periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  403 - Roma,  9 novembre 2004

Sommario

Bassolino su sicurezza a Napoli

Basilicata: enogastronomia protagonista su Rai Sat

Molise per Euroregione e dati U.E. su disoccupazione

Puglia elimina addizionale regionale Irpef

Toscana, Lazio, Veneto: prospettive industriali

Abruzzo: un corso per il "tombolo"

Bassolino su sicurezza a Napoli

La grande criminalita' "si combatte solo con polso fermo e pugno forte" mentre per la piccola occorre intervenire con interventi specifici sul welfare che vedano coinvolti tutti. E' il pensiero del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, secondo il quale fare welfare significa "prevenire la criminalita'", almeno quella piccola.
"Noi - afferma - cerchiamo di fare la nostra parte, ma dobbiamofare sempre di piu' e meglio anche in questo campo. I modi percontrastare la piccola criminalita' e le illegalita' debbono comunque essere molteplici. Non ce ne e' uno che soppianta gli altri. Tutto - dice Bassolino - deve essere fatto e portato avanti con una forte collaborazione. Occorre fare di piu'.
Occorre un esame e una verifica effettuata ognuno per la parte di competenza propria e, poi, tutti assieme. Se ci muoviamo in questo modo, su questa strada, i risultati positivi si possono ottenere".
Intanto il sindaco di Napoli Iervolino ha poi annunciato che a breve termine sara' aggiornato il patto per la sicurezza siglato nel 1998 dall' allora sindaco Antonio Bassolino. ''E' questione di poco - ha  aggiunto - anche domani. Oggi il prefetto e' a Roma per il vertice al Viminale; si tratta materialmente di avere mezz'ora di tempo. Puo' darsi benissimo che avvenga anche domani. Poi gia' dalla settimana ventura potranno partire i comitati di quartiere per la sicurezza e la legalita' ''.
(red)

Molise per Euroregione e dati U.E. su disoccupazione

Il Molise intende giocareun ruolo di primo piano nella costituzione dell'Euroregione adriatica''. Con queste parole il presidente del Molise, Michele Iorio, ha sintetizzato la propria idea circa la nuova entita' che si sta costituendo a Termoli (Campobasso). Intervenendo ai lavori della conferenza internazionale ''Un'Euroregione adriatica, un contributo all'integrazione europea'': oggi la firma di un
protocollo fra gli enti locali e i paesi che si affacciano sull'Adriatico.
Iorio sostiene questo  progetto:
''riteniamo di potergli dare un buon apporto in termini di idee, esperienze e infrastrutture. Nel comparto della pesca, infatti, abbiamo maturato una notevole esperienza che metteremo a disposizione di quella che sara' la programmazione di azioni e interventi per il sostegno e lo sviluppo dell'economia dell'Adriatico, che questa nuova realta' territoriale si accinge a mettere a punto''.
Pesca, trasporti, turismo, ambiente, beni culturali. Sono alcuni degli ambiti di cooperazione transfrontaliera tra le due sponde dell'Adriatico che, nella prospettiva dell'allargamento dell'Ue, dovranno essere ulteriormente rafforzati dalla nascita dell'Euroregione Adriatica, organismo sovranazionale di cui si sancisce oggi la nascita a Termoli con la sigla di un protocollo d'intesa tra
l'Italia - in particolare le regioni della dorsale orientale - e sei Paesi balcanici: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia-Montenegro, Albania e Grecia.
Per quanto riguarda la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile, e' stato ricordato come a creazione di un'Euroregione Adriatica che possa coordinare l'uso dei Fondi Strutturali nel periodo 2007-2013, attraverso una gestione piu' efficiente di programmi comunitari come Interreg, sia stato uno dei punti piu' importanti della Dichiarazione finale di Pola (Croazia) del giugno scorso sulla 'Cooperazione interregionale nel bacino Adriatico'. L'esigenza di fondo a cui il nuovo organismo dovra' rispondere e' di attuare un quadro di cooperazione unitario, che possa evitare duplicazione di interventi, concorrenza per l'accesso ai fondi e dispersione di risorse.
Infine i dati sulla disoccupazione forniti da Eurostat. Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Lazio: sono queste, secondo Eurostat, le uniche regioni italiane dove la percentuale della popolazione tra i 25 e i 64 anni, che esercitano una professione nel settore della scienza e della tecnologia, e' pari al 100-125% della media dell'Ue a 25.
Nessuna delle regioni italiane, tuttavia, mostra livelli superiori al 125% della media Ue, raggiunti, ad esempio, in molte regioni del nord Europa.
Nell'insieme nell'Ue-25 circa un quinto della popolazione ha compiuto studi altamente specializzati in scienza e ingegneria, ma solo trenta regioni europee contano una percentuale nettamente superiore rispetto alla media di personale altamente qualificato.
(red)

