periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  411 - Roma,  20, 21 e 22 novembre2004

Sommario

Immigrazione: in arrivo 16.000 nuovi stagionali

Marche: la radiografia della Corte dei conti su tre musei

Emilia-Romagna approva Bilancio 2005

Più qualità per la gestione degli incentivi alle imprese

Ghigo: necessario ritocco Irpef. Martini: Regione ed enti locali no a  Finanziaria

Nasce un nuovo network emittenti locali

Emilia-Romagna approva Bilancio 2005

Mentre la Camera Lunedì 15, martedì 16, mercoledì 17 - secondo quanto riportato dalla newsletter della Camera dei Deputati - esaminava e poi approvava la legge finanziaria 2005, C0/Ibis (insieme alla nota di variazione al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il triennio 2005-2007, C0/Ibis, nonché il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il triennio 2005-2007 C531C01, provvedimenti che ora passano all'esame del Senato), la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna ha varato il bilancio 2005 (entrate e spese per 10.883,25 milioni di euro) che approderà in Consiglio a dicembre - ne da notizia la newsletter Autonomie della Regione Emilia-Romagna - e che, come nei quattro anni precedenti, è accompagnato dal parere della Conferenza delle Regioni sulla finanziaria del Governo. Risale al 14 ottobre il giudizio “preoccupato e non favorevole” espresso dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni sulla legge finanziaria 2005. La manovra è giudicata “insostenibile” per tre questioni che vincolano in maniera determinante i bilanci delle Regioni e degli Enti locali: le risorse per la sanità (mancano 5 miliardi per garantire i livelli essenziali di assistenza), il finanziamento delle competenze trasferite dalle leggi Bassanini e le modalità con cui le Regioni sono chiamate a rispettare il patto di stabilità. Per la prima volta la spesa per investimenti è inserita all'interno del patto di stabilità con un limite di incremento del 2% cui si aggiunge, dal 2005, l'impossibilità di finanziare con mutui gli investimenti a favore di soggetti esterni alla Pubblica amministrazione. Ciò costringe la Regione - come è scritto nella relazione che accompagna il Dpef - ad escludere dal bilancio autorizzazioni per interventi in conto capitale destinati a soggetti privati (imprese, famiglie, associazioni, le cui risorse per il 2005 sono accantonate nel "Fondo speciale non attribuito" (213,5 milioni di euro) e saranno destinate ai vari settori (economia, agricoltura, ambiente e sociale) nel corso dell’anno.
La Giunta ha varato anche il poliennale 2005-2007 e il Documento di politica economico finanziaria che, insieme al rendiconto degli obiettivi raggiunti nel corso della legislatura, fissa le linee strategiche e programmatiche per il triennio: rafforzamento del welfare, qualificazione del lavoro e dello sviluppo, valorizzazione dell’ambiente e politiche per il territorio. Sul fronte degli “investimenti” sociali sono confermati i 19 milioni per il diritto allo studio, i 2 milioni per il Fondo sociale per l’affitto e viene potenziato, con 196 milioni, l’intervento a favore del trasporto pubblico locale. Inoltre con un ulteriore stanziamento di almeno 20 milioni di euro (che si aggiungono ai 20 del 2004) si rafforzerà il Fondo per le persone non autosufficienti per contenere le rette a carico delle famiglie e di incrementare il numero degli assegni di cura e delle persone assistite a domicilio (
link ed approfondimenti su Ermes, il portale della Regione Emilia-Romagna) .
(red)

