi su proposta dell'assessore al Bilancio e Affari Istituzionali, Romano Colozzi (nella foto). Il provvedimento intende affrontare le problematiche delle realtà locali fino a 2000 abitanti. Si tratta di 693 Comuni (il 45% del totale dei Comuni lombardi) che raccolgono poco meno del 10 per cento della popolazione regionale. Al valore demografico si affiancano anche ulteriori indicatori di marginalità infrastrutturale e socio-economica che rendono il Progetto di legge ancora più significativo. "Questo provvedimento - spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - rappresenta un ulteriore, fondamentale passo in avanti nella grande alleanza che avvicina la Regione agli enti locali lombardi. Un percorso avviato con l'intesa interistituzionale e portato avanti con strumenti specifici quali la legge di riordino delle comunità montane, la nuova legge sulla montagna in discussione in consiglio regionale, i provvedimenti legislativi sull'associazionismo dei Comuni. Questo disegno si completerà attraverso il federalismo amministrativo e fiscale, per la cui applicazione abbiamo già attivato tavoli di confronto con il mondo delle autonomie. Siamo per# in attesa di adeguamenti legislativi che non dipendono dalle Regioni". Attraverso questo PDL viene istituita quindi l'identità specifica del "Piccolo Comune", che sarà tenuta in considerazione in tutti i successivi provvedimenti di Giunta (Piani di riparto, finanziamenti, investimenti). "Il cuore di questo progetto di legge è costituito da tre fattori fondamentali - spiega l'Assessore -: la valorizzazione del capitale umano, il sostegno alle imprese attraverso incentivi fiscali e interventi infrastrutturali, la difesa del territorio. Una corretta politica di sviluppo è necessaria non solo per evitare la fuga dai comuni più piccoli ma anche per attivare le dinamiche necessarie affinchè la stessa area possa crescere e creare nuove opportunità occupazionali e imprenditoriali". Il progetto di legge individua tre possibili agevolazioni: Agevolazioni tributarie, Agevolazioni di carattere finanziario e Agevolazioni non di carattere finanziario.  "Il progetto di legge per i piccoli Comuni - conclude Colozzi - riprende alcune indicazioni specifiche riguardanti lo sviluppo socio economico, il credito nelle aree svantaggiate e il progetto Wireless per l'alta connettività telematica già inseriti nel progetto di legge per la montagna che si trova all'esame del consiglio regionale. Questa interconnessione di elementi nei diversi provvedimenti legislativi indica che la Giunta non sta lavorando per settori e compartimenti stagni ma intende promuovere politiche di sviluppo concrete che fanno capo ad un'unica azione strategica".
(red)
Fini: non esistono condizioni per  federalismo fiscale
Per Fini "non ci sono le condizioni al momento per avviare il federalismo fiscale". Il vice presidente del Consiglio afferma ''In Italia non esistono le condizioni per un autentico federalismo fiscale, per cui il gettito prelevato da una certa regione venga riutilizzato dalla stessa regione''. Gianfranco Fini (nella foto) ha affrontato cosi' durante la trasmissione 'Radio anch'io' anche la questione dei vari livelli di imposizione fiscale. ''In Italia - ha aggiunto Fini - abbiamo le diverse autonomie che sono in grado di dar vita alle varie addizionali (penso a quella Irpef regionale). L'importante -ha auspicato Fini- e' che i cittadini verifichino se i contributi cosi' dati servono a migliorare i servizi, penso ai trasporti per esempio, o se effettivamente vengono ridotti gli sprechi. Sono convinto - ha concluso Fini - che quello della spesa pubblica improduttiva sia un problema anche locale''.
E s
ul Corriere della Sera, il segretario dei Ds Piero Fassino afferma che "Alle tasse nazionali - che non sono diminuite - si sono spesso aggiunte ulteriori tasse locali. Infatti, i tagli operati dal governo hanno avuto come generale conseguenza che Comuni, Province, Regioni - per non chiudere servizi indispensabili per i cittadini - sono stati costretti all'aumento di imposte".
''Anziche' affrontare i problemi piu' urgenti per il paese il dibattito politico oggi si concentra su temi come il federalismo, di cui nessuno ci ha ancora spiegato quanto costa e chi lo paga'', ha invece affermato Savino Pezzotta, leader della Cisl. ''Qualcuno - ha proseguito il segretario generale della Cisl - ci deve dire quanto costa e chi dovra' pagare per sostenere il federalismo, in modo che gli italiani possano scegliere''.
Mentre il ministero dell'Economia, in occasione della notifica dei dati di deficit e debito pubblico alla Commissione Europea, "comunica che nel 2003 si è registrato un profilo significativamente discendente per l'aggregato del debito delle amministrazioni pubbliche, pur in un contesto di bassa crescita economica".
Ecco gli ultimi comunicati del ministero:
Commento ai dati di fabbisogno – febbraio 2004 ;Fabbisogno del settore statale – febbraio 2004  ;Commento ai dati Istat  ; Debito pubblico/PIL: la riclassificazione dal 1999 .
(gs)
Vizzini: difensore civico negli statuti

Secondo il senatore Carlo Vizzini (nella foto), presidente della Commissione bicamerale per le Questioni regionali: ''L'istituzione del difensore  civico e la creazione di altri strumenti di partecipazione di categorie di cittadini, sono gli organismi che le Regioni devono inserire nei loro nuovi statuti, al fine di garantire i diritti  di tutti nel processo di trasformazione in atto verso il  federalismo''.
Vizzini ha inoltre aggiunto che ''il massiccio spostamento di competenze legislative e amministrative dallo Stato alle Regioni riporta su questi enti territoriali il peso prevalente della tutela dei diritti dei cittadini. Per un federalismo solidale resta tuttavia la necessita' di assicurare una tutela minima dei diritti''.

(red)

Casini: su Parchi nazionali non si puo' rinunciare a competenza statale

''Non si puo' rinunciare alla competenza statale nella gestione amministrativa dei Parchi nazionali''. Ad affermarlo il presidente della Camera dei deputati, Pierferdinando Casini. ''Ma la competenza statale -ha continuato Casini- va anche coniugata con le realta' locali, in un'ottica di ampia collaborazione. La costituzione di un'area protetta e' un'opportunita' per uno sviluppo di qualita' del territorio''.
''Con la riforma del Titolo V della Costituzione -
ha spiegato Casini- gli Enti Parco sono entrati nel circuito degli enti locali e si sono affiancati ai Comuni, alle Province, alle Regioni ed alle Comunita' montane''. ''In Italia -ha aggiunto- proteggere l'ambiente richiede uno sforzo aggiuntivo, perche' i Parchi nazionali si trovano in zone fortemente antropizzate: in questo senso, la legge quadro 394 del 1991 ha prodotto notevoli risultati, perche' ha collegato lo sviluppo delle linee territoriali alle esigenze della popolazione. Il bene ambientale -ha concluso Casini- appartiene a tutti i cittadini''.
(red)

 

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