Toscana, Lazio, Veneto: prospettive industriali

“Le politiche della Regione Toscana per lo sviluppo dell’innovazione e della competitività delle imprese hanno l’obiettivo di integrare il sistema produttivo al sistema della ricerca. Per questo negli ultimi cinque anni l’assessorato alle attività produttive ha finanziato attraverso il Docup-Obiettivo 2 ben 630 progetti che hanno sviluppato investimenti per 138 milioni di euro per accrescere la ricerca industriale, il trasferimento tecnologico alle imprese, l’innovazione e la diffusione della società dell’informazione e della conoscenza”. Ambrogio Brenna, assessore all’economia della Regione Toscana, ha inoltre sostenuto: “E’ nostro compito creare i contesti positivi per aumentare gli investimenti in ricerca, innovazione e trasferimento, ha proseguito l’assessore. Porto come esempio i settori dell’optoelettronica, dei prodotti tessili innovativi o della meccanica, dove si trovano imprese che hanno sviluppato importanti connessioni con la ricerca e l’innovazione tecnologica a partire da un corpo di conoscenza che ha radici nella storia industriale della Toscana. Questa relazione si è poi sviluppata grazie alla struttura a rete dell’organizzazione produttiva, alla forte partecipazione collettiva alle vicende socioeconomiche locali, alla divisione del lavoro interna ai distretti industriali che comprende buone relazioni con le istituzioni e con la comunità locale. E’ evidente infatti che il “fare sistema” è la chiave di volta per aumentare gli investimenti in ricerca nel nostro territorio dato che la maggioranza delle imprese toscane ha una dimensione troppo piccola che non consente loro di investire nel settore.”
Secondo gli ultimi dati Istat la performance esportativa della regione Lazio, nei primi sei mesi del 2004, ha fatto registrare, rispetto allo stesso periodo del 2003, un incremento del 6,1 per cento.A rendere noti i dati l'Osservatorio Filas secondo il quale ad incidere sull'ottima performance, che risulta peraltro superiore a quella media nazionale di 5,5 per cento, sarebbe stato soprattutto l'aumento delle vendite nel settore chimico-farmaceutico, che nel periodo considerato hanno visto aumentare le proprie vendite all'estero di circa il 20%.
Quest'ultimo dato assume ancora più rilevanza se consideriamo che questo settore contribuisce per circa il 40% all'export totale della Regione Lazio. Le imprese laziali, infine, continuano a preferire i mercati europei, soprattutto quelli dell'Ue a 15 Stati,anche se è evidente l'incremento dell'export verso i paesi dell'Europa dell'Est, determinato anche dal processo di allargamento dell'Unione a 25 Stati avvenuto il primo maggio 2004.
'E' la conferma di un trend positivo''. Questo il commento del presidente della Regione Lazio Francesco Storace, che ha aggiunto che ''gli indicatori dicono che la Regione Lazio ha un'ottima performance, non sara' Bengodi ma sta certamente meglio di altre realta'''.
Infine
nasce “Spinlab 1”, laboratorio per l’innovazione delle imprese dell’area pedemontana del Veneto. Sarà presentato ufficialmente lunedì prossimo nella sede dell’API Spa a Mussolente (Vicenza) l’azienda che provvisoriamente ha messo a disposizione i locali per ospitare le attrezzature di questa struttura specializzata nell’effettuazione di prove e ricerche su materiali e tecnologie.
(red)

Basilicata: enogastronomia protagonista su Rai Sat

L’enogastronomia della Basilicata protagonista su Rai Sat Gambero Rosso. La tv satellitare dedicherà un programma in sei puntate, condotto da Alfredo Antonaros, agli “Itinerari golosi in Basilicata”. Produttori, allevatori, ristoratori, chef pastori, mugnai, contadini e fornai, dai Sassi di Matera al Parco del Pollino, dai vigneti del Vulture all’Appennino lucano, racconteranno i segreti e le tradizioni dei prodotti tipici della regione.

Le trasmissioni andranno in onda, a partire dalle 23,30 con replica ogni 4 ore, mercoledì 10 novembre  (tema il Pane di Matera), giovedì 11 novembre (L’agnello), lunedì 15 novembre (Formaggi), martedì 16 novembre (L’Aglianico del Vulture), mercoledì 17 novembre (Salumi del Pollino) e giovedì 18 novembre (Peperoni di Senise).