Immigrazione: in arrivo 16.000 nuovi stagionali

Immigrazione: 16.000 nuovi ingressi per lavoratori stagionali neocomunitari, lo afferma la newsletter n.39 WelfareInforma, del dicastero guidato da Roberto Maroni (nella foto).  Sono state stabilite nuove quote di ingresso per lavoratori stagionali neocomunitari. A darne notizia è la newsletter Nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 269 del 16 novembre 2004 è stato pubblicato il DPCM dell'8 ottobre 2004, che stabilisce la programmazione dei flussi di ingresso di cittadini dei nuovi stati membri dell'Unione europea in Italia per l'anno 2004 nella misura di 16.000 lavoratori. La Direzione generale per l'immigrazione ha stabilito, con la Circolare n. 43 del 15 novembre 2004, le relative disposizioni applicative e le modalità con le quali i datori di lavoro interessati ad effettuare le assunzioni devono presentare alle Direzioni Provinciali del Lavoro, competenti per territorio, le domande. Le procedure, la modulistica, e tutte le informazioni necessarie, nella Guida On Line L'Europa che cresce, vademecum per l'accesso al lavoro dei cittadini dei nuovi stati membri.
E' stata poi emanata la Circolare n. 44 del 15 novembre 2004 relativa ai flussi di ingresso di cittadini extracomunitari per lavoro subordinato non stagionale per l'anno 2004, programmati con il DPCM del 19 dicembre 2003. La
Circolare è on line.
(red)

Ghigo: necessario ritocco Irpef. Martini: Regione ed enti locali no a  Finanziaria

Penso che sia necessario che il governo a livello centrale abbassi l'Irpef e che, oltre a questo, debba porre un'attenzione particolare all'Irap", è un passaggio necessario, essendo nel programma di governo e anche perchè agisce ancora il blocco delle aliquote a livello locale,. Cosi', a margine dell'incontro a Torino sul tema 'L'industria italiana e la competitività', organizzato da Forza  Italia, si è espresso il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo, precisando poi che ''se è vero che dobbiamo aumentare la possibilità del consumo riducendo le tasse alle famiglie, dobbiamo anche metter le imprese nella condizione di poter creare occupazione e ricchezza''.
Alla domanda se ci sia il rischio che vengano tagliati i fondi agli enti locali, il governatore piemontese, ha sottolineato che ''la voce più importante dei bilanci regionali è la sanità e il ministro Siniscalco ci ha dato una risposta che per il 2005 reputo più che sufficiente''. Ghigo ha poi voluto sottolineare che ''in un momento difficile  tutti devono fare la loro parte.
E di Finanziaria si è parlato anche al
convegno 'Liberalizzare risorse energie competenze una finanziaria perridare slancio al paese' Organizzato dalla Cida e secondo la Confederazione dei dirigenti lotta all'evasione fiscale, privatizzazione e liberalizzazione di aziende servizi e mercati e riforma fiscale. Ma anche flessibilita' per il tetto del 2%, piu' risorse per scuola formazione e ricerca e maggiori investimenti per  infrastrutture e mezzogiorno., dovrebbero essere gli ingredienti della finanziaria 2005, cos' come sostenuto dal presidente della Cida stessa,Giorgio Rembado. Il responsabile economico della Margherita, Enrico Letta, ha invece puntato l'attenzione sulla necessita' di mettere in campo al piu' presto interventi a costo zero come: la riforma del diritto fallimentare, la riforma del risparmio e la riforma dei servizi locali pubblici. Mentre sul fronte delle tasse il responsabile della  Margherita sottolinea che e' necessario un intervento mirato: ''puntando su una o due cose'' e non disperdendo le risorse con interventi a pioggia. ''L'unico intervento che ha senso -osserva Letta- e' tagliare l'Irap su ricerca e innovazione''. Mentre sul fronte Irpef e' inutile una riduzione che porti a riduzioni minime per i redditi piu' bassi.
La posizione di Rembado per quanto riguarda il  tetto del 2% e' stata condivisa dal presidente della conferenza delle  regioni, Enzo Ghigo che ha rilevato come in alcuni settori si possa pensare anche a una riduzione delle risorse. Una razionalizzazione  della spesa ''si può e si deve fare''. ''Ci sono i margini per  risparmiare''. E' un lavoro che ''noi come enti locali dovremmo fare'' ha aggiunto Ghigo precisando che le sue affermazioni sono fatte in quanto presidente del Piemonte piu' che nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni.La riforma fiscale, osserva il presidente della Cida, va attuata abbassando ''in misura equilibrata tutte le aliquote Irpef. Cio' sia  per finanziare maggiori consumi attraverso lo sgravio dei redditi bassi sia per analizzare la propensione marginale al risparmio attraverso la riduzione dell'aliquota marginale dell'imposta'.  Per quanto riguarda l'Irap, ad avviso del
presidente della Cida, è invece necessario ''prevedere un trattamento di fiscalità di vantaggio più selettivo e più controllabile. In  ogni caso gli incentivi devono essere meglio mirati ai fattori di sviluppo nei settori a più alto valore aggiunto''. Il vincolo del 2%,stabilito dal patto di stabilità interno, deve escludere le spese di investimenti ''per evitare di pregiudicare le politiche di sviluppo e il Mezzogiorno''. E sempre per favorire il Mezzogiorno, e' necessario ''accrescere gli investimenti nelle grandi infrastrutture materiali con contestuale semplificazione delle procedure decisionali e autorizzative per abbattere i tempi di realizzazione delle opere pubbliche''.
Il presidente  della Regione,
Claudio Martini, intervenendo alla presentazione della manifestazione promossa da Anci e sindacati confederali per il prossimo 25 novembre, ha detto che "Regione, Province, Comunità montane e Comuni: la Toscana e' unita nel dire no alla nuova  finanziaria, soprattutto ai tetti per la spesa corrente e agli investimenti, che, oltre a creare grossi problemi alle amministrazioni, costringendole a tagliare sui servizi e sullo stato sociale, ipotecano anche il futuro, togliendo la possibilita' di  puntare sul domani e di agire per uscire dalla crisi''.  ''La Toscana - ha spiegato Martini - fa fronte comune contro una legge che nega l'autonomia degli enti locali, obbligandone le scelte e mettendo a rischio il domani, anche per quelle amministrazioni che avrebbero la possibilita' di investire. La politica dei tetti imposti coinvolge anche le Regioni, per le quali il limite e' fissato al 4,8 per cento rispetto al 2003''.
La centralita' del problema delle risorse nel dibattito su federalismo e riforma delle autonomie locali e' stata sottolineata dal sindaco di Firenze e presidente dell'Anci
Leonardo Domenici, intervenuto oggi a Berlino alla conferenza italo-tedesca su 'Autonomie locali e federalismo: le sfide della sussidiarieta' nell'Unione europea', alla quale partecipa tra gli altri anche il ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia.
''Quello delle risorse, cioè a dire il federalismo fiscale - ha detto Domenici - e' il problema dei problemi, tenuto anche conto delle difficolta' che l'Italia ha nel far quadrare i conti pubblici''.
Parlando alla riunione berlinese, alla quale sono presenti diversi sindaci di citta' tedesche e italiane, Domenici (nella foto) si e' quindi riferito alle differenze nell'assetto costituzionale di Italia e Germania in fatto di federalismo, autonomie locali e rapporto tra stato, regioni e comuni. In Italia, ha osservato il presidente dell'Anci, per ragioni di natura storica, e' sempre stato molto importante il rapporto diretto tra comuni e stato, proprio perche' la storia d'Italia ha sempre conferito ai comuni grande rilevanza.
A questo riguardo Domenici si e' detto sostanzialmente deluso dell'evoluzione degli ultimi anni per cio' che concerne il rapporto tra i vari livelli costituzionali, con una tendenza sempre piu' accentuata a suo avviso verso quello che ha definito ''neocentralismo regionale''.
''I comuni vogliono avere ancora un rapporto diretto con lo Stato, e non essere in un ordinamento gerarchico nel quale essi figurano all'ultimo gradino della piramide'', ha detto il sindaco di Firenze.
Domenici ha al tempo stesso sottolineato quelli che a suo avviso sono gli ''aspetti negativi'' della riforma costituzionale varata in Italia: il nuovo Senato federale non rappresenta al meglio le realta' territoriali; l'iter per l'approvazione delle leggi sembra molto complesso; sembrano esserci problemi sulla devoluzione dei poteri alle regioni; si riconosce la conferenza stato-regioni ma non quella stato-enti locali.
Domenici ha inoltre lamentato come le autonomie locali non siano attualmente coinvolte in maniera adeguata a livello europeo. Un esempio, ha notato, e' quello delle politiche urbane e delle citta'. ''Ci vuole maggiore riconoscimento europeo delle realta' locali'', ha detto Domenici, secondo il quale ''e' molto importante che a livello europeo e di singoli stati ci sia coscienza e consapevolezza del ruolo che in questo particolare momento storico hanno le citta'', anche ai fini di una piu' spiccata sussidiarieta'.
(red)