“Ancora una volta – commenta l’assessore all’Agricoltura e Sviluppo rurale, Donato Salvatore – i prodotti tipici lucani sono sulla ribalta. Il fatto che una rete televisiva specializzata come Rai Sat Gambero Rosso dedichi un intero programma ai nostri prodotti conferma che la Basilicata enogastronomica ha le carte in regola per destare interesse anche in un pubblico più esigente e più attento alla genuinità e ala qualità”.
''Basilicata, terra senza tempo'' è il titolo dello speciale che Ulisse, la rivista della compagnia di volo nazionale Alitalia, ha dedicato a questa regione. La copertina del periodico è dedicata alla veduta dei Sassi di Matera, patrimonio dell'Unesco. ''Meraviglia rupestre'', ''La bellezza in bilico'', ''Arcaica città di pietra'', sono alcuni dei titoli degli articoli che, tradotti anche in inglese, presentano ai passeggeri Alitalia dei cinque Continenti alcune delle caratteristiche tipiche della Basilicata.
E' stato inoltre presentato in occasione del primo forum sull' attivita' del Patto Territoriale dell' Alto Tirreno cosentino il progetto di promo-commercializzazione dei prodotti  per lo sviluppo turistico dell' area della Riviera dei Cedri.
Infine oltre 80 espositori, con degustazione di 200 vini di nove regioni italiane e della Slovenia: sono questi i numeri della prima edizione di ''Saperi divini'', rassegna enogastronomica in programma a Trieste il 20 e 21 novembre prossimi.

(red)