Nasce un nuovo network emittenti locali

Sarà  presentato a Roma, in  in una conferenza stampa, in programma il 24 novembre alle ore 9.30 (sala Conferenze - Piazza Montecitorio 123/a), un network televisivo italiano che raggruppa diverse emittenti locali, a darne notizia è www.millecanali.it. Presidente onorario del neonato network è la poetessa Maria Luisa Spaziani. Si tratta , secondo i promotori del "primo esperimento italiano di network inteso come aggregazione di emittenti che partecipano paritariamente alla formazione del prodotto televisivo a diffusione nazionale, pur mantenendo la propria autonomia neditoriale e di programmazione in ciascun ambito locale".
(red)

Più qualità per la gestione degli incentivi alle imprese

In arrivo agevolazioni con il marchio di qualità: le procedure di gestione delle attività degli incentivi regionali alle imprese - secondo quanto pubblicato da  incentivi on line la newsletter di Mediocredito centrale - è infatti conforme alle norme ISO 9001:2000: lo attesta la relazione della società RINA rilasciata il 28 ottobre 2004 cui seguirà entro quindici giorni la relativa certificazione di qualità.  Secondo la relazione di RINA i punti di forza del Sistema di Gestione della Qualità sono l’attitudine a gestire attività lavorative e processi rispondenti a prassi normalizzate, nonché il coinvolgimento del personale. La stessa relazione ha giudicato efficaci il riesame della direzione e le verifiche interne. Lo scopo fondamentale del Sistema di Gestione per la Qualità implementato da MCC è di assicurare che tutte le attività vengano gestite secondo criteri di efficacia ed efficienza mirando sempre al miglioramento delle performance, alla compliance degli aspetti normativi e cogenti, alla soddisfazione del cliente. MCC - sottolinea la newsletter di Mediocredito - gestisce per conto delle Regioni il monitoraggio e la rendicontazione relativamente alle leggi Sabatini, 598/94, 266/97, 341/95 e 140/97. In rapporto agli interventi per cui MCC svolge tali attività sono state accolte, dal 1° luglio 2000 al 30 giugno 2004, più di 6.300 domande per un totale di 1,3 miliardi di euro di investimenti agevolati e 194 milioni di contributi concessi.
(red)

Marche: la radiografia della Corte dei conti su tre musei

Una indagine a campione sull’attività museale nelle Marche riguardante specifici profili di gestione dell’attività museale nella Regione Marche è stata svolta - secondo quanto riportato dalla newsletter della Corte dei conti - dalla locale Sezione di controllo, ma era stata già avviata nel 2002, e si colloca, per il 2003, nel filone dei controlli sulla gestione dei musei di enti locali estesi a tutto il territorio nazionale. Sono stati selezionati tre musei civici (Pinacoteca civica di Ancona, Museo civico di Osimo e Museo civico di Sarnano). Queste le criticità emerse: carenza di personale specificamente preparato; mancanza di Statuto o Regolamento che definiscano l’organizzazione delle strutture museali nonché il livello essenziale dei servizi erogati; scarsi servizi aggiuntivi per il pubblico; affluenza limitata di visitatori e quindi bassa produttività; minimo autofinanziamento e insufficienti finanziamenti; necessità di interventi per la messa a norma di impianti e locali. L’obiettivo della legge regionale sul “museo diffuso” (la n. 6/1998) di integrare in “sistema” i musei della regione risulta, poi, parzialmente centrato (gli enti locali potrebbero associarsi secondo aggregazioni territoriali concordate con la Regione dando luogo alla formazione di sistemi o reti museali, al fine di assicurare il funzionamento, di migliorare e incrementare i servizi offerti e di razionalizzare i costi, godendo, anche di maggiori finanziamenti). Perciò la Sezione conclude rilevando che “le molteplici condizioni sfavorevoli (finanziarie e non), che non consentono allo stato di raggiungere elevate soglie di qualità ed efficienza dei servizi museali, vengono apprezzabilmente fronteggiate con una serie di iniziative locali, individuali o associative, le quali, se lodevoli singolarmente, pure indicano l’incompletezza del sistema di integrazione funzionale dei musei” (cfr. Delibera n. 8/2004 della Sezione regionale di controllo per le Marche e testo della Relazione ).
(red)

 

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