Puglia elimina addizionale regionale Irpef

"L' unica aliquota di competenza strettamente regionale e' stata completamente azzerata da parte della giunta regionale della Puglia''. Lo sostiene l' assessore al bilancio della Regione Puglia, Rocco Palese, che ha presentato in una riunione di giunta straordinaria, il disegno di legge con il quale e' stata eliminata l' addizionale regionale Irpef per la quota rientrante nella libera disponibilita' regionale. ''E' un grande risultato - afferma Palese (nella foto) - nel momento in cui nel Paese si parla di accordi e di priorita', inserite anche nel documento di programmazione economica e finanziaria del
governo sulla fiscalita' di vantaggio per il Mezzogiorno e per le aree deboli e nel momento in cui c'e' questo grande dibattito e contrapposizione tra il governo e gli enti locali, in genere le Regioni, per il blocco delle addizionali''. ''Mi sembra - afferma ancora - che in Puglia si vada invece nel senso giusto, nel senso dovuto, nel senso richiesto da istituti completamente neutri come il Fondo monetario internazionale, come la Banca centrale europea, come chiesto dal governatore della Banca d'Italia il quale dice che per aumentare la competitivita' del sistema, cosa indispensabile della ripresa economica, una delle primissime cose da fare e' proprio quella dell' abbassamento della pressione fiscale''. ''A questo - afferma Palese - si aggiunge un atteggiamento e una politica finanziaria da parte della Regione Puglia che ha sempre mantenuto negli anni, per quanto riguarda la pressione fiscale, una linea costante, decidendo, pur potendolo fare, di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini per poter avere maggiori risorse da per gestire''. ''La decisione di aumentare l' Irpef e' stata presa in via del tutto eccezionale, perche' obbligati - ha detto Palese - dalla legge per ripianare la sanita'''. ''Il problema della spesa sanitaria - ha concluso Palese - e' stato fortemente contenuto in Puglia da una serie di riforme e di leggi, che hanno consentito di raggiungere questo risultato, che è un risultato dei pugliesi''.
I pugliesi, carte alla mano, sono ora ''i cittadini con la minor pressione fiscale di competenza regionale''. Il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, lo ha affermato con soddisfazione in un incontro con i giornalisti. Su un reddito mensile di 1000 euro, i pugliesi - calcolando una diminuzione Irpef dello 0,3% - guadagneranno 40 euro all'anno. La Regione Puglia, riducendo l'Irpef, incasserà 46 milioni di euro in meno all'anno. La giunta regionale nel 2002 aumentò l'Irpef regionale dello 0,5% che si aggiungeva allo 0,9% gia' in vigore dal primo gennaio del 2002 (in seguito al decreto legislativo 56 del 2000). Un aumento deciso per coprire i debiti della sanita' relativi al 2001 (288 miliardi di lire). Nel 2003 l'aumento passo' dallo 0,5% allo 0,3% e nel 2004 e'  sceso allo 0,2%. ''Ma lo avevo detto e mantengo i patti: ho  chiesto ai pugliesi sacrifici - afferma Fitto - ma aggiunsi anche che sarebbero stati temporanei''. ''In una situazione 'di stallo' del processo federalista accompagnata da una difficile condizione finanziaria del Paese, la Regione Puglia - ha aggiunto Fitto - si sottrae a questa condizione negativa perche' il proprio bilancio gode di buona salute'' ed ''e' sicuramente una delle Regioni con la minore pressione fiscale''.
''Completiamo - ha detto Fitto - un percorso avviato sostanzialmente nel 2001 quando, alla luce dell'accordo fatto con il governo, individuammo la necessita' di aumentare l'aliquota Irpef regionale per risanare il deficit della nostra Regione, in modo particolare quello sanitario''. Dopo i miglioramenti ottenuti nella gestione della spesa sanitaria, le risorse derivate dal gettito dell'imposta Irpef sono state finalizzate anche ''a sostenere la spesa di investimento per interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico''. Con
l'approvazione della misura decisa oggi, la giunta pugliese introduce all'interno e a conclusione del processo di risanamento finanziario del bilancio regionale, ''una contestuale progressiva attenuazione - ha detto Fitto - della  pressione fiscale regionale per un ammontare di oltre 46 milioni di euro annui, e con una riduzione complessiva, nell'ultimo triennio, relativamente allo 0,5% di 115 milioni di euro''. "Una misura - ha continuato Fitto - che si inserisce in una fase negativa dei conti pubblici del Paese, con un bilancio statale che per il 2005 necessita di una manovra finanziaria correttiva di 24 miliardi di euro''. ''A tutto cio' - ha evidenziato ancora Fitto - si aggiungono i noti problemi derivanti dal decreto legislativo n.56 del 2000 sul federalismo fiscale, in relazione al quale questa Regione ha da tempo posto con urgenza e con determinazione, la necessita' di apportare gli indispensabili correttivi per non procrastinare la penalizzazione delle Regioni del Mezzogiorno''.
Per quanto riguarda le aliquote Irpef di addizionale regionale, sono numerose - e' stato fatto presente - le Regioni che hanno adottato aliquote superiori a quella base dello 0,90%.
Tra queste, la Calabria, la Lombardia, le Marche, il Piemonte, l'Umbria e il Veneto. Mentre, per quanto riguarda l'Irap, si registrano alcune Regioni (Marche, Toscana, Veneto) che hanno adottato aliquote superiori a quella base del 4,25. La Calabria, la Campania e il Veneto, inoltre, hanno apportato aumenti del 10% e le Marche del 7,98% alle tariffe relative alle tasse automobilistiche. La Campania, infine, e' stata costretta ad aumentare l'imposta regionale sulla benzina per autotrazione dello 0,02582 al litro.
''Noi - ha concluso Fitto - abbiamo provveduto a realizzare una politica complessiva di contenimento della pressione fiscale regionale anche per meglio sostenere il processo di rilancio del
tessuto produttivo e sociale della Puglia, specie in una fase, come l'attuale, in cui sono presenti importanti opportunita' finanziarie nel bilancio regionale da indirizzare verso linee progettuali e programmatiche incisive e ben definite''

(red)

Abruzzo: un corso per il "tombolo"

La Regione Abruzzo parteciperà, come partner con Regioni tedesche, al progetto comunitario che prevede l'organizzazione di corsi professionali per insegnanti di tombolo. Si tratta di un'antica pratica artigianale le cui origini risalgono a Venezia nel periodo rinascimentale, dal XV secolo poi approda a Milano, fino a consolidarsi in Abruzzo, nella località montana di Pescocostanzo.

La lavorazione di questo pregiato merletto denominato "Cristalli di neve in una trina", è tuttora in auge a Pescocostanzo e viene tramandata di generazione in generazione. Si possono anche ammirare i capolavori dei merletti presso il Museo di Palazzo Fanzago (sempre a Pescocostanzo), sede anche della relativa Scuola del Merletto a Tombolo. 
E per la prima volta in Italia la cultura dell' artigianato entra come materia di insegnamento nelle aule universitarie, grazie ad una Convenzione che sara' siglata domani dall' Universita' degli Studi di Urbino ''Carlo Bo'' e dalla Confartigianato.
La convenzione introduce l' insegnamento di cultura e gestione delle imprese artigiane presso il corso di laurea in lingue e cultura per l' impresa della Facolta' di Lingue e Letterature straniere.
(red)

 

 

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In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
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